Bomby ha scritto:
... pertanto verrà fattivamente realizzata attorno al 2099
Intanto ti esprimo il mio parere, dato che poi c' è tempo ...
Occorre distinguere fra un sistema per locomotive in analogico e sistema per locomotive in digitale.
Nel secondo caso col sistema digitale e programmi acquistabili, si può fare il controllo degli instradamenti, anche automatico. Non funziona con la logica dell' ACEI, ma raggiunge più o meno lo stesso risultato.
Bomby ha scritto:
Ora, io vorrei realizzare le cose in modo che siano utilizzabili per qualsiasi impianto si pensi di realizzare. Il mio "sistema" si comporrebbe...
Mi sembra la struttura di un ACC.
Ma vorrei osservare che :
Bomby ha scritto:
- bus dati: 8+1 bit per gli indirizzi, + segnali di controlllo (lettura, comando, errore, ecc.)
Io utilizzerei un bus seriale : RS485, CAN, RS232 modificato.
Far girare un bus a 8 bits per lunghi tratti potrebbe rivelarsi inaffidabile per la possibile raccolta di disturbi.
Inoltre in questi casi non si trasmette solo il dato, ma una sequenza di bytes (vale anche per il seriale) chiamata protocollo, che comprende, p.es., carattere/i di inizio, indirizzo del destinatario, indirizzo del mittente, lunghezza blocco, blocco dati, checksum, carattere/i di fine trasmissione.
In questo modo il ricevitore, calcolando il checksum, può immediatamente stabilire di aver ricevuto correttamente il messaggio e rispondere con un messaggio che ha come blocco dati solo un ACK (= ho capito).
Bomby ha scritto:
tranne quella della prima sezione, che si presuppone occupata dal treno
Direi che, secondo la logica ACEI, anche se il punto di inizio dell' itinerario è posto a fianco della sezione su cui è il treno, l' itinerario inizia dal CdB subito a valle. La sezione su cui è il treno non fà parte dell' itinerario. Il segnale al treno non si apre in quanto parte dell' itinerario, ma si apre perchè l' itinerario valido gli porta il consenso di via libera.
Mi pare che tu abbia ipotizzato un sistema a logica distribuita.
Io non lo farei così.
Terrei la logica in un unico processore, per avere un programma facilmente scrivibile e debuggabile (messa a punto).
Poi potresti remotizzare le uscite e gli ingressi, facendo moduli di I/O. Essi potrebbero essere facilmente standardizzabili, sia come hardware, sia come software (se fatti con un piccolo processore ciascuno).
Per esempio : non distribuirei la logica degli itinerari in varie schede, ma li farei essere totalmente in software sul processore principale.
Così si potrebbe fare una logica di funzionamento simile al reale, almeno nel nocciolo.
Non è una critica per Tz, che ha fatto un lavoro esemplare. E' che col software ci si può permettere di ragionare diversamente.
Avevo letto un antico testo sugli ACEI dotati di pulsante di inizio e di pulsante di fine itinerario.
Per formarne uno, occorreva premere il primo. Da quello partiva la chiusura di una sequenza di relè, ognuno corrispondente ad una sezione.
Ad ogni bivio (scambio) la catena si biforcava.
Ogni catena terminava in corrispondenza di un punto di arrivo o di un CdB occupato o di un CdB bloccato. Oppure a causa di altro impedimento, a noi fermodellisti sconosciuto. Per esempio, scambi laterali e punti protetti da altri itinerari.
Quando una catena arrivava ad un possibile punto di arrivo, lo faceva lampeggiare.
Premendo poi uno dei pulsanti di punto di arrivo, si bloccava accesa la spia relativa e si scatenava un' altra serie di relè che faceva il percorso inverso, sempre uno per CdB.
Per ogni CdB l' eccitazione contemporanea dei due relè (andata e ritorno), dava il comando per diseccitare un terzo relè, quello di bloccamento.
Esso è il relè che, diseccitato, blocca la sezione, impedendo che possa essere utilizzata per formare altri itinerari. Questo è visualizzato sul QL con l' accensione in bianco del CdB stesso.
Notare che in uno scambio lo stato di occupato fà accendere di rosso tutti i segmenti di cui è composto. Anzi, può essere che un CdB sia in comune per più scambi, che quindi si accenderebbero di rosso contemporaneamente. Il bloccamento, invece, mostra solo il ramo selezionato (ma lo scambio è comunque bloccato completamente).
Se viene meno tensione, si diseccitano tutti i relè, e le sezioni risultano tutte bloccate. Non sò quale sia la procedura per sbloccarle tutte.
Una volta stabilito e bloccato l' itinerario, venivano comandati in sequenza gli scambi trovati in posizione discorde all' itinerario.
A questo punto mi pare si eccitasse un' altra catena di relè, partendo dal punto di arrivo, col compito di instradare la codifica per la ripetizione dei segnali. Questa potrebbe assomigliare, per noi, alla distribuzione della corrente di trazione.
Non ricordo bene, ma mi pare che ci fosse un' altra catena ancora per raccogliere tutte le condizioni (sezioni libere e bloccate, scambi in posizione, PL chiusi, consenso di blocco dalla linea) per portare il consenso al circuito del segnale per la sua apertura secondo l' aspetto richiesto per quell' itinerario e in funzione delle condizioni a valle, quindi via libera con eventuali limitazioni e con eventuale preavviso per un segnale successivo.
Quindi abbiamo contato finora 5 relè per sezione, più il relè del circuito di binario. A questi si aggiungono i vari relè che pilotano il segnale, quelli che selezionano il codice di binario, quelli che creano il lampeggio, etc.
Lo scopo di tutto questo è di garantire che qualsiasi guasto o combinazione di esso non consenta l' apertura indebita del segnale o l' invio del codice di binario.
Complicato vero ?
Stefano Minghetti