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 Oggetto del messaggio: Il pensiero di Diabolik...
MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 14:58 
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copio e incollo questo testo, a firma Diabolik (il ragazzo è modesto e non vuole apparire), dal forum di ******...
Ci sono spunti interessanti. Io l'ho letto....

Non lo dico per fare il primo della classe. Io lo sapevo da un mesetto. L’avevo pure detto al Saba, ad un responsabile di VITRAIN, a Mario di Fabio, agli amici insomma, ma stavolta pensavo veramente di aver fatto la figura del pettegolo. Stamani invece l’annuncio.
Premetto che non ho nessun sentimento nei confronti di COMOFER, né positivo né negativo. In pratica, come anche voi vedete, al momento semplicemente non esistono, quindi…Intendiamoci, il lavoro fatto da Mario con le ALe 801-940 che ho visto è sublime (aspettate pochi giorni e mi darete ragione), ed il fatto che abbiamo permesso a lui di realizzare un modello di tale fatta depositava e deposita in maniera molto positiva nei confronti di questo marchio.
Ma in realtà non mi interessa di parlare di VITRAIN o di COMOFER, mi va di scrivere qualcosa su questo assurdo momento del modellismo ferroviario italiano. E siccome sono mascherato (ma non troppo) vi scrivo quello che penso.
In primo luogo, amici, siamo una razza in ESTINZIONE, anche se non lo vogliamo ancora ammettere. Secondo me i numeri hanno un andamento in picchiata: produzione, vendite, ecc. I ragazzi giovani, inferiori comunque ai trenta anni di età, sono pochi, impreparati, incolti e poco appassionati. E come dar loro torto: la Ferrovia è chiusa a riccio oggi come non mai, il panorama ferroviario è desolante e piatto, nessuno, per ragioni ben più nobili del fermodellismo, ha insegnato loro a studiare sia sulle pubblicazioni che sul nuovo mezzo, il web, affinché traggano le informazioni che necessitano per approfondire le conoscenze. Le riviste, credetemi, vengono adoperate come album di fotografie, niente di più.
Cosa ne segue? Principale conseguenza è che i modelli sono veramente troppo CARI. I produttori sono i primi a sapere i numeri: basse vendite? Alto prezzo. I prezzi che pagate, e vi sembrano alti, ebbene posso dire che ormai non contengono più neppure il cosiddetto margine commerciante. Chi vi vende i treni, se vuol continuare a farlo regolarmente, prende qualche euro di margine e basta su ogni pezzo. La cosa di per se non è grave: cento pezzi, ed il milione arriva, giusto? Il problema sta nelle percentuali: se il margine negozio è basso, diciamo un 8%, vuol dire che in una fornitura di 100 carrozze, 92 sono pagate dal commerciante, 8 sono il suo guadagno. Quindi, amici miei, quando vi recate dai miei colleghi, Marco, Corrado, Angelo, Guido e tutti gli altri che non conosco di persona, e vedete sugli scaffali un po’, anche solo poco, materiale fermo sappiate che, al momento, essi sono A RIMESSA. Non a caso molti sostengono che i punti vendita che, completamente fuori mercato, praticano il prezzo di listino tutt’oggi, sono gli unici che con le loro 2-3 vendite qualcosa guadagnano….

Ma tutto questo cosa c’entra con le 2 piani? Vediamo. In primo luogo le aziende produttrici, che hanno riempito il mercato sino a non più di 5 anni fa con rotabili stravaganti (vi ricordate Rivarossi?) e riservavano come asso nella manica per i momenti di crisi il “grande classico”, oggi devono spendere subito il gioiello più prezioso del loro forziere. Quindi un rotabile conosciuto, voluto, diffuso, che circola da anni e molto circolerà. Le piano ribassato, l’ETR 500, la E.464, le 2 piani appunto. Qualcosa di più vecchio? NO. Perché i matusa si stanno estinguendo ed i giovani non leggono ed apprendono solo a vista. Non lo vedo in stazione: non esiste. Ad onor del vero ACME fa i numeri con le tipo 1937, si, ma solo con gli over 50, ve lo garantisco. Altra motivazione che limita temporalmente le scelte dei produttori è la reperibilità della documentazione. Volete confrontare il materiale che si riesce a mettere insieme sulle carrozze VIVALTO in confronto a quello sulle Centoporte a cassa in legno degli anni ’20? In futuro la produzione “old style” sarà un’esclusiva del marchio milanese, l’unico al momento, non che ha i collaboratori giusti, ma che sa valorizzare i collaboratori. Il Paolino Bartolozzi ce la farà a far fare a DIMO una 421 decente su base PIKO? Credo di no, ma vedremo, questo per darvi l’idea di come vanno le cose…..
I termini dell’equazione sono sulla lavagna, perveniamo a soluzione. Vendite globalmente in calo. Cultura ferroviaria globalmente in calo. Disponibilità del commerciante a fare assortimento e magazzino praticamente nulla: vendere tutto e subito. Documentazione scarsa.
Risultato: troppi produttori.
Ed ecco la spiegazione delle mosse di mercato a SOVRAPPOSIZIONE. Il soggetto è da tempi di crisi, quindi “un grande classico”: nessuno più potrà dire di avere il copyrght su tali soggetti, ma una volta individuati, ci si butteranno a pesce in due o tre. Poi, col coltello tra i denti, lotteranno per farsi fuori a vicenda. Lo scopo è che a breve qualcuno issi bandiera bianca e si ritiri.
Mors tua vita mea!
Come dicevo al Saba stamani, il primo morto ahimè sarà sicuramente tra i commercianti. Con tutti questi doppioni cosa fare: in assortimento uno solo dei due ma quale? Oppure entrambi con un invenduto sicuro del 50%? Magari fosse così. Sapete cosa è successo con le E.464? Ma si che lo sapete…..E lo sanno pure ACME e VITRAINS. Semplicissimo: non si sono vendute né dell’una né dell’altra marca. Diciamo che i due modelli insieme hanno riscosso il successo di una delle “stravaganze” di metà degli anni ’90 di cui parlavamo prima. Quindi il gioiello di famiglia è stato sacrificato al monte dei pegni, no? Stessa cosa accadrà per le 2 piani, sigh! Con buona pace di Casaralta che le ama in quanto le ha assemblate di persona.
Basta criticare, è ora di essere propositivi. Nel nostro “cambio” a 5 rapporti esiste anche la retromarcia, no?
Produttori, la settimana dopo Novero fateci sapere:

1) Chi è l’UNICO che farà in futuro il TEE Breda
2) OS-KAR farà altre Corbellini a breve o per quelle grigio ardesia è meglio aspettare le ACME? Tenete presente che le Corbellini di OS-KAR sino ad oggi consegnate sono state largamente insufficienti alla richiesta, e non ce ne sono più!
3) La E.464 COMOFER esce o no?
4) ACME ripassa l’intero parco GRAN CONFORT italiano o forse, e sarebbe meglio, passa avanti?
5) Qual’ è il marchio che realizzerà, sostenendone i maggiori costi, i soggetti richiesti a gran voce, con ottime prospettive di vendita, ma per i quali non c’è mamma BOMBARDIER o ALSTHOM che ti passa paro paro la documentazione? ALe 840 e simili, ALn 772, VAPOREEEEEEE!!!!!!!
6) Ultimo ma più importante: qual è il marchio che userà la produzione in Cina non per trarre l’utile su un numero limitato di pezzi prodotti, mantenendo i prezzi ai livelli attuali, ma se la sentirà, puntando su un buon cavallo di razza come le 772, di fare una sovrapproduzione, abbassarsi il margine, alzarlo un po’ al commerciante, ma non al di sotto dei 50 pezzi ordinati, e vendere al pubblico ad un PREZZO BOMBA? (Se avessi i soldi, giuro, lo farei io!) Scommessa: una coppia di ALn 772 a testa ad ogni fermodellista italiano (motrice +folle) a 99 Euro. Impossibile?

Basta se no vi annoiate.
Ciao
DBK


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 15:24 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 19:17
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Parole sante ma peccato che la produzione Italiana è composta solo da un esercito di sordi.........di quelli peggiori.......per chi non lo sapesse sono quelli che NON VOGLIONO sentire!!! :evil:
Ma cazzo si rendono conto che facendo così si ammazzano a vicenda oppure forse siamo noi a non renderci conto di avere a che fare con dei kamikaze dell'industria fermodellistica??

Scusate la polemica ma questa lettera riassume veramente quello che pensiamo in tanti!!


Ultima modifica di il signor (Riva) Rossi il lunedì 18 settembre 2006, 15:51, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 15:32 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 20:24
Messaggi: 1503
Località: Pescara
Essendo parte dei 'matusa che si stanno estinguendo' mi chiedo
come mai in Germania, UK e USA, dove la vita media e' inferiore a quella
italiana, escono ogni anno nuovi modelli di vaporiere . . .

A parte la battuta concordo su quasi tutto e mi chiedo pure se, dietro tante scelte identiche e contemporanee non ci siano passaggi di 'know how' da una ditta all'altra, magari a livello di terze parti (succede nelle altre industrie, quindi . . . )

Antonello


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 15:34 
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Iscritto il: martedì 29 agosto 2006, 16:33
Messaggi: 173
Quanto ha ragione questo diabolico personaggio che parla di cose concrete e dimostrabili e non a vanvera come la maggior parte! :(
Quanto ha ragione nel dire soprattutto che siamo una razza in estinzione perchè ,piaccia o no, il fermodellismo è cosa da "vecchi" per ovvi motivi non da ultimo quelli pecuniari.
Quanto parla bene quando dice che i giovani usano le riviste solo per guardare le foto e non per acculturarsi facendo sprecare carta e tempo a chi cerca di documentare al massimo il mondo dei treni. E se si leggono certe domande nel forum non si ha ,purtroppo, che la certezza di cio'! :( :( :(
Per non parlare poi della guerra assurda tra moribondi ( case fermodellistiche) con doppioni del cavolo che altro non fanno che distruggere ,frazionandolo ulteriormente , questo asfitticco mercato.
Non aggiungo altro perchè l'analisi di Diabolik è stata già esaustiva.....


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 15:38 
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Iscritto il: giovedì 26 gennaio 2006, 12:03
Messaggi: 446
Località: Bologna
Come non concordare con Diabolik!!!!?
Sono tristissimo a pensare cosa potrebbero fare i produttori modellistici e invece NON fanno!!!
Delusi saluti
Max


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 15:53 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 9:44
Messaggi: 984
Località: Castelfranci (AV)
Diabolik ha ragione in toto,però non tutti i giovani sfogliano le riviste solo per guardare le foto.Sicuramente ci sono altri ragazzi giovani come me che si applicano in questa passione e ne ho la conferma,è verò i prezzi sono scoraggianti e a volte anche i produttori ci mettono la loro,però una cosa è certa continuando su questa strada le case produttrici si annienteranno a vicenda.Come ho sempre detto anche io,c'è una miriade di modelli ancora da fare come Ale 724,803,840 ,per cominciare,di cui c'è una forte richiesta sul mercato,e non ditemi che sono mezzi che non si vedono nelle stazioni(a parte l'Ale 840).Allora perchè sta cavolo di ditte non puntano su questi invece di ostacolarsi a vicenda?Potrebbero guadagnare di più loro e nel frattempo far felici noi.Non vi pare?


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 16:03 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:25
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Benedetto, ma che l'hai scritto tu?? Sei tu Diabolik, di la verità!
Hahahahah!

Scherzi a parte, sono di massima d'accordo con i contenuti resi da Diabolik. E' vero che quelli che se la passano male con il loro 8% sono i negozianti. Che i negozianti sono costretti a far magazzino. Ma è anche vero che i modelli sono cari perchè il produttore ci guadagna TROPPO! Lo scrissi già più di un'anno fa, una carrozza da 50-55 euro, al produttore non costa più di 3 dollari!
Come mai le Corbellini Os.Kar. stanno sotto al prezzo medio di almeno 10 euro?

Non voglio assolutamente polemizzare, dico solamente che di interessi grossi ce ne sono parecchi in pentola e che la politica che seguono ultimamente le case, non farà bene a nessuno. In primis a noi acquirenti, corri corri, tra errori e bufale varie, avremo un parco pieno di magagne.

Stiamo e vedere, sono alquanto perplesso sul panorama che si profila.
Saluti!


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 16:13 
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Cita:
Ma cazzo si rendono conto che facendo così si ammazzano a vicenda


scusa, ma è prprio questo quello che vogliono fare.... eh!

PS: diabolik non sono io, anche se il pensiero di questo giovinotto, l'oriana del fermodellismo italiano, coincide in gran parte col mio.


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 16:21 
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Conoscendo personalmente Diabolik , e non perchè io sia Eva Kant,posso solo essere d'accoro con lui e sò che questo sfogo gli è costato caro , in quanto penso che sia il una presa di posizione netta di fronte ad un mecato che ormai stà diventando insostenibile per tutti, sia per i consumatori che per i negozianti e i produttori.
Non vedo come sia possibile rompere questa spirale , se non ritornando a smetterla di comprare tutto ( leggetevi l'articolo di Riccardo Olivero su TTm ), cercando di capire che il Modellismo non è avere le vetrine piene.
Le rivoluzioni , solitamente , partono sempre dal basso , per cui proviamoci oppure smettiamola di rimpiangere i tempi passati dove nei negozi trovavi qualunque cosa , ricambi inclusi, anche a distanza di anni...
Per ultimo , se qualche produttore non avrà il coraggio di fare quanto Diabolik suggerisce il vapore italiano o altri rotabili leggeri diventeranno solo una chimera e non ci rimarrà che ripiegare mestamente su modelli fuori scala o con meccaniche e stampi vecchi di 30 anni...
saluti


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Messaggi: 736
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Benedetto.Sabatini ha scritto:
scusa, ma è prprio questo quello che vogliono fare.... eh!.


Allora sarò crudele ma spero che raggiungano lo scopo!! :evil:

Scusatemi ma sono incacchiato come una iena!!


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Mi dispiace ma non sono d'accordo con l'estensore del tra-filetto.
Non è vero che non ci sono giovani. Non ci sono giovanissimi. Ma i giovani sì. E lavorano anche benino.
Semmai un difetto è quello di comprare un po' tutto.
Sono d'accordo invece sulla difficoltà dei negozianti. Guadagnano (relativamente) poco su ogni pezzo. Ma è così un po' su tutto.
Anche sulle macchine a motore, per rimanere nel nostro campo. Ma anche chi vende lavatrici non sta meglio. D'altra parte non è che gli stipendi aumentino gran che.
E quindi?
Bisognerà che si ritorni a fare un po' di roba da noi, accontentandoci di comprare qualche modello di meno e fare qualche costruzione in più, sporcandosi le manine, utilizzando il plasticard e le vernici...


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Località: Roma
Mi dispiace ma non sono d'accordo con l'estensore del tra-filetto.
Non è vero che non ci sono giovani. Non ci sono giovanissimi. Ma i giovani sì. E lavorano anche benino.
Semmai un difetto è quello di comprare un po' tutto.
Sono d'accordo invece sulla difficoltà dei negozianti. Guadagnano (relativamente) poco su ogni pezzo. Ma è così un po' su tutto.
Anche sulle macchine a motore, per rimanere nel nostro campo. Ma anche chi vende lavatrici non sta meglio. D'altra parte non è che gli stipendi aumentino gran che.
E quindi?
Bisognerà che si ritorni a fare un po' di roba da noi, accontentandoci di comprare qualche modello di meno e fare qualche costruzione in più, sporcandosi le manine, utilizzando il plasticard e le vernici...


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MessaggioInviato: lunedì 18 settembre 2006, 17:04 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 20:35
Messaggi: 257
Località: torino
Per james:
I corbellini oskar sono più corti delle altre carrozze, con meno dettagli e più facili da realizzare. Rispetto agli Horby costano 10 euro in più, e il problema è solo di colori, non di dettaglio o stampo.
In somma, secondo me non è che costino così poco.

Per tutti:
Sul noto negozio on line si vende il 645 in livrea storica a 182€, contro i 285 di listino.
Come è possibilie ciò? Siamo sicuri che i negozianti hanno solo l'8% di sconto? Certo il caso in esempio sarà un'eccezione, però....


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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 17:44
Messaggi: 340
Località: VR
La promozione del E645 Roco in livrea storica è di Gieffegi ai negozianti che in cascata lo girano ai clienti finali


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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 23:03
Messaggi: 112
Località: viterbo
buona sera a tutti,in primo luogo mi domando perche i produttori non si fanno consigliare da esperti del settore tipo sabatini e company,loro hanno la visione del mercato a 360gradi e possono far evitare errori e sviste sui modelli,in secondo luogo ci sono modelli dimenticati da dio tipo la 652normale
la 428aereodinamica normale la 326,la 645 prima serie il caimano prima serie la 405 il taf(per i piu giovani) ecc ecc.ma ma di questo alle ditte non gliene frega un tubo giocano a scannarsi e basta,aziende che fanno modelli identici perche un progettista è passato da una azienda all'altra portando i progetti oppure per ripicca personale per vecchie collaborazioni finite male...e noi modellisti a guardare,ci credo che i giovani non amano questo mondo non vengono spronati o messi nella condizione di amarlo.


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