(un po' OT, ma non troppo)
L'autotrasporto e' un grosso problema, e non solo in Italia.
Oltre alle lobby di gomma e petrolio, tenete presente che il mestiere di camionista e' considerato dai politici un'ottima soluzione per avere molti posti di lavoro a basso investimento di infrastrutture e di scolarita' (basta una patente di tipo C e via al lavoro) ; un po' come i manovali dell'edilizia (si costruisce sempre e comunque), o come la prostituzione, teoricamente sempre vietata, ma in realta' sempre ben tollerata da qualunque governo, perche' risolve molti problemi economici di base.
Aggiungete che ogni camionista genera un piccolo business come molte altre partite iva (gasolio, camion, assicurazione, ristorazione, pernotto, commercialista, etc..), ed ecco spiegato il successo della categoria.
Una volta creato il monopolio, ecco che spuntano i problemi. Vi ricordo quelli aperti che hanno causato il blocco di Dicembre.
Reddito: come molte altre partite iva, anche i camionisti dovrebbero rendersi conto che se l'economia italiana va verso una situazione di "stipendio a 1000 euro al mese, non garantito" per i dipendenti, loro non possono pretendere di mantenere gli stessi introiti sicuri che avevano prima. Camionisti, dentisti, negozianti &C non vivono in una sfera dorata, quindi anche loro aprano gli occhi alla realta' ed adeguino prezzi e ricavi alla situzione reale dell'economia (mi scuso per aver citato altre categorie eventualmente rappresentate in questo forum).
Concorrenza dei camionisti esteri: problema senza soluzione, l'unica alternativa e' la chiusura delle frontiere per la professione, ma a quel punto i camionisti italiani non potrebbero lavorare fuori (oltre a violare innumerevoli principi economici UE).
Costo del gasolio. I camionisti si lamentano di pagare il gasolio 1,30 euro al litro, come i privati cittadini; vorrebbero di fatto un gasolio defiscalizzato tutto per loro, con pompe separate (anche meccanicamente incompatibili con le auto) nelle stazioni di servizio; la soluzione e' ovviamente impraticabile perche' significherebbe praticamente far nuovi investimenti in tutte le stazioni di servizio, quando invece il trend presso le compagnie petrolifere e' il contrario; inoltre sarebbe molto difficile impedire che gli automobilisti usino quel gasolio defiscalizzato (siamo in Italia...). Il governo ha piu' volte proposto la piu' ovvia delle soluzioni, ovverossia benefici fiscali per il camionista a fronte dei maggiori costi alla pompa; ma i camionisti non vogliono questa soluzione, perche' moltissimi lavorano in nero, e non hanno nessuna voglia di mettere nero su bianco su Unico2008 i litri acquistati ed i km percorsi; inoltre c'e' ben poco da detrarre di benefici fiscali su Unico2008 quando l'imponibile dichiarato magari e' minore di un operatore ecologico comunale.
Tornare indietro e' molto difficile; secondo me a Dicembre si e' persa un'ottima occasione a livello politico per "resettare " il comparto con un po' di pugno di ferro, ed iniziare a mettere un po' di buon senso.
Sarei stato curioso di sapere come avrebbero reagito il commercio, l'industria, il turismo, etc. a fronte di un blocco dei TIR di un paio di mesi, sotto Feste, con Natale e Saldi vicini...
Magari si avrebbe potuto creare quel tanto di caos economico necessario per imporre nel trasporto svolte vere a favore anche delle nostre amate rotaie.
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