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 Oggetto del messaggio: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 16:52 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 20:24
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Località: Pescara
In una casa che si avvia ad essere sempre più intelligente dove il frigorifero colloquia con il nostro telefonino e ci indica cosa comprare mentre la lavatrice cinguetta con la casa costruttrice e la lavapiatti ordina il brillantante, ovvero in pieno avvento della
IoT ovvero Internet of Things al momento di metter su un plastico dobbiamo fare scorta di centinaia di metri di filo eletrrico per i cablaggi . . .

Ho avuto la visione di scambi e segnali intelligenti e wireless che prendono l'alimentazione dalla rotaie e colloquiano con la centrale
digitale o con il PC e pensano da soli a polarizzare i cuori; di decoder per locomotive che allo stesso modo colloquiano fra di loro e con la centrale e comunicano chi sono e dove si trovano: un sistema senza fili dove ogni cosa ha il suo indirizzo IP.

La tecnologia c'e', la miniaturizzazione abbastanza: quanto siamo lontani da un sistema simile ?

E' una provocazione per le case costruttrici: idealmente tutto dovrebbe nascere IPizzato, altrimenti con l'aftermarket saremmo punto e a capo a saldare e cablare.

Un modo per reinventare un vecchio e fascinoso gioco? Magari cosi' anche i giovani si sentiranno attratti dal 'giocare con i trenini,
non solo i 'vecchietti' come il sottoscritto !

Grazie per l'attenzione, Antonello Lato


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 17:00 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
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Località: Bruschi
penso che sulla carta 5 anni ; il problema sarà vedere se abbiamo il ricambio generazionale in questo hobby...e non aggiungo altro.
Le aziende investono se hanno i volumi di vendita e dai dati che abbiamo mi sembra che questi siano discutibili.
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 17:13 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
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Località: piemonte
Tuttavia io preferisco ad immaginarmi il manovale del piazzale e raggiungere un deviatoio in bicicletta, inserire la pesante chiave della serratura e manovrare il macaco. Quando non piove...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 17:33 
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Nome: Benedict Littlesaturday
Iscritto il: lunedì 18 ottobre 2010, 10:39
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Località: Sutri (VT)
Magari Antonello!!! A me avevano detto: fidati che con il DCC sono solo due fili... mi sono fidato e sono due anni che saldo e cablo :D (sono lento e odio gli impianti elettrici perchè sono negato...)
centrale, locobuffer, PC, decoder per deviatoi, decoder per accessori, moduli retroazione, tutti con la propria alimentazione perchè se no non vanno, cavi loconet, a me pare una follia per due metri di plastico, ma tant'è, questo è lo stato dell'arte, certo per uno che come me si avvicina al fermodellismo armato delle migliori intenzioni può passare la voglia :shock:

Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 17:44 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6170
Località: Bruschi
Beh...ho visto in giro fior di impianti con il movimento degli scambi fatto in manuale, con rimandi con i cavi e micro per le polarizzazioni; direi che siamo molto vicini alla visione di capolinea... :) :) :)
Comunque , il wireless sono convinto anche io che sia il futuro; sarebbe interessante capire cosa succede negli States o nel mondo germanico, visto che loro sono sempre più avanti di noi


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 17:46 
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Iscritto il: giovedì 17 febbraio 2011, 16:03
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Località: Agram
Antonello ha scritto:
In una casa che si avvia ad essere sempre più intelligente dove il frigorifero colloquia con il nostro telefonino e ci indica cosa comprare mentre la lavatrice cinguetta con la casa costruttrice e la lavapiatti ordina il brillantante, ovvero in pieno avvento della
IoT ovvero Internet of Things al momento di metter su un plastico dobbiamo fare scorta di centinaia di metri di filo eletrrico per i cablaggi . . .

Ho avuto la visione di scambi e segnali intelligenti e wireless che prendono l'alimentazione dalla rotaie e colloquiano con la centrale
digitale o con il PC e pensano da soli a polarizzare i cuori; di decoder per locomotive che allo stesso modo colloquiano fra di loro e con la centrale e comunicano chi sono e dove si trovano: un sistema senza fili dove ogni cosa ha il suo indirizzo IP.

La tecnologia c'e', la miniaturizzazione abbastanza: quanto siamo lontani da un sistema simile ?

E' una provocazione per le case costruttrici: idealmente tutto dovrebbe nascere IPizzato, altrimenti con l'aftermarket saremmo punto e a capo a saldare e cablare.

Un modo per reinventare un vecchio e fascinoso gioco? Magari cosi' anche i giovani si sentiranno attratti dal 'giocare con i trenini,
non solo i 'vecchietti' come il sottoscritto !

Grazie per l'attenzione, Antonello Lato


mi occupo di progettazione elettronica industriale. maneggiando quotidianamente le diverse tecnologie elettroniche che concorrono nel campo applicativo industriale, il mio pensiero che posso farmi è che ad oggi non vedo niente di piu facile ed implementabile del dcc per il pilotaggio dei motori elettrici per le piccole scale (H0 - N).
l' "elettronica cablata" è intrinsecamente piu stabile, solida e facile che la wireless in broacast, quindi pure piu economica.
questo forse porterà ad una ulteriore ricerca di semplificazione tanto amata dal consumer: il "plug&play".

se tu saldi, è perche noi ci troviamo nel mezzo della generazione analogico--->digitale e molto materiale che circola è nato per l'analogico.
penso che grossi passi avanti invece si faranno sull'elettronica di "abbellimento": suoni, funzioni e piccoli sfizi che tutti conosciamo.

le nuove leve non vengono attirate perche il trenino è da sfigati.
un ragazzino di 14 anni, oggi, vuole andare in discoteca a sballarsi e impressionare le ragazzine vestite con gli abiti delle loro mamme....il trenino ha poche speranze di essere notato.
è un mondo che sta venendo su storto. non che noi siamo i dritti...pero'----


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:22 
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Nome: Francesco Saravalle
Iscritto il: domenica 4 aprile 2010, 15:07
Messaggi: 595
Località: Amelia (TR)
RIUSCIREMO MAI AD AVERE UN PLASTICO ? (punto)

L'80% di chi sta su questo forum non ce l'ha.

Impariamo a mettere la massicciata ed il segnalamento


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:26 
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Iscritto il: domenica 2 aprile 2006, 9:16
Messaggi: 2844
Località: Nato a Firenze 25/01/1962 - Vive tra Toscana e Marche
marcodiesel ha scritto:
[q.........................
le nuove leve non vengono attirate perche il trenino è da sfigati.
un ragazzino di 14 anni, oggi, vuole andare in discoteca a sballarsi e impressionare le ragazzine vestite con gli abiti delle loro mamme....il trenino ha poche speranze di essere notato.
è un mondo che sta venendo su storto. non che noi siamo i dritti...pero'----


E' proprio vero ! Negli anni '70 - '80 erano frotte gli adolescenti che compravano modelli di treni ed avevano il plastico mentre le discoteche erano vuote. Per non parlare delle ragazzine ...... molto meglio un "quattroventotto" 1° serie a quei tempi. Oggi è un mondo che viene su storto


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:37 
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Iscritto il: giovedì 17 febbraio 2011, 16:03
Messaggi: 2205
Località: Agram
Riccardo Alberoni ha scritto:

E' proprio vero ! Negli anni '70 - '80 erano frotte gli adolescenti che compravano modelli di treni ed avevano il plastico mentre le discoteche erano vuote. Per non parlare delle ragazzine ...... molto meglio un "quattroventotto" 1° serie a quei tempi. Oggi è un mondo che viene su storto


:lol: :lol:

devo replicare:

si viene su storto, sballarsi a 13-14 anni invece di passare il tempo ad ingegnarsi ed imparare è un fallimento.
puntare alla "gnocca" a 13 anni è semplicemente ridicolo.
bruciare le tappe non è un bel crescere...

cmq io si, lo ammetto:

1. passavo il pomeriggio a sbavare davanti le vetrine di modellismo...
2. no, non compravo modellini, perche non avevo abbastanza soldi....

ma diventato adulto mi permetto e l'uno e l'altro :) ,anzi se devo ammettere i primi rudimenti di elettricità e poi da li la carriera attuale la devo al trenino elettrico e allo studio sull'elettricità per farlo funzionare.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 18:59 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
Messaggi: 2853
Località: Torino
Bhe, la NMRA, col DCC ha rispettato la sua mission originale, e cioè di comandare il plastico con due fili (le rotaie) tant'è che esistono in commercio motori per scambi e per segnali, da collegare direttamente alle rotaie dalle quali attingono sia alimentazione e segnale di controllo (vedi x es. gli scambi rocoline con massicciata). Se i fermodellisti si fossero fermati qui saremmo a posto; i problemi sono poi comparsi per permettere ai più smaliziati di avere funzioni in più, vedi retroazione, possibilità di comandare più scambi con un solo decoder accessori e oltre a questo si sono messi di traverso i produttori che, per il concetto del "io ce l'ho più lungo" hanno vomitato sul mercato decine di bus e protocolli più o meno protetti da copiright che non hanno fatto altro che complicare ulterriormente (e stupidamente) le cose.
Poi che le nuove generazioni siano per lo più costituite a ebeti, sfondate una porta aperta ma secondo me non sono il vero motivo dei Km di cablaggi sotto i plastici, semmai la colpa la imputo quasi al 100% alla NMRA che non ha saputo evolvere il DCC in modo corretto e "open" ma si è lasciata fregare da una soluzione propietraria (il Railcom) da affiancare al DCC.
Passare in futuro al controllo wireless diretto....bha...forse per plastici molto grandi ha un senso ma allora spiegatemi perchè colossi come il Miniature o il Chemins de fer du Kaeserberg continuano ad usare il buo vecchio DCC....

Questo è come la penso io ma sono ben conscio che il mio discorso può essere rivoltato e riletto in decine di modi diversi e contrastanti. :wink:

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 19:21 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 15:53
Messaggi: 1014
Località: Citano' (MC)
Tutti ragionamenti + che giusti ,ma prima di andare troppo avanti con i sogni ricordiamoci che ancora dobbiamo aprire le nostre loco ed inserire
il decoder con 5-6 prese con standard diversi ,forse sarebbe ora di sperare di avere loco con dcc gia' a bordo e pensare al wireless dopo questa
prima "conquista" :roll:

Gianluca


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 19:55 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
Messaggi: 436
Località: prov.Milano
personalmente non ne vedo nessuna necessita' , per esperienza dato che l'altro mio hobby e' suonare e sono anche il tecnico audio del gruppo i sistemi wireless (per chitarre microfoni cuffie ecc..) sono sempre fonte di problemi , si limita un po' la questione se si prendono sistemi molto costosi e anche li' qualche problemino c'e' sempre , con il cavo e' molto piu' difficile , e di solito te ne accorgi prima di partire , i sistemi wireless ti danno problemi anche durante .
Insomma il wireless tradisce , il cavo no , per cui se non e' una questione di estrema necessita' lo vedo inutile


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 20:08 
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Iscritto il: domenica 25 marzo 2007, 13:23
Messaggi: 1182
Località: PISTOIA
Cita:
ad una ulteriore ricerca di semplificazione tanto amata dal consumer: il "plug&play"


che non si trasformi in un "plug&pray" che diventerebbe un vero dramma per chi non conosce di informatica


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 21:19 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 9:21
Messaggi: 1345
Località: Città dell' autodromo
Come si usa per il settore audio/video grazie alla compressione si riesce a trasportare un'infinità di dati in uno spazio relativamente ridotto, anche nel nostro settore, senza ricorrere necessariamente al wifi, si potrebbe usare il binario per trasportare tutte le informazioni necessarie. C'è bisogno però di spazio e il binario non è sufficiente, ci vorrebbe un sistema di compressione studiato per questa utilità.

Il problema è che studiare un sistema apposito costa e il numero di modellisti digitali nel mondo probabilmente non giustifica l'investimento.

Non è detto però che un giorno qualcuno ci penserà.
Zimo a proposito, aveva tempo fa a catalogo un sistema chiamato TSE Track section encoder che prevedeva appunto un funzionamento senza CANbus.

Può darsi che prima o poi………...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 22:24 
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Nome: Fabrizio Ferretti
Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7518
Località: Fabriano
Antonello, io ho messo il chip anche al gatto, gli serve ad aprire la gattaiola che, altrimenti, rimane chiusa agli altri gatti senza decoder. Mi ero stancato di sfamare tutto il vicinato.
E se ci sono riuscito io, non vedo perchè la tecnologia non possa venire incontro anche alle nostre esigenze modellistiche.
Bisognerebbe, però, tirare giù un po' di norme che unifichino tutto ciò che vorremmo, codici, linguaggi, sistemi, in modo che possa essere tutto facilmente industrializzato a basso costo, magari partendo da risorse free.
Fabrizio.


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