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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Un'arte applicata al mondo dei treni
MessaggioInviato: domenica 9 aprile 2006, 18:29 
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Riporto il testo di un'intervista presente su Linea Diretta inFS, il portale del Gruppo Ferrovie dello Stato.
Omnibus

Dalle fiere allo shopping on line: il modellismo ferroviario è un hobby in espansione, anche grazie al web. Per saperne di più, abbiamo intervistato il proprietario di un negozio specializzato nel settore
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La sua vita scorre da vent’anni tra modellini di locomotive, binari che si incrociano e convogli che si infilano in gallerie di plastica. È una grande passione trasformata in attività professionale quella di Alessandro Luciani, classe 1961, proprietario dalla metà degli anni Ottanta di un negozio tra i più conosciuti nel suo genere.
Lo incontriamo proprio nella sua “bottega” di artigiano, specializzata in fermodellismo, materiale per plastici e sistemi digitali che rendono ancora più realistico l’effetto “locomotiva che sfreccia”. Al suo fianco un collaboratore impegnato a rifinire una struttura in legno, mentre alcuni clienti osservano ammirati i modellini esposti dietro le vetrine.
«È un divertimento prima ancora di essere un lavoro» spiega Alessandro, felice di poter parlare di un hobby che viene spesso tenuto riservato. «In Italia sono circa diecimila gli appassionati a questo genere di modellismo, quasi tutti oltre i quarant’anni d’età, molti ex dipendenti delle Ferrovie. Purtroppo sui più giovani, il classico trenino da collezione non attecchisce più perché manca la pubblicità televisiva. Senza quella, la locomotiva resta un giocattolo natalizio che difficilmente si trasforma in hobby. L’ho sperimentato con mio figlio di otto anni: a lui piace smontare e rimontare, aggiungere soldatini e macchinine. Forse più avanti erediterà la mia passione…».
Accanto ai plastici che riproducono fedelmente stazioncine di montagna e passaggi a livello azionabili a comando, sono i pezzi da collezione a farla da padrone lungo le pareti del negozio. «Questi sono modelli italiani, locomotive prodotte da due aziende del settore famose in tutto il mondo. Purtroppo qualche tempo fa gli affari andavano male, entrambe sono state acquisite da un gruppo inglese. Sembra però che da settembre torneranno a produrre, grazie al mercato… cinese».
Entrando nel vivo del discorso, si capisce meglio la differenza tra collezionisti e modellisti. «Il collezionista compra e vende pezzi legati ad un tema preferito: un’epoca storica, una scala definita, una specifica linea ferroviaria. Raramente si ritrova con altri collezionisti per esporre i propri pezzi, al limite partecipa alle principali fiere del settore, come quella di Novegro (Milano) o Norimberga, in Germania. Da questo punto di vista, Internet è un mezzo assai sfruttato per fare scambi o acquistare modellini all’asta. Il web è molto usato anche da un’altra categoria di appassionati, quelli che i treni se li costruiscono da soli: i veri modellisti. Nei forum dei siti specializzati, specie quelli delle riviste di settore, ci si scambia pareri, consigli, segnalazioni su nuove uscite, materiali particolari o pezzi fuori produzione. Insomma, un mondo che grazie alla Rete comunica la propria passione nei cinque continenti».
Prima di salutarci, chiediamo ad Alessandro quale sia il budget che occorre stanziare per entrare nel favoloso mondo del collezionismo ferroviario: «Per chi acquista modelli, che di solito verranno tenuti esposti nelle loro scatole originali, un locomotore o un carro può costare dai 100 ai 400 euro. Diverso è il discorso per chi costruisce plastici o diorami (scorci panoramici che danno l’illusione di uno scenario naturale): a parte lo spazio necessario, che può raggiungere diverse decine di metri quadrati, occorre mettere in preventivo qualche migliaia di euro per attrezzarsi con materiali, strumenti da lavoro e tecnologie più sofisticate, come gli effetti digitali che riproducono il suono dei convogli. Vede questo plastico? È perfettamente funzionante, con decine di binari che si incrociano, paesaggio realistico e impianto elettrico nascosto che gestisce svariati convogli. Un appassionato è disposto a spendere fino a qualche migliaio di euro».


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