LDe500 ha scritto:
Ci vorrebbe un esposto alla corte di giustizia europea per interruzzione di pubblico servizio, ma si sa che noi sardi abbiamo il dono di farcela mettere in c**o accettando passivamente tutto quello che viene deciso.
SARDI SVEGLIAMOCI!!!! Prendiamoli noi a a calci nel c**o a sti st....i!!! Meno miliardi agli A.D. e più soldi per linee e mezzi!!! Mi fermo qui ho i co.....i letteralmente girati!!
L'UNIONE SARDA: A terra i vagoni della Keller 01.02.2008
Chiudere Golfo Aranci? «Una catastrofe per noi»
Doccia fredda per lo stabilimento specializzato nella realizzazione di carrozze ferroviarie. In forse la maxi commessa in arrivo dall'Iran. «Una pazzia», dicono nella direzione aziendale. Appello alle istituzioni per difendere gli investimenti e 400 posti di lavoro. La Keller rischia di chiudere. Se verrà confermata l'annunciata soppressione della linea navale Golfo Aranci-Civitavecchia che trasporta i carri ferroviari, la fabbrica di Villacidro potrebbe davvero sigillare i cancelli e mandare a casa i suoi dipendenti: «Sarebbe un problema del territorio, non certo nostro, a meno che non ci mettiamo a fare tazzine da caffé», commentano i vertici dell'azienda, stupiti per la decisione di Trenitalia. Intanto la giunta regionale lavora per scongiurare il gravissimo rischio a cui potrebbero essere sottoposte molte realtà produttive isolane. I DANNI La brutta notizia circolava da alcuni giorni, ma finora nessun membro del consiglio d'amministrazione di Keller Elettromeccanica si era espresso sulla decisione delle Ferrovie dello Stato. Il taglio del traghetto che trasporta i carrelli ferroviari fra la Sardegna ed il continente arrecherebbe grossi danni all'economia regionale e l'azienda che ne subirebbe le conseguenze più pesanti sarebbe proprio quella che i carri ed i vagoni li ristruttura e li costruisce belli e nuovi. Una mannaia pende così sulla testa di quasi quattrocento dipendenti, fra occupati diretti e dell'indotto. Se la Keller non potrà più spedire e ricevere treni, non avrebbe senso mantenere aperto lo stabilimento, come spiega senza mezzi termini l'amministratore delegato: «Non possiamo prendere in considerazione l'ipotesi di soppressione di quella nave - commenta Giovanni Pagnoni - però è un problema che riguarda innanzitutto la Sardegna, il territorio e le istituzioni, se questo succede vorrà dire che la Keller, ma non solo, chiuderà». BUONA SALUTE Una previsione funerea per le famiglie che dipendono dalla vitalità di una fabbrica in buona salute e proiettata verso l'annunciata commessa iraniana da oltre 400 milioni di euro: «A noi sembra una pazzia - continua Pagnoni - evidentemente siamo in una nazione fatta così. Ma se dietro a tale decisione ci sono ragioni economiche, non è un problema che riguarda l'imprenditore». La Keller si dichiara infatti pronta «a chiudere tutto, c'è di mezzo la sopravvivenza dell'azienda - precisa l'amministratore delegato - il personale non è affare nostro o degli azionisti, ma della politica. E se si fa morire un'azienda, questa chiude ed interverrà lo Stato per offrire ammortizzatori sociali». CATASTROFE Però la società proprietaria farà «tutto il possibile per impedire questa catastrofe - avverte Pagnoni - difenderemo i nostri interessi e gli investimenti fatti e con noi lotteranno di sicuro i dipendenti, i fornitori e le banche. Ma le istituzioni devono prendere posizione e reagire altrimenti i treni non si faranno più. Poi magari faremo tazzine da caffè, o qualcos'altro, ma siamo venuti in Sardegna per far funzionare un'azienda che fa treni e per noi la notizia è così assurda che ci lascia spaventati come azionisti. Se Trenitalia vuole risparmiare, la Sardegna avrà altri danni oltre alla Keller, quindi la posizione della Regione sarà decisiva in tutto questo modo italiano di far le cose». Dunque i problemi di efficienza di Trenitalia avranno pure una logica, ma per quanto riguarda la Keller c'è poco da fare, non esisterà più.
e io sono un operaio keller!