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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 14:19 
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Nome: Andrea Brogi
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Sono d'accordo con Marcello che al passaggio della locomotiva gli assi elettricamente accoppiati finiscono col fare comunque un corto
e il problema si ripresenta limitatamente alle locomotive ma è lo stesso problema iniziale.
Hai pensato a una limitazione di corrente tipo Fold-Back?

Tz ha scritto:
... ma l'isolante intermedio è molto più basso del fungo quindi al passaggio di ogni ruota avviene il CC ...

Questo invece non mi torna.
Se tu usi le scarpette isolanti peco 75 su rotaie cod 75 le scarpette fanno il pari del piano di rotolamento perché è cosi che sono stampate;
se usi le scarpette cod 75 su rotaie cod 100 allora mi torna.
Tuttavia mi fai venire un'altra domanda: i tuoi alimentatori sono di tipo lineare? e i condensatori da 3300uF sono il filtro del ponte raddrizzatore?


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 14:29 
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La fiammata, ovvero la scarica elettrica, e non il corto circuito, nell'esempio postato da Marcello è avvenuta perché sono sezionate entrambe le rotaie sulla stessa perpendicolare, se fosse sezionata una sola rotaia, o i sezionamenti fossero sfalsati di 40 mm, il problema non ci sarebbe, o sarebbe decisamente mimino, quasi inavvertibile. Meglio dire non c'è quando la presa di corrente è distribuita su più ruote dallo stesso lato/rotaia.
In questo esempio, poi si sommano due fenomeni:
- la extra corrente di apertura del circuito
- la extra corrente di chiusura del circuito
Questo perché:
- la ruota è alimentata dalla rotaia
- la ruota va nel vuoto e apre il circuito
- la ruota torna sulla rotaia e richiude il circuito.
Da non dimenticare che sia la ruota, sia la rotaia non sono i contatti di un interruttore.
Ciò spiega è perché né Tz, né Marcello hanno problemi sul plastico.

In tutto ciò, però, c'è sempre da stare attenti alle correnti pulsanti, cioè quelle che escono da alimentatori PWM o digitali. In questo caso un sezionamento lungo almeno 2 mm e riempito di materiale isolante e tenero aiuta.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 14:39 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Il problema dei deragliamenti sugli scambi, è un fenomeno tutto a se stante, difficilmente avviene un corto secco, che fa intervenire le protezioni (se ci sono). Quasi sempre il corto è provocato da materiali (ruote) che si interpongono tra le polarità delle rotaie creando una certa resistenza, quindi non è detto che le protezioni intervengano, a causo di ciò mi ha quasi preso fuoco una 668: fortunatamente nessun danno.

Altro fenomeno che ho rilevato sul plastico sociale, nel quale, per semplicità, gli scambi d'uscita dei raddoppi sono tutti tallonabili, è che se la locomotiva ha un passo elettrico circa pari alla distanza che intercorre tra il cuore e il punto dove la rota inizia a spostare l'ago, ovvero il punto dove si crea il corto circuito, la fiammata avviene solo in uscita o/e entrata dal cuore isolato.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 15:25 
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Nome: Andrea Brogi
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Mah...
Il problema si risolve solo con l'interposizione di una limitazione di corrente o un regolatore tra il 4700uF e le rotaie.

Nel caso che il condensatore sia usato come Bulk per esempio
per un regolatore lineare sarà quest'ultimo a limitare la corrente
tramite limitazione interna e il problema neanche si presenta.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 15:55 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
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Cita:
Hai pensato a una limitazione di corrente tipo Fold-Back?


Dovrebbe essere, più o meno, il sistema usato da Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 16:18 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Andrea Brogi ha scritto:
- Hai pensato a una limitazione di corrente tipo Fold-Back?
- Se tu usi le scarpette isolanti peco 75 su rotaie cod 75 le scarpette fanno il pari del piano di rotolamento perché è cosi che sono stampate;
se usi le scarpette cod 75 su rotaie cod 100 allora mi torna.
- Tuttavia mi fai venire un'altra domanda: i tuoi alimentatori sono di tipo lineare? e i condensatori da 3300uF sono il filtro del ponte raddrizzatore?


- Tu vuoi cercarmi una soluzione per problemi che io non ho... :D e comunque qualunque modifica intenda apportare devo considerare di doverla moltiplicare come costi e spazi di installazione x 35... :shock:
- Ho cod. 100 acquistato e installato 20 anni fa e non sapevo nemmeno se esistesse già il cod. 75... :D
- Non esiste nessun raddrizzatore come tale ma è l'SCR alimentato in CA che realizza contemporaneamente il raddrizzamento (lascaindo passare la sola semionda positiva) e la regolazione (parzializzando la semionda), l'elettrolitico è in parallelo all'uscita... è, appunto, come se fosse il filtro in uscita di un raddrizzatore a semionda.

@ marco 58

Effettivamente i miei sezionamenti, anche se interessano sempre entrambe le rotaie per la necessità di inversione del BA (circolazione banalizzata), non sono MAI in asse su entrambe le rotaie ma sfalsati di alcuni cm per una maggiore tenuta soprattutto nelle curve.
Solitamente i deragliamenti mi accadono sugli scambi ma, tranne il caso raccontato sopra che mi ha provocato danni, al 99 % salta il fusibile...


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 16:22 
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...Ma forse non mi sono spiegato bene, riprovo con il disegnino.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 17:22 
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...O forse è meglio così, con lo scambio pronto per il ramo deviato.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 18:14 
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Marcello, non avevo notato l'inversione della polarità tra i due binari :?
però, così ... te la vai cercando :lol:

In quel caso, direi che conviene un tratto commutabile, da alimentare di volta in volta a seconda delle esigenze, anche in modo automatico.
Lo stesso problema lo avrò nel progettando plastico, e lo risolverò con il tratto commutabile, o/e con il principio del cappio di ritorno. Nel mio caso avrò un raddoppio su un ovale dove si derivano una linea verso una stazione di testa e un cappio di ritorno, e dal lato opposto un altro raddoppio.
Caso mai, il problema non sono tanto le locomotive, ma i veicoli trainati con illuminazione, che potrebbero fare ponte al momento sbagliato.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:49 
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Come quasi sempre succede, in elettronica non c' è LA soluzione, ma esiste una rosa di soluzioni.
Si discute, quì, di vari sistemi.
Questo non vuol dire che un sistema sia giusto o un altro sia sbagliato.
Significa solo che, per ogni situazione, occorre la soluzione adatta.
Ogni soluzione ha pro e contro. Ed ogni situazione avrà la propria soluzione migliore.
Quindi, nè io, nè Marcello, nè Tz, nè altri dobbiamo cambiare i rispettivi sistemi di regolazione del traffico.
Lo faremo se vorremo, ma finchè otterranno buoni risultati ...

Ma il caso proposto da Marcello è interessante per l' approccio adottato.
Non più "è il mio e lo faccio come voglio io", ma "è aperto a tutti e deve funzionare con meno problemi possibile, anche con inesperti".
Questo vincolo in più che Marcello si è dato, pone più difficoltà nella progettazione. E proprio di progettazione si tratta.
Vorrei far notare a chi fosse interessato, il metodo di impostazione del progetto. Può tornare utile.
Non si parte stagnando dei fili, o adottando la soluzione già conosciuta.
Si inizia, invece, analizzando i possibili problemi che si possono presentare nel funzionamento, una volta che il sistema sarà attivato.

Il primo passo è definire delle caratteristiche tecniche. Marcello ha definito :
1. nucleo di regolazione comandabile in tensione
2. erogazione di tensione compatibile coi decoders
3. erogazione fino a 3 A
4. protezione del regolatore dai cortocircuiti
5. protezione dell' armamento dagli effetti di cortocircuiti
6. protezione dei rotabili da scariche capacitive (valido per i cerchioni delle ruote)

Il tipo di utilizzo dell' impianto può portare a situazioni, rare per alcuni, ma possibili in quella situazione. Per esempio, il rotabile messo parzialmente deragliato sui binari, che si avvia verso uno scambio su cui deraglierà ulteriormente, con alta probabilità di cortocircuito.

In questo caso occorre evitare entrambi i casi descritti negli interventi di Marcello e di Tz :
- scarica di una capacità in un punto concentrato, che potrebbe creare un piccolo cratere sulla ruota
- erogazione di corrente ad un cuore, con pericolo di surriscaldamento, deformazione e fermo impianto

Anche i punti 1 e 2 creano vincoli.
Il fatto che il regolatore di tensione debba essere comandabile in tensione (punto 1) e non, per esempio, con un potenziometro collegato internamente, stringe la possibilità di configurazioni circuitali.
E la necessià di avere una tesnione continua o pulsante (punto 2) vincola il sistema di regolazione.
Quindi, nell' impostazione del sistema si dovrà tenere conto di tutti questi vincoli.
L' ideale sarebbe una regolazione switching con limitazione di corrente. Vedere alla fine del mio intervento successivo.

Questo era solo per far notare un tipo di approccio che è indispensabile per realizzazioni che si propongano obbiettivi non banali.


Stefano Minghetti

e non ho finito ...


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:52 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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marco_58 ha scritto:
..........Caso mai, il problema non sono tanto le locomotive, ma i veicoli trainati con illuminazione, che potrebbero fare ponte al momento sbagliato.


Beh, quello dei veicoli illuminati non lo vedo come un problema ma piuttosto come una garanzia.
L'impianto deve essere in grado di rilevare la presenza dei veicoli e l'illuminazione delle vetture ne è un metodo infallibile, oltre all'indubbio effetto scenico, lo ritengo determinante per la sicurezza dell'esercizio perchè permette di rilevare la presenza dei veicoli, la completezza del treno, di occupare/liberare il BA, di occupare i cdb impedendo l'indebita manovra di deviatoi, di liberare un itinerario ecc...


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:53 
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Nome: Andrea Brogi
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Si Marco, quell'inversione è proprio perversa...

Tz, visto che te non hai il problema che ha Marcello mi interessava di capire il perché,
per questo ti stavo bombardando di domande. :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 21:56 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
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Tornando ai circuiti elettronici ...

Il circuito da mè ipotizzato non ha un vero e proprio foldback, perchè esso interferirebbe con la possibilità di regolazione della tensione di uscita.
Si basa sulla limitazione del componente LM1084.
Ma riflettendo, forse la corrente di limitazione, da 5A a 8A, è troppo elevata per i nostri usi. Inoltre è da considerare l' osservazione di Tz, quando riporta il caso del suo amico che con LM317 non si era trovato bene.
E' vero che i circuiti integrati di oggi (i nuovi modelli) sono più affidbili di quelli di 10 anni fà. Ma conviene modificare la limitazione di corrente. Così :
Allegato:
SchemaRegolazioneSezioneAnalogico-limitazione-copia.JPG
SchemaRegolazioneSezioneAnalogico-limitazione-copia.JPG [ 58.58 KiB | Osservato 7305 volte ]

La limitazione di corrente resta sempre opera del regolatore LM1084, ma esso è pilotato dal transistore PNP.
A 3A, la caduta di tensione sulla resistenza da 0.22 Ohm è sufficiente a far entrare in conduzione parziale il transistore PNP, che và a retroazionare il segnale sull' ingresso negativo dell' operazionale, riducendo il pilotaggio.
Il sistema (se non oscilla) si assesta velocemente alla corrente di circa 3A, abbassando la tensione di uscita quanto serve.

Resta il fatto che la regolazione è fatta mediante dissipazione, e che richiede un dissipatore adeguato, indicativamente da 3 °C/W. Non è piccolo.

La parzializzazione a 20 kHz non arriva al LM1084, perchè filtrata prima.

x Andrea Brogi : in uscita al pin 7 c' è un' onda quadra, con duty cycle proporzionale alla tensione di controllo.
Quest' onda "accende e spegne", mediante il 4148, l' onda pulsante, parzializzandola.
Cioè : l' onda pulsante viene modulata dal duty cycle proporzionale alla tensione di controllo.
A valle del filtro 1MOhm-2.2nF risulta un' onda pulsante di ampiezza proporzionale alla tensione di controllo.

x Marcello : non ci sono difficoltà a uscire in continua. Basta entrare direttamente al pin 3 del LM324. Togliendo gli altri due operazionali (pin 7-6-5 e pins 8-9-10), è sufficiente unLM358, che è la versione a due operazionali (cambiano i numeri dei pins).
Io ho pensato che tutti i decoders debbano funzionare con l' onda pulsante in uscita dai normali trasformatori "elettrotecnici".
Inoltre con la tensione continua pura certe locomotive partono solo quando la tensione è già un po' alta. E potrebbero non partire al via libera se la sezione è regolata bassa. Fà parte della mia esperienza coi transistori (fortunatamente terminata).
Una parzializzazione a 100 Hz, come nello schema iniziale, avrebbe tutti i vantaggi descritti da Tz (non dissipa, è sufficientemente "ruvido" da far partire anche a bassa velocità, eroga corrente), ma non sò come andrebbe coi decoders. Anche se mi aaspetto che, in assenza del telegramma DCC, si comportino come se fossero in continua.

Poi. La cosa migliore sarebbe un regolatore switching, con limitazione di corrente e magari con un po' di ondulazione.
Ma lo switching mi richiede più tempo per imbastire un' ipotesi. E richiede una serie di accorgimenti nel cablaggio.

Devo andare via per una settimana. Al ritorno proverò fare qualcosa.

Onde :
Allegato:
Forme d onda - copia.JPG
Forme d onda - copia.JPG [ 31.85 KiB | Osservato 7305 volte ]


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 22:14 
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Nome: Andrea Brogi
Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 15:03
Messaggi: 1111
Visto.
Ammetto che la mia lettura era stata un po' veloce e distratta da delle particolarità che non mi tornano
e che mi hanno distratto dal dettagli di alcuni valori di componenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: giovedì 18 luglio 2013, 23:12 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Ma come mi piace 'sto filetto... :mrgreen:


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