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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2019, 20:10 
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certamente Marco: non posso che concordare con il tuo assunto. Il fatto è che l’uomo è per sua natura un critico: critico d’arte, o letterario, o cinematografico, o musicale o teatrale, o anche gastronomico ( de gustibus..!) ecc, intendendo per il termine “critico” non il sostantivo “ giudice” o anche “commentatore” ma sostantivando più frequentemente l’aggettivo” polemico” .
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2019, 20:23 
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Io sono il primo a dire che i gusti non si discutono. Però aggiungo anche che l'impegno non sempre produce un bel lavoro. Potrei passare ore e giorni a sferruzzare a maglia, ma non credo che il maglione che ne verrebbe fuori sia indossabile da un essere umano normodotato avente comuni proporzioni, con tutto l'impegno che ci potrei mettere.

Detto questo, se si presenta un'opera in pubblico, occorre accettare anche le critiche: mi pare che Claudio sia stato anche più tenero del solito, pensa un po'. Poi ti dico, a me i presepi meccanici sono sempre piaciuti, proprio per la loro ingegnosità nel riprodurre i vari movimenti delle statue così in piccolo, e pur non essendo per nulla credente o simile, da piccolo facevo il presepe quasi solo per fare le prove generali del plastico: devo dire che, per essere il prodotto di un tredicenne, era un gran bel presepe.

Però, boh, fare un plastico per me significa altro: significa riprodurre in piccolo, con tutti i compromessi del caso, la realtà che circonda i binari. Mi sembra un approccio più adulto al fermodellismo, significa fare cultura anche con la propria opera, riprodurre un angolo di mondo nel suo contesto di tempo e spazio: per farlo bisogna conoscere o aver studiato quel contesto. Senza dimenticare il divertimento, ovvio, che rimane la base della nostra passione.
Non tutti condividono questa visione, e probabilmente visti da fuori sembriamo tutti quanti una manica di matti, indistintamente :mrgreen: .

Questa discussione mi ricorda il progetto di educazione tecnica che si doveva fare nella nostra scuola per portarlo all'esame di terza media. Correva l'anno 2006 e lo scopo era sempre quello: costruire in un gruppo di 5-6 persone una casetta in scala ridotta, scala grossomodo 1:20. Tema libero, tecnica libera, ci potevi aggiungere e fare quello che volevi. E quindi i vari gruppi entravano in competizione, cercando di realizzare il progetto più spettacolare, con più gadget ed effetti speciali. Alla fine emersero due gruppi principali: quello di cui facevo parte, che sostanzialmente realizzava il modello in scala della casa (all'epoca in costruzione) del mio amico, seguendo grossomodo i progetti, e quello di un altro gruppo, che ci copiava le idee, e le realizzava peggio (oddio, non è che tutte le nostre idee fossero perfette). Fatto sta che noi realizzammo la casetta migliore di tutti i tempi (intendiamoci, era pur sempre realizzata da tredici-quattordicenni) a detta dei professori, rimasta ineguagliata anche negli anni seguenti (ce l'ho ancora da qualche parte), loro una baracconata. Noi avevamo posto cura nell'assemblaggio e nella resa estetica, avevamo pochi gadget ma piuttosto funzionanti (insomma), avevamo fatto il pieno di dettagli ma quantomeno realizzati per bene e non tanto per fare. Gli altri realizzarono una baracconata, piena di roba, non proprio funzionante, realizzata rozzamente, con un assortimento incoerente (che ci fa un ascensore in un pollaio? Boh!). Inutile dire che lasciò una migliore impressione la nostra opera, nonostante i difetti (leggi cancello automatico funzionante solo con la casetta sottosopra -erroruccio di progettazione- o l'alimentatore Lima così poco potente che, quando tutte le lampadine nelle stanze erano accese, la casa sembrava un cimitero).
Poi, vabbè, la sera in cui diedi l'esame (ed ero l'ultimo), l'Italia giocava una delle partite dei mondiali, non c'era tempo di stare lì a discutere: in 10 minuti di orologio, di cui la metà passata a chiacchierare amabilmente della casetta, mi spedirono a casa... Mi riferirono che la baracca finì bruciata nel falò che il gruppo organizzò alla fine degli esami; la mia è in soffitta, credo ricoperta di polvere, forse un po' scalcinata. Di sicuro odora di mosto cotto, perchè se non ricordo male sta sopra all'acetaia eredità di mio nonno!
Però non diciamo troppo forte che, per ora, è l'unico plastico finora realizzato da Bomby...


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2019, 20:37 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
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miramare1 ha scritto:
Tranquillo, la mia è stata solo precisazione, non un rimprovero.

Questo è il link che mi hai chiesto, con tanto di critiche e mia risposte di accettazione.

Ho visto il tuo plastico, per tutta la durata, e obiettivamente devo dire che è molto realistico ( a parte lo strano convoglio, ma è una "licenza poetica" che hai spiegato), però le ridotte dimensioni ti mettono in condizione di essere molto vicino alla realtà! C’è solo una cosa che non mi piace: l’eccessiva luminosità di quel tunnel stradale e una R4 terribilmente troppo nuova ( auto storica appena riverniciata? :lol: ) !! Però saremmo alla perfezione se quelle piante di fichi d'india avessero i frutti :lol: :lol:( ma forse le riprese sono state fatte quando ancora non erano maturi ) :lol: :lol:
Noto però che anche tu sei sceso a compromessi con le curve: lo spazio a disposizione è sempre tiranno, anche quando ne hai abbastanza, per cui sei costretto ad accettare curve sulle quali le carrozze “spanciano” lasciando intravvedere il binario sottostante.
Ho visto che hai montato i segnali bassi: li hai fatti tu o sono prodotti commerciali? Io li ho montati solo alcuni mesi orsono, per cui non compaiono nel filmato. Li ho fatti da me utilizzando i microled tipo 0603 ( ne ho qualche migliaio!) e l’effetto è decisamente buono, almeno per me :) !!


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2019, 21:24 
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Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 22:18
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Grazie Stefano, si quella curva è orribile, ma troverò prima o poi, la soluzione per cammuffarla meglio. I fichi d'india maturano in tarda estate, comunque quando spunteranno, rifaró il video :lol: :lol: . I segnali bassi sono Almrose, ho provato a farli, ma mi sono venuti orribili ed ho desistito.

Michele.


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2019, 0:22 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 20:34
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Ciao Stefano, a mio modesto parere, il tuo plastico mi piace, si, non rasenta la perfezione, se paragonato ad altre opere d'arte su questo forum, ma mi piace. Ho visto soluzioni che non ho visto in altri plastici, le galline, tutti o quasi i mezzi illuminati, l'apertura lenta delle porte rimessa, i PL, la teleferica, il capostazione che da il via libera con la paletta in movimento... l'incendio,....diciamo che non ti sei fatto mancare nulla, ho trovato qualcosa di geniale, o perlomeno molto ingegnoso. Poi i treni che viaggiano tutti con i pantografi in presa, sempre, anche in galleria, l'illuminazione delle carrozze con il convoglio fermo, (anche qui non sapevi come complicarti la vita), e la tua ostinazione al non passare al digitale, per i motivi che hai spiegato sopra, (e che comunque ti avrebbero semplificato mooolto la vita), vedi velocità, accelerazione, frenata dei convogli, luci ecc., per me, non fanno che accrescere la tua bravura. Il fatto di far circolare treni incoerenti tra loro, mi fa pensare che a te, (come anche a me, che ho passato il mezzo secolo e mi diverto ancora su un ovale di due metri e un po di scambi), prediliga il divertimento, cosa primaria secondo me, di quest'hobby. L'esasperazione della perfezione e coerenza, pone a volte limiti al puro divertimento. Immagina un diorama, bellissimo, perfetto, una cartolina, ma poi, come e con cosa ci giochi ?
Buon divertimento
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2019, 9:57 
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Iscritto il: martedì 4 marzo 2014, 12:03
Messaggi: 202
Egr.Sig.Bomby,sono completamente in disaccordo con quanto da Lei esposto.In questo caso specifico (plastico per hobby fermodellistico)
dire che " l'impegno non sempre produce un bel lavoro"è totalmente sbagliato se non partendo che la sua idea di plastico più
corrispondente ad una realtà ferroviaria sia l'unica giusta ed accettabile.Puerile dire "i gusti non si discutono" e poi rimarcare che il plastico
in oggetto è un presepe,pieno di cose inutili ecc,ecc,aggiungendo che per essere nel giusto di una costruzione di un plastico bisogna
assolutamente essere eruditi,studiare nello specifico,informarsi ed altri hanno aggiunto essere anche maturi!.Io penso che nel ns.mondo
(intendendo anche quello estero),i plastici di fantasia che fanno divertire sono una stragrande maggioranza e che la pignola rappresentazione della realtà sia adatta ai soli diorama.Le osservazioni e la critica ci stanno se però si prende in considerazione
l'idea,la visione,l'intendimento,di chi ha costruito il plastico (e saranno ben accettati dato da chi è indubbiamente più esperto) e non
partendo solo dalla propria concezione di fermodellismo.
Detto questo condivido in toto quanto scritto da etr251 e gli apprezzamenti citat.
Salutii


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2019, 12:30 
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Iscritto il: giovedì 8 settembre 2011, 16:07
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Salve Stefano,

Innanzitutto complimenti per la realizzazione, soprattutto per l'impegno profuso e la costanza nel costruire e cablare un'opera così grande. Io in tutta onestà non ci sarei mai riuscito.
Comunque più che una critica o un consiglio, io avrei una domanda: da che pressupposto si è partiti quando si è deciso di costruire questo plastico?
Mi spiego meglio. Si cercava di costruire e poter utilizzare con ampio respiro il materiale rotabile, pendendo più verso il divertimento e la semplice movimentazione dei treni? Oppure si cercava di costruire qualcosa di molto realistico cercando di cogliere un momento, un particolare o una specifica linea? Oppure più semplicemente si cercava una via di mezzo ed un compromesso?

Perché io credo che in relazione alle proprie aspettative è possibile giudicare noi stessi e ciò che abbiamo costruito. Dunque se si stava cercando il realismo, quello vero, quello di Fossacesia, o Milano Chiaravalle, o del bellissimo plastico di qdp o di tanti forumisti, io credo che l'obiettivo non sia stato centrato al 100%. Viceversa se l'obiettivo è quello esposto all'interno della prima domanda, l'abbiamo raggiunto e colto a pieno.

Per questo motivo credo, ed è importante in questi casi capirlo, quale sia il nostro obiettivo. A valle di questo sarà possibile esprimere un giudizio o una critica che sia tecnica o artistica. E' un po' come la storiella di voler giudicare un pesce dalla sua abilità di scalare gli alberi. :lol: Senza un obiettivo reale anche le semplici opinioni possono essere non idonee o troppo severe o poco accurate a mio parere.

Grazie e ancora complimenti.
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2019, 20:00 
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Iscritto il: domenica 9 giugno 2013, 20:20
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Località: pordenone
magari l'avessi io un plastico cosi'.......complimenti.....voto 9'5---non ti ho dato 10 perchè manca il movimento su' e giu' del tipo che sta' facendo l'amore......lo vedo un'po' rigido.... :D


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2019, 20:25 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
kroki ha scritto:
magari l'avessi io un plastico cosi'.......complimenti.....voto 9'5---non ti ho dato 10 perchè manca il movimento su' e giu' del tipo che sta' facendo l'amore......lo vedo un'po' rigido.... :D

l'ho già scritto sopra: si sono ... stancati presto e sono intervenuto con qualcosa di ..meccanico :lol: :lol: Ti ringrazio per i complimenti :D


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2019, 20:37 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
Luciano Esposito ha scritto:
da che pressupposto si è partiti quando si è deciso di costruire questo plastico?
Mi spiego meglio. Si cercava di costruire e poter utilizzare con ampio respiro il materiale rotabile, pendendo più verso il divertimento e la semplice movimentazione dei treni?

Si Luciano: è proprio così. Ho cercato di sfruttare al massimo lo spazio disponibile con l’intento di far viaggiare più convogli possibile. In realtà, prima di questo plastico, ne avevo fatto un altro molto più grande e che occupava pressoché tutta la mansarda: circa 45 mq “plastificati” con sette anni di lavoro!! Ma nella sua costruzione commisi parecchi errori, che mi hanno indotto a rifare tutto e con criteri diversi: nel vecchio non c’erano curve che “spanciavano” le carrozze, né quelli che altri hanno definito " gadget da presepe”; ma potevano marciare convogli anche di 8 carrozze; gli errori fondamentali sono stati l’aver utilizzato rotaie di scarsa qualità, l’aver fatto il tutto ad un’altezza da terra di 70 cm, senza prevedere botole di ispezione: visto che oggi ho più di 14 lustri d’età, mi veniva decisamente difficile procedere alla pulizia sistematica delle rotaie, contorcendomi nelle gallerie o allungandomi alla “Tiramolla” nei punti pressoché inarrivabili. Quindi cinque anni fa decisi di rifare il tutto ad una altezza minima di 90 cm, con parecchie botole di ispezione ben celate alla vista e procedendo man mano in funzione del nuovo spazio: (qui cosa ci faccio?, e qua cosa ci metto?, ed i tram ci stanno?, e la funivia ? e la cremagliera?) ecc. Oggi, in aggiunta a quanto si vede nel filmato, e con sicura severa critica da parte degli esegeti, ho aggiunto oltre ai segnali bassi dove necessario, di mia costruzione, altri “gadget natalizi”: ho illuminato le mura medioevali con dei riflettori colorati che si accendono e spengono in sequenza dopo un tempo fisso di luce, e - orrore!!- ho anche fatto in modo che un camion carico di terra, nei pressi dei lavori in corso lungo linea, scaricasse automaticamente il proprio cassone!!!
Mi ripropongo, appena ne ho il tempo, di metter in mano ad un Preiser appassionato di ferrovia una macchina fotografica con relativo flash!!

Quanto alla tua affermazione "Dunque se si stava cercando il realismo, quello vero, quello di Fossacesia, o Milano Chiaravalle, o del bellissimo plastico di qdp o di tanti forumisti, io credo che l'obiettivo non sia stato centrato al 100%." Ripeto quanto detto in precedenza: se si hanno grandi spazi a disposizione e se si è in più d’uno ad avere la capacità di fare, allora le cose vengono più semplici, essendo anche possibile condividere opinioni, scambiarsi idee e ripartirsi il lavoro!
Grazie davvero per i tuoi complimenti.
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2019, 0:06 
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@ pippo48: mi dispiace, ma su questo punto siamo in disaccordo più totale. E anche su molto altro. Ma purtroppo vedo che questo andazzo nel nostro paese va per la maggiore: solo perché uno si è impegnato a fare qualcosa non significa che quello che ha fatto sia un'opera d'arte. E poi questa criminalizzazione dello studio proprio non la comprendo: sarà che al momento studio di professione, però mi sembra che oggi come oggi chiunque abbia studiato o ne sappia più degli altri sia un criminale per principio e chi non ha studiato o è ignorante sia il più giusto tra gli uomini.

E comunque, Stefano, vedo che hai capito tutto quello che ho detto. Un po' di Maalox male non fa: ho detto che la tua opera non è del mio genere, non che io la disprezzi, proprio perché non è stata realizzata con l'intento di essere la cosa più realistica al mondo. Poi penso che questo approccio non sia il migliore al fermodellismo, ma mi metto nei tuoi panni e immagino che tu pensi la stessa cosa del mio approccio: dato che non porta da nessuna parte una discussione del genere in nessun ambito, dalla religione alla politica, non trovo nessun senso andare avanti a discutere di una questione di lana caprina sul migliore approccio al fermodellismo.
Citando Clint Eastwood, le opinioni sono come {i gioielli di famiglia} e ognuno ha le sue. Con questa citazione di bassa lega ti saluto cordialmente, passo e chiudo.

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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2019, 9:02 
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Salve Stefano,

carthago ha scritto:
Si Luciano: è proprio così. Ho cercato di sfruttare al massimo lo spazio disponibile con l’intento di far viaggiare più convogli possibile. [...]


Allora ci siamo, ripeto l'obiettivo è stato raggiunto. Il punto è che solitamente nel fermodellismo non ci si ferma mai e ciò che ti è stato suggerito riguardo al miglioramento passo dopo passo del tuo plastico può essere un altro spunto di divertimento ed approfondimento. Approfondimento che, come già detto da Bomby, si può trasformare in studio. Ovvio che tale percorso deve essere intrapreso con la precisa volontà di fare qualche passo in più, perché è vero, cercare di tendere verso il realismo comporta diverse difficoltà e compromessi che diventano via via sempre più stringenti. Tuttavia ciò non toglie che le due differenti visioni e modi di interpretare il fermodellismo possano godere entrambe di dignità. Sta a noi e alla nostra volontà capire e intraprendere l'una o l'altra.
Un mio parere, se ti va di sentirlo, è che il realismo così spinto può essere un punto di arrivo di un percorso fatto di vari tentativi riusciti più o meno bene.

carthago ha scritto:
Quanto alla tua affermazione "Dunque se si stava cercando il realismo, quello vero, quello di Fossacesia, o Milano Chiaravalle, o del bellissimo plastico di qdp o di tanti forumisti, io credo che l'obiettivo non sia stato centrato al 100%." Ripeto quanto detto in precedenza: se si hanno grandi spazi a disposizione e se si è in più d’uno ad avere la capacità di fare, allora le cose vengono più semplici, essendo anche possibile condividere opinioni, scambiarsi idee e ripartirsi il lavoro!
Grazie davvero per i tuoi complimenti.
Stefano


Si, avere tanto spazio è il sogno proibito di tutti noi, ma tanto spazio non significa per forza realismo. Ci sono tante piccole opere e plastici che in poco spazio riescono a rendere benissimo una specifica linea o luogo geografico restituendo un realismo impressionante (mi vengono in mente i moduli a norma FIMF3000 dell'arcamodellismo di Torino). Infine, e sono d'accordo con te, stare in compagnia sicuramente ti permette di poter realizzare qualcosa di grande e ti dà uno stimolo maggiore.

Dunque, e con questo termino, chi ti ha criticato per un realismo ed una bassa attinenza alla realtà è perché condivide ed accetta quelle che sono le linee guida di TTm assumendo come sottointeso e ad errore che fossero condivise anche da te.

Saluti
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2019, 12:40 
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Località: Nato a Firenze 25/01/1962 - Vive tra Toscana e Marche
Mi sono guardato il filmato molto volentieri (oggi ho tempo ... sono in ferie ed è il mio compleanno :) ;) ) anche perchè poter ammirare un plastico, oggi come oggi, è cosa rara, ammettiamolo.

Il plastico di Stefano è lontano dal mio attuale concetto di "impianto ferroviario in scala" ma non mi sento di criticarlo in maniera "pesante" come letto in alcuni commenti sopra.
Commenti che rasentano l'offensivo e che hanno fatto scattare in Stefano una reazione , diciamolo, un pò maldestra e sguaiata.

Non si tratta del "volemose bene" ma del rispetto che , almeno tra appassionati, penso sia doveroso.

Del resto Stefano non si è presentato scrivendo "sono lieto di presentare la mia ultima opera in tema di plastici dalla quale mi auguro possiate trovare spunti interessanti ..."

Stefano ha solo scritto "ecco il mio plastico ... se volete vederlo sappiate son 34 minuti di filmato ... aspetto critiche ecc..."
(qui Stefano però :roll: se lo scrivi poi le devi accettare serenamente :wink: , senza incazzarti ...)

Su youtube scrive :
il mio plastico ferroviario: città, paese, treni, tram, funivia e tanto altro da vedere. Autocostruzione integrale di alcuni fabbricati, fontane, cascata, funivia e qualche animazione. Treni elaborati da me nella meccanica, alcuni anche autocostruiti integralmente, cosi come autocostruiti sono gli alimentatori di trazione ed i relais ritardanti.Il plastico è totalmente analogico. Odio il digitale, mi piace sentire i "tic" dei relais!!

Io, dal filmato, ho visto tanta passione ed amore per la ferrovia ed i modelli - Ho visto tante idee simpatiche ed altre troppo pacchiane ma non per questo da "bastonare"

Fare plastici è una vera e propria arte e sappiamo bene che ogni artista, se parliamo ad esempio di pittori, ha il suo stile che a volte può piacere da morire ad alcuni ed a volte ... vomitare altri.

OK, va bene ... ci sono le norme fermodellistiche, ci sono i plastici di veri Maestri (Borra, Assi, Qdp, Totaro ... e so già di non menzionare colpevolmente altri) , C'E' STATO VIGNANO del compianto Enrico Milan , vero spartiacque del fermodellismo italiano, dall'ntreccio di binari e dai 30 treni in movinmento a 3 binari 4 scambi ma la realtà fatta 87 volte più piccola - Plastico che a me colpi in maniera tale da farmi demolire, avevo 17 anni, il plastico che avevo, pieno di binari, sopraelevate, 84 scambi

Io sono convinto che Stefano abbia gli occhi e che se si mette a guardare la realtà difficilmente ritroverà quello che ha riprodotto ma questo non vuol dire che sia da condannare.

Apprezzo molto più lui che chi mette giù binari , scambi, loco con sound digit ecc... ma che lo fa su um piano di compensato e poi vende dopo 1 o 2 anni su eBay perchè si è rotto le balle di sentire .... ffiiiiiii...fiiiiiii .... , dleng -dleng ..... ciuf-ciuf ....
Credo, anzi sono convinto, che Stefano non si stancherà mai con il suo plastico e che la sua passione per i trenini durarerà per tutta la vita

Hai fatto bene Stefano a mostrarci il tuo plastico e sono convinto che se l'hai realizzato così lo volevi fare così perchè a te piaceva così.

Io, rispetto a quello che sognavo da ragazzino sto facendo un percorso diverso ... cerco di toglierli o nasconderli i binari e se dovessi fare un plastico nuovo (senza smantellare San Satiro ovviamente :) ) vorrei una linea da punto a punto (o cappio di ritorno o osso di cane) con una bella linea che si snoda tra campagne e piccoli centri urbani con due stazioncine rifinite in maniera maniacale ... facendo pure gli occhini alle formiche :mrgreen:

Un caro saluto

Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2019, 13:04 
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Iscritto il: martedì 13 marzo 2007, 13:40
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Località: Ostia
carthago ha scritto:
Carissimi: quando iniziai la costruzione del mio plastico mi ripromisi di documentare le fasi costruttive con foto in itinere. Fu solo una proposta non mantenuta e le uniche foto sono queste :oops: :oops: . Però il plastico è terminato già da due anni e, se avete 34 minuti di tempo da… perdere, potete vederlo a questo indirizzo youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=4Rx5ioA ... e=youtu.be

Il plastico è totalmente analogico. Mi aspetto i vostri commenti e saranno bene accetti anche quelli negativi, ma, vi prego, non siate troppo cattivi nei giudizi :lol: :lol: !!
Stefano


Ciao Stefano,
a me piace!

Complimenti per lo sforzo, la passione, la tenacia, la tecnica.

Luca


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2019, 13:35 
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Iscritto il: lunedì 10 agosto 2015, 1:15
Messaggi: 668
Sai cos'è che manca? Una planimetria dell'impianto! Considera questa possibilità per il futuro...

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