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 Oggetto del messaggio: Scali merci:
MessaggioInviato: domenica 20 febbraio 2011, 21:37 
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Scali merci: ecco come li cambieremo
Mario Castaldo, direttore di Trenitalia Cargo, disegna la nuova rete degli impianti in una intervista al periodico TuttoTrasporti
21 gennaio 2009

Troppo polverizzata e inadatta ai traffici di lunga percorrenza: è questo lo stato dell’attuale rete degli scali ferroviari merci che il direttore della Divisione Cargo di Trenitalia evidenzia in una intervista a TuttoTrasporti. Si tratta perciò di portare a compimento il processo di razionalizzazione di un reticolo logistico che negli anni ‘90 contava sul territorio nazionale ben mille scali e che a partire dal 2000 è stato ridotto a 450, per passare a 314 nel 2007 fino ai 199 odierni. Soprattutto al sud, nell’Italia meridionale, dove molti sono gli scali non sostenuti da una adeguata domanda di trasporto da parte delle aziende del territorio. Questo è il motivo per cui è allo studio un ulteriore ridimensionamento, a meno che le aziende non siano disposte a pagare prezzi maggiori. Anche perché – aggiunge Castaldo – con il taglio di 60 milioni di euro al trasporto merci su rotaia previsto nella Finanziaria 2009 non potremo più applicare quei prezzi, molto al di sotto di quelli di mercato, che fino ad oggi abbiamo praticato ai clienti perché supportati da contributi pubblici.

Il direttore di Trenitalia Cargo cita l’esempio della Sicilia e dell’Abruzzo. Nell’isola, che conta oggi ben 13 scali, una ulteriore razionalizzazione va fatta anche se alcuni piccoli scali potranno essere mantenuti se garantiti da appositi contributi statali. A conferma di quanto asserito da Castaldo, nello stesso servizio del giornale è riportata l’opinione di Pino Bulla, presidente della Fai siciliana e vicepresidente della Società Interporti di Catania, secondo il quale, molto perentoriamente, la merce diretta in Sicilia via treno, una volta arrivata nell’hub ferroviario di Catania può proseguire via camion per qualsiasi altra destinazione sull’isola; tutti gli altri scali non servono praticamente a niente, meno che mai agli autotrasportatori. Stesso discorso in Abruzzo, dove – afferma Castaldo - era in predicato per la chiusura anche lo scalo di Vasto-San Salvo, ma che fino a quando sarà sostenuto da una buona domanda, compatibile con i costi di produzione, resterà operativo. Anche qui l’intervista a Castaldo è integrata con l’opinione del segretario generale della Fai abruzzese, Carlo Antonetti, secondo il quale sono tutti gli altri scali merci della regione ad essere sottoutilizzati. Anche perché sulla linea adriatica, la galleria di Cattolica, troppo bassa, non consente un ampio ricorso alla ferrovia sia per il trasporto di container che per l’autostrada viaggiante.

In definitiva, i grandi scali merci sui quali Trenitalia intende puntare per il futuro sono dieci: Torino, Alessandria, Novara, Milano, Brescia, Modena-Marzaglia, area di Roma, Marcianise, Bari-Ferruccio e Catania-Bicocca, che vanno tutti in gran parte potenziati, a cominciare da quello di Brescia, per il quale esiste già un progetto esecutivo che consentirà a breve di far partire i lavori con un investimento di 30 milioni di euro. Ma, continua il direttore di Trenitalia Cargo, gli scali merci non sono solo troppi: sono anche carenti di attrezzature per il trasporto intermodale, soprattutto al Nord. Hanno ancora le “selle di lancio”, dove i vagoni vengono smistati da un treno all'altro da una collina artificiale. I futuri grandi centri di smistamento (hub) dovranno avere invece gru e carroponti per gli scambi treno-camion, una maggiore capacità per treni lunghi anche 700 metri e magazzini più ampi. Infine, l’alta velocità/alta capacità Torino-Salerno, che vedrà il suo completamento a fine 2009, consentirà un maggior utilizzo della vecchia linea lasciata libera dai treni passeggeri mentre il raddoppio della Bologna-Verona permetterà di potenziare i traffici attraverso il Brennero. Oggi, Trenitalia Cargo produce mediamente circa 850 treni al giorno che, se ci fosse richiesta, potrebbero essere anche di più. In conclusione, Castaldo rivolge un appello agli autotrasportatori a sottoscrivere insieme con la committenza un accordo pilota che, per almeno un’area del paese, preveda il trasporto per ferrovia sulle lunghe distanze e con il camion sulle brevi. Ciò, non solo per contrastare il caro gasolio ma anche perché i vincoli europei sull’ambiente si faranno più stringenti.

Semplicemente scandaloso. Dicono di voler ridurre ad una decina in tutta Italia gli scali e poi tremano dalla paura per le direttive europee.


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 Oggetto del messaggio: Re: Scali merci:
MessaggioInviato: domenica 20 febbraio 2011, 21:42 
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E questo è quello sostenuto l'anno prima:
Tajani a Berlino, più trasporto merci su rotaia per la mobilità sostenibile
Il Commissario europeo per i Trasporti a Berlino all’inaugurazione della Fiera internazionale del traffico su rotaia
23 settembre 2008
Il concetto della mobilità sostenibile, “per scindere l’aumento dei fattori nocivi per la salute dallo sviluppo delle vie di trasporto”, è stato ribadito quest’oggi dal Commissario per i Trasporti Europei, Antonio Tajani che, insieme al ministro dei trasporti tedesco, Wolfang Tiefensee, ha inaugurato la Fiera internazionale del traffico su rotaia “Inno Trans”.
Entrando nel merito dell’importanza che riveste il trasporto intermodale, Tajani ha ricordato la necessità di ridurre entro il 2020 il 30% dell’inquinamento provocato dal trasporto ferroviario senza dimenticarne comunque la caratteristica principale, che vede proprio nella ferrovia un risparmio di energia ben quattro volte superiore rispetto al traffico su gomma.
In una prospettiva di sviluppo per i comparti merci di ferrovie e delle così dette “autostrade del mare", grande importanza è stata data da Tajani nell'ambito dei lavori infrastrutturali nella rete europea, sottolineando che il progetto Eurovignette potrà rimanere facoltativo almeno fino al 2013, a patto che gli investimenti siano indirizzati verso lo sviluppo in tale ambito.


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 Oggetto del messaggio: Re: Scali merci:
MessaggioInviato: domenica 20 febbraio 2011, 23:44 
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L'idea di usare il treno per la lunga percorrenza e i camion per il traffico locale è giusta. L'avere pochi grandi scali e ben attrezzati anche, se continuiamo così a mio parere un giorno si chiuderà definitivamente tutto....grandi e piccoli scali. Credo che si riferisca solo agli scali di Trenitalia Cargo, altri scali minori potrebbero sicuramente essere gestiti da operatori privati, perchè in effetti 10 scali in tutta Italia mi sembrano davvero pochini.


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 Oggetto del messaggio: Re: Scali merci:
MessaggioInviato: lunedì 21 febbraio 2011, 19:16 
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Iscritto il: domenica 15 aprile 2007, 23:42
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Località: In cattedra
Eurostar ha scritto:
perchè in effetti 10 scali in tutta Italia mi sembrano davvero pochini.

Per Trenitaglia l'ideale è averne 2, di scali nazionali, possibilmente Milano Smistamento e Marcianise.
Si potrebbero organizzare 60/70 colonne giornaliere di TIR da 32/40 elementi in fila indiana da Trieste, Bologna, Torino e Genova per Milano Smistamento.
Qui verrebbero caricate su pianali ferroviari (le ROLa, per intenderci) con una decina di treni a composizione bloccata fino a Marcianise.
Infine da Marcianise a Roma, Bari, Firenze, Ancona, Pescara, Taranto, Napoli, Reggio Calabria, Sicilia e Sardegna si organizzerebbero le solite 60/70 colonne giornaliere di Tir da 32/10 elementi.

Naturalmente bisogna raddoppiare l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, costruire il ponte sullo Stretto di Messina, realizzare la nuova direttissima autostradale Milano-Brescia, fare le terze corsie Mestre-Trieste e Padova-Bologna e le quattro corsie da Milano a Bologna.

Ecco.. si, questa bozza potrebbe incontrare il favore dei dirigenti di Trenitaglia :?
UP 8)


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