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Iniziamo... Progettazione https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=21&t=51 |
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Autore: | Tito [ mercoledì 11 gennaio 2006, 22:14 ] |
Oggetto del messaggio: | Iniziamo... Progettazione |
Inizio io???? Inizio io!!!!!!!! Vorrei aprire una discussione dove si possa discutere su perchè e come progettare il proprio impianto in modo che non ci si imbatta in problemi che facciano perdere la volgia e lo stimolo inizale ed abbandonare l'opera. Molti la trascurano (e fanno male) per la fretta di inizare ma, man mano che si va avanti, ci si accorge che qualcosa poteva essere fatto meglio, la linea era meglio in altra posizione, il deposito è troppo piccolo, ecc... Secondo voi, quali sono i migliori metodi di progettazione e, soprattutto, da dove iniziate? Parola a voi... ciaociao ![]() ![]() ![]() |
Autore: | andrea.vanzetto [ giovedì 12 gennaio 2006, 9:44 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Caro Tito, concordo con la tua osservazione per esperienza diretta. Io trovo molto valide le considerazioni espresse nei manuali (traduzione dal tedesco) pubblicati a su tempo da Elledi/Locodivision e invito tutti a leggerli. Io li ho scoperti dopo aver impostato il plastico e comunque i vincoli ambientali erano tali che ho dovuto comunque "adattarmi". A mio parere direi che le regole generali da seguire sono: - avere le idee ben chiare sull'Epoca che si vuole rappresentare (questo influenza la composizione e quindi la lunghezza dei treni - in particolare quelli passeggeri) - valutare accuratamente lo spazio disponibile (vedi punto precedente) - scegliere attentamente il tema (linea di parata, secondaria, deposito, etc.) Se questi tre elementi di base verranno integrati in modo armonico, i risultati saranno soddisfacenti. Oltre a questi aspetti "tecnici" la regola principale è: "tenere sempre i piedi per terra". Lo spazio è comunque il vincolo maggiore ed è inutile e controproducente cercare di sviluppare progetti che, per loro natura, non hanno sufficiente "respiro". In altre parole, considerando le dimensioni medie di un appartamento (e anche quelle di cantina/soffitta/garage) la stragrande maggioranza di noi con l'H0 può al massimo realizzare in maniera credibile (ovvero con il giusto "respiro") linee secondarie o di media importanza (tipo Orte-Ancona) con treni a composizione leggera. I treni a composizione pesante trovano la loro giusta collocazione su impianti tipo il plastico di Prato. Diverso il discorso con la N, ma lì scatta la sindrome del "non è FS" e questo sarebbe un altro tema da sviluppare a parte. |
Autore: | Andrea Brogi [ giovedì 12 gennaio 2006, 16:55 ] |
Oggetto del messaggio: | |
![]() posso dire di essere, in generale, daccordo con andrea. Penso che il punto di partenza sia la valutazione dello spazio effettivamente disponibile. Se si parte dall'idea che si vuole un impianto di una certa epoca concordo pienamente ma penso che per un progetto di impianto in scala si può tranquillamente partire dalla voglia di plastico ![]() ![]() Con questa filosofia direi che l'ordine diventa questo: 1) valutazione dello spazio effettivamente disponibile; 2) scelta dello scartamento o, al limite, della scala; 3) valutazione delle manovre che si vogliono effettuare (a mio parere la parte più importante ma c'è anche chi ama la passerella) 4) scelta del tipo di traffico; 5) stesura del tracciato e verifica con simulazioni di manovre e traffico (in questo passo è strettamente necessario tenere i piedi per terra, è facilissimo farsi prendere da megalomania spinta ![]() 6) ora si procede alla messa in opera. tenere i piedi per terra è fondamentale perchè, chi è al primo plastico rischia di perdersi in un lavoro che sembra non finire mai e chi è più avanti rischia di trovarsi davanti un enorme e informe fascio di binari assolutamente irreale. ![]() Ciao |
Autore: | Andrea Brogi [ giovedì 12 gennaio 2006, 18:03 ] |
Oggetto del messaggio: | |
... ![]() si deve considerare anche la possibilità di fare una struttura modulare che, secondo le esigenze puo tenersi strettamente alle norme modulari (ottime le FREMO) o semplicemente sfruttarne la compatibilità per esempio 1 per avere un plastico tresportabile basta la compatibilità delle testate 2 per essere montato da solo o misto ad altri moduli della stessa norma occorre la piena compatibilità 3 un caso misto tra 1 e 2 può permettere l'uso misto ad altri moduli, per esempio: linea principale in uso e stazione nascosta in disuso e... nascosta ![]() Avvolte mi spavento di quanto riesco ad essere complicato... ![]() |
Autore: | andrea.vanzetto [ venerdì 13 gennaio 2006, 9:43 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Andrea, concordo che l'Epoca non è un vincolo assoluto, però può aiutare chi ha il pallino delle composizioni realistiche. Ad esempio un espresso fino agli anni '50 aveva composizioni più leggere e le carrozze erano più corte: quindi è più facile far entrare nello stesso spazio un treno più lungo e più vicino al reale. Inoltre carrozze più corte "tagliano" meno gli eventuali tratti di curva in vista (non sempre si può evitarli) e quindi si ha un ulteriore vantaggio. Ovviamente se il tema è una secondaria il problema non si pone in nessuna epoca perché composizioni "minime" sono perfettamente plausibili anche ai giorni nostri. |
Autore: | Andrea Brogi [ venerdì 13 gennaio 2006, 10:45 ] |
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![]() Hai perfettamente ragione ![]() il fatto è che, riguardando la scaletta, mi sono proprio dimenticato di reinserirla ![]() Io lo metterei come punto 3bis) scelta dell'epoca includerei anche il 4bis) scelta della struttura (modulare o no) Per i punti 2) e 3bis) è importante ricordare che sono dettati un bel po' anche dalla nostra passione personale. Come dici tu, Andrea, bisogna stare un po' ai compromessi e vedere come e quanto sono compatibili con la nostra passione. ![]() Io sono appassionato di FS in H0, di questa collezionerei tutto e farei circolare tutto su un plastico onniepocale ma, esempio, ridurrei tutto alle epoche III IV e inizio V con tutti i compromessi necessari perché così potrei far circolare una vasta gamma di modelli. Poi c'è sempre la licenza poetica del fuori epoca (lontano da occhi indiscreti) o di una bellissima QJ cinese che circola in ferrovie italiane anche sotto occhi indiscreti! ![]() ![]() |
Autore: | andrea.vanzetto [ venerdì 13 gennaio 2006, 11:42 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Andrea, io ho scelto proprio gli anni '70/'80 Fs perché puoi far circolare in maniera credibile praticamente di tutto ![]() Purtroppo (per le tasche) causa vaporiere, sono entrato anche nell'area germanica e così sul plastico circoleranno 01, P8, locomotori a bielle (slurp) etc... E degli occhi indiscreti m'importa 'na s...: faccio circolare quello che mi garba perché mi ci devo divertire! ![]() Saluti da un fiorentino "in esilio" |
Autore: | Gery [ venerdì 13 gennaio 2006, 20:45 ] |
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se usate cantina o soffitta e siete in un condominio, ... pensate a moduli smontabili per il corridoio; ho aspettato 3 anni per trovare il coraggio, ma ora con un rettilineo di 12 metri e pannelli larghi 24 cm e' una vera soddisfazione! per smontare il tutto e riporlo in cantina ho cronometrato 12 minuti. ci sono 100 metri di binario! ciao gery appena trovo le istruzioni inseriro' qualche foto |
Autore: | Roncola [ sabato 14 gennaio 2006, 13:58 ] |
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Anch'io sono faverovole alla teoria dei moduli smontabili. Per mie esigenze personali (dimensioni bagagliaio auto) adotto moduli della larghezza di 32 cm, che offrono minori problemi di rimessaggio e sono l'ideale per l'esercizio di una linea punto/punto. |
Autore: | Tito [ sabato 14 gennaio 2006, 14:10 ] |
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Io, con i moduli stretti, vorrei fare un impiantino in scala N ambientato in America; il tutto fissato a muro tipo mensola (max 35/40 cm di larghezza) e lunghezza dei moduli " a necessità ". Per il modulo d'angolo è quasi pronto il Trestle Bridge... forse un po' sproporzionato, ma d'effetto: è alto 50 cm (circa 80 metri in scala), lungo più di un metro. Vedremo come procede la cosa. L'impianto non prevede stazioni a vista (forse un raccordo) ma solo un bivio/diramazione... ciaociao ![]() ![]() ![]() |
Autore: | trenus [ domenica 15 gennaio 2006, 12:39 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Penso che prima ancora di progettare qualcosa, occorre esaminare bene quali condizioni al contorno si hanno; cioe' oltre allo spazio, anche le risorse disponibili,ed i mezzi. E' molto diverso, per esempio elaborare e lavorare in proprio od inserirsi in una Comunita' di Modellisti. Come esempio, io sto semplificando, anzi direi regredendo notevolmente sul piano dell' evoluzione modellistica, dando piu' spazio invece alla fase organizzativa e collettiva. Ho aperto anche un quaderno dove vengono raccolte idee ed esperienze di tutti i tipi, confidando nel fatto che la fase di ideazione, unita poi ad un minimo di realizzazione pratica e' tutto sommato piuttosto gratificante. Chi vuole vedere qualcosa in tal senso clicchi sul quaderno: digilander.libero.it/trenus/ saluti ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Roberto To [ domenica 15 gennaio 2006, 20:16 ] |
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Ciao a tutti, se andate qua it.photos.yahoo.com/roby_master trovereta dei disegni che ho elaborato da manualetti vari, la stanza è 5,5x3,8m. Cha ne pensate, suggeritemi qualche variante, o progetto nuovo secondo le vostre fantasie. Le mie intenzioni: epoca '75-'95, treni pax di 7/8 carrozze, e merci di 3m e anche più, Car-System ![]() Ciao Roberto To. |
Autore: | Mario e656 [ lunedì 16 gennaio 2006, 10:52 ] |
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Ciao A tutti. A mio parere, per quanto ben progettato e per quanto ben fatto, il fermodellista plasticicsta avrà sempre il dubbio o il ripensamento, seppur minimo, su quanto ha realizzato perchè purtroppo la perfezione non esiste e comunque c'è sempre qualcuno che ha fatto una pensata diversa dalla tua. E si sa, a volte, l'erba del vicino è sempre più verde! ![]() Oppure l'idea geniale è arrivata dopo che hai fatto tutto e metterti a smontare tutto non hai proprio voglia. ![]() Approvo appieno quanto fin qui indicato come approccio migliore per realizzare un plastico. Aggiungo solo un piccolo suggerimento: siate sempre soddisfatti delle vostre scelte e godetene accontentandovi perchè chi lo fa si diverte un mondo. Piuttosto fate tesoro dei ripensamenti per il prossimo plastico. ![]() Saluti Mario e656 [/b] |
Autore: | andrea.vanzetto [ lunedì 16 gennaio 2006, 11:11 ] |
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Mario, come al solito parole di buon senso!!! ![]() In effetti in base all'esperienza, ferme restando le considerazioni precedenti su epoche, etc., il mio prossimo plastico (se ce ne sarà uno) lo imposterei così: - struttura a scatolato di listelli (confermata) --> leggera e "pulita", fornisce automaticamente due livelli - moduli (in linea di massima 40x50cm) --> flessibilità , comodità per eventuali traslochi/spostamenti esposizioni - pianta a C e montaggio su mensole ad altezza intorno ai 150-160cm (o, meglio ancora) su vetrinette per gli aerei - tema probabile (ma c'è tempo per pensarci): Epoca I-II tedesca o "ferrovia storica privata" (quest'ultima per consentire la circolazione anche di eventuale materiale FS) Andrea |
Autore: | Torrino-Pollino [ martedì 24 gennaio 2006, 21:52 ] |
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Aiuto, credo di essere Mario656, avrei detto le stesse cose, aggiungo che rappresentano la Legge di Murphy. Chi a letto questo libro sa cosa significa progettare e costruire qualcosa! Fabrizio Ferretti. P.S. Mi sembra, rileggendo i filetti precedenti che sia stato detto tutto o quasi riguardo come cominciare, ora bisognerebbe che Fiskiotto Kid, Armando, rispolverasse le sue doti di Maestro costruttore per la effettiva realizzazione, partendo dal tipo di appoggio. Ricorda, Armando, che ora sul forum ci sono molte più giovani leve desiderose di conoscenza, e forse, anche voglia di fare! |
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