alasemaforica ha scritto:
I presupposti sono buoni, ma le difficoltà saranno molte sia per quanto concerne il suo futuro restauro che la messa a norma dei locali i base alle vigenti normative.
Il piano binari fatiscente e non più atto alla circolazione e manutenzione da parte di RFI speriamo venga presto ristabilito con nuovo armamento tale da consentire l'ingresso della 880.
Anche la piattaforma di Primolano ormai in disuso e non più revisionata dovrà essere rimessa in funzione .
A primolano manca attualmente anche la colonna d'acqua ed il rifornitore.
L'opera assai ardua da parte di questi coraggiosi volontari dovrà essere ampiamente sostenuta da tutti noi appassionati veneti ,ma con l'aria che sta tirando in questi ultimi anni penso che un rapido e proficuo recupero in tempi piuttosto brevi sia quasi impossibile. Speriamo nella provvida !
La bella stazione di confine di Primolano,ristrutturata negli intonaci esterni grazie alla volontà di RFI e la sensibilità dei suoi dirigenti veneti resta comunque un edificio fantasma vuoto e desolato nel cuore della valle tra il fiume ,la montagna scoscesa e la ferrovia.
Sarebbe bello recuperare anche il fabbricato al suo interno e visto le notevoli dimensioni trasformarlo in polo per la cultura ferroviaria del Trentino e del Veneto dando spazio ai vari settori che il mondo ferroviario e modellistico offre .
Mostre fotografiche,conferenze,proiezioni,borse scambio,fiere, ecc....
La rimessa..............un primo passo,un atto di sensibilità nei confronti di un territorio desolato ed abbondanato, dove le poche case ancora abitate segnano la fine di una regione meravigliosa che va a finire verso nord nella piana di Primolano ,aprendosi al Trentino e alle sue incantevoli meraviglie.
Noi dell'associazione non speriamo nella "provvida", non andremmo da nessuna parte ma sul lavoro di sensibilizzazione del territorio e nel far capire la validità del progetto. Quanto alle condizioni dell'impianto non è così "nera" come viene descritta: è una strada in salita ma non è un sesto grado. Gradiremmo che gli appassionati veneti oltre a dirci "bravi" (fa sempre piacere) si mettessero a lavorare sul progetto in varie maniera: con il lavoro delle braccia (in questi due mesi la vegetazione non si è autoabbattuta) ma anche sensibilizzando chi di loro conoscenza sull'importanza del recupero del sito storico o, per chi ha la possibilità, anche con le proprie competenze. Gli appassionati spendono centinaia di euro per un modellino in plastica ma penso che la soddisfazione di investire tempo e denaro (benzina, pranzi al sacco ecc) in un progetto così non ha confronto. E ' giunto il tempo in cui non si può più dire che le ferrovie "devono provvedere", le ferrovie possono concorrere ai progetti ma la chiave che apre la strada allo sviluppo di questi progetti è la conpartecipazione. Colgo anche lo strumento del forum per ringraziare a nome dei soci SVF i dirigenti di RFI per la sensibilità ed appoggio che sino ad oggi ci hanno dato.
Quanto al territorio desolato ed abbandonato ho personalmente scoperto in questi mesi degli angoli nella Valsugana veneta che non avevo mai osservato in quasi quarant'anni di transiti lungo la vallata: ad esempio invito tutti a scoprire le grotte di Oliero oppure la tagliata della scala di Primolano, un Veneto al di fuori delle città murate ma non per questo meno bello.