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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 11 luglio 2019, 17:43 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
Messaggi: 2852
Località: Torino
Definirla di fascia economica mi sembra molto riduttivo; tra le stampanti in Kit le Ender della Creality sono considerate tra le migliori come precisione, solidità e facilità di settaggio.....e io aggiungo di motaggio.
La prima cosa, secondo me la più importante, è che è mista corexy/cartesiana quindi la testina si sposta sugli assi X e Y mentre il piatto sulla Z.
Mi spiego; da anni uso un Ultimaker che è appunto una corexy e mi ha permesso di stampare oggetti con una definizione ottima, poi, 2 anni fa avendo bisogno di stampare oggetti più lunghi di 10 cm ho voluto provare a montare una Anet A6, una stampante stile Prusa cioè dove la testina si muove sugli assi X e Z e il piatto sulla Y; fin da subito mi sono reso conto che quel piatto (alluminio 200x200x3 mm) era una zavorra da trascinare avanti/indietro, infatti, nonstante i vari upgrade, la qualità di stampa è rimasta discreta ma non ottima a causa prorio delle limitazioni degli spostamenti del piatto....intendiamoci...la stampante stampa benissimo ma oggetti che non necessitano di particolari troppo piccoli (cioè sotto il mm) a menochè non si vada mooolto piano con la stampa ma...i tempi diventano bibblici.
L'altro aspetto decisivo era la solidità, tutta la stampante è in profilati di alluminio tenuti insieme da viti M4 e la struttura a cubo permette di distribuire uniformemente gli stress meccanici, senza "sballare" i settaggi meccanici e dover, ogni volta ricalibrarla prima della stampa, una bella comodità...
Anche il settaggio ed il montaggio mi hanno sorpreso; la prima stampante in Kit, la Anet A6 (le Ultimaker sono vendute già montate) mi ha impegnato 2 giorni per montarla e circa una settimana per raggiungere i settaggi giusti, questa Ender 5 l'ho montata in circa 3 ore e dopo 10 minuti per calibrarla, ha fatto la prima stampa di 3 ore e 45 minuti senza incertezze e con una qualita dell'oggetto stampato che neppure adesso riuscirei ad ottenere con la Anet.

Ovvimente non sono stato a decantarvi le caratteristiche tecniche della stampante...quelle le trovate sul sito della Creality :wink: ...vi ho dato le ime impressioni "a pelle"

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 27 ottobre 2020, 14:43 
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Nome: Giuseppe Cardarelli
Iscritto il: martedì 5 agosto 2008, 15:26
Messaggi: 84
Il lavoro che stai facendo è spettacolare!
Oltre alle idee chiare, vedo precisione, pulizia nel lavoro e una certa capacità ingegneristica.
Io faccio un altro lavoro, non fatto di numeri e schemi, e non ho mai costruito un plastico!
Cambio casa ed ho un'intera mansarda asciutta e pulitissima, tutta in legno di Iroko e perlinata (30 anni di lavoro di mio padre, modellatore) da usufruire.
Papà lavorava molto di sgorbia, ma ho diversi attrezzi elettrici.
Posso chiederti alcuni consigli?
Che macchine hai per la lavorazione del legno?
Che software usi per i disegni?
Che consigli mi puoi dare per costruire un telaio robusto?
Per iniziare mi basterebbe questo.
Grazie
Beppe


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 18 gennaio 2021, 8:42 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 209
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Caro Beppe,
mille grazie per i complimenti e complimenti a te e tuo padre per la bellissima mansarda che hai descritto!
Per la lavorazione del legno ho usato una levigatrice a disco TG 125/e prodotta da Proxxon, un comunissimo trapano/avvitatore elettrico e una coppia di altrettanto comunissime seghe a mano, una rettangolare e una trapezoidale. Per i disegni uso comunemente tre software: SCARM per la progettazione del tracciato, Google Sketchup per la progettazione della struttura in legno e degli accessori da realizzare con la stampa 3D e Templot per la progettazione dei deviatoi. Infine, per la costruzione di un telaio robusto ti consiglio di considerare sempre i fattori scala e trasportabilità: un impianto fisso di grandi dimensioni richiede profilati in legno con sezione maggiore rispetto a un impianto modulare di piccole dimensioni come il mio. Nel mio caso ho optato per una soluzione scatolare per sfruttare al massimo lo spazio: per aumentare la robustezza ho rinforzato ogni giunzione portante con un viti di lunghezza doppia rispetto allo spessore del profilato utilizzato; nel caso di giunzioni non ad angolo retto, ho ulteriormente aumento la lunghezza della vite. In alternativa risulta molto flessibile l'uso di profilati ad L, sebbene siano decisamente più costosi dei comuni profilati a sezione quadrata o rettangolare. Più la struttura risulta leggera, meno hai necessità di utilizzare profilati di grande sezione.

Un cordiale saluto,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 11:22 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
Messaggi: 1799
Località: Torino
Nicola.Testoni ha scritto:
Buona serata agli amici del forum!

Il lavoro sul doppio inglese procede bene, ma sta richiedendo più tempo del previsto. A differenza dei deviatoi semplici ho dovuto intervenire molte volte per sagomare gli attacchi, sia in corrispondenza dei due cuori, sia in corrispondenza degli aghi interni. Come potete vedere dalla foto qui sotto, oltre alla solita zona delle controrotaie del cuore, dove ho dovuto rimuovere la parte interna dell'attacco per fare posto alla controrotaia stessa, ho dovuto intervenire anche sulle tre coppie di attacchi speciali più vicini al cuore. In questa zona infatti gli attacchi così come rimossi dalla piastrina risultano troppo lunghi ed andrebbero a toccarsi, generando un corto circuito.

Immagine


Rispolvero questo vecchissimo post. Luca condivideresti il file sorgente dello scambio inglese di templot ?


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 14:27 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
Messaggi: 1106
Scusa, non vedo lo spazio per le due traversine mobili


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 21:31 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
Messaggi: 2572
Infatti nella realtà non ci sono traverse mobili ma della tiranteria tra una traversa e l'altra... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 22:29 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
Messaggi: 1106
Ok. E che tiranteria si usa in H0? Grazie


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 29 gennaio 2022, 22:53 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1908
Località: Faenza
Etsero17 ha scritto:
Ok. E che tiranteria si usa in H0? Grazie

Lo stesso autore le mostra a pagina 17, nell' intervento del 7 febbraio 2017.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 30 gennaio 2022, 8:13 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
Messaggi: 1106
Grazie Stefano, mi era sfuggito.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 31 gennaio 2022, 9:08 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 209
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
BuddaceDCC ha scritto:
Rispolvero questo vecchissimo post. Luca condivideresti il file sorgente dello scambio inglese di templot ?


A dire il vero mi chiamo Nicola... :lol:
Certamente, con piacere condivido il sorgente: mandami in MP la tua mail e in settimana te lo faccio avere!

Saluti,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 1 ottobre 2022, 10:54 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 209
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Cari amici del forum ho bisogno di un vostro aiuto.

I lavori su Caprazzino, sebbene non abbia pubblicato nulla negli ultimi anni, stanno proseguendo, dopo un lungo intervallo in cui mi sono dovuto occupare dell'impianto di controllo. Ora che tutto è piuttosto ben avviato e sono soddisfatto dalla versatilità che ho ottenuto, ho iniziato a dedicarmi con più attenzione al segnalamento che dovrebbe essere installato in stazione. Il dubbio su cui mi sono bloccato sono gli indicatori di direzione (Art.51 bis del regolamento segnali): prima di ordinare i segnali in kit vorrei essere sicuro di cosa deve essere installato per verificare che sia effettivamente compatibile con la sagoma limite e abbia un minimo di realismo. Per non farvi sfogliare i vecchi posto, questo è il piano binari di Caprazzino che avevo pubblicato.

Immagine

Caprazzino è stazione di diramazione da linea a binario singolo elettrificata su una linea immaginaria tra Ponte Messa e Fermignano e tutti i treni vi sostano. Per come è fatto il piano binari, solo i treni in partenza dai binari 3 e 4 possono essere instradati sia verso la linea principale che verso l'antenna per Carpegna, non elettrificata. Lo spunto è stato la vecchia stazione di Casalecchio di Reno da cui si dipartiva la linea per Vignola. Questi i segnali di partenza lato Bologna in una foto del febbraio del 2003.

Immagine
Fonte Gruppo Fermodellistico DLF Bologna

A mia memoria, prima della ristrutturazione del nodo nel 2003, i treni in partenza lato Bologna potevano essere instradati verso Bologna da tutti i binari, ma verso Vignola solo se in partenza dai binari 3 e 4. Purtroppo non sono riuscito a recuperare il piano binari subito prima di questi lavori ma dopo il raddoppio: se qualcuno ne fosse in possesso e riuscisse a farmelo avere mi farebbe un gran regalo. Questo a parte, se la situazione è quella che ricordo io, non mi spiego gli indicatori di direzione sui binari 1 e 2 presenti nella foto.

Tornando a Caprazzino, oltre ai binari 3 e 4, sarebbe necessario installare gli indicatori di direzione anche sui binari 1 e 2 lato Fermignano? Se leggo bene il punto 4 dell'articolo 51 bis si dice che "quando il numero delle luci o dei gruppi di luci sia inferiore a quello delle direzioni, possono essere integrati con indicatori di direzione". Nella mia ignoranza mi verrebbe da dire che installando segnali a una vela, il numero di luci dei segnali di partenza dei binari 1 e 2 dovrebbe essere pari al numero delle direzioni, quindi non dovrebbe esser necessario l'indicatore di direzione. Questo però va in conflitto con l'immagine di Casalecchio di cui sopra.

Potete aiutarmi?

Mille grazie,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 1 ottobre 2022, 21:24 
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Nome: Giovanni
Iscritto il: mercoledì 31 agosto 2022, 20:21
Messaggi: 100
Gentile Nicola,

mi chiamo Giovanni e sono iscritto da poco al forum. Volevo porre gentilmente una domanda.
Se non ho capito male, un treno proveninente da Carpegna può essere ricevuto in 3 o 4 ; se è fine corsa va bene anche 4, ma se non lo è deve essere ricevuto per forza in 3 . In quest'ultima ipotesi , ovvero di treno che prosegue per P. Messa, cosa succederebbe se un treno proveniente da P. Messa dovesse procedere per Carpegna con il binario 3 occupato?

Saluti
Giovanni


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 2 ottobre 2022, 0:52 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 209
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Ciao Giovanni, mille grazie per la domanda.
Ammetto di non aver pensato a questa occasione che descrivi, quindi veramente grazie perché mi dai un motivo in più di pensare: tento di rispondere andando per logica.

Il binario 4 non è servito da marciapiede e nelle mie intenzioni dovrebbe venir trattato come il binario 1 Ovest di Faenza che è atto a ricevere solo treni che non effettuano servizio viaggiatori come ben descritto da Stefano Minghetti in un suo post del 2019. Potrebbe comunque essere utilizzato per ricoverare un convoglio a trazione termica: una terna di 668 serie 3000, un minuetto TD, magari a fine servizio, le quali, dopo aver fatto scendere i passeggeri sul binario 3, con manovra di regresso si potrebbero spostare sul 4 per liberare l'itinerario Ponte Messa - Carpegna. La lunghezza disponibile si aggira sugli 80cm in scala H0.

Ammettendo, come suggerisci, che sia necessario effettuare un incrocio non previsto da orario tra due treni diretti sulla tratta Carpegna - Ponte Messa, potrei immaginare che il treno in arrivo da Carpegna sarebbe ricevuto sul binario 3, mentre il treno proveniente da Ponte Messa sarebbe ricevuto sul binario 1. Dopo aver caricato/scaricato i viaggiatori, il treno discendente, diretto a Ponte Messa, potrebbe immediatamente ripartire; liberato il punto limite protetto della stazione, identificato dal picchetto limite, il treno sul binario 1 potrebbe effettuare una manovra di regresso per poi ripartire per Carpegna.

So dell'esistenza di manovre di regresso in partenza in alcune stazioni italiane citate anche su TTM (n.16 dic.2003 p.38) ma, come dice il buon A.Federici in un suo recente post del febbraio 2021, erano comunque rarissime. Quindi, sebbene in questo caso si tratti di una eccezione, la cosa più semplice sarebbe quella di far avvenire l'incrocio nella stazione di Lunano, alla progressiva 37+289, facendo attendere lì il treno ascendente, sull'unico binario di precedenza, in attesa che il discendente liberi il binario 3 di Caprazzino e lo raggiunga. In epoca più moderna, quando immagino che i binari di precedenza di Lunano e Piandimeleto siano -ahimè- stati rimossi e le stazioni trasformate in fermate in piena linea, il treno diretto a Carpegna potrebbe sostare a Belforte all’ Isauro, alla progressiva 43+735 in attesa dell'incrociante.

Grazie ancora per lo spunto intrigante!
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 2 ottobre 2022, 5:46 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 14:10
Messaggi: 1295
Località: Ventimiglia
Ciao Nicola ,
innanzitutto be tornato !!!!
Seguivo con piacere la costruzione del tuo plastico , bene che non ti sei fermato .

Mi permetto di dire la mia a proposito della questione " incrocio " :
come da scritto , io la proporrei per un'altra stazione ... mi sembra più plausibile
ciao
Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 2 ottobre 2022, 9:48 
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Nome: Giovanni
Iscritto il: mercoledì 31 agosto 2022, 20:21
Messaggi: 100
Gentile Nicola ,

Grazie per la risposta e per aver condiviso le immagini dell'opera in corso, che è davvero notevole.

Ho un'altra domanda. Visto che l'autocostruzione degli scambi sembra proprio di elevatissima fattura , è stata valutata la possibilità di inserire un nuovo deviatoio inglese in prossimità di G in maniera che da P. Messa si possa raggiungere 3 o 4?
In questo modo si risolverebbero tutte criticità di movimento legate alle soggezioni di esercizio e , credo , anche il divertimento ne guadagnerebbe .

Grazie ancora,
Giovanni


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