Riporto questa interessante analisi della situazione presentata sul Gazzettino di Belluno del 23/12/2007:
Il flop della navetta è il fallimento della politica locale
di Tiziano Graziottin
Seduti sulla riva del Piave, i nostri politici & amministratori sembrano solo attendere ilnaufragio del treno navetta Belluno-Feltre, senza peraltro capire che il fallimento di questa iniziativa sarebbe il loro fallimento. L'argomento ci sta particolarmente a cuore perchè questo giornale ha sempre martellato sulla necessità di introdurre nuovi e più adeguati servizi a beneficio dell'utenza bellunese, a maggior ragione in un settore strategico come quello dei trasporti. Vediamo, dunque, come si è arrivati a questa situazione, cerchiamo di capire perchè il Minuetto che dal 9 dicembre va su e giù tra Belluno e Feltre (otto corse al giorno in aggiunta a quelle abituali) viaggia praticamente semivuoto.
All'inizio di marzo il Consiglio regionale aveva approvato un finanziamento di un milione di euro per il progetto navetta ; allora, come si legge sul Gazzettino del 4 di quel mese, si parlava di un servizio che doveva toccare anche il Cadore. Sul piano politico l'iniziativa è di Guido Trento, consigliere della Margherita (gruppo di minoranza in Regione), che riesce però a portare a casa una sperimentazione a parole accolta con entusiasmo da quasi tutti, sia pure con qualche distinguo. Cosa succede da allora? Succede che scompare misteriosamente il prolungamento verso il Cadore, e soprattutto che della navetta non si parla più. I nostri amministratori, in altre faccende affacendati, se ne dimenticano, anche se su quella sperimentazione si gioca alla fine un milione e mezzo di euro (soldi pubblici,quindi nostri) e probabilmente anche un pezzo importante del futuro della provincia sul versante dei trasporti ferroviari.
La navetta Belluno-Feltre ricompare praticamente il giorno prima dell'attivazione del servizio, nel silenzio generale. Il Gazzettino parla di un treno che corre in clandestinità. I nostri amministratori prima dormicchiano, poi attuano la strategia di difesa, imperniata su due linee. Da un lato precisano che il servizio andava impostato in altro modo: l'assessore provinciale Piol puntualizza che la navetta andava estesa a Ponte e Longarone, con un cadenzamento diverso e soprattutto varata dopo uno studio di fattibilità adeguato e tarato anche sull'integrazione con il sistema di trasporti su gomma; il consigliere regionale Bond ricorda che per la Giunta regionale i fondi dovevano andare sul potenziamento delle linee Venezia-Conegliano-Belluno e Venezia-Montebelluna-Feltre, e fa capire che questo succederà dopo il fallimento dell'attuale servizio navetta («tempo due mesi»). Dall'altro, con in testa il presidente della Provincia Reolon, chiamano in causa Trenitalia, colpevole di non averci creduto. Eh no, cari signori, troppo comodo. E voi dove eravate in questi otto mesi? Perchè, anche in presenza di un progetto non del tutto condiviso, non vi siete dati da fare nel periodo precedente la sperimentazione almeno per cercare di aggiustare il tiro? Perchè - magari precisando pubblicamente i vostri distinguo nelle conferenze stampa che tanto amate in altre occasioni - non avete dato vita a una seria e massiccia campagna informativa (ad esempio coinvolgendo per tempo le scuole) su un servizio che comunque potrebbe essere una risorsa importante per il territorio? Noi, che non siamo degli illusi, da Trenitalia non ci aspettiamo che faccia gli interessi del territorio, ma dai nostri amministratori sì. La verità è che il servizio navetta sta fallendo sotto il fuoco incrociato di ripicche politiche, sgarbi perfino tra esponenti dello stesso partito (vedi ilj'accusedel consigliere regionale Trento alla Provincia guidata da Reolon), amnesie. Almeno ci risparmino il bla-bla-bla sul gioco di squadra.
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