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| The cat and the fox... https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=21&t=80105 |
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| Autore: | tartaruga_veloce [ martedì 2 dicembre 2014, 22:30 ] |
| Oggetto del messaggio: | The cat and the fox... |
Allora... vi chiedo di ragionare su questo problema, posto da un amico qualche giorno fa... Problema: un produttore di automobili produce 10 modelli differenti di automobili (dalla A alla J) e le distribuisce su tutto il territorio della nazione, in 100 concessionarie (dalla 001 alla 100) le quali si occupano della vendita. Queste concessionarie provvedono inoltre al servizio post-vendita, il quale comprende manutenzione, vendita ricambi e accessori "optional" vari che eventualmente vengono proposti in tempi futuri. Tutti sono contenti e possono, in ogni concessionaria, acquistare indifferentemente qualunque dei 10 modelli ed eventualmente, in futuro, acquistarne gli eventuali accessori "optional" che vengono man mano proposti per ogni modello. Un bel giorno, la concessionaria 051 annuncia gli "optional" per l'auto F. Da considerare che in passato non sono mai stati prodotti "optional" per il modello di auto F. Tutti contenti, i possessori dell'auto F, corrono dalla propria concessionaria di fiducia ad ordinare gli "optional" per la propria auto, dicendo che sono stati annunciati dalla concessionaria 051... ma qui arriva il bello: La concessionaria 051 comunica quanto segue: Gli "optional" per il modello dell'auto F saranno distribuiti "in esclusiva" dalla concessionaria 051, previa prenotazione, gli "optional" non saranno realizzati in quantità superiore a quelle prenotate e una volta venduti non saranno più riprodotti. Conseguenza: - molti possessori dell'auto modello F non trovano corretto l'atteggiamento del produttore di auto il quale affida ad un'unica concessionaria la vendita di taluni "optional". - tutte le restanti 99 concessionarie si sentono prese per il culo. Mi è stato chiesto di dare un'opinione. La mia opinione è che si tratti, qualora dovesse mai trattarsi di una realtà , di un discorso un pochino scorretto... per così dire un discorso da assimilare al concetto di "il gatto e la volpe". Presumo che tutte le altre 99 concessionarie, potrebbero tranquillamente muovere azione legale nei confronti del produttore di auto, dal momento che a trarne vantaggio sarebbe solo la concessionaria 051. Per entrambi, ma soprattutto per il produttore, resta la mia umile opinione: sarebbero delle persone non degne di rispetto... Ora a voi il commento... |
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| Autore: | Umberto Fontana [ martedì 2 dicembre 2014, 22:43 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
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| Autore: | FSE [ mercoledì 3 dicembre 2014, 1:14 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Se posso esprimere la mia umile opinione.... per me non ha più senso che esistano le concessionarie o i rivenditori specializzati monomarca. Nel mondo, cosiddetto globalizzato, uno dovrebbe vendere un prodotto o un genere di prodotto, un'altro si occupa di fare manutenzione al suddetto prodotto, magari in convenzione per la garanzia, in tal modo tutti lavorano nel proprio settore al meglio delle capacità /possibilità . Tutto ciò consente all'utente di scegliere dove andare a comprare un prodotto al prezzo migliore, usufruire di un servizio di assistenza anch'esso improntato alla concorrenza, con migliore soddisfazione per le nostre, sempre più vuote, tasche. Si continuano a importare usi e costumi dagli USA, a volte anche a nostro discapito, ma il loro sistema di libero mercato quello proprio non ci riesce a copiarlo, troppe lobby o meglio "cartelli di stampo mafioso" impediscono da noi la liberalizzazione del mercato e dei servizi. Anche se io son contrario a rendere tutto libero e senza controllo, specie alcuni servizi di pubblica utilità . Per quanto riguarda la nostra passione, è assolutamente anacronistico e deleterio per noi utenti che esistano ancora importatori di tale marca, negozi in esclusiva per tale casa ecc. ecc., sono la negazione della concorrenza e pertanto rappresentano un danno per le nostre tasche. Cesare |
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| Autore: | Zampa di Lepre [ mercoledì 3 dicembre 2014, 7:15 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
E se fosse che la concessionaria 051 si è assunta il rischio d'impresa, cosa che le altre 99 si guardano bene dal fare, e per accontentare la propria clientela e guadagnare mercato, a fronte di semplici prenotazioni, avesse finanziato per intero la realizzazione degli optional? Questo è il mercato ... se si hanno le palle per cogliere le opportunità gli altri 99 (e i clienti di questi) si possono solo rammaricare di non averci pensato per primi. Casomai da biasimare è il costruttore degli optional che non ha avuto il coraggio di produrli a suo rischio e distribuirli a tutti. |
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| Autore: | despx [ mercoledì 3 dicembre 2014, 9:13 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Da commerciante....concordo con Zampa.... busines is busines. Ciao Despx |
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| Autore: | marco_58 [ mercoledì 3 dicembre 2014, 9:47 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Zampa di Lepre ha scritto: E se fosse che la concessionaria 051 si è assunta il rischio d'impresa, cosa che le altre 99 si guardano bene dal fare, e per accontentare la propria clientela e guadagnare mercato, a fronte di semplici prenotazioni, avesse finanziato per intero la realizzazione degli optional? Questo è il mercato ... se si hanno le palle per cogliere le opportunità gli altri 99 (e i clienti di questi) si possono solo rammaricare di non averci pensato per primi. Casomai da biasimare è il costruttore degli optional che non ha avuto il coraggio di produrli a suo rischio e distribuirli a tutti. Già , tante volte (quasi sempre) non si sa cosa c'è dietro ad una iniziativa commerciale. Di fatto il polso del mercato lo hanno solo quelli che vendono all'utente finale, gli altri possono solo fare statistica. Il singolo venditore, su 100, da solo non fa statistica, ma può fare i volumi. Il bravo imprenditore deve sì stare attento alle statistiche, ma deve guardare con assoluta attenzione chi gli fa i volumi; e chi fa i volumi ha sempre ragione: ragionieri a parte. Nei/nel caso da cui è pertito questo argomento, vi è da riconoscere una cosa fondamentale: la proposta commerciale di fatto, non fa volume per il catalogo della casa madre (statistica, e sorvoliamo sulle ragioni), ma fa volume per il singolo punto vendita, quindi perchè impedire che il singolo punto vendita si prenda la briga (rischio d'impresa) di iniziative simili. In fin dei conti ci hanno già provato anche altri (e con volumi ben diversi), ma fare da soli, ha portato si successo, ma ha dimostrato i limiti dell'operazione, quindi operazione chiusa. Per cui, meglio così che niente. Visto che è chiaro di chi si stà parlando. Basta entrare in quel punto vendita, e rimanerci solo 1/2 ora, per rendersi conto di quanto commercialmente pesi, e cambiare idea sul fatto che il fermodellismo è morto. Il fermodellismo non è morto, semplicemente è che non si può praticare alla luce del sole, in un prato o su un piazzale, da questo punto di vista sembra tirino più le auto o consimili, ma anche lì tanti negozi hanno chiuso, ed in fatto di costi non siamo da meno, anzi. Ora facciamo un passo di lato, prima queste iniziative erano appannaggio di alcuni produttori artigianali, ora per ragioni tecniche (che si portano appresso anche quelle economiche) ciò non è più possibile, quindi solo chi ha possibilità di mettere sul tavolo delle risorse economiche, può imbarcarsi nell'impresa, lavorando in sinergia con la casa madre. In fin dei conti intervenire su modelli RR e Lima di vecchia data era alla portata di quasi tutti (considerato anche lo stato dell'arte del modellismo dell'epoca), ora è la praticabilità della materia si è ristretta a pochi. Saltando il fosso, e mischiando le carte, mi auguro che la Gieffeci possa mantenere i diritti o/e la proprieta di progetti e stampi dei modelli che ha fatto produrre dalla Roco, perchè siamo +/- nelle stesse condizioni. Allo stesso modo "uscendo dal continente e passando oltre la nebbia", anche quel produttore ha preferito la concorrenza in casa (che comunque alza il livello del gruppo), piuttosto che quella esterna; e così si è alzato di nuovo il livello di riferimento del fermodellismo. Anche una famosa ditta di bibite, la più famosa, ora vende latte ... a dirla tutta il progetto è partito oltre 10 anni fa: una ragione ci sarà . |
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| Autore: | tartaruga_veloce [ mercoledì 3 dicembre 2014, 13:30 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Cita: E se fosse che la concessionaria 051 si è assunta il rischio d'impresa, cosa che le altre 99 si guardano bene dal fare, e per accontentare la propria clientela e guadagnare mercato, a fronte di semplici prenotazioni, avesse finanziato per intero la realizzazione degli optional? Su questo ti potrei dare ragione se, nell'esempio, la concessionaria 051 facesse produrre una cosa inedita... Cosa diversa è che se esiste già una cosa... il produttore non può farti un pezzo per tutti e poi concordare con una sola concessionaria la vendita dei rimanenti... Per buttarla in trenini, io ho acquistato l'elettromotrice Brighton Belle, 5 pezzi e 2 confezioni: 2 estremità e 3 rimorchi. Non è che Arnold/Hornby ha sparpagliato la confezione di 2 estremità in tutto il Regno Unito, poi dopo sei mesi ha detto "se vuoi le 3 rimorchiate, te le devi prendere esclusivamente del negozio Pinco Pallino di Londra"... Ha prodotto tutto il treno, in due confezioni, e uno trova entrambe le confezioni in ogni punto vendita... Diverso sarebbe se, come realmente succede in UK, fosse il singolo negozio, a far produrre per se stesso un modello (o una versione di un modello già esistente) da un produttore... |
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| Autore: | Gavino Garau [ mercoledì 3 dicembre 2014, 13:33 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
ma stai parlando delle carrozze del freccia rossa del 150° ? |
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| Autore: | tonymau [ mercoledì 3 dicembre 2014, 14:02 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
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| Autore: | marco_58 [ mercoledì 3 dicembre 2014, 14:57 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Nel caso specifico del FR 150° non mi pare che il produttore avesse manifestato l'intenzione di completare il convoglio. Mentre per versioni specifiche di modelli di serie, la prospettiva di vendita non giustifica la messa in produzione da parte della casa madre, che, tra l'altro, dovrebbe fare produrre in Cina; conviene prendere dei già fatti e farli rifare in Italia. |
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| Autore: | Loriano Lorenzutti [ mercoledì 3 dicembre 2014, 15:07 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
sardinia express ha scritto: ma stai parlando delle carrozze del freccia rossa del 150° ? Gavì, sei mitico! |
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| Autore: | jackfrusciante [ mercoledì 3 dicembre 2014, 15:34 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Immagino che la ragione per cui vengono usate metafore e nomignoli sia la paura di querele. Certo è paradossale voler fare la morale agli altri nascondendosi dietro un nickname. |
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| Autore: | marco_58 [ mercoledì 3 dicembre 2014, 15:50 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Si, che poi la richiesta di certe versioni di modelli è partita proprio da modellisti, parlando a 4 occhi con i responsabili/soci delle varie ditte. Ecco, io sono uno di quei modellisti, anzi, ho passato pure delle utili informazioni: quindi niente da temere. Marco Fornaciari |
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| Autore: | il Masselli [ mercoledì 3 dicembre 2014, 16:34 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
jackfrusciante ha scritto: Immagino che la ragione per cui vengono usate metafore e nomignoli sia la paura di querele. Certo è paradossale voler fare la morale agli altri nascondendosi dietro un nickname. Questo non è certamente un atteggiamento inventato da internet, è dalla rete solamente amplificato. Scusa, ma quando uno abbandona una lavatrice a fianco di una strada, mica ha mai lasciato il proprio nome. Sa perfettamente che se si sapessero le sue generalità pagherebbe una salata contravvenzione, ma non per questo evita di farlo. Lo fa proprio perché in anonimato. Sul web è un tripudio di personaggi che lanciano strali senza soffermarsi 5 minuti sul valore di quanto affermato, sulla correttezza ed infine sulle possibili conseguenze. Sai qual'è la novità piuttosto? Sta nel fatto che i perdigiorno possano inventarsi le questioni più astruse ed assurde senza aver la minima remora di innescare una questione che potrebbe comportare querele o altro: lo fanno e basta. Ma anche qui in fondo nulla di nuovo: di solito chi abbandona una lavatrice non sa minimamente cosa comporti il lavoro di passare poi con un camion, caricarla, ed avviarla alla discarica. Questa è la ragione della multa. Ed in questo caso di nuovo: si straparla di un negozio e di un produttore magari a partire da un comodo lavoro di dipendente, a reddito fisso, oppure da titolare comunque di un qualcosa che gli permetta di vivere senza rischi, una persona che non sa minimamente cosa sia un investimento, un rischio commerciale, una scommessa di mercato. E che non si rivolge ai suoi dirimpettai che non si interessano di produrre quanto da lui desiderato, ma all'unico che si sbatte per farlo. Solo magari perché dista qualche chilometro dalla propria casa oppure perché non si è avvezzi agli acquisti per corrispondenza. Ci vorrebbe un procedimento civile per riaffermare l'equità , concordo. Magari anche la maturità di ignorare anonimi creatori di questioni prive di fondamento. |
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| Autore: | Gianfranco [ mercoledì 3 dicembre 2014, 22:56 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: The cat and the fox... |
Sarò de coccio, come mi sembra che si dica a Roma, ma dopo 14 interventi m'è venuto solo un gran mal di testa!!!! Prima ho pensato che si parlasse di...., poi mi sono detto: no, si parla di..., adesso penso che si stia parlando di..... Ahooo!!! Ma di che/chi si parla? Gianfranco |
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