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Viaggio lungo le Ferrovie a Scartameno Ridotto in Sardegna
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Autore:  Ste(Ichnusa) [ lunedì 27 marzo 2006, 11:17 ]
Oggetto del messaggio:  Viaggio lungo le Ferrovie a Scartameno Ridotto in Sardegna

Segnalo a chi ha seguito fin dall'inizio questo argomento che il titolo di questo filetto, precedentemente indicato come "Viaggio lungo le Ferrovie Meridionali Sarde", è stato modificato (oggi, 16 settembre 2006) in "Viaggio lungo le Ferrovie a Scartameno Ridotto in Sardegna ", così da poter raccogliere sotto un'unica voce tutti i nostri messaggi relativi a questo tema. In questo modo, si evita che, esaurito un argomento, vada a scomparire nei meandri più reconditi del forum, restando invece sempre vivo. Scritto questo, non mi resta che augurarvi buona lettura e ...visione :wink:

Ieri, vista la bella giornata, ho deciso di ripercorrere in mountain bike la dismessa linea delle FMS. Purtroppo ho desistito quasi subito dal seguire il vecchio tracciato, dove ormai è cresciuta una giungla. Ho quindi seguito la linea percorrendo la strada che la fiancheggia in gran parte del tracciato, spostandomi poi sugli sterrati quando era possibile. Vi allego qualche foto, assieme a una considerazione. Se la linea non fosse stata smantellata, oggi sarebbe stato il tracciato ideale per il Trenino Verde. Territorio splendido, stazione di partenza (Siliqua) raggiungibile da Cagliari in 20' con treno FS, siti archeologici e miniere dismesse lungo il percorso. L'inizio della fine per questa linea fu la realizzazione del bacino di Bau Pressiu, che interruppe la linea per un tratto di appena qualche centinaio di metri. Il bacino, poco più grande di una pisciata e asciutto fino a poco tempo fa, non può certo rimediare alla carenza d'acqua del Sulcis. Visto il contesto ambientale in cui è inserito, probabilmente potrebbe avere il migliore utilizzo come attrattiva turistica, nonchè per la pratica di attività come il canottaggio (diffusosi di recente negli altri bacini sardi). Immaginiamo se fosse raggiungibile col trenino...
A voi le foto
Stefano

stazione di Siliqua
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fermata al valico di Campanasissa
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lo sbarramento lungo la linea
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la linea immersa nel paesaggio
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Autore:  exp 349 [ lunedì 27 marzo 2006, 12:29 ]
Oggetto del messaggio: 

complimenti per le bellissime foto.
da appassionati però, ci lascia sempre l'amaro in bocca vedere stazioni e ponti senza binari....

Autore:  Gemini76 [ lunedì 27 marzo 2006, 13:22 ]
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Aggiungici anche il crollo di una galleria. Se non erro dopo un prima chiusura la direzione fece rapidamente marcia indietro a causa delle proteste popolari e riattivò l'esercizio ferroviario. Il servizio agonizzò per circa un altro mesetto, integrato da autocorse, poi la definitiva soppressione. Se non erro i mezzi riamsero accantonati x anni nei piazzali delle stazioni....

Autore:  G-master [ lunedì 27 marzo 2006, 13:36 ]
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Le automotrici più recenti, le Ade del 1958, sono passate in blocco alle Complementari, tanto che ancora nei primi anni Novanta si potevano ancora vedere in servizio con la vecchia sigla FMS.
I carri, quasi tutte le automotrici e le locomotive sono stati demoliti dopo il 1973.
Dovrebbero, e il condizionale è d'obbligo, rimanere a San Giovanni Suergiu una automotrice Fiat del '37 e la locomotiva 106, una tipica Breda 1-3-0. Ho sentito voci di un'altra locomotiva che starebbe da un demolitore dalle parti di Iglesias, ma la voce sarebbe da controllare.
Una cosa non ho mai capito: come mai non si sia pensato di raggiungere direttamente Cagliari con questa rete. E pensare che una interconnessione ci fu, e durò per gli anni di guerra con la linea Monteponi-Porto Vesme, con tanto di automotrice diretta da Iglesias.

Autore:  Ste(Ichnusa) [ lunedì 27 marzo 2006, 14:50 ]
Oggetto del messaggio: 

Gemini76 ha scritto:
Aggiungici anche il crollo di una galleria

E' esatto, anche se la galleria crollata era sulla Iglesias-Monteponi, e quindi non inficiava la continuità della Siliqua-S.G.Suergiu-Calasetta, nonchè il collegamento con Carbonia e la rete FS. Impediva però ai mezzi di raggiungere le officine di Iglesias.
Ciò che trovo sconcertante è che la linea sia stata smantellata, rendendone praticamente irreversibile la dismissione. Oggi, col territorio del Sulcis che cerca di risollevarsi da una drammatica situazione economica puntando su archeologia industriale, siti archeologici e bellezze naturali, il Trenino Verde sarebbe stata una carta da prendere in considerazione.
Stefano

Autore:  Il Basso di Genova [ lunedì 27 marzo 2006, 14:55 ]
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che tristezza infinita.. la cosa tragica è che la Sardegna è piena di situazioni come queste...

Autore:  Il Corto di Savona [ lunedì 27 marzo 2006, 20:39 ]
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E' un vero peccato, sono pezzi di storia che spariscono, almeno si riuscisse a salvare, le opere d'arte.

Saluti

Autore:  Il Basso di Genova [ lunedì 27 marzo 2006, 21:00 ]
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Ehiii Corto, ma chi sei??
hihi! (sappi che sei geniale)

Autore:  Piero Canepa [ lunedì 27 marzo 2006, 21:07 ]
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Speriamo che non nasca lo stretto di Imperia, ed il grasso di Cuneo.

Ciao Piero

Autore:  il vero giangi [ lunedì 27 marzo 2006, 21:16 ]
Oggetto del messaggio: 

...........

Autore:  spitfire1 [ lunedì 27 marzo 2006, 21:44 ]
Oggetto del messaggio: 

Scusate se intervengo solo ora. Anche se ruderi l'importante che se ne parli e che li si valorizzi. Un grazie quindi a Stefano che sfrutta queste pagine per mettere a conoscenza degli appassionati del "continente" e non quanto c'è ancora da vedere o meglio sapere. Anche da questi ruderi è possibile prendere spunti REALISTICI per plastici. In altri paesi - come è possibile vedere su molte pubblicazioni estere del settore ridotto - si vedono ex stazioni o depositi dismessi, rimessi in ordine con a fianco, se non una locomotiva, almeno un vagone.Dobbiamo segnalare ogni traccia affinchè venga documentata e salvata prima che qualche (purtoppo tanti o meglio troppi) ignorante provveda a cancellare la nostra STORIA.
Recentemente, facendo ricerche sulle tranvia Milano- Pavia, ho scoperto che esiste ancora una vecchia stazione dove si intravede la vecchia scritta originale con la denominazione della società Ferrovie del Ticino.
Quante linee, locomotive, vagoni, stazioni etc sono state distrutte e completamente cancellate in nome di cosa poi, quando ora si sta pensando di ripristinarle.
Utilizziamo il forum anche per questo, non solo chiacchere e polemiche. Scusate il comizio, spero che almeno nel forum non ci siano regole sulla "par condicio".
Roberto

Autore:  Diego Ricci [ martedì 28 marzo 2006, 8:07 ]
Oggetto del messaggio: 

Bene, fa piacere avere un po' di notizie sulle FMS e su quello che esiste.
Complimenti a Stefano per le foto: mi hanno fatto venir voglia di fare una capatina nell'Iglesiente, che finora ho tralasciato, visto che le mie estati le trascorro in Sardegna al mare...
Vantaggi di avere la suocera originaria dell'Isola... :wink:
Per il materiale rotabile esistente in loco dal sito "scartamento metrico" ci sono due foto del 1992 della 106.
A distanza di 14 anni sarà ancora lì?
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Autore:  minden-deutz [ martedì 28 marzo 2006, 8:47 ]
Oggetto del messaggio: 

Salve, visto che si parla delle ferrovie a scartamento ridotto della Sardegna, vi posto alcune immagini che ho scattato sulla linea Sassari-Alghero, un paio di Km prima della stazione di Olmedo. Su alcuni spezzoni di binario c'è un vero e prorio cimitero ferroviario: carri, carrozze alcune delle quali senza carrelli e appoggiate su cataste di traversine, vecchie locomotive, caldaie e motori. Un vero esempio di archeologia ferroviaria!

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Autore:  Ste(Ichnusa) [ martedì 28 marzo 2006, 10:11 ]
Oggetto del messaggio: 

spitfire1 ha scritto:
Anche se ruderi l'importante che se ne parli e che li si valorizzi.

Domenica a far l'escursione in bici lungo la linea eravamo io, un mio amico e un tedesco...come nella più classica delle barzellette!! Voi mi ringraziate, e mi fa enorme piacere, ma il mio amico, e soprattutto il tedesco, dopo 60km di saliscendi, volevano fare un ciclisticidio! Io volevo arrivare fino a San Giovanni Suergiu, ma all'altezza di Narcao il crucco ha cominciato a rantolare e siamo dovuti rientrare. A breve completerò il percorso (temo dovrò andarci da solo!) e vi posterò le immagini.
Riguardo all'affermazione di Roberto "Spitfire", sono totalmente d'accordo. La linea delle Meridionali attraversa una zona scarsamente popolata, e il tracciato, a parte la vegetazione che ci è cresciuta sopra, è ancora integro. Con una piccola variante di tracciato di 2-300 metri si aggirerebbe il bacino artificiale e...vabbè, sognare non costa niente! Io, per carattere, prendo atto della situazione esistente ma non mi adeguo. E allora mi perdonino i gran sacerdoti dell'ineluttabile, ma da qui a cinquant'anni, se non crepo prima, vedrò le cose cambiare. Forse in peggio, forse in meglio, ma evitando che mi passino sopra.
Vi allego la carta col tracciato delle FMS.
Stefano

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Autore:  G-master [ martedì 28 marzo 2006, 14:50 ]
Oggetto del messaggio: 

C'è stato un periodo in cui sembrava che le linee sarde dovessero essere potenziate e migliorate, senonché la gestione FS e Prodi affossarono qualsiasi intervento. La giunta regionale, tutta intenta a trovare il sistema di speculare sulle basi che gli americani (e vediamo se si comincia a farla finita con questo colonialismo militare) dovrebbero lasciare, ovviamente si disinteressa delle linee locali, che ormai vivacchiano su quel poco che le scuole e il pendolarismo permettono. Del resto, con due o tre coppie al giorno sulle relazioni che poi sono state chiuse (Nulvi-Palau, Mandas-Arbatax, Nuoro-Tresnuraghes) è stato facile dimostrare che il treno non lo prendeva nessuno. E pensare che nel lontano '97, l'anno delle chiusure, nella sala d'aspetto della stazione di Palau si poteva leggere un cartello su cui si pubblicizzava la possibilità di arrivare a Sassari in due ore e mezzo, risultato impossibile su strada.
Il traffico estivo e qualche "speciale" d'inverno permettono di non lasciar andare in malora le linee, ma quanto durerà? Il divieto di effettuare corse a vapore da maggio a ottobre non aiuta quello che potrebbe essere un grande potenziale di attrazione per i turisti.
A proposito dei quali, anche quelli venuti dall'interno e non da chissà dove, giova ricordare certi straordinari effettuati negli anni Ottanta dall'Esit la domenica. Se non altro, mi permisero di vedere la prima composizione a tre pezzi (due motrici e rimorchio pilota) a Palau.

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