Zampa di Lepre ha scritto:
E se fosse che la concessionaria 051 si è assunta il rischio d'impresa, cosa che le altre 99 si guardano bene dal fare, e per accontentare la propria clientela e guadagnare mercato, a fronte di semplici prenotazioni, avesse finanziato per intero la realizzazione degli optional?
Questo è il mercato ... se si hanno le palle per cogliere le opportunità gli altri 99 (e i clienti di questi) si possono solo rammaricare di non averci pensato per primi.
Casomai da biasimare è il costruttore degli optional che non ha avuto il coraggio di produrli a suo rischio e distribuirli a tutti.
Già, tante volte (quasi sempre) non si sa cosa c'è dietro ad una iniziativa commerciale. Di fatto il polso del mercato lo hanno solo quelli che vendono all'utente finale, gli altri possono solo fare statistica. Il singolo venditore, su 100, da solo non fa statistica, ma può fare i volumi. Il bravo imprenditore deve sì stare attento alle statistiche, ma deve guardare con assoluta attenzione chi gli fa i volumi; e chi fa i volumi ha sempre ragione: ragionieri a parte.
Nei/nel caso da cui è pertito questo argomento, vi è da riconoscere una cosa fondamentale: la proposta commerciale di fatto, non fa volume per il catalogo della casa madre (statistica, e sorvoliamo sulle ragioni), ma fa volume per il singolo punto vendita, quindi perchè impedire che il singolo punto vendita si prenda la briga (rischio d'impresa) di iniziative simili. In fin dei conti ci hanno già provato anche altri (e con volumi ben diversi), ma fare da soli, ha portato si successo, ma ha dimostrato i limiti dell'operazione, quindi operazione chiusa. Per cui, meglio così che niente.
Visto che è chiaro di chi si stà parlando.
Basta entrare in quel punto vendita, e rimanerci solo 1/2 ora, per rendersi conto di quanto commercialmente pesi, e cambiare idea sul fatto che il fermodellismo è morto. Il fermodellismo non è morto, semplicemente è che non si può praticare alla luce del sole, in un prato o su un piazzale, da questo punto di vista sembra tirino più le auto o consimili, ma anche lì tanti negozi hanno chiuso, ed in fatto di costi non siamo da meno, anzi.
Ora facciamo un passo di lato, prima queste iniziative erano appannaggio di alcuni produttori artigianali, ora per ragioni tecniche (che si portano appresso anche quelle economiche) ciò non è più possibile, quindi solo chi ha possibilità di mettere sul tavolo delle risorse economiche, può imbarcarsi nell'impresa, lavorando in sinergia con la casa madre.
In fin dei conti intervenire su modelli RR e Lima di vecchia data era alla portata di quasi tutti (considerato anche lo stato dell'arte del modellismo dell'epoca), ora è la praticabilità della materia si è ristretta a pochi.
Saltando il fosso, e mischiando le carte, mi auguro che la Gieffeci possa mantenere i diritti o/e la proprieta di progetti e stampi dei modelli che ha fatto produrre dalla Roco, perchè siamo +/- nelle stesse condizioni.
Allo stesso modo "uscendo dal continente e passando oltre la nebbia", anche quel produttore ha preferito la concorrenza in casa (che comunque alza il livello del gruppo), piuttosto che quella esterna; e così si è alzato di nuovo il livello di riferimento del fermodellismo.
Anche una famosa ditta di bibite, la più famosa, ora vende latte ... a dirla tutta il progetto è partito oltre 10 anni fa: una ragione ci sarà.