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 Oggetto del messaggio: UE: procedura di "pre-infrazione"
MessaggioInviato: mercoledì 22 dicembre 2010, 20:39 
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Iscritto il: domenica 19 settembre 2010, 15:32
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Ferrovie/ Ue: Italia spieghi ostacoli a liberalizzazione -2-

Le critiche di Bruxelles a decisioni del regolatore nazionale

da APCOM

All'inizio di dicembre, l'Ursf ha comunicato agli operatori ferroviari tedesco e austriaco la sua decisione - presa su sollecitazione di Trenitalia, nota la Commissione - di proibire ai treni EuroCity DB-OBB le fermate intermedie a partire dall'inizio dell'orario invernale (12 dicembre), reiterando una misura che aveva già preso contro l'altro tentativo di liberalizzazione delle ferrovie italiane, il treno Arenaways sulla tratta Milano-Torino. Gli operatori autro-tedeschi, dunque, non potranno più far fermare a Brescia, a Bolzano, a Trento, a Padova e a Vicenza i treni che scendono da Monaco e da Innsbruck in Italia, verso Milano, Verona, Bologna e Venezia. Motivazione del provvedimento: le fermate intermedie comprometterebbero "l'equilibrio economico del contratto di servizio pubblico" fra Trenitalia e le Regioni interessate (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e le Province autonome di Trento e Bolzano), che sovvenzionano il traffico locale. In sostanza, si argomenta che questi collegamenti andrebbero a danneggiare l'attività di Trenitalia che offre già, su mandato delle Regioni, questo tipo di servizio. Dopo le proteste degli utenti e delle autorità di Trento e Bolzano, e le azioni legali (con un ricorso al Tar) delle società colpite del divieto, il provvedimento è stato sospeso per tre mesi su tutte le tratte, salvo che quella con destinazione Venezia. Ma la Commissione europea ora vuol vederci chiaro, e sembra determinata a intervenire per evitare che l'Ursf, con un'intepretazione giudicata molto discutibile delle derghe previste dalla legislazione Ue, finisca con il compromettere l'obiettivo della liberalizzazione ferroviaria, dando un pessimo esempio agli altri regolatori nazionali. Nella sua lettera, l'Esecutivo comunitario obietta in particolare che i divieti imposti non sembrano basati, come richiederebbe la normativa Ue, su nessuna analisi economica obiettiva dei nuovi servizi previsti da DB, OBB e LeNord, Inoltre, la Commissione sottolinea che prima di adottare il provvedimento "non sembra siano stati consultati gli organismi nazionali di regolazione ferroviaria di Austria e Germania, nonostante il fatto che la decisione avrà conseguenze sulle attività ferroviarie di questi Stati membri". La Commissione europea pubblicherà, forse oggi stesso, delle 'linee guida' sull'interpretazione della normativa Ue in questo settore, con chiarimenti specifici sul modo di valutare l'"impatto sull'equilibrio economico dei contratti di pubblico servizio", e su come determinare "lo scopo principale" (nazionale o internazionale) di un servizio ferroviario, due concetti a cui ha fatto riferimento l'Ursf per giustificare i divieti di fermate intermedie per i treni DB-OBB.


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