Fonte: ANSA - 20 Dicembre 2012
(ANSA) - LUCCA, 20 DIC - La Procura di Lucca sta notificando le richieste di rinvio a giudizio per 32 persone e 9 società indagate nell'inchiesta sulla strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno del 2009, che provocò 32 vittime. Tra le persone per le quali i magistrati chiedono il rinvio a giudizio c'é anche l'ad di Fs Mauro Moretti. Fra le accuse, omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario colposo. Per responsabilita' amministrativa la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche societa' del Gruppo Fs.
Fonte: "Il Tirreno" - 20 Dicembre 2012
La Procura di Lucca ha trasmesso al Gup le richieste di rinvio a giudizio per 32 persone e 9 società indagate nell’inchiesta sulla strage di Viareggio, avvenuta il 29 giugno del 2009, che provocò 32 vittime. Tra le persone per le quali i magistrati chiedono il rinvio a giudizio c’è anche l’ad di Fs Mauro Moretti. Inoltre, rispetto a quanto emerso in fase di chiusura delle indagini prelimari, è stata inserita una società in più: si tratta della holding che controlla la Gatx, la società proprietaria del vagone che deragliando il 29 giugno 2009 causò la morte di 32 persone. A questo punto il giudice dell'udienza preliminare, provvederà a fissare la data per l'udienza e deciderà se mandare o meno a processo le persone fisiche e le società imputate. E' probabile che l'appuntamento in aula sia per il mese di marzo 2013. GLI IMPUTATI . I nomi di Ferrovie: Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo; Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rfi; Vincenzo Soprano, amministratore delegato di Trenitalia; Gilberto Galloni, amministratore di Fs logistica; Mario Castaldo, direttore della Divisione Cargo di Fs. Due nominativi tutti toscani: Calogero Di Venuta, responsabile Direzione compartimentale Firenze Movimento e infrastruttura, che all'epoca del disastro si era appena insediato; Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta.Emilio Maestrini, all'epoca del disastro era il responsabile della Direzione ingegneria, sicurezza e qualità di Trenitalia.Enzo Marzilli è a capo di una direzione tecnica di Rfi e responsabile del progetto Frecciarossa. E ancora nella "squadra" di Rete ferroviaria si contano: Giorgio Di Marco, ex direzione tecnica; Mario Testa, direzione tecnica; Giovanni Costa, management direzione tecnica; Alvaro Fumi, responsabile dell'Istituto sperimentale di Rfi; Francesco Favo, direzione tecnica Rfi-Cesifer (Certificazione sicurezza imprese ferroviarie); Stefano Rossi, microstruttura materiali d'armamento Rfi; Giulio Margarita, all'epoca del disastro direzione tecnica Rfi. Oggi passato all'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Per le altre società del Gruppo, sono indagati: Salvatore Andronico, divisione logistica di Trenitalia; Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs (bilancio 2007), e di Italferr (bilancio 2009).
Alla Cima riparazioni appartengono Giuseppe Pacchioni, amministratore delegato e Paolo Pizzadini, tecnico Cima riparazioni. Tra gli indagati stranieri i dirigenti di Gatx Austria, Gatx Germania, Gatx Polonia, e Officina Jungenthal di Hannover: Johannes Mansbart, amministratore delegato Gatx Rail Europe e presidente Gatx Rail Germany; Peter Linowski, responsabile tecnico della Gatx Rail Germany; Roman Mayer, responsabile tecnico Gatx Rail Austria; Matthias Barth, Gatx Rail Poland; Rainer Kogelhaiede, manager Gatx Beteiligungs Gmbh Hannover; Andreas Carlsson, manager Jungenthal Waggon Gmbh di Hannover; Uwe Kriebel, officina Jungenthal di Hannover; Andreas Schroter, officina Jungenthal di Hannover; Joachim Lehamann, officina Jungenthal di Hannover. Indagati anche Daniele Gobbi Frattini, Massimo Vighini, Andreas Barth,Uwe Koennecke.
Le società. Sono indagate anche Gatx Austria,Gatx Germania, Gatx Company, Officina Jungenthal, Gruppo Ferrovie dello Stato,R.F.I., Trenitalia, FS Logistica e Cima Riparazioni.
LA PROCURA: SQUARCIO PROVOCATO DAL PICCHETTO. "Siamo convinti, cosi' come sostiene il nostro consulente, che lo squarcio sulla cisterna fu provocato da un picchetto». Lo ribadisce il procuratore di Lucca, Aldo Cicala, in merito alle richieste di rinvio a giudizio inoltrate al gup per 32 persone nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di Viareggio. Adesso il giudice dovrà fissare la data dell'udienza preliminare. «Rispetto all'avviso chiusura indagini del giugno scorso - spiega Cicala - non ci sono cambiamenti. In questi mesi, nove indagati, tutti delle ditte tedesche, hanno chiesto di essere interrogati, ma la nostra ricostruzione resta la stessa. Per le richieste di rinvio a giudizio abbiamo dovuto attendere anche che l'avviso chiusura indagini, un atto piuttosto corposo, venisse tradotto in tedesco». Cicala conferma che la procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per l'Ad di Fs Mauro Moretti. Nell'avviso chiusura indagini era spiegato, tra l'altro, che in qualità di ad prima di Rfi - dal 2001 al 2006 - e poi di Fs, non avrebbe valutato i pericoli e i rischi del passaggio di treni carichi di sostanze pericolose da stazioni come quella di Viareggio (Lucca), circondata da case.
FS ATTACCA LA PROCURA. Fs, in una nota sul rinvio a giudizio per Moretti, attacca la Procura di Lucca. "A nome dei legali del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, prendiamo atto che in rete sono diffuse notizie e commenti circa la notifica di una richiesta di rinvio a giudizio per 32 indagati, tra i quali l’amministratore delegato, Mauro Moretti, per l’incidente di Viareggio. Prendiamo anche atto che la notifica ai diretti interessati o ai loro avvocati non è ancora avvenuta e che l’eco mediatica è più importante del rispetto delle regole". La nota prosegue. "Prendiamo anche atto che il procuratore di Lucca, Cicala, ha già ritenuto di diffondere un commento in cui ribadisce, testualmente, la asserita convinzione che lo squarcio “come sostiene il nostro consulente” sia stato provocato da un picchetto. Con ciò mostrando di ignorare che in questa vicenda si è celebrato un incidente probatorio in cui è stata già acquisita la prova davanti ad un giudice, i cui periti hanno concluso che non è stato il picchetto a provocare lo squarcio sulla cisterna. I pubblici ministeri erano presenti a questo incidente probatorio e i loro consulenti sono stati smentiti all’esito di precise valutazioni: in uno Stato effettivamente di diritto tale dato dovrebbe essere definitivo e, soprattutto, riconosciuto.Spiace che di tutto questo non si dia atto pubblicamente, facendo ascoltare solo la voce di chi accusa".
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