luca ha scritto:
Ci sono passato domenica, e si vedono bene i binari tolti e lasciati ancora sul posto, ammucchiati in gruppi di alcuni spezzoni. Ho provato a fare alcune foto in corsa, ma non si vede niente.
Un caro saluto a tutti da Cristiano.
Ho visto per caso il titolo di questo argomento e quanto ho letto "Stazione di Belvedere" mi sono trovato con le mani impazzite a scrivere sulla tastiera perchè sento che devo assolutamente dire quattro parole anch'io, se non altro per sfogare la mia rabbia a riguardo.
Solamente lo scorso weekend ho appreso esterefatto dall'ultimo numero di "I Treni" dell'iniziata attività di disarmo della ferrovia Cervignano - Aquileia - Belvedere - Pontile per Grado: sono rimasto a guardare attonito in poltrona la foto delle traversine estirpate credo per un quarto d'ora, in quanto mi rifiutavo psicologicamente di accettare il fatto che - nonostante l'ultimo treno abbia calcato quei binari alla fine degli anni '30 - proprio ora si sia deciso di tirare via tutto.
Chi vi scrive ha gironzolato attorno a questa linea ferroviaria fin dall'uso della ragione ed ha fatto di tutto per cercare di sapere qualcosa sul conto di questa linea.
Sfruttando il fatto che avevo i nonni ad Udine e che una mia zia aveva un appartamento a Grado io da quelle parti ci andavo spesso, ed invece di andare in spiaggia ad annoiarmi mortalmente inforcavo una bicicletta arrugginita, e dopo aver percorso il terrapieno tra Grado e Belvedere mi spingevo fino ad Aquileia o Terzo munito di una piccola pala metallica.
La pala mi serviva per portare alla luce i binari sepolti da qualche centimetro di terra nei punti in cui non sapevo dove si trovassero precisamente le rotaie, soprattutto tra Belvedere ed il pontile per Grado e nei dintorni di Aquileia.
Deciso a tutto ho iniziato (ma presto anche finito) a rivolgermi a "personaggi" di Grado di una certa età per raccogliere informazioni di ogni tipo sulla ferrovia: farmacisti, benzinai, sacerdoti, fotografi col negozio in centro...
Risultato:
niente. "Omertà" assoluta, muro di gomma totale. Nessuno sapeva - o peggio - ricordava niente di niente.
Possibile, dico:
possibile che in zona nessun mammifero, nessuna forma di vita avesse un benchè minimo vago ricordo diretto o indiretto di storie, leggende, aneddoti, esperienze di vita vissuta o tramandata riguardo a quella linea??? Neanche il prete ultraottuagenario autoctono che sono andato a scomodare in sacrestia e che in quel posto di mare ci ha passato una vita?
Sono allora balzato dal fotografo in centro, che nella galleria pedonale di Grado espone credo tuttora con giusto orgoglio un kit di sue vecchie foto del paese & hinterland: mi sono presentato e gli ho spiegato che sono uno studioso di storia delle ferrovie italiane e che mi interessava avere ogni tipo di documentazione cartacea (foto, etc) di quella linea.
Mi ha risposto che qualcosa in archivio doveva avere, e che in caso affermativo mi avrebbe spedito per posta a casa mia a Verona eventuali stampe da negativo.
Dopo circa un anno mi vedo arrivare a casa un plico con un paio di stampe in grande formato di qualità particolarmente scadente, nelle quali a fatica (da tanto mosse che erano le foto) si riconosce un carro aperto con ruote a razze ed altri particolari quali ad esempio una parte del tetto di fabbricato ed altre cose del genere: il tutto senza una data (mi sarei accontentato anche solo del periodo...), senza un riferimento geografico o informazione di sorta a pagarla oro. O meglio: le foto me le ha fatte pagare veramente a peso d'oro, tanto che la prima volta che sono tornato a Grado mi sono sentito in dovere di andare dal fotografo per esprimere la mia delusione sulla differenza di qualità tra le foto che mi ha inviato e tutte le altre del suo archivio. Mi ha risposto che tutto quello che attiene alla ferrovia me l'ha dato e che lui, per quanto di una certa età, non ricorda nulla a riguardo.
Ma - porca malora - se uno dei primi vaghissimi e fumosissimi ricordi di mia madre, che è del '38 ed è nata ad Udine, riguarda questo benedetto viaggio con la locomotiva da Udine, Cervignano fino al Pontile, come può essere che non esista nessun Gradese che possa dire almeno altrettanto, se non di più???
Niente, silenzio totale. Capisco cercare di carpire informazioni sul conto di un serial killer, ma su un tronco di linea ferroviaria abbandonata nell'anteguerra...
Posso solo dire che nonostante i miei sforzi profusi nei tentativi di ricerca nulla so di più di quello che è stato scritto in un vecchio articolo di "I Treni" (credo nel numero 167 o dintorni...), ma che la linea sia sempre stata oggetto di contenziosi burocratici/amministrativi e legali questo è un dato di fatto, e probabilmente proprio queste magagne latenti da quasi un secolo nel background hanno determinato la conservazione forzata della linea completa (prima) e la sua rimozione (poi).
Povera ferrovia, da (quasi) tutti dimenticata nonostante fosse tutta ancora lì, parte alla luce del sole e parte un po' sotterrata...
Povera ferrovia, della quale fino alla fine degli anni '70 era possibile ancora ammirare sul ciglio della strada statale il segnale semaforico di Aquileia ancora completo della sua brava ala totalmente arrugginita, assieme a quello di Terzo e di Belvedere....
Povera ferrovia, che nemmeno l'orgoglio di essere stata calcata dal convoglio del Milite Ignoto alla volta di Roma ha potuto salvare....
Trovo estremamente interessante la testimonianza di Monica Visintin sul fatto che il fabbricato della stazione di Belvedere fosse adibito fino ai primi anni '70 a civile abitazione: io sinceramente l'ho sempre visto abbandonato a se stesso vicino ad un'autofficina e sepolto dal verde e dai rovi: sono però molto contento di sapere che almeno un'altra persona condivide con me lo stesso sentimento per quelle strutture a me così care.
Mi scuso con tutti per il lungo sfogo: d'altra parte quando ci si accorge d'un tratto che l'oggetto che fino ad oggi materializzava ancora qualcuno tra i ricordi più belli della tua vita tutto d'un tratto è perso per sempre... è dura da accettare.
Approfitto per chiedere a chiunque abbia materiale documentale in merito alla ferrovia Cervignano - Pontile per Grado di contattarmi via mail all'indirizzo:
c_zenato@libero.it .
Un cordiale saluto,
Cristiano Zenato.