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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 15:14 
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Eccomi qua!

Allora ... da dove iniziare ... ah si, dalle premesse!

Premetto che modellisticamente parlando riconfermo quanto già detto sia da me che da altri utenti: stai facendo veramente un ottimo lavoro, a dir poco invidiabile! E questo secondo me è importante in quanto "l'occhio vuole la sua parte" in ogni lavoro.

Di seguito voglio provare ad illustrati, inerentemente al tuo costruendo plastico, qual'è la norma attuale, eventuali eccezioni e mie opinioni relative fermo restando che la decisione, chiaramente, deve essere tua e solo tua, come dovrebbe essere la scelta ultima e rispettabile di ogni artista (non saremo dei Michelangelo ma in qualche modo siamo artisti anche noi, o no? :lol: ).

Allora, iniziamo. Sarò sintetico quanto più possibile quindi chiedo venia se ometterò moltissime cose.

NOTA: quanto scriverò può trovarlo tranquillamente su internet, sia scaricando direttamente dal sito di RFI il Regolamento Segnali e sia spulciando vari siti di appassionati che hanno letto i regolamenti FS, oltretutto di dominio pubblico.

Regime di Circolazione e Sistema di Esercizio
Tra le prime domande che bisogna porsi è sicuramente, oltre all'epoca di ambientazione, secondo quale sistema di sicurezza si muovono i treni e chi ne controlla "dall'alto" la marcia. Ai fini pratici e di "gioco" effettivamente non servirà a nulla ma sarà importante nella scelta di alcuni importanti dettagli come, primi fra tutti, il Segnalamento Luminoso e nel caso tuo (plastico epoca VI) dei dettagli da inserire in prossimità degli scambi.

Il Regime di Circolazione è l'insieme delle norme e dei dispositivi che regolano la marcia del treno: quello oggi giorno più diffuso è il Blocco Elettrico Automatico a Correnti Codificate.
Per intenderci, all'atto pratico ed in sintesi, è costituito da:
- Segnali di 1a Categoria che cambiano "automaticamente" aspetto al passaggio dei treni (Verde, Giallo, Rosso);
- Ripetizione segnali in macchina (RS): questa ci dice (approssimativamente parlando) qual'è l'aspetto del successivo segnale.

Per una stazione della tua entità, per tanto con una linea non AV ma comunque di una certa importanza ed oltretutto essendo in epoca VI, ci starebbe chiaramente bene un Blocco Automatico a Correnti Codificate come su detto.
A questo punto però bisogna capire se la linea è "BANALIZZATA" oppure "Non Banalizzata".
- Linea BANALIZZATA: è una linea che consente indifferentemente la circolazione dei treni sia sul binario di sinistra che sul binario di destra, essendo munita di segnalamento su entrambi i binari e per ambo le direzioni.
- Linea NON Banalizzata: in tal caso la linea consente la circolazione dei treni solo in un verso e si parla quindi di binario "Legale" e binario "Illegale": i treni percorrono usualmente il binario di SINISTRA, per essi detto "binario Legale" e NON possono percorrere il binario di DESTRA, per essi detto "binario Illegale" in quanto oltretutto PRIVO di segnalamento luminoso per quella direzione.

Cosa ha a che fare questo col tuo impianto? Beh, riguarda il segnalamento luminoso per l'appunto. Una stazione su una linea banalizzata permette di inviare i treni su entrambi i binari e questo vuol dire che TUTTI i segnali luminosi sui binari di partenza abbiano almeno "2 padelle". In caso invece decidessi di fare una linea NON banalizzata ... diciamo che mediamente ne basta 1, ma qui il discorso si complica un pò e si farebbe prima ad illustrale il tutto tramite un disegno e tramite degli esempi ...

Il Sistema di Esercizio, cioè l'insieme di persone e apparati finalizzato alla gestione del traffico ferroviario in sicurezza.
Per intenderci, si parla di:
- Dirigente Movimento: quello che comunemente si chiama "Capo Stazione" e che si occupa di gestire il traffico ferroviario relativamente alla stazione ad egli assegnata;
- Dirigente Centrale si occupa di gestire il traffico ferroviario su un intera linea comunicando ed eventualmente coordinando i singoli Dirigenti Movimento.
- Dirigente Centrale Operativo: abbreviato in DCO. E' una persona che tramite un apparato centrale computerizzato è in grado di comandare tutti gli apparati delle singole stazioni ad egli assegnate, per tanto scambi, segnali, ecc ... . In sostanza una persona fa il compito di 5,10, 20 persone ed ecco ... che le stazioni hanno iniziato a "chiudere" ed i DM (Dirigenti Movimento) a scomparire: la figura di Capo Stazione inizia a divenire obsoleta in quanto basta una sola persona a controllare un'intera linea o parte di essa, stazioni incluse.

Il DCO trova applicazione pratica sul tuo impianto, ma qui bisogna ora decidere quale tipo di DCO. Ne citerò due, in quanto il terzo è un evoluzione dell'SCC e per noi non fa differenza.

- DCO CTC (DCO con Comando Centralizzato del Traffico): per farla breve è in grado di controllare tutti gli apparati di stazione seduto comodamente nel suo ufficio anche a centinaia di km di distanza. Per apparati intendo scambi e segnali luminosi, ma il problema è che non ha effettiva conferma della loro corretta disposizione quindi se il segnale si "apre" e diventa verde si ha la sicurezza che è tutto apposto ed il treno transita, se il segnale resta "chiuso", quindi rosso, il DCO CTC non è in grado di capire cosa non va e deve necessariamente demandare il controllo al personale del treno.

In DCO CTC ogni deviatoio è dotato di un "picchetto speciale da deviatoio" di colore (dall'alto verso il basso) rosso/bianco/grigio.
Ebbene: in caso il controllo dei deviatoio venga demandato al personale del treno per guasto agli apparati, il macchinista dovrà avvicinarsi allo scambio avendo cura di fermare il treno con il primo asse OLTRE il picchetto speciale da deviatoio ma avendo cura di NON occupare con gli assi gli aghi del deviatoio o il cuore in quanto, se in falsa posizione o recanti rotture o altro ... il treno rischia di andar "per terra".Per questo motivo tale picchetto deve essere posto a debita distanza dagli aghi o dal cuore dello scambio. Questo permette al treno di occupare i circuiti del deviatoio che, per tanto, non può più essere mosso in alcun modo dal DCO (neanche "per sbaglio").

Ogni deviatoio presenta 3 picchetti speciali: 2 se preso di calcio e 1 di punta: un picchetto per ogni direzione per intenderci:

In DCO CTC, tra gli altri controlli, il personale deve anche verificare la corretta disposizione del deviatoio in base alla direzione verso cui deve andare: come fa? Semplificando un pò le regole, in tal caso il personale verificherà che lo scambio sia correttamente disposto per la direzione giusta da prendere (preventivamente indicatagli dal DCO). La direzione giusta, in DCO CTC, è indicata da delle tabelle a sfondo nero indicanti con colore bianco:
- Il numero del binario di stazione (in numeri romani) verso cui si è diretti (in caso di ingresso in stazione);
- La linea da percorrere (nel caso più linee si diramano da quella stazione, altrimenti in uscita non ci sono tabelle).

Queste tabelle sono piazzate a valle dello scambio a seconda della direzione che si percorre. Inoltre ogni deviatoio è munito di una tabella a sfondo giallo in cui è scritto il numero identificativo del deviatoio.

Ho provato a riassumerti tutto in un disegno ... :

Immagine

Eccolo qua "al vero" (foto trovata su internet): nella prima foto vista di insieme e nella seconda foto, in secondo piano, la tabella nera con i numeri romani. Proseguendo sul binario di destra il treno andrà al binario n.2 di stazione!

Immagine

Immagine

Qua puoi vedere sia le tabelle con i numeri romani che la tabellina gialla col numero del deviatoio!
Immagine

- DCO SCC (DCO con Sistema di Comando e Controllo): è come il DCO CTC con la differenza che sono presenti apparati in grado di dare una informazione di ritorno al DCO sull'effettiva disposizione degli apparati di stazione. In caso di degrado il DCO deve comunque demandare il controllo al personale del treno il quale, in questo caso, avrà delle grosse semplificazioni nel controllo dei deviatoi.

Rispetto al DCO CTC, i deviatoi in DCO SCC NON sono muniti di tabelle nere indicanti la direzione da percorrere (te la dice il DCO "strada facendo") ma in più hanno, all'apice della tabella gialla indicante l'identificativo del deviatoio, delle luci blu che servono a confermare al personale del treno che "il deviatoio è apposto" (anche qui sintetizzando), per tanto all'atto pratico ne semplifica i controlli, salvo ulteriori degradi ...

Ed eccola qua, la tabellina gialla con sopra le lucette blu (queste vengono accese dal DCO solo quando necessario, in condizioni normali risultano spente):
Immagine


Ora, in Epoca VI gli scambi sono mediamente dotati di:
- Cassa motore scambio;
- Cassa "Gialla" (che sarebbe il Trasformatore per il riscaldamento del deviatoio onde evitare il formarsi di ghiaccio ed il relativo bloccaggio del deviatoio);
- Canaline varie ed eventuali.

Tutto quanto sopra citato l'hai inserito e ci sta benissimo (comprese le boe dell'SCMT), l'unica cosa sarebbe sistemare i picchetti speciali (3 per deviatoio) ed eventualmente aggiungere le tabelle a sfondo giallo/nero, in base a se preferisci un DCO CTC o SCC.

Ci tengo a specificare che essendo la tua una stazione di DIRAMAZIONE, pur essendo in DCO e quindi comandata da remoto, sarebbe comunque costantemente presenziata da un Dirigente Movimento in quanto, appunto, è stazione di diramazione: per farla breve il Capo Stazione col berretto rosso c'è anche nella tua stazione, sebbene le sue mansioni siano particolarmente ridotte rispetto ad un tempo.
Aggiungo anche che una stazione "non AV" non vuol dire che non possano fermarsi anche treni importanti! Nella mia S.Angela ci fermano tutti gli Intercity :mrgreen:. Faccio notare che alcuni Frecciarossa fermano anche in stazioni come Arezzo o Chiusi :wink:


Beh ... penso di esser stato già abbastanza noioso :roll: Ari-chiedo venia se qualcosa può non esser stata del tutto corretta o precisa, ho tentato di "semplificare" quanto possibile.

Per quanto riguarda i vari dettagli da inserire sul piano binari io credo che bisogna darne il giusto peso: i dettagli sono importanti si, ma ometterne qualcuno o trovare dei compromessi va comunque bene a mio parere.
Per quanto riguarda il segnalamento luminoso, invece, ti consiglio di implementarlo bene e con criterio in quanto, invece, è molto importante e da un grosso tocco di realismo in più all'impianto.


Se ne hai voglia e se non ti ho rotto troppo gli zebedei :mrgreen: spenderei due parole anche su altre cose, sempre a scopo migliorativo chiaramente e sperando di essere utile!


Ancora complimentissimi!!!
Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 15:37 
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Accidenti Celioth..non so nemmeno come ringraziarti..vediamo qui linea non banalizzata quindi, i treni viaggiano su binario "legale a sinistra" (per scelta e perchè così uso una padella che costa meno :lol: !!!)
spettacolare lo schema con lo scambio, hai fugato il mio dubbio..devo capire come realizzare i numeri degli scambi adesso..
Avanti con i TIPS!!! che mi servono!!! :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 15:53 
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Per le cose in piccolo io faccio come Silvio Assi, le stampo al computer e poi le incollo su dei supporti in plasticard o alluminio. :D

Per quanto riguarda il segnalamento luminoso di una linea non banalizzata:
- per i binari secondari va bene una sola padella con relativo triangolo bianco indicante V.Max 30km\h o 60km\h per binari deviati;
- per i binari di corretto tracciato: se il segnale lo inserisci per il senso legale, allora va bene una sola padella. Se il segnale lo inserisci anche per il senso illegale (binario di destra), allora potrebbe avere 2 padelle qualora i binari di stazione consentano al treno di ritornare sul binario legale, altrimenti toglilo direttamente e i treni non potranno partire da li!

Matteo


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 15:57 
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Molto realistico come primo impatto. Come ti stanno suggerendo altri forumisti, si tratta di migliorare pochi dettagli.
Ma è già molto bello così. Complimenti

Per i portali galleria AV in cemento, un po' di tempo TopTrain se ricordo male li produceva. Non so se si trovano ancor oggi


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 17:17 
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DOZ ha scritto:
Molto realistico come primo impatto. Come ti stanno suggerendo altri forumisti, si tratta di migliorare pochi dettagli.
Ma è già molto bello così. Complimenti

Per i portali galleria AV in cemento, un po' di tempo TopTrain se ricordo male li produceva. Non so se si trovano ancor oggi


Grazie! ... Anche per la dritta! Vado subito a curiosare sul sito!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 17:48 
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Celioth ha scritto:
Per le cose in piccolo io faccio come Silvio Assi, le stampo al computer e poi le incollo su dei supporti in plasticard o alluminio. :D

Per quanto riguarda il segnalamento luminoso di una linea non banalizzata:
- per i binari secondari va bene una sola padella con relativo triangolo bianco indicante V.Max 30km\h o 60km\h per binari deviati;
- per i binari di corretto tracciato: se il segnale lo inserisci per il senso legale, allora va bene una sola padella. Se il segnale lo inserisci anche per il senso illegale (binario di destra), allora potrebbe avere 2 padelle qualora i binari di stazione consentano al treno di ritornare sul binario legale, altrimenti toglilo direttamente e i treni non potranno partire da li!

Matteo

A dire il vero anche in caso di linea banalizzata ad avere due vele (termine tecnico) sono in pratica solo i segnali di partenza che si riferiscono ai binari di corretto tracciato (quindi pari e dispari), i segnali dei binari di precedenza con il triangolo di limitazione di velocità, se la tengono, tanto questa è limitata sia che i treni vadano sul binario di destra che quello di sinistra. Vedi qui:
https://www.google.it/maps/@44.836857,1 ... authuser=0

Cambia solo la disposizione dei segnali di avviso e protezione, ma non è che da linea banalizzata e non cambi molto. Di solito in epoca moderna in una linea non banalizzata c'è il segnale di protezione (con relativo avviso) anche sul binario di destra, a vela quadra. In certi casi dà solo l'aspetto rosso (per entrare in stazione il personale del treno deve svolgere certe pratiche), ma per essere più preciso dovrei scartabellare tra i regolamenti.
Ma c'è anche da dire che a oggi (piena epoca VI) buona parte delle linee della rete fondamentale (le cosiddette linee principali) sono banalizzate, se vuoi riprodurre una situazione piuttosto comune è questa la strada da seguire.

Spiegare come piazzare i segnali a parole è difficile, si fa prima con uno schema completo del piano dei binari.

Ad ogni modo, se vuoi approfondire un poco la terminologia ferroviaria, un buon testo introduttivo generale (ma comunque tecnico ed aggiornato, essendo piuttosto recente) è questo: https://www.shop.ferrovie.it/index.php? ... cts_id=522
Costicchia un po' (guarda in giro se lo trovi a meno, è il primo shop che ho trovato dove lo davano disponibile), ma tratta un po' tutti gli aspetti introducendo il lessico tecnico e fornendo un contesto storico e tecnico: in effetti è un bel librone, ma credo che come lettura sia adatta anche ad un appassionato che voglia saperne di più. Poi ci sono le norme e i regolamenti veri e propri, ma per capirci qualcosa lì è meglio averci un po' di basi.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 18:37 
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Località: TS, nel mitico nord-est :-)
Emmenomale che dici che ai esperienza "zero"!!
Il commento mio??
STIKAZZZZZZZ............... :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 18:48 
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Bomby ha scritto:
Celioth ha scritto:
Per le cose in piccolo io faccio come Silvio Assi, le stampo al computer e poi le incollo su dei supporti in plasticard o alluminio. :D

Per quanto riguarda il segnalamento luminoso di una linea non banalizzata:
- per i binari secondari va bene una sola padella con relativo triangolo bianco indicante V.Max 30km\h o 60km\h per binari deviati;
- per i binari di corretto tracciato: se il segnale lo inserisci per il senso legale, allora va bene una sola padella. Se il segnale lo inserisci anche per il senso illegale (binario di destra), allora potrebbe avere 2 padelle qualora i binari di stazione consentano al treno di ritornare sul binario legale, altrimenti toglilo direttamente e i treni non potranno partire da li!

Matteo

A dire il vero anche in caso di linea banalizzata ad avere due vele (termine tecnico) sono in pratica solo i segnali di partenza che si riferiscono ai binari di corretto tracciato (quindi pari e dispari), i segnali dei binari di precedenza con il triangolo di limitazione di velocità, se la tengono, tanto questa è limitata sia che i treni vadano sul binario di destra che quello di sinistra. Vedi qui:
https://www.google.it/maps/@44.836857,1 ... authuser=0

Cambia solo la disposizione dei segnali di avviso e protezione, ma non è che da linea banalizzata e non cambi molto. Di solito in epoca moderna in una linea non banalizzata c'è il segnale di protezione (con relativo avviso) anche sul binario di destra, a vela quadra. In certi casi dà solo l'aspetto rosso (per entrare in stazione il personale del treno deve svolgere certe pratiche), ma per essere più preciso dovrei scartabellare tra i regolamenti.
Ma c'è anche da dire che a oggi (piena epoca VI) buona parte delle linee della rete fondamentale (le cosiddette linee principali) sono banalizzate, se vuoi riprodurre una situazione piuttosto comune è questa la strada da seguire.

Spiegare come piazzare i segnali a parole è difficile, si fa prima con uno schema completo del piano dei binari.

Ad ogni modo, se vuoi approfondire un poco la terminologia ferroviaria, un buon testo introduttivo generale (ma comunque tecnico ed aggiornato, essendo piuttosto recente) è questo: https://www.shop.ferrovie.it/index.php? ... cts_id=522
Costicchia un po' (guarda in giro se lo trovi a meno, è il primo shop che ho trovato dove lo davano disponibile), ma tratta un po' tutti gli aspetti introducendo il lessico tecnico e fornendo un contesto storico e tecnico: in effetti è un bel librone, ma credo che come lettura sia adatta anche ad un appassionato che voglia saperne di più. Poi ci sono le norme e i regolamenti veri e propri, ma per capirci qualcosa lì è meglio averci un po' di basi.



Ciao Bomby!!! Come va??? :D :mrgreen:

Come dici te giustamente spiegare a parole non è per niente facile, quello che intendevo era esattamente ciò che hai detto, infatti ho consigliato su tutti i binari non di corretto tracciato l'uso di una sola vela (o "padella", come dicono i più affezionati macchinisti anziani :) ) munita però di "Tabella Triangolare bianca per Segnali di partenza dei binari deviati" (Art.51 / 1-bis dell'attuale RS), assolutamente necessaria.

Per quanto riguarda la differenza tra linea banalizzata e non mi permetto di dire che può cambiare tanto per i segnali di Partenza quanto per i segnali di Protezione (sebbene questi ultimi difficilmente vengono riprodotti in un plastico).
In questo caso ambo i segnali di partenza dei binari di corretto tracciato, infatti, avranno almeno due vele per poter permettere l'inoltro dei treni su ambo i binari di sinistra e di destra (chiaramente se le condizioni di impianto lo permettono): naturalmente si parla sempre di una stazione munita di doppio segnalamento di protezione e partenza, requisito necessario delle stazioni su linee banalizzate ed in DCO (come in questo caso).

Bomby ha scritto:
In certi casi dà solo l'aspetto rosso (per entrare in stazione il personale del treno deve svolgere certe pratiche), ma per essere più preciso dovrei scartabellare tra i regolamenti.


Relativamente a ciò forse ti riferisci a stazioni "non banalizzate" su linee "banalizzate" (permettimi questo modo di dire), cioè stazioni su linee banalizzate le quali però non hanno i collegamenti di sicurezza necessari per permettere l'inoltro dei treni sul binario di destra. In questo caso è il segnale di Partenza a restare a Via Impedita in caso di inoltro sul binario di destra del treno (i segnali di protezione si potranno sempre disporre a via libera per l'ingresso del treno in stazione), e qui entra in gioco il Segnale Imperativo di Blocco adatto allo scopo assieme alle apposite prescrizioni date dal DM di stazione: per poter utilizzare tale segnale la Stazione dovrà però essere necessariamente presenziata da DM.

(dalle "IELB", Art.1)


PS
Mi correggo relativamente al post in cui dicevo che una stazione di diramazione in DCO deve essere necessariamente presenziata da DM: non per forza, mi sono confuso con le Stazioni Porta :)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: martedì 29 dicembre 2020, 19:08 
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Taurus484 ha scritto:
Emmenomale che dici che ai esperienza "zero"!!
Il commento mio??
STIKAZZZZZZZ............... :shock:


Accidenti grazie!!! :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
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Davvero molto ben curato e pulito. Un ottimo inizio! Mi piace molto! Un ottimo studio, come ci hai raccontato, porta ottimi risultati. Non avere paura della linea aerea... se ci sono riuscito io, tu farai un capolavoro! Bravo, continua così che sei sulla strada giusta!
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
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Ultima modifica di Emilio T. il lunedì 31 marzo 2025, 20:52, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 30 dicembre 2020, 9:24 
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minico ha scritto:
Davvero molto ben curato e pulito. Un ottimo inizio! Mi piace molto! Un ottimo studio, come ci hai raccontato, porta ottimi risultati. Non avere paura della linea aerea... se ci sono riuscito io, tu farai un capolavoro! Bravo, continua così che sei sulla strada giusta!
Antonio


Ammetto che mi ansiogena abbastanza pensare di inserire i fili...considerando che non saprei nemmeno da dove partire.. :lol: grazie!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: mercoledì 30 dicembre 2020, 9:25 
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Emilio T. ha scritto:
L'unico appunto che si può azzardare è che in epoca VI il deviatoio "inglese" sul corretto tracciato non ha ragione di esistere....per il resto bravo.

Emilio


Eh in effetti sono d'accordo...oltretutto abbastanza complicato da tenere pulito..ma non aveva spazio per mettere un altro deviatoio..o meglio, non l'avevo calcolato.. :roll: grazie!


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se vuoi, vai a vedere con maps la stazione di Udine proprio sul primo binario lato venezia, appena a valle del segnale di partenza c'è un inglese. Ciao ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO ITALIANO EPOCA VI
MessaggioInviato: mercoledì 30 dicembre 2020, 10:15 
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Nome: Emilio Totaro
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