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 Oggetto del messaggio: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: mercoledì 20 giugno 2012, 22:13 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
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Ho fatto un pò di ricerche sul forum, forse anche un pochino sommarie, ma non ho trovato risposta al mio dubbio, che vi espongo:
Ho necessità di consigli sulla efficacia dei REED! Per il funzionamento degli automatismi nel plastico ( relais e scambi) ho da sempre utilizzato le rotaie di contatto, autocostruite con spezzoni di rotaia; adesso che mi accingo a costruire il mio nuovo plastico vorrei usare i REED ma ho parecchi dubbi sulla loro funzionalità. Mi chiedo infatti, e vi chiedo, se - soprattutto quando ci si trova di fronte a qualche bobina un po’ “stanca”, oppure quando un convoglio passa in velocità- il magnete garantisce l’attivazione del contatto. Con la controrotaia non ci sono problemi in quanto i contatti sono numerosi dal momento che tutte, o quasi, le ruote del treno attivano il contatto mentre nel caso dei reed il contatto avverrebbe una volta sola, o al massimo due se si montano due magneti nel convoglio. Ho fatto un po’ di ricerche sulla Baia tedesca ed ho avuto modo di vedere ampolle reed di varie dimensioni, facilmente annegabili nelle traversine, oltre che magneti di varie caratteristiche; nella descrizione di uno di questi magneti, di dimensioni piccolissime ( 5x5x 1,5 mm), al neodimio, si legge che è in condizione di sollevare 900 grammi. Sarebbe sufficiente? Grazie per le risposte .
Stefano
PS: il primo, ma anche il secondo, il terzo ……. che tenterà di convincermi di passare al digitale sarà da me scomunicato!
:) :)


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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: mercoledì 20 giugno 2012, 23:42 
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Iscritto il: lunedì 21 marzo 2011, 22:55
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PS: il primo, ma anche il secondo, il terzo ……. che tenterà di convincermi di passare al digitale sarà da me scomunicato!
:) :)[/quote]


Tranquillo Stefano.
Non siamo poi cosi soli nell´universo :P :P :P

La risposta al tuo quesito e Si,se po fa!!,e funzionano bene.Ma bisogna avere alcune accortezze e fare diverse prove in alcuni casi.(alcuni motori G lima,mi rompono un po i conigli,in quanto attivano i reed)
Io sto facendo il mio impianto con questo sistema, e diciamo che in linea di massima con l´ampolla reed posizionata sotto alle traversine ovviamente in senso parallelo alle rotaie ed al centro di esse.Le uso principalmente per attivare i deviatoi.con il magnete situato sempre nell´ultimo vagone,cosi al passaggio del convoglio mi lascia il deviatoio in posizione pronta per il prossimo arrivo.E importante garantire la continuita elettrica di alimentazione alla motrice in modo che mai e poi mai il vagone contenente la calamita si fermi sopra l´ampolla,altrimenti addio bobine.Le calamite che uso sono di circa 7 x 7 mm x 2 cm,messe in senso longitudinale dentro al vagone ,ed anche arrivando alla massima velocitá ,la scintilla la fa sempre quindi la chiusura del contatto e sempre garantita.
saluti
Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2012, 7:15 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
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Il mio plastico è completamente automatico gestito da WinDigipet e IB-Com, come feedback uso i reed ed i sensori ad assorbimento e tutto, con qualche accorgimento funziona alla perfezione, sono ormai a giorni e giorni di esercizio senza il minimo inconveniente. Naturalmente in principio non era così, i problemi c'erano ed erano tanti, ma con tenacia e ad uno per volta li ho eliminati tutti.

Il mio è un impianto digitale, il tuo non so, ma se pensi di poter comandare direttamente le bobine dei motori degli scambi con i reed ti sbagli, perché non sopportano a lungo carichi di quel genere, specialmente se induttivi. Il reed puoi usarlo per comandare qualcosa che a sua volta comandi gli scambi, come un transistor, un SCR o un relè.

Per quanto riguarda la durata dell'impulso che il reed invia, dipende da come è montato e dalla velocità della locomotiva su cui è il magnete. In questo caso ho avuto parecchie noie che ho risolto allungandolo, ma nel mio si tratta di un feedback, quindi nel caso di analogico bisognerebbe provare. Comunque se usi un circuito di pilotaggio dei motori ad SCR a scarica capacitiva non avrai mai nessuna noia.

I magneti li puoi prendere da www.supermagnete.it


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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2012, 21:47 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Quelli che ho trovato io funzionano anche troppo: basta il campo magnetico del motore della locomotiva per farli scattare :shock: :shock:
Sì, le locomotive sono in N, ma lo stesso non pensavo che i reed fossero così sensibili.
E anch'io (per ovvie ragioni di ingombri) non uso il digitale, anche se ho pensato un sistema ibrido per non avere troppi fili fra i piedi.


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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: venerdì 22 giugno 2012, 18:24 
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Attenzione che delle volte le lamelle si "incollano"se ci attacchi uno scarico sproporzionato e non si ri-aprono più :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: venerdì 22 giugno 2012, 22:26 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
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Località: cagliari
Beh, ragazzi, grazie per le risposte, ma lungi dall’aver dissipato il dubbio mi avete complicato il problema!!! :)
Andiamo con ordine:
Bruno afferma che si, “se po fa” ma non mi dice se in velocità il reed si attiva comunque; inoltre dice che i motori “G” attivano i reed; a parte il fatto che non utilizzo più macchine con motori “G”, mi chiedo come ciò sia possibile visto che la base del magnete del motore è, a seconda delle macchine, più o meno a 10 mm dal pdf, a questo aggiungi la distanza del reed, posizionato da Bruno sotto la traversina e parallelo al binario, pari ad almeno 4 mm, il che significa circa 15 mm!! Leggo nel sito che mi ha segnalato Marcello che la potenza del magnete diminuisce notevolmente man mano che viene allontanato dal reed e che già un mm è sufficiente per dimezzarne la potenza!! Peraltro avevo la convinzione che il reed dovesse essere posizionato fra due traversine, a filo delle stesse e quindi perpendicolarmente alle rotaie: si guadagnerebbero due mm di vicinanza del reed al magnete!!
Marcello invece pone dei dubbi sulla possibilità di comandare direttamente le bobine degli scambi: non capisco il perché, considerato il bassissimo assorbimento della bobina durante l’eccitazione, visto anche che i reed sono sotto vuoto, quindi esenti da ossidazione; peraltro sia i pedali di contatto tradizionali ( quelli che venivano premuti dai bordini degli assi), sia le controrotaie non hanno nessun problema a comandare direttamente le bobine degli scambi o dei relais, per cui non capisco perché si debba interporre fra il reed e la bobina una specie di servocomando!
Qualcuno mi consigliò anni fa di interporre un condensatore fra controrotaia e rotaia per limitare lo scintillio, e quindi l’ossidazione dei due punti di contatto rotaia-controrotaia, ma non l’ho mai attuato né ricordo il valore del condensatore!!

Infine, mentre Snaiper conferma il perfetto funzionamento, ma lui è “Ennista” e pertanto le distanze fra reed e magnete sono decisamente ridotte, Niko afferma che "le lamelle si incollano se ci attacchi uno scarico sproporzionato e non si ri-aprono più": non capisco cosa possa essere un carico sproporzionato: nel mio caso, al massimo un reed dovrebbe poter comandare due o tre bobine contemporaneamente, ma se questo fosse un carico eccessivo, si può sempre ovviare con l'utilizzo di u reed per ogni "pezzo".
Ho dovuto smontare il mio grande plastico: 35 mq, 300 mt di rotaie, 150 fra scambi e relais, 15 convogli da sette/otto carrozze, linea tramviaria, linea a cremagliera, linea secondaria, funivia; tutto completamente automatizzato con l’utilizzo delle controrotaie: perché non utilizzarle anche nel nuovo in costruzione? Semplicemente perché ritengo di fare più velocemente con i reed e soprattutto perché la possibilità che una ruota resti sopra il contatto è inesistente! Allego qualche foto, purtroppo non nitide, del mio defunto plastico.
ciao
Stefano

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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: venerdì 22 giugno 2012, 23:15 
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Ciao Stefano.
Prima di tutto.Complimentissimi per il tuo "Defunto" plastico,un vero peccato che non ci sia piú.
Per quanto riguarda i reed,bene,io parlo sempre per esperienza diretta,cose che ho fatto o che sto facendo,quindi posso solo riferirmi a probblematiche eventualmente da me incontrate,sai non sono un teorico,quindi mi stufo presto delle lunghe istruzioni,manuali ecc.
Se guardi in fondo al mio intervento precedente,noterai che facevo mensione alla velocitá del mezzo,infatti anche alla massima velocitá del treno il reed si attiva,se mai ho avuto qualche probblema a velocitá molto ridotta,in questo caso si sono verificate situazioni di lunga esposizione del magnete sopra il reed tenendolo chiuso per troppo tempo,con conseguente rischio di bruciatura della bobina,ma solo in questi casi,ecco perche ti dicevo di garantire la continuitá elettrica al motore della loco nel tratto interessato.Adesso Marcello parla di non attivare le bobbine dei deviatoi direttamente,forse si riferisce ad un traffico estremamente elevato o di gran congestione,non saprei,nel mio caso reputo sia un uso normalissimo forse nel tempo,chissá?,il mio impianto é stato in funzione per un anno abondante ,poi smontato per altri motivi e le bobbine sono tutte in ottimo stato.
Il reed messo per traverso,cioé parallelo alle traversine,non si é mai attivato,anche a me sembrava la posizione piú logica ma forse in questo modo il tempo di esposizione del reed con il passaggio del magnete era troppo breve,fatto stá che solo messi in senso longitudinale funziona.A questo punto ho fatto una piccola verifica ed ho misurato le distanza, il magnete rimane a ben 23 mm dall`ampolla reed.Altro tema i motori G,forse oltre alle dimenzioni del magnete entra in gioco il campo magnetico sviluppato da quel tipo di motore,e comunque non tutti lo facevano,ad ogni modo questo probblema almeno tu non cé l´hai.
Comunque secondo me bisogna provare,i fattori sono tanti,quindi non é detto che si arrivi a gli stessi risultati.Se posso consigliarti,ti dico vai tranquillo devi solo provare e verificare le distanze tra gli elementi,ma il sistema funziona, senza probblemi.(uso le ampolle che si trovano nei sistemi di antifurto delle case,e le mie bobbine dei deviatoi sono Hornby)Piuttosto mi hai incuriosito con il sistema da te usato nel precedente plastico,potresti spiegare il sistema,la cosa mi interessa molto,magari per attivare altri aggeggi.
saluti Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: REED: FUNZIONANO???
MessaggioInviato: sabato 23 giugno 2012, 18:46 
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Ciao,io ti consiglio di non collegare su un reed più bobine,ma una sola,perchè ho sentito gente a cui gli si sono incollate le lamelle e ha dovuto rompere massiciata per cambiare il reed,per la differenza di potenziale,che fa si che le lamelle "si fondano";consiglio:usa un relè oppure fai molti esperimenti prima di adottare questo metodo sul tuo nuovo plastico :wink:
Ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: domenica 24 giugno 2012, 16:16 
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Io, quando mi era richiesto da altri di usare reed (qualcuno chiedeva i sensori Hall, che non consiglio per svariati motivi), usavo i reed per pilotare un altro relè, ben nascosto e ben dimensionato. Il carico della bobina del relè era minimo e gestibile dal reed, quello gestibile dai contatti del relè asservito era decisamente più alto.
Inoltre, esistono dei magnetini (li si trova nei negozi di elettronica) per azionare i reed con il veicolo che si desidera o quando il magnete del motore non ce la fa, caso tutt'altro che raro anche in N*. Sono abbastanza sottili e mimetizzabili, per esempio in un carrello o vicino ad un asse.

*dei miei ce la fanno "da sole": 290 DB Roco, V45 e T3 Arnold, non ce la fa nessuna loco a vapore diversa dalla T3, nè le loco di linea (eccetto una americana).


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: domenica 24 giugno 2012, 17:31 
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Allora: ho esperienza trentennale di contatti, relè e reed, ho lavorato in centrale telefonica, dove queste cose erano usate a milioni (non esagero). I reed non resistono carichi induttivi, se colleghi il magnete del motore Hornby - Peco, lo metti in condizione critica. Guarda qui: https://www.distrelec.it/contatti-reed-magnetici/cynergy3/tra211g-15-20;jsessionid=0FD33C3129239373A244FFCEA8C6A593.chdist143

Cliccando su Typ ti si apre la pagina delle caratteristiche, in questa c'è un pdf (datasheet) dove puoi trovare anche le dimensioni. I carichi induttivi hanno la caratteristica di far scintillare il contatto all'apertura, e questo porta alla sua distruzione, entro poco tempo. Nelle centrali telefoniche un reed che scintilla durava un giorno circa, certo non è paragonabile il lavoro che svolgeva rispetto a quello che farebbe su un plastico.

Come è stato già detto se ad un reed si collega un carico, anche se non induttivo, superiore a quello che può sopportare si corre il rischio di saldare i contatti. Dovendo collegare un carico induttivo che sia sopportabile dal reed è bene munirlo di un circuito smorzatore. Non collegherei mai più di un motore direttamente al reed. Anzi userei sempre un relè o scr con scarica capacitiva per non correre il rischio di tenere sotto corrente il motore.

I reed che uso sono questi, non ci sono problemi con i magneti.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: domenica 24 giugno 2012, 17:47 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
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Località: Pistoia
Un modo per combinare scarica capacitiva e circuito smorzatore è questo, usando un reed adatto e senza relè.

Da tenere presente che un reed montato longitudinalmente al binario (non come nell'immagine precedente) da due impulsi ad ogni passaggio del magnete. In questo caso userei reed da 3 Ampere. Naturalmente sono generosi come dimensioni.

Si potrebbe provare anche con un condensatore da 2200 uF, se riesce a far muovere lo scambio è da preferire.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: domenica 24 giugno 2012, 19:31 
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Iscritto il: sabato 10 giugno 2006, 8:32
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Località: genova
@ marcello(PT)
I magneti rotondi come quello nella foto sopra li ho utilizzati una sola volta con reed Roco e in effetti "chiuduno" due volte al passaggio della locomotiva ( indifferentemente dalla velocita' )......tutti gli altri magneti Roco ( quelli rettangolari ) funzionano bene con una sola "chiusura"; ero arrivato alla conclusione che tali magneti sono troppo potenti...E' cosi' ..?? I miei comandano i rele' dei segnali ... Non ho mai avuto problemi in tutti questi anni.

Saluti,
sp


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: domenica 24 giugno 2012, 21:54 
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Località: Pistoia
In genere se il reed è posizionato trasversalmente al binario, come nella foto, chiude una sola volta; longitudinalmente due, non mi è mai capitato di vedere cose diverse.

Se usi un relè non avrai mai problemi, poiché la corrente assorbita dalla bobina è molto bassa.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: domenica 24 giugno 2012, 23:05 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
Ante omnia, grazie a tutti voi per esservi prodigati in spiegazioni e consigli che mi hanno convinto che:
I reed funzionano bene!
i reed funzionano meglio se collocati longitudinalmente ( due impulsi svegliano anche le bobine sonnolente);
hanno però necessità di un piccolo circuito che, se limitato ad numero non eccessivo di reed, non sarebbe un problema.
Nel plastico di cui ho appena iniziato la costruzione, notevolmente più piccolo e meno complesso del precedente, ho previsto un centinaio di contatti e quindi il lavoro aumenterebbe, nonché la spesa, visto che nel sito segnalatomi da Marcello 100 reed da 3 A costerebbero 350 E. + iva - ( pensavo di risolvere con quelli da 0,5 A. che ho trovato su un sito tedesco a 0,56 l’uno, che tra l’altro dispone anche dei magneti al neodimio) - oltre diodi e condensatori.
Avendo recuperato le controrotaie montate nel precedente plastico, credo che a questo punto tornerò al vecchio sistema della controrotaia. Bruno mi ha chiesto di spiegarlo, ma è vecchio quanto … il modellismo ferroviario! Lo schema si poteva trovare nei vecchi cataloghi o nei foglietti dei relais Rivarossi che, peraltro, commercializzava specifici spezzoni di binario dotati di controrotaia. Elettricamente è cosi semplice che non c’è bisogno di spiegazioni: basta il disegno che allego. La costruzione è molto facile: è necessario limare nel pezzetto di rotaia utilizzato la parte della suola adiacente alla rotaia, per evitarne il contatto, saldare su di essa due linguette di piattina d’ottone che fisseranno la controrotaia fra due traversine e su cui si salderà il filo diretto alla bobina, (a lavoro finito non si vedranno le due linguette perchè verranno coperte dalla massicciata), ed infine limare le due caviglie adiacenti della rotaia per poter avvicinare alla stessa la controrotaia: il passaggio degli assi attiverà la bobina collegata che, nel caso di relais con autoesclusione delle bobine, non crea alcun problema mentre negli altri casi, soprattutto le bobine degli scambi, ogni ruota che tocca la controrotaia invierà un impulso alla bobina. Peraltro nel plastico che ho smontato non si è mai bruciata una bobina nonostante convogli di otto carrozze!.
Infine, Marcello, nella tua ultima risposta affermi che le bobine dei relais assorbono molto meno di quelle degli scambi: ritieni che solo per il comando dei relais i reed possano essere utilizzati "nudi", senza quel circuitino accessorio? a proposito: non ho capito la funzione dei diodi!!
Ciao - Stefano
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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: i REED funzionano?
MessaggioInviato: lunedì 25 giugno 2012, 5:31 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
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Località: Pistoia
Sicuramente non c'è bisogno di nessun "accessorio" per comandare un relè con un reed, anche se il diodo smorzatore lo metterei ugualmente, visto che ha un prezzo irrisorio e protegge da eventuali scintillamenti che possono verificarsi all'apertura del circuito.

Il circuito accessorio visto prima è la scarica capacitiva per il comando scambi che protegge dal far restare sotto corrente le bobine, da una maggiore forza ed elimina il classico ronzio della corrente alternata, si può usare anche con le controrotaie.


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