Ciao a tutti.
Bellissimo questo thread. Finalmente si parla di qualcosa di costruttivo.
Intanto rispondo a Marco elogiando la sua conoscenza sui legnami in questione fornendo a tutti i fermodellisti plasticisti importanti informazioni che ci consentono di scegliere il miglior prodotto per i nostri lavori. Grazie a Marco.
Vorrei ora sgombrare il campo da qualsiasi ipotesi di favoreggiamento o osteggiamento di qualsivoglia fazione, FREMO o FIMF o pincopallino che dir sivoglia.
Sia ben chiaro che non ho alcuna intenzione di innsecare una polemica inutile e faziosa e che tutto si basa sulle proprie scelte determinate da convenienza, capacità, semplicità, simpatia o empatia e tanto altro ancora. Mi piacerebbe continuare a sviluppare questo bellissimo argomento senza prese di posizione da parte di alcuno perchè a me non viene in tasca nulla se parlo della FIMF piuttosto che del FREMO. Ho voglia solo di chiacchierare e scambiare opinioni portando le mie esperienze campali con altre persone con le medesime esperienze.
Quindi se qualcuno è obbligato a parlare del sistema a cui ha aderito per acquisire nuovi soci ed avere così agevolazioni di sorta, se ne stia fuori così come se ne stia fuori chiunque abbia voglia di fare polemica sterile ed inutile giusto per il gusto di spaccare i marroni al prossimo.
Parto quindi dal presupposto che le norme FIMF sono state ideate più di 25 anni fa e mai implementate, aggiornate, modificate o altro, come diversamente accade per FREMO che, attivamente, i responsabili ideatori di tale sistema hanno perseguito fin dalla sua nascita. Inoltre direi che la FIMF ha scritto tali norme per uniformarsi alle norme MOROP completando così il programma stesso che prevedeva che ciascuna federeazione, oltre che allineare le specifiche per i costruttori di modelli, ideasse le proprie norme nazionali per plastici modulari ma non le ha mai più riprese e sviluppate. In poche parole, le ha scritte perchè obbligata a farlo ma poi se n'è lavata ampiamente le mani.
Se invece avesse fatto dello sviluppo, avesse costruito 50 pannelli modulari e fatti funzionare invece di starsene dietro ad una scrivania a fare politica, si sarebbe accorta di tutti i difetti di questo progetto e che i pannelli posso avere vincolanti solo le testate mentre il resto del corpo-modulo può essere di grandezza variabile. Prova ne è la realizzazione di moduli del Plastico del Forum di forme totalmente inesistenti nelle norme FIMF (Curve pentagonali irregolari, curve esagonali irregolari, curve con un lato curvo, cappi di ritorno assolutamente non a norme, ecc ecc.) ma completamente compatibili con le norme FIMF per via delle testate e delle connessioni elettriche.
Se avessero fatto dello sviluppo, avrebbero tolto l'opzionalità della line secondaria rendendola obbligatoria su tutti i pannelli come abbiamo fatto noi del PdF, facendo in modo di avere una linea PaP a binario unico, con fermate e stazioni intermedie, completamente digitalizzata su cui poter fare dell'esercizio ferroviario come nella realtà. Se dal PdF si togliesse la linea principale, non avremmo una specie di plastico FREMO? (non vi arrabbiate dai, HO DETTO UNA SPECIE!)
Se avessero fatto dello sviluppo serio, avrebbero svincolato le misure
MODULARI mantenendo intatte le regole per le testate, favorendo così lo sviluppo non più di moduli, il cui paesaggio non si limitasse ai soli 600 mm della testata, ma di
ELEMENTI STANDARD aventi lunghezza e largezza del corpo differenziate e, perchè no irregolari, mantenendo inalterata la testata. Inoltre avrebbe permesso uno sviluppo sostanziale della ferrovia.
Se non abbiamo fantasia restiamo vincolati alle regole dettate da altri. Al PdF il nostro socio e amico Cycnus ci ha dimostrato che è possibile creare moduli inseribili in un plastico FIMF aventi testate differenti e con binario in rilevato o in trincea. Purtroppo alcuni eventi hanno fermato e non alienato tale progetto che verrà ripreso non appena possibile. Però chi è stato all'Expo model 2005 di Fossano ha potuto ammirare un trittico di moduli che ha la principale che si abbassa e la secondaria che si alza rispetto al piano del plastico. Su TTM 29 a pag 16 foto in basso, viene mostrato un dettaglio di questi moduli dove chiaramente si vede l'andamento verticale delle linee ferroviarie. Sempre con la fantasia è possibile rendere una serie di pannelli FIMF similari ai FREMO (ho detto similari - e piantatela dai...). Sempre a Fossano 2005 i 6 moduli di Tito Tordoni presentavano la linea principale nascosta (dentro ai moduli) ed in vista la sola stazione di Capodacqua (perfetta riproduzione di quella vera) sulla linea secondaria.
Ci è stato detto che il paesaggio del PdF non è uniforme mentre nei i plastici FREMO lo è.
Se non sbaglio, i pannelli modulari FREMO (meglio dire pannelli standard FREMO) devono essere realizzati con determinati materiali unificati ed obbbligatori (colori, vegetazione, massicciata, ecc). Non è ammesso quindi che un fermodellista Siciliano realizzi un pannello con i segni caratteristici della ferrovia siciliana. Non è possibile ad alcun fermodellista inserire un Nuraghe o un Trullo perchè quei colori, legati alla regione Sardegna e Puglia, non sono previsti dalle Norme Fremo.
Le Norme FIMF, invece, ammettono ampiamente la realizzazione di pannelli cosiddetti "regionali" poichè le norme erano state scritte (giuste o sbagliate che siano) per permettere al fermodellista Siciliano di unire il proprio pannello al pannello del fermodellista Altoatesino.
Forse non ricordo molto bene tutte le norme FREMO ma sono andato a suo tempo a documentarmi leggendo tutto in inglese (che palle) ed ho potuto capire la sua filosofia.
Certo che, e lo ripeto, se ci atteniamo a quanto scritto da altri senza far funzionare la fantasia ed il cervello, non troveremo mai qualcosa che ci farà divertire al 100%. Per come sono i fermodellisti Italiani rispetto ai tedeschi, le regole tanto rigide del FREMO, secondo me, sono poco calzanti poichè gli Italiani, si sa, hanno tanta fantasia ma soprattutto amano la loro terra, la loro regione, la propria città ecc ecc. compresi la ferrovia coi suoi colori, le sue piante, le sue rocce, i suoi monti e le sue pianure.
Di certo ho sbagliato ad interpretare qualcosa e sicuramente avrò detto qualcosa di poco corretto. Comunque sia, FREMO o FIMF non importa. Basta fare, bene o male, ma fare.
Saluti "indaffarati e plasticistici"
Mario Bottini