Questa è l'ultima volta che scrivo su queste cose. Mi sono stufato di riperle. La Palmanova-Codroipo venne iniziata durante la prima guerra mondiale dall'Esercito Italiano per raggiungere più rapidamente il centro logistico della Terza Armata, e cioè Palmanova. Da quest'ultima località, infatti, si dipartivano alcune linee a s.r. verso il fronte. Con la costruzione della Palmanova-Codroipo sarebbe stato possibile raggiungere facilmente Palmanova anche dalla Mestre-Udine e non solo via Portogruaro. Altrimenti si doveva raggiungere Udine e poi retrocedere sulla Udine-Palmanova-S. Giorgio della SV. Per inciso, la Palmanova-Cervignano venne ugualmente costruita allora dalle autorità militari, così come la Ronchi Nord-Ronchi Sud (nomi attuali). La linea venne costruita tra Palmanova e Bertiolo ma non nel tratto successivo tra Bertiolo e Codroipo. Venne infatti la ritirata di Caporetto e il fronte si spostò sul Piave e agli austriaci non interessava proprio una linea come questa. Snajper, chissà quante volte hai percorso quel tratto perchè la ex sede ferroviaria altro non è che l'attuale S.R. 252, spesso definita, a torto, "Napoleonica". Verso la fine degli anni venti, allo scopo di dotare di migliori collegamenti ferroviari verso il niuovo confine orientale, venne decisa, tra le altre, la costruzione della Portogruaro-Sasseto che, con un percorso discutibile, consentiva di raggiungere la Transalpina, poco sotto l'attuale Branik (Rifembergo), appunto il località Sasseto (Saksid). Per fare questo venne sfruttata la sede della Palmanova-Bertiolo da dove la linea proseguiva verso Portogruaro innestandosi sulla Casarsa-Portogruaro a Teglio Veneto. Il Tagliamento veniva attraversato a Madrisio. Da Palmanova la linea proseguiva verso est attraversando il Torre a Nogaredo al Torre. I lavori vennero eseguiti fino al Torre, senza però costruire il ponte per attraversarlo. Da lì il tracciato proseguiva per Medea, Mariano del Friuli e Farra d'Isonzo, mantenendosi sempre in destra Isonzo. Questo fiume veniva scavalcato nel pressi di Savogna d'Isonzo e poi, unendosi alla Bivio S. Polo-Udine nei pressi dell'aeroporto di Gorizia, sarebbe proseguita verso Vertoiba e Sasseto. E' errato quanto riportato sia sul volume Ricordi di Rotaie, sia sul recente atlante ferroviario in quanto non era prevista alcun collegamento a Mariano del Friuli con la Redipuglia-Cormòns, progettata solo più tardi, nonchè l'innesto a Rubbia san Michele. Questa (ex) stazione sorge alta sul fiume Isonzo, anche rispetto alla sponda destra; inoltre si trova praticamente su una S della linea con il lato Gorizia praticamente sul ponte sul Vipacco. Inoltre, lo spazio è strettissimo, ai piedi del Monte San Michele, tale da consentire un solo binario di incrocio e, al tempo, un breve tronchino per il M.M. Ripeto, l'innesto sulla Trieste-Udine avveniva all'altezza dell'aeroporto di Gorizia, già sede del 4* Stormo Caccia della R.A.; dalle mappe catastali si può rilevare che era previsto l'allargamento della sede ferroviaria. Solo successivamente, in una situazione cambiata, si optò per una Udine-Portogruaro, sfruttando il tratto Teglio Veneto-Bertiolo della precedente linea, noncè costruendo il tratto fino alle porte di Udine, tra Sclaunicco e Basiliano. Mancavano pochi chilometri per raggiungere Udine, dove si sarebbe unita alla linea da Venezia circa all'altezza del sottopasso autostradale odierno, ma difficoltà anche militari, avrebbe interessato marginalmente l'aeroporto militare di Campoformido, fecero arenare il tutto e, successivamente, venne trasformata in strada, conosciuta anche come la "ferrata". Porzioni del tracciato, non utilizzate per la strada, sono state comprese tra vari beni patrimoniali dello Stato, in carico alle sedi di Udine e di Pordenone. Spero di essere stato chiaro. Saluti
|