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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 23 novembre 2013, 10:42 
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Esatto, si tratta di un pezzetto di cavo telefonico. :D

Tra l'altro, pensavo che 2,5 A fossero un po' troppe per quella sezione, quindi me ne sono avvolto un bel po' su un dito e poi ho inziato a far scorrere corrente, il primo riscaldamento apprezzabile l'ho avuto a 6 A.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 23 novembre 2013, 11:05 
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miracoli della telefonia :-)
Cavo multicoppie per impianti interni , devo averne uno spezzone da 50 coppie da qualche parte .
Una volta sapevo tutta la sequenza dei colori per identificare le coppie , ma chi se la ricorda piu'.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 23 novembre 2013, 11:55 
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Eccola!

http://it.wikipedia.org/wiki/Codifica_colori_cavi_elettrici


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 23 novembre 2013, 12:24 
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Marcello (PT) ha scritto:
Una volta fatto il primo, provato a fondo e corretto eventuali criticità, il resto, per risparmiare tempo, può essere fatto in serie, anche perché la filatura di questa piastra è il lavoro più impegnativo di tutto il resto sono, infatti, molte le saldature da fare.


Mi ricordo ancora bene il lavoro che avevo fatto un po' di anni fa... c'avevo messo circa 2 mesi per cablare questa matherboard dell'ACEI sempre con cavi telefonici (di nota provenienza...), il mettere in parallelo 48 connettori per schede da 32+32 piedini è stata una cosa da vomito !

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 23 novembre 2013, 13:20 
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Grazie Marcello :-)


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 24 novembre 2013, 0:41 
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Che lavoro!!!! È un'opera d'arte!!!
Complimenti, una precisione mirabile!


Inviato dal mio iPad con Tapatalk HD


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 14 dicembre 2013, 11:50 
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Ho deciso di riprogettare daccapo l'impianto per la gestione dei bivi, poiché quello che avevo fatto oggi mi sembra un po' pesante per il lavoro che deve svolgere. Vorrei semplificarlo al massimo togliendo i controlli che reputo superflui per l'uso che ne verrà fatto, lasciando solo l'essenziale con il minimo di comandi per la gestione.

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Questa la logica di funzionamento per la parte che riguarda il togliere un treno dall'anello.

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Lo schema elettrico semplificato al massimo.

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Ho tolto la possibilità di ripensamento una volta premuto il pulsante per la deviata "PD" visto che sarà una cosa praticamente inutile e semplifica notevolmente lo schema. Il problema era nella manovra dei deviatoi che rendeva indispensabile la ricarica velocissima di condensatori una volta premuto PD per renderli nuovamente disponibili alla manovra opposta, visto che non sappiamo dopo quanto tempo sarebbe premuto il pulsante di cancellazione, e che potrebbe essere anche brevissimo.
Lo schema per la manovra deviatoi è un po' complesso, ma non necessita di componenti aggiuntivi, (solo 4 resistenze) poiché si tratta dello stesso relé FITD. Con questo sistema il tempo di ricarica dei condensatori (2200 uF) è di circa 2,5 secondi.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 14 dicembre 2013, 13:46 
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Perché non adotti un circuito di scarica per ogni bobina invece che per ogni deviatoio ?
Nel mio plastico ogni deviatoio a doppia bobina è azionato con un circuito di scarica a scr per singola bobina quindi 2 circuiti indipendenti per deviatoio, certo raddoppi i componenti necessari ma hai la totale elasticità di manovra e la possibilità di immediata contromanovra...


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 14 dicembre 2013, 18:12 
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Ma è quello che ho fatto, ho un condensatore per ogni bobina, la velocità sarebbe massima con la carica/scarica, ma qui non mi sembra il caso. Se il tuo schema è più veloce potresti postarlo.

Intanto ho fatto le prove con i Gaugemaster a 2200 uF 32 V e funzionano bene, hanno una discreta forza.

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Certo il meccanismo di ritegno mi sembra un po' ridicolo, niente a che fare con i Peco.

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E' quella molla in mezzo alle bobine. Provati così sembrano funzionare, speriamo di non avere sorprese sull'impianto. Come resistenza sono uguali ai Peco tradizionali, 4 ohm per bobina.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 14 dicembre 2013, 23:30 
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Hai ragione, avevo risposto troppo velocemente leggendo il tuo scritto ma non guardando bene lo schema e in questo caso il mio schema non sarebbe idoneo perché non risolverebbe il problema, anzi, è ancora più lento nella ricarica.
Il tuo problema mi pare risolvibile cambiando il tipo di azionamento. Ogni deviatoio è comandato contemporaneamente dagli scambi dello stesso relè, un contatto scarica un condensatore mentre l'altro contatto carica l'altro condensatore.
Potresti rendere indipendenti i comandi tenendo sempre sotto carica i condensatori e comandare in scarica solo quelli necessari (così lavora il mio ACEI) e potresti anche azionarli solo per un istante mediante un astabile ricaricando il condensatore subito dopo la scarica.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 15 dicembre 2013, 9:02 
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Il sistema più veloce è sicuramente questo, che ricarica il condensatore durante la manovra dello scambio.

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Si tratta di inviare l'impulso al gate giusto che, in questo caso, se il deviatoio è normale avrà il condensatore carico, se è rovescio lo avrà scarico. Quindi dovendo manovrare il deviatoio per portarlo a rovescio darò l'impulso al gate che scarica il condensatore e manovrerò lo scambio.

Il problema giunge quando un deviatoio è normale e vi resta per tutto il tempo in cui l'impianto è spento, ammettiamo 15 giorni, che non è raro per un impianto sociale. In quel tempo il condensatore ha la possibilità di scaricarsi, e quando riaccendo l'impianto e voglio portare lo scambio rovescio resto fregato.

Occorre quindi un circuito che provveda a riportare in carica i condensatori e manovrare gli scambi per ripartire. Questo complica le cose che voglio rimangano semplici.

Il circuito è alimentato in continua e gli SCR si spengono da soli.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 15 dicembre 2013, 22:11 
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:D Schema tanto semplice quanto fantasioso... ma uno schema più classico con un condensatore per bobina che si carica normalmente all'accensione e si scarica su comando e nel frattempo è sempre pronto l'altro per una contromanovra proprio non ti piace ? :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: lunedì 16 dicembre 2013, 12:30 
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Per circuito più semplice penso tu alluda a questo.

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Può essere realizzato con i contatti o, in alcuni casi, anche con SCR, nel mio caso è meglio usare i contatti poiché per l'alimentazione uso corrente continua e con gli SCR sarebbe bene usare corrente pulsante poiché mi faciliterebbe lo spegnimento, che in continua è più problematico.

Quando si chiude un contatto, l'elettromagnete del relativo motore è percorso da una forte corrente dovuta alla scarica del condensatore, ma anche della corrente che proviene dalla resistenza R. Una volta che il condensatore si è scaricato la corrente della resistenza resta l'unica a passare dal contatto chiuso. Quando il contatto si riapre la corrente della resistenza non lo percorre più, ma ricaricherà il condensatore fino a quando la carica sarà completa, a quel punto cesserà.

Nello schema che ho fatto il contatto del relè che scarica il condensatore resta chiuso per tutto il tempo in cui l'itinerario deviato è attivo, quindi anche la corrente che attraversa la resistenza scorrerà per tutto quel tempo. Se io voglio che il tempo di ricarica del condensatore sia breve, dovrò usare una resistenza di valore tale da far scorrere una corrente abbastanza alta da far presto a ricaricarlo, quindi il valore deve essere basso.

Facendo due conti con una resistenza da 220 ohm ed un condensatore da 2200 uF ho una costante di tempo di 0,484 secondi, se reputiamo carico il condensatore almeno dopo 5 RC arriviamo a quasi 2,5 secondi. Può essere buono se non abbiamo il pulsante di cancellazione, perché questo potrebbe essere premuto anche prima.

Supponiamo che non c'interessi tale pulsante ed andiamo avanti così. Quando il contatto che scarica il condensatore è chiuso, ossia: l'itinerario deviato è formato, la corrente che sorre nella resistenza a 32 V dissiperà 4,6 W, che mi sembrano un po' tanti; non è che non si possa fare, basta metterci una resistenza da 5 W e tutto funziona. Però, se senza componenti aggiuntivi degni di nota si può evitare è meglio.

Una soluzione può essere quella di aumentare la resistenza fino a, per esempio, 1000 ohm, in tal caso la potenza dissipata sarà di 1 W circa, che è meglio. Il problema si presenta, però, quando ricarico il condensatore, poiché il tempo per farlo, questa volta, salirà fino a 11 secondi, il che mi sembra un po' troppo.

Ho risolto il problema usando un contatto diversamente collegato, il collegamento è questo.

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In questo caso la resistenza è sottoposta a corrente solo quando il condensatore è in ricarica, quindi per un tempo breve, non ci sono problemi ad usare una resistenza di basso valore, anche di 50 ohm, al limite. Tutto dipende dal contatto del relè, se è in grado di sopportare tale corrente.

In realtà bisogna tenere anche presente che la corrente di ricarica attraversa la bobina del motore, quindi avrà un certo effetto su di esso. Se la corrente è bassa sarà trascurabile, servirà come smagnetizzazione, visto che è contraria alla precedente, ma se è forte e scorrerà nel momento in cui il deviatoio dovrà essere posizionato è ovvio che lo ostacolerà. Ad esempio, se io ho il deviatoio normale ed il contatto chiuso a scaricare il condensatore, e nel momento che io posiziono il deviatoio rovescio contemporaneamente riporto il contatto che prima ha scaricato il condensatore in posizione di ricarica è ovvio che quel motore sarà percorso dalla corrente di scarica, nella bobina che lo porta rovescio, e da quella di carica nella bobina che lo aveva messo normale. Se queste due correnti hanno effetto contrario il moto sarà ostacolato, di poco o nulla nel caso di ricarica con resistenza da 220 ohm, con effetto da valutare nel caso di resistenza di valore molto più basso.

Interessante sarebbe vedere di riuscire a far concordare l'azione delle due correnti, la forza aumenterebbe?


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: lunedì 16 dicembre 2013, 15:28 
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Se consideriamo che dall'ultimo momento disponibile per la pressione del tasto PD e l'arrivo del treno al punto di stop sul raccordo passano all'incirca 20 secondi, questo è il tempo massimo teorico che ho a disposizione per completare la ricarica del condensatore. Se uso lo schema più semplice con 1000 ohm ricarico in 11 secondi e ci rientro alla grande, ma volendo essere prudentissimo posso usare una resistenza da 470 ohm che dissiperà 2,1 W e ricarica in 5" circa.

Semplificando ancora ed usando un solo relé con tre cambi è possibile. Il relé A ha uno scopo diverso, serve ad alimentare il raccordo. Ora ci penso un po' e poi lo faccio così.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: martedì 17 dicembre 2013, 17:40 
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Questa l'alimentazione del binario di raccordo. i due relè A e B alimentano il binario a seconda che il treno sia escluso o inviato all'anello.
Lo schema, ancora incompleto in quanto manca la parte di invio da parte dell'area di formazione, dovrebbe essere più o meno come quello sotto.
I controlli sono essenziali ma ci sono tutti, così penso di essere riuscito con soli 4 relé a metterlo insieme.

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Ancora una parte che riguarda il controllo dell'inoltro dei treni da e verso la formazione, poi il più è fatto, il resto sarà completamente manuale.

I relé FII e FIU sono per la Formazione Itinerario Ingresso e Uscita. A e B per l'alimentazione al binario di raccordo.
Tale binario viene ad essere un'estensione della sezione tampone delle tratte T0 e T1 e si comporta come tale riguardo alla gestione delle tratte nell'anello.

Un itinerario in uscita vede il treno rallentare ed imboccare il bivio a velocità ridotta fino all'arrivo in una sezione SU con relativo sensore di presenza SU che resetta il tutto e ridispone normale D3.

Un itinerario in ingresso mette in circolo il treno che arrivato alla sezione di stop di T1 resetta il tutto rimettendo normale D1. PU è il tasto per l'uscita.


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