La logica dell’Alta velocità è intrinseca al nome stesso: collegare velocemente grandi centri abitati. È la sua competitività. E il successo della Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli sta proprio in questo: molti utenti, poche fermate.
Il tracciato stesso della Tav è il più possibile diritto perché deve garantire accelerazioni e velocità fino a 300 chilometri orari. Performance che non possono prevedere troppe fermate.
Invece pochi giorni fa il Consiglio provinciale di Brescia, per favorire il turismo locale, ha approvato una mozione che chiede di inserire una nuova fermata a metà strada tra Brescia e Verona. Il tutto per avere una stazione Tav sul Garda, vicino al casello dell’autostrada di Sirmione.
Di conseguenza, dopo quasi 20-25 chilometri, il treno in piena corsa dovrebbe iniziare a rallentare per fermarsi a Sirmione, a meno di 40 chilometri da Brescia. Tuttavia, per raggiungere le due principali località lacustri di Desenzano e Peschiera, i turisti dovranno prendere un autobus o un treno regionale, perdendo quindi il tempo guadagnato con l’Alta velocità.
Che logica ha tutto questo?
Dal Corriere della sera 8 agosto 2021
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