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Potendole acquistare, occasionalmente, a prezzo vantaggioso, ho preso le due confezioni ACME del CISALPINO e, come sempre, con molta apprensione (pur non trattandosi di mezzi motorizzati) ho voluto provare le carrozze sul mio tracciato.
Perfette e piacevoli nell'aspetto (quando è giusto è giusto!), hanno subito creato problemi e sovraincavolatura nelle curve, per altro... non a gomito.
Infatti, mentre tutte le altre carrozze in 1:87 e, quindi, ROCO, RIVAROSSI, ecc. non hanno alcun problema, le CISALPINO deragliano in più punti. Stavo per riportarle indietro a chi me le aveva vendute ma ho provato a capire perchè avveniva il problema e la risposta è stata facile ed immediata.
Oltre un certo angolo di rotazione del carrello, questo urta contro il filo inferiore della cassa della carrozza o, comunque, contro i "maniglioni" riprodotti proprio all'altezza dei carrelli.
Le possibili soluzioni sono o tranciare tali maniglioni (che però sono molto di effetto e, quindi, esteticamente la carrozza avrebbe perso non poco) o, come suggerito da qualcuno di Voi , in altre occasioni, ho realizzato delle artigianali "rondelle" o "spessori" che ho interposto tra il carrello e il fondo della carrozza.
Non ho avuto modo di verificare l'esito del lavoro per tutte e sei le carrozze ma, almeno per le prime due, il problema sembra risolto.
Ma la cosa che mi rompe è il fatto che una "svista" del genere, per altro facilmente individuabile, poteva essere facilmente eliminata in fase di progettazione, ancor prima che in fase di costruzione e collaudo.
All'ACME non vogliono capire che è proprio così che si perdono i clienti!
E volete l'ultima?
La loco, sempre del convoglio CISALPINO, perfetta nel funzionamento ha immediatamente perso i due vomeri anteriori perchè troppo a filo di rotaia, tant'è che al primo scambio (ROCO) è saltato il primo e, subito dopo il vomere posteriore!
Anche questa mi sembra un banalissimo quanto fastidiosissimo e squalificante errore di progettazione!
Risultato?
Rispedita al mittente!
Possibile che càpitino tutte a me?
Ciao.
Gianfranco
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