buongiorno a tutti
premetto di non essere un assiduo frequentatore del forum per due semplici motivi: primo è che il pc spesso (cioè sempre) monopolio dei figli e secondo, trovo sciocco e inutile, per me, intervenire nelle discussioni 3 o 4 giorni dopo l'apertura di un thread....il ferro va battuto quando è caldo.
Ma è da alcuni giorni che voglio aprire (o riaprire) un argomento, già eliminato un paio di mesi fa, sul quale la Redazione mi massacrerà e mi cancellerà dal Forum. Il mio tema nasce da alcune riflessioni su semplici articoli (ma possono essere dieci, cento o mille) come le casse di manovra fatte da Luci, dove con due piccoli pezzi di legno si può ottenere un accessorio indispensabile per ogni scalo o stazione e dall'articolo sul numero 46 di TTM relativo alla piattaforma girevole dove il genio (non trovo altro modo per descriverlo) di Fabrizio (come me) Ferretti usa delle banalissime reggette da pacchi per imitare i praticabili in lamiera zincata. E qui parte il succo del mio intervento: tra pochi giorni esce il nuovo manuale sui plastici in sei volumetti, probabilmente una traduzione di una pubblicazione d'oltralpe.
A questo punto mi chiedo: perchè non lo facciamo Noi (plurale majestatis) un manuale "nostro" italiano di ferromodellismo? Secondo me non abbiamo niente da imparare dai colleghi tedeschi, svizzeri, austriaci; ormai abbiamo tutto o quasi:abbiamo tanto materiale rotabile nuovo, abbiamo il vapore, l'elettrico vecchio e moderno, abbiamo spazio addirittura il trifase, impensabile fino a tre anni fa e che se HRR mantiene le promesse, può diventare periodico; abbiamo materiali nuovi che possono sostituire il cartone o il compensato come il forex e il redutex; abbiamo splendidi plastici nostrani dalle epoche e ambientazioni più disparate e, ultime in ordine ma prime per importanza, un nutrito gruppo di esperti ed appassionati come Paolo Bartolozzi, come il già citato Fabrizio Ferretti, Andrea de Regis, Claudio Mussinato, Mario di Fabio e perdonate chi non ho citato, che hanno fatto della ferrovia e della sua rappresentazione in scala motivo di vita e studio. Senza dimenticare un valente fotografo che è Benedetto Sabatini.
Si obietterà che è un'idea improponibile riuscire a raccogliere tutto il materiale ma non è detto che debba essere già pronto domani; direi che in tre anni si può raccogliere e preparare quello che dovrebbe, o potrebbe, diventare il nostro "vangelo" e ogni paio d'anni possa essere aggiornato con una dispensa su nuovi materiali, sulle nuove tecnologie, e nuove elaborazioni come succedeva nelle vecchie enciclopedie a volumi di venti/trent'anni fa.
Primo articolo: le norme Fremo per dare modo a chi non ha spazio per un plastico, di preparare un modulo e far correre i suoi modelli su una creazione propria con altri appassionati.
Scusate per la lunghezza del mio intervento, so che pioveranno critiche (e spero non sterili polemiche). Penso di non essere permaloso ma vi prego, non massacratemi!
Cordiali saluti,
Fabrizio