Ciao Bomby, parto dalla fine, non devi scusarti, anzi ti ringrazio per i puntuali commenti.
Cercherò di risponderti e contestualmente ragionare sui punti.
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Posto di movimento: non è ben chiaro cosa vuoi rappresentare. Nel senso, se è un bivio (ad esempio all' ingresso di una grande città?) da un punto di vista è troppo striminzito e dall' altro troppo esteso.
Punto primo, i binari "di precedenza" sono troppo corti per contenere un treno (ma volendo c'è spazio per allungarli a simulare una stazione).
Esatto, è un approssimarsi ferroviario ad un centro abitato/industriale non ben definito. Sul troppo striminzito ti dico che ho immaginato che sia solo un'appendice a un qualcosa... immagino che il resto si sviluppi dopo le gallerie che sottopassano un tratto urbano (lato porta)
Non voglio allungarli i binari, preferisco avere un tratto di binario che non faccia parte del sistema tra i deviatoi.
No, una stazione non la voglio da questo lato.
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Punto secondo, in un intrico del genere di bivi, nemmeno le nostre ferrovie penserebbero mai di fare manovre sui binari di corsa, ergo tutti i tronchi i sono forse superflui.
Non sono necessariamente binari di corsa, sono binari che vedono transitare dei rotabili, di cosa fanno parte non sento necessario definirlo. In ogni caso su questi binari non ci saranno manovre, l'unico tronchino è in basso a sinistra e ci verrà ricoverato materiale vario, locomotori, draisine , carri manutenzione ecc. E comunque questo tronchino non è ancora definitivo, lascia perplesso anche me, lo terrei solo a scopo decorativo, per tenerci in bella posa delle locomotive.
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Punto terzo: se è un bivio non c'è sufficiente elasticità negli itinerari. Guardando il tracciato nudo da sx a dx vedo: una linea a doppio binario (o due a singolo), poi il rientro dalla stazione secondaria (lo interpreto come linea indipendente) e poi dall' altro lato 4 (!) diramazioni tutte a binario singolo. Il tutto gestito da 2 traversate singole. Praticamente hai più diramazioni dell' ingresso di Milano Centrale (per me un tantinello troppe, di cui due entrambe dirette allo scalo secondario, piuttosto striminzito: taglierei quella nascosta), gestite in modo che se un treno ne impegna anche solo una, blocca tutti gli altri movimenti. Male male! Oltretutto, se si tratta di un pentavio (?) in piena linea, tutti quegli inglesi doppi non sono il massimo: al vero sono di difficile manutenzione e non consentirebbero elevate velocità di transito.
Sono tre linee a singolo binario affiancate che arrivano e vanno in direzioni diverse e fanno parte di tre ovali indipendenti. Nello specicico, uno interessa la stazione di transito lato opposto, la altre due vanno alle stazioni nascoste. C'è totale interconnessione tra le linee ma soprattutto ed è la cosa che mi interessa maggiormente è che ogni uscita/ingresso su ognuno dei tre binari è collegato con ogni altro livello speculare dall'altro lato ed è questo ciò che più mi piace di questa soluzione apparentemente cervellotica. Ogni treno che lascia il nodo può essere instradato sulla stazione di transito, sulla prima stazione nascosta, sulla seconda o sul terzo ovale completamente fantasma. Capisco che non sia usuale come soluzione ma a me entusiasma il fatto di non avere itinerari intuibili.
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Altra cosa, che secondo me era un difetto anche di Boscoscuro. I fasci di binari non paralleli tra loro. Va bene non avere tutto squadrato, ma in genere i fasci dei binari, o anche solo le linee ferroviarie in uscita dalla stazione, o divergono nettamente, o marciano parallele (a meno di esigenze particolari come cambi di quota). Tu invece introduci sempre un minimo di inclinazione tra un binario e l'altro, magari curvando leggermente i binari creando dei "ventagli": questo le ferrovie non lo farebbero se non costrette. Primo, occupare più spazio significa espropriare più terreni, secondo, binari rettilinei e paralleli sono più economici da progettare, installare e mantenere.
Trovo molto giocattolesco le linee parallele sui plastici, soprattutto se meio piccoli, nella realtà ovviamente hanno un laro ovvia ragion d'essere ma paesaggisticamente su plastici di questa dimensione avere linee più armoniche aiuta la percezione di realtà, anche in funzione della ristretta sezione trasversale. In ogni caso qui tutto sommato le linee corrono fin troppo paralallele per i miei gusti, l'unica eccezione è in basso a sinistra, ma lì simulerò delle leggerissime livellette, come se le linee prendessero direzioni e quote differenti.
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Per me ti conviene scegliere se fare una stazione, o un bivio. E in ogni caso farti qualche giro con Maps intorno alle grandi stazioni. Penso a Milano Centrale nella zona dei bivi verso Lambrate. Oppure alla vecchia configurazione dell'ingresso lato Milano di Bologna Centrale, con la linea a doppio binario da Milano che veniva raggiunta dalle linee a binario unico verso Verona e Pistoia nei pressi del ponte sul Reno (a 4 binari), per poi dividersi ancora verso Ravone e la stazione. O bivio Santa Lucia a Verona...
Hai ragione, posto di movimento non è forse la giusta definizione, forse bivio sarebbe più corretto. Ma come detto alla fine credo che dare un nome non serva poi tanto, è semplicemente un approssimarsi ferroviario, un punto di osservazione di un tratto di ferrovia quasi urbana dove treni transitano, si fermano, danno precedenze ma non manovrano, almeno no sui due binari posti in basso. Di certo non sarà una stazione.
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La stazione secondaria poi, con solo due binari (ogniuno dei quali di transito) mi convince poco. Anche qui, mi pare che tu voglia riprodurre o un'amena stazione di campagna o una zona di scalo.
Nel primo caso, il bivio, torno a ripetermi, è eccessivo, lascerei una linea a binario unico e stop. Magari con uno scalo merci un po' più ampio.
Nel secondo caso, se vuoi fare manovre, tante e divertenti, mi pare ci siano pochi slot dove lasciare carri. Se vuoi stare sul semplice, guardati uno schema classico come il "timesaver" (al vero un puzzle ferroviario), che assicura tante manovre divertenti.
E' una piccola basica e minimale stazioncina di un paesino, con un solo binario di transito ed uno di precedenza. La connessione che vedi sarà forse protetta da un cancello, un raccordo privato che parte dalla stazione e va dall'altro lato del plastico, vi transiteranno convogli a bassissima velocità tra sterpaglie. Arriva dall'altro lato dove si connette con un altro raccordo.
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Quanto alle parti nascoste, cosa sono quegli scambi curvi usati con le doppie S? Un orrore, e dubito dell'affidabilità di transito. Diciamo che i deviatori Roco Line sono in assoluto i meno indicati per fare quello che vuoi tu nella stazione nascosta. Proverei piuttosto a fare qualche combinazione con i tillig (che hanno una grande varietà di geometrie a loro volta).
Occhio poi alla distanza tra i binari, nella stazione nascosta i binari dritti sono troppo vicini tra loro, due treni non ci passano, cozzano.
"L'orrore " è una delle cose di cui vado più fiero, è il vero cuore del plastico, quello che porta i treni da un livello all'altro, da un ovale all'altro. Ad esempio, un treno che passa nell'ultimo binario a vista in basso può arrivare alla stazione di transito del lato opposto, sia da un lato che dall'altro, e questa scelta di itinerari vale per tutti i binari.
Le zone dove i binari sono pericolosamente vicini non vedranno mai transiti simultanei di più convogli. In ogni caso hai ragione, attenzionerò questo aspetto durante la posa.
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Per me, prima di parlare di circuiti, partirei dal definire cosa voglio riprodurre, quale traffico e quali operazioni di esercizio. Poi si vede come incastrare il tutto.
E' tutto ben chiaro nella mia mente e nelle mie aspettative. Forse avrei dovuto chiamarlo plastico Screensaver perchè il famoso screensaver ferroviario degli anni novanta è quello che mi ha ispirato, vedere transiti random di treni, senza troppi ragionamenti su CHI COSA COME.

Quello che voglio sono due lunghe passerelle paesaggistiche (schermo) che è poi diventata una U coricata che vedano in transito, incroci, manovre di treni che si alternano comparendo e scomparendo di volta in volta senza necessariamente scomparire da una passerella per ricomparire sull'altra, evitando l'effetto ovale giocattolo. Unica eccezione il raccordo industriale, ma la ferrovia in quel tratto sarà talmente mimetizzata nel verde, e i convogli talmente minimi e lenti che non si percepirà di certo l'effetto trenino che corre sull'ovale.
Al netto di piccole modifiche sono molto soddisfatto dell'impianto paesaggistico e del progetto, è quello che cercavo, una stazioncina di transito, minimale e un angolo di ferrovia dove treni transitano, alcuni lenti, altri più veloci, si fermano per precedenze/sorpassi, e nei tre binari più vicini al bordo del plastico si compongono e scompongono piccoli treni merce con tanto di locomotive in attesa.