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ACC. https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=6&t=67060 |
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Autore: | Marcello (PT) [ mercoledì 21 novembre 2012, 17:57 ] |
Oggetto del messaggio: | ACC. |
Domenica 25 novembre alle ore 5:00 passaggio da ACEI ad ACC nella stazione di Pistoia. Quali sono i reali vantaggi di questo sistema? Ho visto che stanno cambiando anche tutte le vele dei segnali, i vecchi sono incompatibili? |
Autore: | Giancarlo Giacobbo [ mercoledì 21 novembre 2012, 21:36 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Dal momento che il comando avviene mediante un sistema statico, così come avviene in alcuni casi per gli scambi, potrebbero essere comandati mediante fibre ottiche. |
Autore: | Giancarlo Giacobbo [ giovedì 22 novembre 2012, 11:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Trovandomi a Pistoia, questa mattina, girando in stazione, ho chiesto ad un tecnico IE sul perché del cambio della segnaletica. Quelli in montati sono del nuovo tipo a matrice di LED. Ho dimenticato di chiedere se l'azionamento sia a fibre ottiche, ma il sistema a LED è compatibile. |
Autore: | ste.klausen21 [ giovedì 22 novembre 2012, 23:02 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
VANTAGGI ACC Mi vengono in mente i seguenti : - maggior flessibilità in caso di modifiche (al piano del ferro o alle variazioni regolamentari) - modularità più spinta (meno tipi di pezzi di ricambio a magazzino) - telecomandabilità - procedure standardizzate per proseguire l' esercizio in presenza di guasti o degradi del sistema - minori costi di manutenzione - maggior affidabilità Gli ultimi due punti sono dovuti al fatto che in un ACC restano a relè solo le interfacce di attuazione sul campo (circuiti di binario, comando di deviatoi, segnali, etc), mentre tutta la logica di sicurezza e funzionamento viene svolta da tre calcolatori, che richiedono meno spazio e meno manutenzione e sono meno costosi. I tre calcolatori sono schede a microprocessore, con struttura similare a quelle dei PC, ma equipaggiati con sistemi operativi in tempo reale. Realizzano tutti e tre la stessa logica di funzionamento, ma non hanno lo stesso programma. Questo serve a far sì che se un programma ha un errore, la probabilità che anche gli altri due abbiano lo stesso errore sia remota. Quando le tre uscite concordano, allora si ha l' attuazione mediante la classica logica in sicurezza a relè, per comandare gli enti di piazzale. FLESSIBILITA' ACC C' è anche da aggiungere che di solito, in occasione dell' installazione dell' ACC, vengono anche eseguiti lavori che permettono di : - velocizzare alcuni itinerari, sostituendo gli scambi - dare la possibilità di più movimenti, il più comune dei quali è l' ingresso contemporaneo di più treni - inserire segnali intermedi nelle grandi stazioni per aumentare la potenzialità di traffico Questi punti sarebbero stati gestibili anche con normali apparati ACEI a relè, ma la loro modifica è molto costosa e non sempre fattibile. Basti pensare al fatto che il locale che li ospita potrebbe non avere dimensioni sufficienti ad un ampliamento. Ed il trasferimento di un ACEI non è possibile. Occorre installarne ed attivarne uno nuovo prima di smantellare il vecchio. Quindi, dovendo mettere un nuovo apparato, conviene l' ACC. SOSTITUZIONE APPARATO A proposito della sostituzione di un apparato. Si nota sempre che vengono posati nuovi segnali, anche se questi sono posizionati nello stesso punto dei vecchi, ed anche se è richiesto che abbiano gli stessi aspetti. Stessa cosa per le sbarre di eventuali passaggi a livello e spesso anche per le marmotte (se non sono eliminate). Questo è dovuto alla necessità di dover provare più parti possibile del nuovo apparato prima della sua messa in funzione. Questa, infatti, consiste nell' interrompere la circolazione (o lasciarla come linea senza scambi, nè segnali) e scatenare una squadra che esegue le seguenti operazioni : - scollega i vecchi cavi a tutti i deviatoi - collega i nuovi cavi ai deviatoi - prova il comando di ogni deviatoio, mano mano che viene collegato - prova tutti gli itinerari possibili E' chiaro che in una bolgia simile, magari da eseguire in una notte, meno enti da scollegare e ricollegare ci sono, meglio è. E meno sorprese saltano fuori. Stefano Minghetti |
Autore: | ste.klausen21 [ venerdì 23 novembre 2012, 21:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Aggiungo anche qualche documento trovato in rete : http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi ... aliano.pdf che illustra in modo più formale e preciso di quanto non abbia fatto io. Credo sia del 2006. Intanto nel 2008 è stato attivato l' ACC di Faenza (8/12) e nel 2009 quello di Bologna Centrale. Altre notizie quì : http://www.cifi.it/UplDocumenti/11%20ALSTOM.pdf Stefano Minghetti |
Autore: | Omnibus [ sabato 24 novembre 2012, 8:00 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Lavorare con un ACC rispetto ad un ACEI è quasi come passare dalla notte al giorno. |
Autore: | ste.klausen21 [ sabato 24 novembre 2012, 14:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Omnibus ha scritto: Lavorare con un ACC rispetto ad un ACEI è quasi come passare dalla notte al giorno. Ciao Omnibus, se ti và , mi piacerebbe che tu ci descrivessi le differenze che trovi fra ACEI e ACC, nell' uso. E' una curiosità da appassionato. E ti ringrazio anche per il topic in cui ci dai le informazioni sugli orari dei treni merci. Stefano Minghetti |
Autore: | alex corsico [ lunedì 26 novembre 2012, 21:07 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Giancarlo Giacobbo ha scritto: Dal momento che il comando avviene mediante un sistema statico, così come avviene in alcuni casi per gli scambi, potrebbero essere comandati mediante fibre ottiche. No sono sempre comadati via cavo, cambia il tipo di cavo (a volte), ma è sempre cavo di rame. Giancarlo Giacobbo ha scritto: Trovandomi a Pistoia, questa mattina, girando in stazione, ho chiesto ad un tecnico IE sul perché del cambio della segnaletica. Quelli in montati sono del nuovo tipo a matrice di LED. Ho dimenticato di chiedere se l'azionamento sia a fibre ottiche, ma il sistema a LED è compatibile. I segnali a Led sono intercambiabili con i più diffusi segnali a specchi dicroici. Per i vantaggi dell'ACC sono in fase di valutazione, di sicuro i nuovi ACC/M sono convenienti dato che un unico apparato comada una intera linea con l'eliminazione di fatto degli apparati di telecomado. Sostituire un solo ACEI con un ACC a volte non conviene dato i costi esponenziali che quest'ultimo ha rispetto ad un ACEI tradizionale, parlo da tecnico e non da commerciale..... ![]() Per quanto riguarda la flessibilità ..... è una bella balla.....nei fatti ti leghi mani e piedi alla ditta che realizza l'impianto e quando chiedi una modifica ti sparano un missile Terra aria per la sua realizzazione. Ho visto preventivi da 150.000 euro di progettazione per l'inserimento di un PL in apparato.......come sempre siamo in Italia. ![]() ![]() ciao |
Autore: | Giancarlo Giacobbo [ lunedì 26 novembre 2012, 21:38 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
alex corsico ha scritto: Giancarlo Giacobbo ha scritto: Dal momento che il comando avviene mediante un sistema statico, così come avviene in alcuni casi per gli scambi, potrebbero essere comandati mediante fibre ottiche. No sono sempre comadati via cavo, cambia il tipo di cavo (a volte), ma è sempre cavo di rame. Non metto in dubbio quello che dici, ma tutti gli enti di piazzale, scambi, segnali, segnali bassi, di Roma Termini sono alimentati da una rete di alimentazione separata e specifica, mentre i comandi di attivazione e di controllo della manovra eseguita avvengono mediante un cavo a doppia fibra ottica con in parallelo una serie di conduttori in rame per la doppia sicurezza del sistema. Questo ne sono sicuro perché a suo tempo mi occupavo di sistemi di connessione presso la ditta per cui lavoravo, e il connettore che veniva montato a Termini mi fu presentato dall'allora rappresentante della VEAM che lo costruiva e forniva. |
Autore: | ste.klausen21 [ lunedì 26 novembre 2012, 23:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Giancarlo Giacobbo ha scritto: ... tutti gli enti di piazzale, scambi, segnali, segnali bassi, di Roma Termini sono alimentati da una rete di alimentazione separata e specifica, mentre i comandi di attivazione e di controllo della manovra eseguita avvengono mediante un cavo a doppia fibra ottica con in parallelo una serie di conduttori in rame per la doppia sicurezza del sistema. Quella che riporti è una notizia che non conoscevo. Da cui deduco una, per mè nuova, differenza fra ACEI e ACC. Negli ACEI per ogni stato di ogni ente si ha un comando diretto che fornisce la potenza necessaria. E' inviato tramite due conduttori dedicati, commutati tramite relè che, quando non viene impartito il comando, chiudono in cortocircuito i due cavi evitando che un doppio contatto accidentale (sia sul positivo sia sul negativo) provochi un indebito azionamento. Per gli ACC, invece, sembra essere trasmesso un segnale, quindi non la potenza, attraverso due vie parallele : cavi elettrici e segnale in fibra ottica. La concordanza, all' arrivo, delle informazioni causerà l' azionamento dell' ente (p.es. manovra del deviatoio o commutazione del segnale). L' energia richiesta verrà prelevata dalla rete di distribuzione comune. Qualcuno può confermare o smentire ? Grazie. Stefano Minghetti |
Autore: | Fabio464 [ martedì 27 novembre 2012, 3:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
I fattori che portano alla sostituzione e quindi all'inserimento di un nuovo apparato al posto del vecchio sono principalmente 4: il primo, dettato dal fatto che il vecchio apparato ha dei costi di manutenzione molto alti e quindi non più concorrenziali (il caso più raro), il secondo che serva a risparmiare personale (il caso più diffuso), il terzo dettato da una modifica sostanziale del piano binari e il vecchio apparato non risulta più adattabile (ad esempio milano rogoredo), il quarto dalla creazione di una nuova stazione o bivio. L'esempio del primo punto lo abbiamo per due stazioni importanti: Roma Termini e recentemente Bologna Centrale Entrambe con apparati preistorici (Roma T con una cabina ACE da 730 leve, Bologna con due cabine ACELI) Il secondo punto riguarda al risparmio del personale Come si fa a risparmiare personale? Mettiamo il caso di una stazione medio-grossa come ad esempio Pavia. Pavia ha 2 cabine ACE ai due lati della stazione più il dirigente in stazione che da' il consenso alle due cabine e in più faceva la famosa paletta verde ai treni in partenza dal binario 3 verso milano. Mettiamo il caso che per ogni cabina ci sia una persona per turno, quindi, a rotazione, per ogni cabina lavorano in totale 4 persone. Idem con patate il dirigente interno... ergo, l'intera stazione di pavia, per la sola circolazione dei treni, dà lavoro a 12 persone. Per il traffico che ha Pavia e le pochissime manovre attualmente in corso, se ci fosse l'ACC, basterebbe 1 sola persona per turno Ricapitolando: vecchio apparato= 12 persone nuovo apparato = 4 persone ecco la differenza. Il terzo punto i casi più ecclatanti sono stati quelli di Torino Lingotto e Milano Rogoredo, Il quarto punto il caso che mi viene in mente è quello di Genova Quarto dei Mille, che, fino a 6-7 anni fa era fermata di linea, ora è una stazione con il suo bell' apparato ACC. Comunque sia, le aree dove sono stati negli ultimi anni la maggior parte degli apparati ACC (e anche ACEI) sono le aree che sono attualmente gestite in telecomando dai nuovi posti centrali SCC (vedi Pisa, Bari, Nodo di Genova, Nodo di Napoli, Verona, ...) è la sostituzione è dovuta alla mancata possibilità di adattare al telecomando gli apparati esistenti. |
Autore: | alex corsico [ martedì 27 novembre 2012, 9:42 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
ste.klausen21 ha scritto: Giancarlo Giacobbo ha scritto: ... tutti gli enti di piazzale, scambi, segnali, segnali bassi, di Roma Termini sono alimentati da una rete di alimentazione separata e specifica, mentre i comandi di attivazione e di controllo della manovra eseguita avvengono mediante un cavo a doppia fibra ottica con in parallelo una serie di conduttori in rame per la doppia sicurezza del sistema. Quella che riporti è una notizia che non conoscevo. Da cui deduco una, per mè nuova, differenza fra ACEI e ACC. Negli ACEI per ogni stato di ogni ente si ha un comando diretto che fornisce la potenza necessaria. E' inviato tramite due conduttori dedicati, commutati tramite relè che, quando non viene impartito il comando, chiudono in cortocircuito i due cavi evitando che un doppio contatto accidentale (sia sul positivo sia sul negativo) provochi un indebito azionamento. Per gli ACC, invece, sembra essere trasmesso un segnale, quindi non la potenza, attraverso due vie parallele : cavi elettrici e segnale in fibra ottica. La concordanza, all' arrivo, delle informazioni causerà l' azionamento dell' ente (p.es. manovra del deviatoio o commutazione del segnale). L' energia richiesta verrà prelevata dalla rete di distribuzione comune. Qualcuno può confermare o smentire ? Grazie. Stefano Minghetti Smentisco sia negli ACC che negli apparati tradizionali la potenza è inviat via cavo di rame, Idem per Roma Termini, il mio piano cavi non riporta tali fibre ottiche agli apparati di campagna. Le fibre ottiche servono per mettere in comunicazione il posto centrale ACC con i vari GA (Gruppi Accentratori) in cui vengono allacciati i vari enti di piazzale. I vari ACC (Ansaldo, Alstom, Bombardier, ora anche ECM e tra poco forse SIRTI) hanno tutte logiche diverse per il comando controllo dei vari enti. Ciao |
Autore: | Giancarlo Giacobbo [ martedì 27 novembre 2012, 11:28 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
Non sapevo dell'esistenza dei GA, dalle notizie che avute, avevo supposto che il comando fosse diretto. Non si smette mai d'imparare qualcosa. ![]() |
Autore: | Fabio464 [ mercoledì 28 novembre 2012, 1:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
alex corsico ha scritto: ste.klausen21 ha scritto: Giancarlo Giacobbo ha scritto: ... tutti gli enti di piazzale, scambi, segnali, segnali bassi, di Roma Termini sono alimentati da una rete di alimentazione separata e specifica, mentre i comandi di attivazione e di controllo della manovra eseguita avvengono mediante un cavo a doppia fibra ottica con in parallelo una serie di conduttori in rame per la doppia sicurezza del sistema. Quella che riporti è una notizia che non conoscevo. Da cui deduco una, per mè nuova, differenza fra ACEI e ACC. Negli ACEI per ogni stato di ogni ente si ha un comando diretto che fornisce la potenza necessaria. E' inviato tramite due conduttori dedicati, commutati tramite relè che, quando non viene impartito il comando, chiudono in cortocircuito i due cavi evitando che un doppio contatto accidentale (sia sul positivo sia sul negativo) provochi un indebito azionamento. Per gli ACC, invece, sembra essere trasmesso un segnale, quindi non la potenza, attraverso due vie parallele : cavi elettrici e segnale in fibra ottica. La concordanza, all' arrivo, delle informazioni causerà l' azionamento dell' ente (p.es. manovra del deviatoio o commutazione del segnale). L' energia richiesta verrà prelevata dalla rete di distribuzione comune. Qualcuno può confermare o smentire ? Grazie. Stefano Minghetti Smentisco sia negli ACC che negli apparati tradizionali la potenza è inviat via cavo di rame, Idem per Roma Termini, il mio piano cavi non riporta tali fibre ottiche agli apparati di campagna. Le fibre ottiche servono per mettere in comunicazione il posto centrale ACC con i vari GA (Gruppi Accentratori) in cui vengono allacciati i vari enti di piazzale. I vari ACC (Ansaldo, Alstom, Bombardier, ora anche ECM e tra poco forse SIRTI) hanno tutte logiche diverse per il comando controllo dei vari enti. Ciao Sirti ha attivato il suo primo ACC a Felizzano il 21 ottobre scorso ![]() Il prossimo sarà Solero ![]() |
Autore: | merlotrento [ mercoledì 28 novembre 2012, 17:09 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: ACC. |
L'ACC-M non ha GA..la sua architettura è differente rispetto a quella dell'ACC tradizionale ...gli ACC-M ECM vengono inoltre presentati come prodotto riconfigurabile/sviluppabile/progettabile/espandibile dai servizi tecnici dell'utilizzatore se ne parla qui http://www.cifi.it/UplDocumenti/15%20ECM.pdf pietro |
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