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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 13 settembre 2023, 11:37 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 13:12
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Località: Martignacco UD
Giuseppe, pensi di rendere la catenaria funzionante meccanicamente? Ovvero di farci strisciare gli archetti?


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 14 settembre 2023, 5:44 
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Nome: Giuseppe Randazzo
Iscritto il: venerdì 14 giugno 2013, 16:53
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Località: Palermo
No Marco, il filo di Nylon non reggerebbe e inoltre non avrebbe slcun senso funzionale. Lo strisciante viaggerà a pochi millimetri dal filo di contatto con il pantografo "al guinzaglio".


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 14 settembre 2023, 16:25 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 13:12
Messaggi: 400
Località: Martignacco UD
Concordo con te sull'aspetto funzionale, che con il DCC non ha più alcun senso. Ho visto diversi plastici con i pantografi al "guinzaglio" e non sempre mi sono piaciuti. Per due motivi.
1. il guinzaglio troppo visibile, l'unico in cui questo non era visibile è quello di Giorgio Botti che usa una goccia di ciano acrilico sulle cerniere dei pantografi per tenerli bloccati in posizione
2. soprattutto in foto e video si nota la distanza tra pantografo e filo. Da lontano può andare ma quando ci si avvicina si vede.

Scelta difficile, anche se credo sia la più adatta per chi, come me, ha plastici con molti tratti in galleria.
Aspetto le tue prossime foto, sei un maestro.

Grazie e buona tesatura.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 14 settembre 2023, 17:21 
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Iscritto il: lunedì 5 novembre 2018, 16:40
Messaggi: 1780
Località: Borgosesia (VC)
E' la scelta che ho fatto io per la parte RhB del plastico.
Purtroppo la sagoma dei tunnel (in perfetta scala) obbliga i pantografi a stare a metà altezza.
Nella realtà, se si osserva un treno della Retica, i pantografi si abbassano molto all'ingresso delle gallerie seguendo l'andamento del filo di contatto, per rialzarsi appena fuori.
Nel mio caso quindi la soluzione di compromesso è un'altezza che non impatti nella volta all'ingresso dei tunnel ma che risulta parecchio distante dal filo di contatto nei tratti a vista :(
Allego un'immagine dove si intravvede il problema :oops: :oops: ...

P.S.
per i due costruendi circuiti in H0 ho risolto alla radice scegliendo la sola trazione termica...
:mrgreen:


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2023 09 14 - plastico RhB-2.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 15 settembre 2023, 11:29 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 13:12
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Località: Martignacco UD
Ci sarebbe la soluzione C, ovvero poter muovere i pantografi con dei microservo comandati in digitale, ma anche questa temo comporterebbe problemi nel caso di gallerie con profilo basso. A meno di non gestire l'altezza via DCC, quindi pilotando il pantografo in corrispondenza della galleria.
Ci complichiamo la vita. Certo il modellismo ferroviario è anche questo, ma ne vale la pena? Come le luci in cabina e corridoio delle loco o le carrozze letti con le luci nei singoli scompartimenti. Bellissimo ma si vede quando il treno corre? e ne vale la pena?


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 15 settembre 2023, 12:05 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
Messaggi: 4872
Località: Pistoia
NO.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 15 settembre 2023, 12:12 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
Messaggi: 1197
Dipende dal tipo di passione di ognuno.
Secondo me SI, ne vale la pena. Io ho modificato quasi tutte le loco per avere le varie luci comandate separatamente. Le carrozze letto con luci bianche e blu dinamiche si vedono eccome durante le percorrenze sul plastico.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 15 settembre 2023, 13:02 
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Iscritto il: martedì 31 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 578
Premesso che non ho minimamente la manualità e la capacità artistica di chi ha scritto prima di me, mi sembra un po' contraddittorio ricercare la finezza nel realizzare la catenaria più realistica possibile, e poi tenere i pantografi "a distanza" o addirittura a mezz'aria...

Sarà che sono cresciuto smanettando sul plastico Märklin di un amico, con catenaria grossolana epperò funzionante (e se abbassavi con la manina il pantografo, il treno non si muoveva...) ma io sono nostalgicamente attaccato ai fili che fanno il loro lavoro, cioè portano la corrente per alimentare il convoglio. Certo oggi col digitale non serve (anzi dà fastidio), certo il lamierino tagliato "a mo' di catenaria" non si può proprio guardare, certo la riproduzione certosina della realtà (che ammiro!) non si concilia per nulla con foss'anche un minimo di funzionalità meccanica ed elettrica... fatto sta che mi sembra sempre che manchi qualcosa... O forse manca semplicemente "la perfezione", che non è di questo mondo anche se i più bravi dei plasticisti che frequentano questo forum ci si avvicinano parecchio...

Scusate la digressione, e grazie per continuare a farci sognare con le vostre realizzazioni


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 15 settembre 2023, 18:34 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
Messaggi: 6406
Località: Regione FVG
Edelweiss ha scritto:
Premesso che non ho minimamente la manualità e la capacità artistica di chi ha scritto prima di me, mi sembra un po' contraddittorio ricercare la finezza nel realizzare la catenaria più realistica possibile, e poi tenere i pantografi "a distanza" o addirittura a mezz'aria...

Sarà che sono cresciuto smanettando sul plastico Märklin di un amico, con catenaria grossolana epperò funzionante (e se abbassavi con la manina il pantografo, il treno non si muoveva...) ma io sono nostalgicamente attaccato ai fili che fanno il loro lavoro, cioè portano la corrente per alimentare il convoglio. Certo oggi col digitale non serve (anzi dà fastidio), certo il lamierino tagliato "a mo' di catenaria" non si può proprio guardare, certo la riproduzione certosina della realtà (che ammiro!) non si concilia per nulla con foss'anche un minimo di funzionalità meccanica ed elettrica... fatto sta che mi sembra sempre che manchi qualcosa... O forse manca semplicemente "la perfezione", che non è di questo mondo anche se i più bravi dei plasticisti che frequentano questo forum ci si avvicinano parecchio...

Scusate la digressione, e grazie per continuare a farci sognare con le vostre realizzazioni

Vedo di non essere solo... :wink:
Esperienza 1: due miei amici mi mettono a disposizione il plastico e questi hanno la catenaria completa e teoricamente funzionante (in uno è ancora collegabile, ma siccome non abbiamo la doppia vista, la usiamo di rado, quando siamo in due). Un controllo digitale è presente solo sugli accessori di ambo i plastici (4 fili invece di un centinaio).
Esperienza 2: un gruppo di modellisti triestini aveva creato un plastico a tena RhB con la catenaria conforme all'epoca e meccanicamente funzionante, i pantografi toccavano il filo (in ottone). Non so se il plastico funzioni ancora ma dorvebbe esistere.
Esperienza 3: ho recuperato dei relitti in H0e, uno di questi è un tram e l'ho reso completamente funzionante, adesso faccio un piccolo moduletto passerella con pali e fili (se mi riesce, pali di legno, altrimenti in cemento). Anche la mia prima autocostruzione integrale era un locomotorino elettrico in H0e: rimotorizzato (Linea Model) ma ancora funzionante. Ovviamente elettrificherò anche il plastichetto con stazione, due binari con filo (non faccio una vera catenaria, faccio una roba tipo tranvia) non pongono troppi problemi (tre già possono farlo...).
Ciaociao


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 15 settembre 2023, 23:11 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
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Anch'io 50 anni fa usavo la catenaria Rivarossi tranciata dalla lamiera (per lo strisciante dei pantografi non era il massimo) e facevo girare due treni in senso opposto alimentandoli da una coppia di conduttori diversi. Ma succedeva 50 anni fa.
Oggi grazie al digitale si gestiscono i treni, in maniera indipendente, usando solo le rotaie e la catenaria (inclusi i pali e quanto è collegato) è diventata un articolo praticamente coreografico.
Ciò non toglie che, secondo me, va comunque fatta bene se si intende riprodurre al meglio la realtà.
Limitare poi l’escursione dei pantografi mediante un sottile filo di nylon è diventato quindi un metodo per farli sembrare in azione senza però farli strisciare sul filo di contatto (e questo anche per evitare che le loco restino magari appese nelle gallerie – dove solitamente la catenaria non viene più messa).
Va però da se che questo espediente, per dare buoni risultati, richiede preventivamente la posa del filo di contatto ad una quota costante, altrimenti la distanza dello strisciante, nei punti più alti, diventa marcata e quindi innaturale.
Io la sto realizzando tutta in ottone con filo di contatto teso (molle agli estremi) e pendini saldati in opera.


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2023-09-16_001033.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: sabato 16 settembre 2023, 6:38 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
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Località: Regione FVG
Come li hai saldati? I "triestini" avevano piegato i pendini a L per farli stare sopra al filo. Non ha mai dato problemi, si vede il pantografo alzarsi e abbassarsi. Non è alimentante perchè il plastico in questione ha due cappi di ritorno, però rimane sempre realistica: gli inviti sono all'imbocco "non realistico" delle gallerie, quindi è stata messa anche lì dentro, dove ha funzione di guida. Risultato finale: epurazione "per troppo perfezionismo" :? Se non sbaglio se ne sono andati in quattro o cinque.
Gli altri due amici hanno copiato la tecnica usata dall'associazione (uno era fra gli "epurati"), i loro plastici sono uno "a ciambella" (ha oltre 17 metri, fatto lungo le pareti, vi si entra dal basso (la stanza è soppalcata e il plastico si trova di sopra), l'altro è il classico "osso di cane" con un finto doppio binario, loro possono anche alimentare i treni da lì, quindi; non usano il digitale per la trazione perchè hanno molte locomotive datate che non vogliono manomettere. Lo stesso io. Oltre al problema della non disponibilità di doppia vista. Sì, mi sono fatto (sono 45 anni di sperimentazioni elettroniche l'anno prossimo) centralina e comandi DCC ma li uso solo per collaudi dopo lavori "on demand". Ho sette loco digitalizzate su 17 a scartamento normale (tutte da manovra). Le ridotte non lo sono, nè le H0e nè le H0m (le Bemo anni 80/90 hanno poi un certo valore se integre).


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: sabato 16 settembre 2023, 8:04 
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Mi limito a risponderti e mi scuso con Giuseppe per l'invasione.
Sono saldati come ha detto tu. L'immagine lo mostra meglio di tante spiegazioni.
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Per la quota del filo di contatto rispetto al piano del ferro mi sono poi costruito un semplice attrezzo che mi aiuta anche ad immobilizzare il filo durante la saldatura.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: sabato 16 settembre 2023, 8:33 
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Scusandomi con Giuseppe a cui già innumerevoli volte ho fatto i complimenti sia qui che su Facebook, volevo fare i complimenti a Roberto per l’ottimo lavoro.
Saluti
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: martedì 19 settembre 2023, 6:51 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Mi piace questa diversità di vedute. L'aspetto catenaria è in effetti molto personale, come tante altre cose del resto e come ha detto qualcuno la migliore soluzione è la totale trazione termica ;)
Detto ciò i lavori a Boscoscuro sulla posa del filo di contatto procedono alacremente, è stato messo in opera su tutto l'impianto e sono stati collegati anche i complicati passaggi in galleria. Ho poi collegato quasi tutti i pali di ormeggio e su questo ho preso La Sacra Bibbia Ferroviaria e l'ho chiusa a chiave in u cassetto ed ho buttato via la chiave, non si sa mai che mi venisse voglia di andare ad impelagarmi sulle mille norme FS in materia...
A me l'effetto teso e sottile della catenaria piace non poco anche se ad occhio nudo a volte risulta invisibile. Ma questo accade esattamente nel reale, soprattutto da distanza H0 e con sfondi che non siano il cielo...
Adesso, dopo aver aggiunto qualche tirante o palo ausiliario in zone dove il filo di contatto esce dalla linea del pantografo, dopo aver sistemato tutte le quote della linea di contatto, passerò alla posa della fune portante e quindi dei vari cavallotti e pendini, dai non siamo lontani dal traguardo ;)

Chioso sull'altezza pantografo dicendo che io lo metterò al guinzaglio (mobile) ad una altezza il più vicino possibile al punto di contatto della catenaria. Poi in galleria, quando affronterà altezze molto inferiori andrà gradualmente in presa su una guida e tornerà alla quota operativa "da guinzaglio teso" non appena uscirà dalla "linea bassa".

Giuseppe Randazzp aka QdP

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