Tito ha scritto:
Girano anche storie che hanno per protagonista l'utilizzo di un filo di ferro che faccia da ponte tra pantografo (tenuto basso) e linea aerea... il filo di ferro riesce a reggere la bassa tensione utile a caricare il compressore (24 V se non vado errato).
Una volta carico il compressore, siccome la detta pratica è illegale, si avvia il locomotore alimentando i motori di trazione; in questo modo il filo di ferro si trova a dover sostenere delle correnti troppo elevate (3000 V o più e almeno 400A, correggetemi se sbaglio), ovviamente la sezione è troppo piccola e il filo si scalda fino a fondere.
Ci sono diversi errori:
1) Non sono i compressori a scaricarsi, ma i serbatoi di aria compressa. Quando non c'è aria nei serbatoi si attivano i compressori che li ricaricano.
2) La differenza di potenziale (volgarmente della tensione) tra linea aerea e binario è sempre 3000V, sia che con essa si alimentino i compressori o i motori. Quindi non ha senso parlare di 24V. In alcuni casi i servizi ausiliari sono alimentati a 24V, ottenuti da un circuito con batterie e caricabatterie, statico o elettromeccanico. Per quanto ricordo su molte macchine antiche i compressori erano alimentati direttamente a 3000V.
3) Quella che cambia è la corrente assorbita: un compressore assorbe poca corrente e un filo di ferro è sufficiente a condurla, i motori di trazione ne assorbono di più e il filo di ferro si surriscalda e fonde.
Suggerisco di aprire un vecchio libro di osservazioni scientifiche della scuola media inferiore e studiare il capitolo della legge di ohm.