G-master ha scritto:
Bèh, quello si vede. Il problema della rete argentina è proprio di avere tre scartamenti: metrico, normale e largo 1676.
(...)
Aggiungi anche il 750 mm delle ferrovie patagoniche: Ingeniero Jacobacci - Esquel, esercita a vapore come ferrovia turistica, e la linea industriale Rio Gallegos - Rio Turbio (anch'essa a vapore: trasporta carbone). Gli argentini usano queste denominazioni:
trocha ancha: 1676 mm
trocha intermedia: 1435 mm
trocha angosta: 1000 mm
trocha industrial: 750 mm
L'integrazione tra i diversi scartamenti non sarebbe così difficile, dato che i diversi scartamenti servono (in linea di massima) diverse zone del Paese, pur con molti punti di contatto e stazioni a doppio scartamento (la stessa Còrdoba Mitre, ad esempio). Tutti e tre gli scartamenti principali arrivano a Buenos Aires Retiro. Si può immaginare la rete argentina come una sorta di "ventaglio" da Buenos Aires verso l'interno, diviso grossomodo in tre settori diversi.
Le differenze di scartamento, pur non essendo di certo la ragione ultima della profonda crisi che ha mandato in rovina le ferrovie argentine, anni fa, non aiutano la logistica e tantomeno i traffici internazionali: basti dire che il Cile ha, per la propria rete principale, lo stesso scartamento largo dell'Argentina, ma la sola linea che collega i due Paesi è a scartamento metrico; e che il Brasile ha anch'esso una rete a doppio scartamento (1600 mm, all'irlandese, e metrico), ma incompatibile con quella argentina, perché nella zona di confine tra i due paesi lo scartamento argentino è il 1435 mm, che non coincide con nessuno dei due scartamenti brasiliani...
Forse, circa un secolo fa, un po' di coerenza nella progettazione delle varie reti, in vista di una possibile integrazione, non avrebbe guastato.
Ciao
Andy