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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: ACC.
MessaggioInviato: mercoledì 28 novembre 2012, 17:17 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 12:44
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merlotrento ha scritto:
L'ACC-M non ha GA..la sua architettura è differente rispetto a quella dell'ACC tradizionale


Fidati ne ha tanti, ma proprio tanti :)

merlotrento ha scritto:
...gli ACC-M ECM vengono inoltre presentati come prodotto riconfigurabile/sviluppabile/progettabile/espandibile dai servizi tecnici dell'utilizzatore
se ne parla qui
http://www.cifi.it/UplDocumenti/15%20ECM.pdf
pietro


Sì, ma non credo che RFI arriverà a breve a questo...a meno di non assumere i progettisti ECM.

ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: ACC.
MessaggioInviato: mercoledì 28 novembre 2012, 18:20 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 13:31
Messaggi: 1764
Località: Roma
Perbacco! In questo documento c'è proprio la spiegazione del nuovo sistema montato a Pistoia.
Grazie Pietro!


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 Oggetto del messaggio: Re: ACC.
MessaggioInviato: mercoledì 28 novembre 2012, 20:42 
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Iscritto il: mercoledì 20 febbraio 2008, 11:22
Messaggi: 1182
Località: trento
Fidati ne ha tanti, ma proprio tanti...
......a meno di non considerare equivalente ad un GA l'elemento di interfaccia/dialogo con la logica centrale .....ed allora ogni ente ha il suo specifico piccolo GA....
pietro


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 Oggetto del messaggio: Re: ACC.
MessaggioInviato: mercoledì 28 novembre 2012, 23:22 
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Iscritto il: mercoledì 20 febbraio 2008, 11:22
Messaggi: 1182
Località: trento
Lavorare con un ACC rispetto ad un ACEI è quasi come passare dalla notte al giorno.

...parole sante e valide soprattutto in situazioni di guasto agli enti (soccorso mirato) e della loro manutenzione (ESIS)... quante centinaia di relè in più se volessimo realizzarle in un ACEI e con che prospettiva di affidabilità?
pietro


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 Oggetto del messaggio: Re: ACC.
MessaggioInviato: giovedì 29 novembre 2012, 11:09 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
Messaggi: 6361
Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Considerato che, nomi e sigle a parte, un ACC è come un sistema d'automazione industriale, a parte la riduzione di personale, il bello dell'elettronica di comando è che permette il rilevamemto ed il comando remotato rispetto alla "centralina di gestione" (uso nomi più facilmente interpretabili dai non adetti ai lavori). Nell'automazione industriale si dice I/O remoti e CPU in rete remotate. Quindi portata l'alimentazione generale ad ogni unità locale, con fibra ottica o rame si portano i comandi e si rilevano gli stati.
La differenza è abissale rispetto ad un apparato elettromeccanico, oggi su due fili viaggiano per km miglia di segnali in pochi millisecondi, prima per ogni segnale o comando dovevano partire uno o più fili dalla sala relè per ogni singola apparecchiatura, senza dimenticare che è possibile una diagnostica illimitata ed in tempo reale. In più la ridondanza è abbastanza banale, costi dell'hardware a parte.
Teoricamente da un unica palazzina è possibile comandare in tempo reale (ovvero ritardi contenuti entro il secondo, un niente in campo ferroviario ... giapponesi a parte :lol: ) tutta la rete ferroviaria nazionale, Terna fa già qualcosa di simile per la rete di distribuzione elettrica.
Che poi per quattro modifiche al software ti chiedano cifre esorbitani ... solo in Italia, perchè dall'altra parte raramente c'è competenza, all'estero quando si parla di software non ti troverai mai davanti un tecnico meccanico o un ragioniere.
Se non erro (queste sono le mie informazioni), alcuni produttori di hardware per l'automazione utilizzano stesse apparecchiature e stessi sistemi di sviluppo del sofwtare sia per l'automazione industriale sia per la'utomazione dei trasporti, unica differenza sono i contenitori e la forma costruttive, nel settore trasporti si deve considerare l'esercio in situazioni climatiche estreme: -50/+70 gradi, umidità 100% o immersione, maggiore resistenza a urti e vibrazioni.


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