Per circuito più semplice penso tu alluda a questo.

Può essere realizzato con i contatti o, in alcuni casi, anche con SCR, nel mio caso è meglio usare i contatti poiché per l'alimentazione uso corrente continua e con gli SCR sarebbe bene usare corrente pulsante poiché mi faciliterebbe lo spegnimento, che in continua è più problematico.
Quando si chiude un contatto, l'elettromagnete del relativo motore è percorso da una forte corrente dovuta alla scarica del condensatore, ma anche della corrente che proviene dalla resistenza R. Una volta che il condensatore si è scaricato la corrente della resistenza resta l'unica a passare dal contatto chiuso. Quando il contatto si riapre la corrente della resistenza non lo percorre più, ma ricaricherà il condensatore fino a quando la carica sarà completa, a quel punto cesserà.
Nello schema che ho fatto il contatto del relè che scarica il condensatore resta chiuso per tutto il tempo in cui l'itinerario deviato è attivo, quindi anche la corrente che attraversa la resistenza scorrerà per tutto quel tempo. Se io voglio che il tempo di ricarica del condensatore sia breve, dovrò usare una resistenza di valore tale da far scorrere una corrente abbastanza alta da far presto a ricaricarlo, quindi il valore deve essere basso.
Facendo due conti con una resistenza da 220 ohm ed un condensatore da 2200 uF ho una costante di tempo di 0,484 secondi, se reputiamo carico il condensatore almeno dopo 5 RC arriviamo a quasi 2,5 secondi. Può essere buono se non abbiamo il pulsante di cancellazione, perché questo potrebbe essere premuto anche prima.
Supponiamo che non c'interessi tale pulsante ed andiamo avanti così. Quando il contatto che scarica il condensatore è chiuso, ossia: l'itinerario deviato è formato, la corrente che sorre nella resistenza a 32 V dissiperà 4,6 W, che mi sembrano un po' tanti; non è che non si possa fare, basta metterci una resistenza da 5 W e tutto funziona. Però, se senza componenti aggiuntivi degni di nota si può evitare è meglio.
Una soluzione può essere quella di aumentare la resistenza fino a, per esempio, 1000 ohm, in tal caso la potenza dissipata sarà di 1 W circa, che è meglio. Il problema si presenta, però, quando ricarico il condensatore, poiché il tempo per farlo, questa volta, salirà fino a 11 secondi, il che mi sembra un po' troppo.
Ho risolto il problema usando un contatto diversamente collegato, il collegamento è questo.

In questo caso la resistenza è sottoposta a corrente solo quando il condensatore è in ricarica, quindi per un tempo breve, non ci sono problemi ad usare una resistenza di basso valore, anche di 50 ohm, al limite. Tutto dipende dal contatto del relè, se è in grado di sopportare tale corrente.
In realtà bisogna tenere anche presente che la corrente di ricarica attraversa la bobina del motore, quindi avrà un certo effetto su di esso. Se la corrente è bassa sarà trascurabile, servirà come smagnetizzazione, visto che è contraria alla precedente, ma se è forte e scorrerà nel momento in cui il deviatoio dovrà essere posizionato è ovvio che lo ostacolerà. Ad esempio, se io ho il deviatoio normale ed il contatto chiuso a scaricare il condensatore, e nel momento che io posiziono il deviatoio rovescio contemporaneamente riporto il contatto che prima ha scaricato il condensatore in posizione di ricarica è ovvio che quel motore sarà percorso dalla corrente di scarica, nella bobina che lo porta rovescio, e da quella di carica nella bobina che lo aveva messo normale. Se queste due correnti hanno effetto contrario il moto sarà ostacolato, di poco o nulla nel caso di ricarica con resistenza da 220 ohm, con effetto da valutare nel caso di resistenza di valore molto più basso.
Interessante sarebbe vedere di riuscire a far concordare l'azione delle due correnti, la forza aumenterebbe?