Gentiloni 
ha garantito all’Italia l’ingresso a pieno titolo nella Nuova Via della Seta. Del resto la partecipazione italiana potrebbe fruttare al fisco incassi per circa un miliardo e mezzo di euro. Il governo italiano vuole offrire ai cinesi una via complementare alla ferrovia che Pechino ipotizza di costruire per collegare il porto greco all’Europa attraverso i Balcani, e suggerisce di sfruttare anche i sistemi portuali e ferrati già esistenti - e già pronti - come
Trieste. “I porti italiani non sono alternativi ma complementari al Pireo” ha spiegato l’ambasciatore italiano “sia perché sono immediatamente disponibili ed estremamente ben collegati, mentre dal Pireo occorre ancora costruire adeguati e onerosi collegamenti ferroviari attraverso i Balcani; sia perché è difficile far transitare solo attraverso un porto l'assai ingente numero di container che dall'Asia giungono nel Gentiloni ha dunque garantito all’Italia l’ingresso a pieno titolo nella Nuova Via della Seta. Del resto la partecipazione italiana potrebbe fruttare al fisco incassi per circa un miliardo e mezzo di euro. Il governo italiano vuole offrire ai cinesi una via complementare alla
ferrovia che Pechino ipotizza di costruire per collegare il porto greco all’Europa attraverso i Balcani, e suggerisce di sfruttare anche i sistemi portuali e ferrati già esistenti - e già pronti - come
Trieste. “I porti italiani non sono alternativi ma complementari al Pireo” ha spiegato l’ambasciatore italiano “sia perché sono immediatamente disponibili ed estremamente ben collegati, mentre dal Pireo occorre ancora costruire adeguati e onerosi collegamenti ferroviari attraverso i Balcani; sia perché è difficile far transitare solo attraverso un porto l'assai ingente numero di container che dall'Asia giungono nel Mediterraneo”
