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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: giovedì 19 ottobre 2017, 5:39 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 7:15
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Ciao a tutti,
per misurare le tensioni a onda quadra (DCC sui binari, anche senza carico) tenete presente che ogni modello di tester fa a modo suo, nel senso che alcuni riescono a leggere la vera tensione, altri la trattano come se fosse una AC e danno letture diverse.
Per prove fatte, con una tensione DCC di 22V verificata con oscilloscopio, diversi tester vi daranno diversi valori, compresi fra 16 e 22V.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: giovedì 19 ottobre 2017, 9:14 
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Il tester nasce per leggere le tensioni efficaci e non di cresta, che poi l'onda sia sinusuidale piuttosto che quadra, poco cambia.
Però ...
però nel caso del DCC non si parla solo di tensione di alimentazione, ma di segnale digitale che porta anche alimentazione, quindi occorre misurare la tensione di cresta, che è semère quella "vera" quando si tratta di onde quadre: che , ribadisco, non va assolutamente confusa con la cerrente alternata.
Concludendo, per misurare la tensione DCC occorre l'oscilloscopio e non il voltmetro del tester.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: martedì 26 dicembre 2017, 15:39 
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Ciao giovani studenti e Auguri visto che ci troviamo nella settimana tra Natale e Capodanno.
Avrei tante domande da farvi.... intanto vado a cercare il termometro per misurarmi la temperatura.
Auguroni e a presto !!!


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 10:23 
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L28 ha scritto:
Ciao giovani studenti e Auguri visto che ci troviamo nella settimana tra Natale e Capodanno.
Avrei tante domande da farvi.... intanto vado a cercare il termometro per misurarmi la temperatura.
Auguroni e a presto !!!

Buongiorno a tutti.
Come ho annunciato ieri avrei una valanga di domande da farvi, ma vado passo passo affidandomi alle VS maestrie e impeccabile esperienze. Per lungo tempo ho meditato se fare il mio primo plastico in DCC o in analogico con la priorità di essere modulabile. Ho deciso per il digitale per tutta una serie di valutazioni fatte e per i vantaggi che esso offre. Per la parte elettronica ho saputo che un buon alimentatore può essere quello di un computer da rottamare. Trovando questo tipo di alimentatore quali vantaggi si hanno rispetto a uno che si trova normalmente in rete per il modellismo ???
Sarà forse perché ha più uscite dovendo alimentare tanti parti elettroniche tipo lettore DVD ecc... ecc... ???
Grazie

Saluti

Angelo


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 12:57 
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L28 ha scritto:
...
Per lungo tempo ho meditato se fare il mio primo plastico in DCC o in analogico con la priorità di essere modulabile. Ho deciso per il digitale per tutta una serie di valutazioni fatte e per i vantaggi che esso offre.
...


Se lo fai digitale, a cosa ti servirebbe un alimentatore per PC?

E qui per "modulabile" cosa intendi?


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 14:48 
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Ha ragione Tu !!!
Spesso non mi so spiegare.
Per modulabile intendevo "assemblabile" ovvero moduli di plastico o sezioni da assemblare tra loro per ottenere un plastico completo anziché costruirlo fisso.
Per quanto riguarda l'alimentatore da PC "forse meglio trasformatore" per convertire il V220 a V12 cui va collegata la centrale DCC che dovrà gestire il circuito o "pista" ferroviaria.
Ovviamente da questo non avrò enormi risparmi, cmq è sempre bella l'arte di arrangiarsi.
Poi ripeto, se mi sono rivolto a Voi è per avere chiarimenti e sostegni per illuminarmi in un campo a me sconosciuto.
Saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 15:04 
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Si comincia a capire.
Però, qui non nominare pista ferroviaria ... rischi grosso :wink: si chiama tracciato ferroviario.

In digitale la centralina ha già il suo alimentatore e in pratica ci vuole solo quello (il resto lascialo ai professionisti dell'elettronica).
In DCC l'arte di arrangiarsi serve solo in pochi casi e se si è padroni della materia, altrimenti si perdono: tempo, denari, vita.
Il tipo di alimentazione utilizzata ha niente a che vedere con il fatto che il plastico sia modulare o meno.
Secondo me è meglio che ti fai affiancare da qualcuno esperto sul posto.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: mercoledì 27 dicembre 2017, 15:13 
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Grazie per i consigli.
Ne terrò conto.
Saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: lunedì 8 ottobre 2018, 13:55 
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Io riporto in alto questo filetto per una questione che non riesco davvero ad inquadrare.

Gli americani li chiamano "Feeder Wires", gli amici modellisti romani "Le calate". :D
Da quel - pochissimo - che ho capito, in pratica sono fili di rame che servono a portare l'alimentazione in DCC lungo i binari, andando ad "aiutare" il passaggio di corrente che normalmente avviene attraverso le rotaie e le scarpette metalliche. Giusto? :oops:

Di domande ne avrei tante: esiste qualche guida passo passo su come realizzare questi collegamenti? Sono necessari per un impianto con una dozzina di metri lineari di binario?

Mi ha un po' sorpreso di aver trovato in rete informazioni frammentarie, forse proprio perchè non ho ben inquadrato di cosa si stia parlando... :oops: :oops: :oops:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: lunedì 8 ottobre 2018, 22:23 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Riassuntivamente e in modo sufficentemente semplice (si sta comunque parlando di elettrotecnica e dei problemi che essa deve risolvere ogni giorno).
Cosa significa Feeder Wires", gli amici modellisti romani "Le calate"?
Normalmente in italiano e nell'ambiente impiantistico elettrico, si chiamano dorsali di alimentazione o linee di distribuzione generale.
Concettualmente, e di fatto, di tratta delle linee principali che con opportune derivazioni alimentano le varie parti dell'impianto elettrico.
Le derivazioni si chiamano calate per il semplice fatto che genericamente queste linee sono posizionate in alto e i punti d'utilizzo più in basso ad altezza d'uomo.
Preciso che nelle reti di distribuzione, salvo casi specifici: civile, terziario, e industriale, di fatto, questa forma di distribuzione non è ammessa.

Detto ciò vediamo a cosa serve in un plastico o più genericamente in un tracciato ferroviario modellistico, questo tipo di distribuzione della corrente elettrica.
Dal punto di vista elettrotecnico le rotaie sono uno scadente conduttore di corrente (anche al vero), se poi aggiungiamo anche la presenza delle scarpette di giunzione arriviamo al pessimo conduttore: sorvoliamo al momento sulle ragioni tecniche.
Per sopperire a questi problemi si usa costruire delle "dorsali di alimentazione" che in base al plastico possono seguire pari pari il tracciato dei binari, oppure passare nelle vicinanze.
Per costruire queste dorsali si usa normalmente del filo elettrico in rame isolato avente sezione minima di 1,5 mmq e massima di 4 mmq *. Quando possibile conviene non interrompere mai questi conduttori, si spela dove serve e con saldura o opportuni morsetti si derivano le alimentazioni per le rotaie, tipicamente una ogni circa 1-1,2 metri.

Da non dimenticare mai che in caso di DCC siamo in presenza di treni di onde quadre bipolari che sono una trasmissione dati seriale, e non una corrente alternata, se fosse corrente alternata sarebbero onde sinosuidali.
Per sapere come con una trasmissione dati si può alimentare anche un trenino, andiamo alla prossima puntata.

* Nota
Per la correnti in gioco le sezioni sono esagerate, ma quello che conta è limitare la cdt = caduta di tensione. La caduta di tensione è dovuta:
- all'impedenza del conduttore elettrico
- alla tensione presente
- alla corrente circolante
- al tipo di corrente, continua, alternata, pulsante, monopolare, bipolare, e nel caso di corrente alternta alla sua frequenza
- alla forma costruttiva dell'impianto elettrico.
L'impedenza è indicata con la lettera Z e si misura in Ohm. Per chi vuole dormire sonni agitati https://it.wikipedia.org/wiki/Impedenza
La cdt si calcola in % della tensione nominale, normalmente è ammesso un valore max del 10% per garantire il funzionamento delle apparecchiature elettriche; ma nel caso dei trenini in analogico il 10% vale 1,2V, e in digitale 1,4-2,0V.
Una cdt così alta in digitale potrebbe non rendere operative alcune funzioni presenti nei decoder, ad es. la frenatura ABC.
Attenzione si parla d'impedenza e non di resistenza in quando nel calcolo del suo valore intervengono:
- la pura resistenza del conduttore Ohm/km
- la capacita derivante dall'affiancamento dei conduttori
- la frequenza della corrente, se alternata
- il fatto che i conduttori siamo trefolati o no tra di loro
- le caratteristiche dell'isolante
- fattori ambientali.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 8:32 
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Iscritto il: domenica 4 marzo 2018, 23:42
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Località: Granducato di Toscana
Grazie della piccola lezione introduttiva, ha fatto luce su più aspetti. :idea:
marco_58 ha scritto:
Normalmente in italiano e nell'ambiente impiantistico elettrico, si chiamano dorsali di alimentazione o linee di distribuzione generale.

A livello operativo, dunque, per realizzare delle dorsali, servono: filo di rame delle sezioni indicate, connettori (ho sentito parlare dei mammuth, ma immagino non siano gli unici). Sembra piuttosto semplice e relativamente poco costoso.
I fili si saldano alle rotaie da sotto con il classico metodo stagno + flussante, giusto? Immagino che una volta che il binario è verniciato e col ballast la saldatura sia praticamente invisibile. :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 9:00 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
Messaggi: 2853
Località: Torino
Se non puoi saldare le discese alle dorsali io più che tagliarle per metterci il mammut di derivazione, userei i rubacorrente tipo questi:

https://www.amazon.it/Aussel-Connettori ... bacorrente

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 10:21 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
Messaggi: 4980
Località: Pistoia
Per semplificare le cose, spesso faccio così, elimino i morsetti che non mi piacciono, e collego i fili così: ammettiamo che il giallo sia uno dei due conduttori che portano corrente, ed il celeste uno dei due che deve essere saldato sotto la rotaia.

Immagine

Puoi avvolgerli in modo stretto tra loro per 2 - 3 cm, poi li saldi, tagli ad un centimetro circa, inserisci un pezzetto di tubetto termo restringente ed è fatta. collegamento sicuro al 100%.

Immagine

Il termo restringente basta scaldarlo con un accendino che si restringe e resta bloccato isolando il collegamento.

Io non scenderei sotto la sezione di 0,5 mmq per i fili che portano corrente, quello che salderai sotto la rotaia può essere anche più piccolo.

Il tubetto lo puoi trovare anche da Rigi in Capostrada, lo vendono in sacchettini che ne contengono 50 cm a 1,70 €. Hanno anche il filo, ma non so se di 0,5 comunque se usi quello da 1 mmq è tutta salute.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 11:19 
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Iscritto il: domenica 4 marzo 2018, 23:42
Messaggi: 365
Località: Granducato di Toscana
Marcello (PT) ha scritto:
Per semplificare le cose, spesso faccio così, elimino i morsetti che non mi piacciono, e collego i fili così
Sicuramente questo semplifica ancora di più la vita! Grazie, anche delle indicazioni del negozio dove andare. :wink:

Ok, lo schema generico da seguire è questo, dunque, preso dal web:
Immagine
Nero per una rotaia, rosso per l'altra, il tutto collegato alla centrale DCC. Sul tracciato non ho cappi di ritorno, quindi la cosa è relativamente semplice.

Un'ultima domanda: questi cablaggi a che punto della costruzione del plastico è bene farli? A logica, potrei pensare prima di realizzare le saldature binario - filo di collegamento, dopo posare i binari secondo il progetto e DOPO fare i collegamenti tra flli dorsale-binario e dorsale stessa. :idea:

Vi chiedo scusa se magari ho chiesto alcune cose di una banalità sconvolgente. In genere cerco sempre di informarmi prima di fare domande a vanvera, ma su questo tema non avrei saputo dove cominciare. :oops:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: l'impianto elettrico
MessaggioInviato: martedì 9 ottobre 2018, 11:31 
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Se non chiudi ad anello la dorsale di alimentazione è meglio (tecnicamente è pure vietato).
In analogico e in un plastico l'anello si può anche magari fare, con il DCC è meglio evitare.
Anzi, anche l'ovale delle rotaie sarebbe opportuno non si chiudesse ad anello, basta mettere le scarpette isolanti in almeno due punti e creare delle sezioni lunghe circa 500 mm in più del treno più lungo.

Qualche "elettricista" risponderà che non serve, ma da addetto ai lavori sulle trasmissioni dati seriali e impianti elettrici con segnali "delicati" lo consiglio sempre in presenza del DCC.


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