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Palificazione e catenaria https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=21&t=6158 |
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Autore: | Alberto Rossetto [ sabato 5 agosto 2006, 8:10 ] |
Oggetto del messaggio: | Palificazione e catenaria |
Sono arrivato al punto di dover prendere una decisione per proseguire i lavori e chiedo aiuto a chi ha esperienza. Per la palificazione non mi avventurerei nell'autocostruzione, anche se ho visto tanti "servizi" molto interessanti nei vari siti. Ho visto in negozio i pali italiani Sommerfeld e Ma Il Treno e opterei per questi ultimi, visto anche che il prezzo è quasi uguale, però non mi piace la linea aerea, sia per estetica, ma soprattutto perché non mi sembra abbastanza solida. Vorrei fare una catenaria costruita in opera, con un filo in unico pezzo teso tra due gallerie e poi con cavo portante e pendini saldati in opera. La linea ha solo finalità estetica, e anzi, vorrei fare in modo di bloccare i pantografi leggermente più in basso in modo che non la tocchino, al fine di evitare rumore e usura degli striscianti. C'è qualcuno che ha esperienze in merito? Che materiali e quale tecnica ha adottato? Tutti i consigli sono bene accetti. Saluti, Al ![]() |
Autore: | Marcello (PT) [ sabato 5 agosto 2006, 8:34 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Ricordo su una rivista l'uso di lenza per pescatori di diametro molto fine, praticamente trasparente, che legata alla base e sotto lo strisciante teneva quest'ultimo ad una distanza di 0,5 mm circa dal filo. La distanza ridotta dal filo faceva in modo che sembrasse a contatto. Non ho ancora provato, ma penso che anch'io userò quel sistema, se non troverò nulla di meglio. |
Autore: | GIANNIDEBE [ sabato 5 agosto 2006, 11:21 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Sono anche io nella stessa situazione; nella linea "di parata" (falso doppio binario) diritta fra due gallerie penso di tirare un cavo di contatto per poi provare a mettere la portante ed i pendini; ho però un sacco di dubbi sul materiale da usare ![]() ![]() Per la stazione penso invece di usare linea già fatta magari aggiustandola in lunghezza. Per i pali ho un po' di scorta di quelli linea model alcuni già usati anni fa per una parte limitata del precedente plastico con risultati non malvagi. Anche a me farebbe piacere ricevere consigli e suggerimenti da chi ha già maturato esperienza al riguardo (visto anche che le ferie ....."già fatto" ![]() ![]() Saluti da Firenze (un po' più fresca oggi) Gianni de Bernardis |
Autore: | SAFF [ sabato 5 agosto 2006, 12:21 ] |
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Danilo Surini Gmfr ha scritto:
Azz...., a Novegro ne vedrò ben due!!!?!?!? ![]() ![]() W la doppia trazione (specialmente le E.405) ![]() |
Autore: | Quadrilateroalto [ sabato 5 agosto 2006, 14:18 ] |
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Fa un bel effetto la doppia di E405 ![]() |
Autore: | Torrino-Pollino [ sabato 5 agosto 2006, 19:50 ] |
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Generalmente nei diorami o nei tratti di parata, assimilabili ai primi, conviene, almeno per quel che mi riguarda, usare del filo di rame, generalmente da 0,6mm di diametro, ben tirato. Conviene tirare il filo, ricavato da avvolgimenti elettrici, fuori opera, di solito lo lego ad una gamba del tavolo, poi lo tiro con forza adeguata in maniera tale che si stiri e si incrudisca, in maniera tale che mantenga la forma data. Poi lo fisso all'interno della galleria, saldo le zampe di ragno, e costruisco, con filo più sottile la corda portante, ed i pendini, questi ultimi con filo da 0,3mm posato a cavallo della corda portante e saldato al filo sottostante. Terminata l'operazione fisso definitivamente l'altro capo del filo di contatto all'interno dell'altra galleria curandone attentamente la tesatura. Ciao Fabrizio Ferretti. |
Autore: | GIANNIDEBE [ domenica 6 agosto 2006, 8:00 ] |
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Grazie della spiegazione decisamente esauriente (mi piace il particolare del filo legato alla gamba del tavolo). ![]() ![]() Cordiali saluti Gianni de Bernardis |
Autore: | Marcello (PT) [ domenica 6 agosto 2006, 8:33 ] |
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Quando si è trattato di linea curva, io ho fatto così. ![]() |
Autore: | GIANNIDEBE [ domenica 6 agosto 2006, 9:04 ] |
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Grazie ancora ![]() ![]() Ganni de Bernardis |
Autore: | Alberto Rossetto [ domenica 6 agosto 2006, 22:44 ] |
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Grazie a tutti per le risposte, ma vorrei maggiori dettagli sulla costruzione in opera della catenaria (materiali usati, tecnica costruttiva ecc.) Io ho fatto delle prove di saldatura a stagno su filo di acciaio armonico, ho visto che si salda bene, contrariamente a quanto pensassi. Solo che le prove le ho fatte con filo da 0,8 decisamente troppo grosso, ora devo reperire del filo da 0,44 e fare altre prove di saldatura. Il filo di rame non mi attira perché si stira facilmente, basta poco per ammaccarlo e storcere la linea e poi penso che se tenti di raddrizzarla non resti più ben tesa. Altro discorso sarebbe usare il bronzo fosforoso, ma non so dove reperirlo da 0,44 mm (e neanche di altre misure) Saluti dubbiosi, Al |
Autore: | tigre652 [ lunedì 7 agosto 2006, 11:36 ] |
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Ciao, come fai a saldare l'acciaio con lo stagno ![]() ![]() ![]() ![]() Per caso è acciaio zincato? Ciao Tigre652 |
Autore: | Alberto Rossetto [ lunedì 7 agosto 2006, 11:48 ] |
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No, non è zincato, è lucido come l'acciaio inox, si chiama filo armonico ma non conosco la composizione. (se fosse cromato avrebbe uno strato di rame, ma se così fosse si screpolerebbe piegandolo) Ho già avuto modo di saldarlo a stagno quando ho fatto i rinvii degli scambi motorizzati (ne ho fatti 48 e sono tutti ok) Per la saldatura ho semplicemente sporcato di pasta salda. lo stagno si espande bene come se fosse su rame o ottone. Ciao, Al ![]() |
Autore: | sma835_47 [ lunedì 7 agosto 2006, 15:34 ] |
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Per Marcello (PT): vorrei chiedere quanto è il peso che usi per tendere la catenaria? Inoltre che tipo di pali e relativi archetti (zampe di ragno) utilizzi? Queste domande sono motivate dal fatto che temo che con il peso necessario a tendere un filo da 0,4mm, le zampe di ragno si pieghino, magari trascinandosi i pali. Non ti succede? Ciao e grazie Saverio |
Autore: | tigre652 [ lunedì 7 agosto 2006, 22:04 ] |
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Cita: lo stagno si espande bene come se fosse su rame o ottone
Scusa se insisto, ma se prendo un pezzo di filo di ferro o di acciaio, lo sporco con pasta salda e poi tento di saldarlo, vedo che lo stagno fa come una pallina sul filo e poi, una volta raffeddato, si stacca dal filo stesso. Se da te lo stagno si espande...il filo o non è in acciaio armonico (magari è in bronzo stagnato) o è zincato o ramato. Se hai tempo, prova a strofinare un pezzo di quel filo sulla carta vetro e riprova a saldarlo, se lo stagno fluisce sembre bene, dimmi dove hai trovato sta lega fantastica! Se invece lo stagno fa la pallina, vuol dire che stai lavorando con acciaio rivestito (e delicato). Grazie Ciao Tigre652 |
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