Spero di non annoiare chi mi leggerà ma ci tenevo a dire quanto sto per dire.
Da qualche settimana mi è scoppiata la frenesia di illuminare le carrozze italiane Rivarossi, Lima e Roco che ho.
Il tutto mi è nato dalla disponibilità di un amico (conosciuto su ebay ma che frequenta anche questo forum) il quale mi ha fornito, ad un prezzo che ritengo assolutamente accettabile, alcuni kit con microled a luce tipo neon, già montati e pronti all'uso. Il tutto è stato realizzato in varie misure , a seconda della lunghezza delle varie carrozze che dovevo illuminare.
I kit fornitimi trovo che siano facilmente adattabili a qualunque tipo di carrozza, ripeto previa indicazione della misura che serve.
Ciò premesso, allorquando sono venuto in possesso di questi kit, mi sono trovato dinanzi all'eterno problema dello sfarfallio che, comunque, pur se presente, non lo è alla maniera dell' orrebondo sistema installato a suo tempo dalla Rivarossi, ad esempio sulle CIWL tanto osannate a suo tempo.
Ho provveduto, infatti, ad inserire al di sotto dei due assi di ciascun carrello, una lamella di rame cui ho saldato il filo proveniente dal kit all'interno della carrozza.
E già qui è sorto il primo problema perchè, comunque, per quanto possa essere stata accurata la fuoriuscita dal fondo della carrozza del filo - ci ho tolto pure la guaina di plastica per rendere il filo il più flessibile possibile - ho riscontrato un un po' di rigidità nel carrello.
Comunque, il risultato finale mi pareva accettabile.
Ad un certo punto, poi, sono passato ad installare i kit nelle carrozze Roco tipo 20000 e 30000 e lì la musica è totalmente cambiata.
Infatti, oltre ad aver trovato la predisposizione all'illuminazione (apparentemente solo due fili fuoriuscenti dall'arredamento interno e raggiungibili dopo aver semplicemente sfilato il tetto) la vera cosa che mi ha fatto fare salti di gioia è stato l'aver trovato (da parte di Roco) la soluzione allo sfarfallio con un sistema tanto ingegnoso quanto di semplice realizzazione. Infatti, all'interno del fianco dei carrelli, questa carrozze presentano lamelle metalliche che proseguono pure nell'incavo lì dove vanno ad inserirsi le punte coniche degli assi e, quindi, il gioco è fatto.
Infatti, trovo che in questa maniera il contatto elettrico tra ruota e presa di contatto è sicuro al 100% e, quindi, non come avviene col più frequente sistema delle lamelle che vanno sotto gli assi.
Vi assicuro che la luce è assolutamente fissa anche sui punti critici del plastico, ossia i cuori degli scambi. Non vi dico quanto è bello vedere, a luce spenta nella cantina dove ho il plastico, il transito di questo convoglio di cinque carrozze tutte illuminate e senza tremolii neppure minimi!
Da tutta questa storiella ho immediatamente realizzato che:
1) non capisco cosa ci voleva alla Rivarossi e alla Lima per impiantare analogo sistema di presa di corrente che si rileva vincente in assoluto;
2) mi sa che, con decisione epocale e dopo 40 anni di modellismo ferroviario, deciderò una totale svendita di tutte le carrozze che ho, comprese le Roco a cui un tale tipo di impianto non sia già installato, per comprare solo carrozze munite del sistema;
3) mi sento di proporre ai responsabili della VITRAINS, ACME e OS.KAR di studiare solo per un attimo questo sistema e di "copiarlo" sulle proprie produzioni perchè, in unione a questi kit che ho acquistato (ma che qualcun altro potrebbe anche realizzare da sé) si potrebbe dare il giusto valore (con ricaduta economica positiva per i produttori) ad un aspetto che
tanti (come me sino a qualche giorno fa!) sottovalutano o non considerano proprio in quanto lo sfarfallio che si ha con gli altri sistemi di presa di corrente rende la visione delle carrozze illuminate più fastidiosa che piacevole.
Per finire, qualcuno sa dirmi se la Roco produce un kit di predisposizione all'illuminazione per le carrozze che non lo abbiano già di suo? Io ne ho visto uno, per esempio, su ebay ma credo che non contenga le lamelle che dico io (interne ai fianchi del carrello) ma quelle classiche da infilare sotto gli assi.
Scusate la prolissità ma, per me, questa scoperta è stata davvero piacevole: pari a quella di quando acquistai oltre 25 anni fà il mio primo 345 ROCO dopo oltre quindici anni di ciofeche Rivarossi e Lima.
Saluti illuminati, Gianfranco
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