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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: sabato 22 ottobre 2011, 0:02 
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Nome: Massimo
Iscritto il: venerdì 14 ottobre 2011, 10:47
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Località: Alberta, Canada
@Eurostar: sono d'accordo su tutto tranne sul fatto che l'auto sia indispensabile. Siamo noi che rendiamo indispensabile anche quello che in realtà non lo è.


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: sabato 22 ottobre 2011, 0:09 
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Iscritto il: martedì 18 dicembre 2007, 11:42
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Località: Piossasco (TO)
Anche questo è vero, con il cambio di mentalità e soprattutto di abitudini si può fare molto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: sabato 22 ottobre 2011, 16:19 
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Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 17:03
Messaggi: 32331
Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Mi permetto di ricordare anche questo link viewtopic.php?f=29&t=55707&hilit=libro+diverso
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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: lunedì 24 ottobre 2011, 9:48 
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Iscritto il: sabato 8 dicembre 2007, 18:29
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Concordo con la maggior parte delle riflessioni postate in questo 3d, mi permetto solo di puntualizzare un dettaglio che - sia ben chiaro - non vuole difendere questa o quella parte politica in quanto destra o sinistra o... quello che è, ma quella parte di amministratori che gestisce oculatamente ciò che gli viene affidato, nel caso specifico il tpl ferroviario.

Il dettaglio è che in Italia esistono realtà dove la ferrovia è ancora considerata qualcosa che vale e sulla quale investire.

Toscana, terra il cui indirizzo politico è ben noto, ben definito e storicamente presente praticamente da sempre, ha adottato una gestione completamente diversa delle proprie ferrovie, soprattutto quelle minori. Giusto per dare qualche indicazione:

- la Porrettana, prima ferrovia transappenninica, oggi è suddivisa in due tratte a carattere locale; la tratta "toscana" (Pistoia - Porretta Terme) è la meno frequentata della regione (in alcune stazioni i pax giornalieri si contano sulle dite di una mano...), complice anche il tracciato tortuoso che la rende poco efficiente come prestazioni; quest'anno metà treni sono stato sostituiti con bus, ed è stato istituito un tavolo tecnico permanente dove il confronto con le realtà locali permetterà di calibrare il servizio rispetto alle reali esigenze, e più volte è stata ribadita la ferma volonta di non dismettere questa linea;

- la Asciano - Monte Antico, chiusa al traffico regolare, è oggi uno dei pochissimi esempi in Italia di ferrovia turistica, con un successo dimostrato dalle oltre 10.000 presenze annue - inutile dire prevalentemente turisti stranieri;

- la Cecina - Saline di Volterra ancora sopravvive, nonostante l'ammodernamento della parallela strada regionale, ma mostra già abbondanti "segni" preoccupanti come la frequente autosostituzione improvvisa delle corse previste su ferro; ciò nonostante è per ora sopravvissuta ai tagli;

- dopo aver introdotto Memorario su quasi tutte le linee locali principali - orari cadenzati e mnemonici - dall'anno scorso è nato il progetto Regiostar: un'Alta Velocità Regionale che collegherà senza fermate intermedie (o quasi) Firenze con i principali capoluoghi di provincia; ad esempio, Firenze Santa Maria Novella - Aeroporto di Pisa in un'ora secca, con unica fermata intermedia Pisa Centrale; a fine anno verrà attivata una coppia tra Firenze e Siena, con tempo di percorrenza attualmente previsto di 67', concorrenziale non solo rispetto all'attuale servizio su ferro (intorno ai 90' abbondanti) ma anche al frequentissimo autoservizio che è avvantaggiato dal tragitto più breve attraverso il raccordo autostradale Firenze - Siena (non proprio una meraviglia di strada, anzi... ma non vado oltre nell'OT onde aprire un autentico vaso di Pandora...).

Certo, non è tutto rosa e fiori, non mancano disservizi, deficit infrastrutturali (vedasi il singolo binario tra Pistoia e Lucca), ecc. eppure con la mentalità "giusta" è possibile gestire oculatamente il patrimonio ferroviario disponibile senza per forza arrendersi totalmente al dio gommato e/o all'altare dell' AV... ed anche quando non serve più e si decide di dismettere in favore di un qualcosa di innovativo per l'Italia (innovativo è una parola grossa, ma non ne trovo un'altra adatta) si cerca di mantenerlo in vita con impegno.

Ovviamente non tutte le ferrovie dismesse possono diventare turistiche: recentemente la Poggibonsi-Colle Val d'Elsa ha visto perdere definitivamente la penetrazione urbana di Poggibonsi - la trincea è stata interrata totalmente :cry: a favore della viabilità urbana :x ma la tratta extraurbana è in corso di recupero come pista ciclopedonale con fondo "bianco" (cioè non asfaltato).


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: lunedì 24 ottobre 2011, 15:00 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 16:57
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Località: Casteo
Finalmente un intervento equilibrato, pacato ed obiettivo. Niente slogan idioti, niente urla pro o contro una classe politica. Bravo Trambusfi :wink:
Nel frattempo ho saputo che proprio la Regione Marche (amministrata da duecento anni sempre dallo stesso colore...) ha preteso la chiusura della Fabriano-Pergola e non è minimamente interessata a mantenere il trasporto ferroviario regionale tranne i treni più frequentati attorno ad Ancona. Bel modo di "servire" il popolo... :?


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: lunedì 24 ottobre 2011, 17:59 
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Nome: Alessio
Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 13:54
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Località: Regno Lombardo-Veneto Königreich Lombardo-Venetien
.


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: venerdì 28 ottobre 2011, 13:53 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:15
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Località: Lomellina regione d'Europa
Alla regione Marche interessano in sostanza due soli obiettivi (merci esclusi):
1) un collegamento veloce con Roma (ovviamente Ancona-Roma);
2) un collegamento veloce lungo l'Adriatica.
Tutto il resto è un "ferro vecchio".

s.


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: venerdì 28 ottobre 2011, 16:26 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 18:51
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Eurostar ha scritto:
Io sarei meno drastico su tutto e cercherei di fare un analisi più imparziale (sia in termini di mezzo di trasporto che di schieramento politico). Parliamoci chiaro, l'auto è indispensabile, in Italia e all'estero e non va demonizzata, così come non vanno demonizzati i bus gli aerei i treni e nulla altro.


Indispensabile? in certi paesi a nord delle Alpi (svizzera tanto per non fare tanta strada) si può anche vivere senza usare l'auto tutti i giorni questo vuol dire che invece di avere 2-3-4 auto a famiglia puoi avere un auto da turnare quando serve

Prima di tutto bisognerebbe mettere in rete un unico sito dove trovare TUTTI gli orari dei sistemi di trasporto (ferrovie, bus - navigazione ecc ecc) per capire se si può vivere usando meno l'auto ma in Italia questo non esiste, in Svizzera sì http://www.quadri-orario.ch/it/ scaricabile in pdf....

quanto alla Fano Urbino anche la giunta provinciale di Pesaro Urbino "ignora"

http://www.fanoinforma.it/Politica/art2 ... treno.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: venerdì 28 ottobre 2011, 16:37 
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Nome: Massimo
Iscritto il: venerdì 14 ottobre 2011, 10:47
Messaggi: 33
Località: Alberta, Canada
Ma non dovevano cancellare le provincie???? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Comunque, paese che vai stessi politici ignoranti che trovi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Linee interne addio? Il terribile autunno delle Marche
MessaggioInviato: lunedì 31 ottobre 2011, 9:23 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:15
Messaggi: 331
Località: Lomellina regione d'Europa
Ottimo il quadro orario svizzero. Con un po' di buona volontà si potrebbe fare anche da noi. Già a livello regionale sarebbe un servizio auspicabile. Per quanto riguarda l'indispensabilità dell'auto, l'unica eccezione da noi è rappresentata dalle grandi città metropolitane, Milano in primis, dove con una buona rete di trasporti, puoi spostarti agevolmente, sia all'interno sia verso l'esterno. Ma se si facesse una radiografia "sociale" di chi ha abbandonato l'auto, scopriremmo quasi sicuramente che si tratta di donne sposate (o single non più ragazzine, dai 35 ai 50 anni) e persone tendenzialmente anziane. Tutta l'altra fascia di popolazione è auto munita.

s.


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