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littorine in citta'... https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=6&t=12512 |
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Autore: | gr740p [ sabato 24 febbraio 2007, 0:55 ] |
Oggetto del messaggio: | littorine in citta'... |
...è il titolo di un articolo apparso questo mese su una rivista del settore. L'autore ( Pietro Muscolino ) analizza alcuni collegamanti ferroviari realizzati negli anni trenta ( o giu di lì ) per portare il treno dalle stazioni di periferia fino in centro città . Erano semplicemente delle bretelle di raccordo a singolo binario, prive di raddoppio e fabbricato viaggiatori al capolinea, dotate solo di marciapiedi e l'immancabile paraurti. Dopo lalettura di tale articolo mi domando se questo sistema non fosse ancora oggi attuabile, dato che vivo in una citta' il cui territorio è toccato da due linee ferroviarie con le relative stazioni distanti dal centro dai 2 ai 5 km..., Mi piacerebbe un giorno prendere un GTW o un FLIRT sotto casa senza prendere la macchina per andare in stazione... |
Autore: | centu [ sabato 24 febbraio 2007, 1:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: littorine in citta'... |
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Autore: | mario di treviglio [ sabato 24 febbraio 2007, 14:28 ] |
Oggetto del messaggio: | |
ma nella fotografia in alto a pag. 17 ( Spinazzola Città ) si intravvede un'Aln 668 : il treno va nella direzione di sinistra o di destra rispetto alla foto ? Grazie SalutoNi Mario |
Autore: | gr740p [ sabato 24 febbraio 2007, 18:01 ] |
Oggetto del messaggio: | |
mario di treviglio ha scritto: ma nella fotografia in alto a pag. 17 ( Spinazzola Città ) si intravvede un'Aln 668 : il treno va nella direzione di sinistra o di destra rispetto alla foto ?
Grazie SalutoNi Mario suppongo vada verso sinistra. Se si osserva bene a destra si vede il maciapiede in testa al binario morto forse privo di paraurti. |
Autore: | gr740p [ sabato 24 febbraio 2007, 18:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: littorine in citta'... |
centu ha scritto: gr740p ha scritto: ...è il titolo di un articolo apparso questo mese su una rivista del settore. L'autore ( Pietro Muscolino ) analizza alcuni collegamanti ferroviari realizzati negli anni trenta ( o giu di lì ) per portare il treno dalle stazioni di periferia fino in centro città . Erano semplicemente delle bretelle di raccordo a singolo binario, prive di raddoppio e fabbricato viaggiatori al capolinea, dotate solo di marciapiedi e l'immancabile paraurti. Dopo lalettura di tale articolo mi domando se questo sistema non fosse ancora oggi attuabile, dato che vivo in una citta' il cui territorio è toccato da due linee ferroviarie con le relative stazioni distanti dal centro dai 2 ai 5 km..., Mi piacerebbe un giorno prendere un GTW o un FLIRT sotto casa senza prendere la macchina per andare in stazione... leggendo l'articolo si nota che alcune di queste linee vennero chiuse inspiegabilmente..dato che trasportavano un buon numero di passeggeri. viene dadire solo una cosa: W l'Italia anche in altri paesi vennero chiusi dei raccordi o delle intere linee che sucessivamente sono state recuperate nel loro tracciato utilizzandole come ferrovie suburbane o come metrotranvie... Non avendo le conoscenze tecniche approfondite in campo ferroviario ( sono un umile appassionato per lo più di locomotive a vapore ) volevo sapere se qulcuno mi poteva spiegare se e' ancora fattibile oggigiorno realizzare un semplice raccordo ferroviario a binario unico in sede propria senza ricorrere a costosi interventi infrastrutturali e utilizzando materiale rotabile leggero come le GTW prima citate. Qualche idea per la provincia in cui risiedo io l'avrei ma prima di sparare cazzate avrei bisogno di supporto tecnico... |
Autore: | TaigaTrommel [ sabato 24 febbraio 2007, 19:18 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Forse in altri paesi non si è corsi a costruire su quella che era la sede del binario... Se la sede rimane sgombra ricostruire immagino sia semplice. Ho in mente le ferrovie della val Seriana e Brembana, i maledetti che le hanno chiuse e i maledetti che hanno costruito e usucapito la es sede del binario. Oggi ricostruire quelle due linee costerebbe di più in espropri che altro. |
Autore: | Tradotta [ sabato 24 febbraio 2007, 19:47 ] |
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Qualche esempio di recupero c'è, però! penso al tronco Palermo Notarbartolo-Sampolo riutilizzato come tronco metropolitano. Invece trovo grave l'aver chiuso la ferrovia di 4 km Torino Dora-Vanchiglia e Dora-Ponte Mosca |
Autore: | TaigaTrommel [ sabato 24 febbraio 2007, 20:59 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Bè, anche la ferrovia della Val Seriana stanno provando a recuperarla, però per un tratto ridicolo. E guarda quanti anni ci stanno mettendo solo per arrivare ad Albino! Caspita, e la FVS arrivava addirittura fino a Clusone... Bah. |
Autore: | Emilio [ sabato 24 febbraio 2007, 22:08 ] |
Oggetto del messaggio: | |
TaigaTrommel ha scritto: ... i maledetti ... che hanno ... usucapito la es sede del binario. Oggi ricostruire quelle due linee costerebbe di più in espropri che altro.
La sede ferroviaria è bene demaniale e come tale insuscettibile di essere usucapita, al massimo può essere sdemanializzata e solo dopo questo atto venduta. L'Amministrazione competente può riprendersi il terreno quando vuole ed al cittadino occupante illegittimo spetta poco o niente (ritengo soprattutto niente). Saluti normativi. |
Autore: | TaigaTrommel [ domenica 25 febbraio 2007, 9:22 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Già ... nel regno del Dovrebbe... ![]() |
Autore: | A Federici [ lunedì 26 febbraio 2007, 17:22 ] |
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"Inspiegabilmente"? Mah, forse per l'appassionato.... .... ma stiamo scherzando? Avevano costi di gestione altissimi, con pochissimi viaggiatori trasportati. Avevano un senso quando andare in stazione signifacava affrontare un viaggio a piedi o a cavallo, ma sicuramente oggi, anche per lo sviluppo urbanistico dei nostri territori, avrebbero una valenza praticamente nulla.... Forse, delle linee citate, avrebbe senso ancora il prolungamento da Manfredonia a Città , essendo un prolungamento di un binario esercito a spola. Ma ve lo immaginate il tronco per Lucera Città oggi? La stazione di Lucera bassa E' ormai città !!! O Spinazzola? Due chilometri di binario per andare ad una stazione mal collegata all'intero mondo? Era una delle linee più antieconomiche di Italia, immediatamente prima della chiusura del 1985! Saluti Antonio Federici |
Autore: | Ale Sasso [ martedì 27 febbraio 2007, 15:02 ] |
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Cita: "Inspiegabilmente"? Mah, forse per l'appassionato....
.... ma stiamo scherzando? Avevano costi di gestione altissimi, con pochissimi viaggiatori trasportati. Veramente ci si riferiva proprio a quelle linee esercite quasi a costo zero e con grande successo di pubblico. Senza polemica, ma lo hai letto l'articolo? |
Autore: | gr740p [ martedì 27 febbraio 2007, 16:49 ] |
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Ale Sasso ha scritto: Cita: "Inspiegabilmente"? Mah, forse per l'appassionato.... .... ma stiamo scherzando? Avevano costi di gestione altissimi, con pochissimi viaggiatori trasportati. Veramente ci si riferiva proprio a quelle linee esercite quasi a costo zero e con grande successo di pubblico. Senza polemica, ma lo hai letto l'articolo? ...e Piero Muscolino non è mica nato ieri! |
Autore: | Gemini76 [ martedì 27 febbraio 2007, 17:19 ] |
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L'articolo parla di Lucera - Lucera Città :linea che non era un ramo secco ma soggetta a pesanti limitazioni d'esercizio, elevata pendenza e binario che poteva ospitare al massimo 2 automotrici. Manfredonia - Manfredonia Città : son solo 600 metri di percorso...varrebbe la pena riattivarlo?É vero che da Manfredonia Città partono i bus del servizio integrato SITA in diretta concorrenza al servizio ferroviario... Spinazzola - Spinazzola Città :mi viene però un dubbio: se era un ramo secco da na vita, perchè c'era tutta quell'offerta di corse?Sebbene tutte esercitate con 668 isolate?Avrebbe senso una tranvia che averebbe meno soggezzioni? Lonigo - Lonigo città : che mi dite di questa linea? Però sembra che Muscolino abbia scelto forse le 4 linee più note, perchè volendo allora si potrebbe parlare delle varie diramazioni per i porti, come ad Olbia e Civitavecchia sostitutite dsa bus.... |
Autore: | A Federici [ martedì 27 febbraio 2007, 20:35 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Lucera: premesso che, nel 1968, la soppressione della ferrovia di Lucera (soppressione in toto) ha fatto scalpore, nel 2006 riproporre Lucera Città sembra un poco anacronistico, visto che lungo il viale di accesso alla città , e sue due lati, si sono svoluppati nuovi quartieri, che hanno spostato le polarità urbane...verso il basso. A tal proposito, vi invito a consultare (Atlanteitaliano) le carte 1:25000 di Lucera anni '60 con la nuova cartografia regionale: le differenze sono evidenti. Spinazzola: la linea ha resistito a lungo perché concessa al comune di Spinazzola e esercita per conto dello stesso da FS. Per anni FS ha tentato di sopprimere il servizio, che si svolgeva su una vera e prorpia tranvia, anche se con regolamenti ferroviari; già nel 1982 il servizio è stato sospeso nei mesi estivi ed esercito con bus. Non mi risultano folle su queste corsette: la media dei trasportati non superava le 5 unità per corsa (per i dati precisi dovrei guardare nei dati a casa, vado a memoria). NON era esercita a costo zero, ma richiedeva l'impiego di tre turni di personale di macchina e viaggiante con contratto ferroviario, oltre all'utilizzo di una automotrice ed alla manutenzione del binario (questa era sì poca cosa), ed al presenziamento dell'agenzia di Spinazzola città . Poi c'è da considerare, arrivati a Spinazzola, le mete ferroviarie possibili: Barletta, Gravina - Gioia del Colle e Rocchetta S.Antonio: insomma, non certo l'America!!! Manfredonia: l'arrivo in centro aveva particolare valenza nei mesi estivi, per la prossimità del capolinea alle spiagge: peccato che, con la sostituzione dei servizi di automotrici con materiale ordinario, la tratta urbana fosse sospesa nei mesi estivi. Tuttavia, oggi, con composizioni reversibili che non richiedono pilotaggio, sarebbe in teoria riproponibile, questa davvero a costo nullo. Per quanto concerne Lonigo non ho dati sufficienti per esprimere un parere; qualche elemento di riflessione potrebbe ricavarsi dai servizi bus (frequenza, traffico ecc). Ai volenterosi gli opportuni approfondimenti. Saluti Antonio Federici |
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