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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 24 novembre 2015, 23:02 
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Buona serata agli amici del forum!

Finalmente sono riuscito a terminare il lavoro sulla rampa tra la stazione nascosta e Caprazzino.

Il primo passo, dopo una abbondante passata di carta vetrata per spianare le imperfezioni delle giunzioni tra i moduli della rampa, è stato incollare la rappresentazione in scala 1:1 dei binari ottenuta con Templot, la stessa che avevo utilizzato per ritagliare i moduli dal compensato, come potete vedere dalla foto qui sotto.

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Per farlo ho steso un strato di colla vinilica che ho poi provveduto a assottigliare il più possibile con una spatola metallica. Conviene usare veramente poca colla perché, essendo a base acquosa, tende a fare increspare i fogli di carta. Per questo motivo, al termine dell'incollaggio di ogni singola parte provvedo sempre a ripassare il tutto facendo rotolare sopra il baratolo di colla ed esercitando una leggera pressione: solitamente questo è sufficiente a spianare le eventuali grinze.

Trovo molto utile questo passaggio perché mi permette di vedere in opera il binario prima ancora che questo sia posato. Inoltre mi permette di posizionare molto più facilmente lo spessore di sughero da 4mm che serve sia da spessore per simulare il corpo della massicciata, sia per insonorizzazione.

In particolare ho fatto uso, come per il resto del plastico, di un rotolo di sughero, molto economico, alto mezzo metro e spesso 2mm. Per i tratti rettilinei solitamente ritaglio una striscia larga 3cm, pari alla larghezza delle traverse. Per i tratti in curva la procedura è un po' più tediosa, ma assolutamente necessaria.

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Si tratta infatti di ritagliare una serie di striscioline larghe 1cm, che andranno poi affiancate ed alternate per formare il corpo da 3cm. Nel mio caso si è trattato di tagliarne una trentina circa: in questo caso un buon cutter affilato ed una riga metallica possono velocizzare notevolmente il lavoro.

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Il taglio delle strisce di sughero è un buon esercizio di pazienza che può essere fatto anche sul tavolo di casa, magari mentre la mia consorte è intenta a realizzare i suoi lavoro all'uncinetto (link). Se il cutter è ben affilato bastano poche passate per ottenere un risultato preciso e senza strappi anche alle estremità. Un pezzo di cartoncino spesso un paio di millimetri è sufficiente per evitare di rovinare ogni oggetto "non modellistico".

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Una volta preparate tutte le strisce e controllato che l'incollaggio dello schema sul compensato sia già terminato, è giunto il momento di incollare il sughero sul plastico. Per un lavoro più preciso suggerisco di partire dal lato più vicino e progressivamente di allontanarsi. Inoltre risulta molto utile cercare di alternare le strisce come fossero mattoni: in questo modo, eventuali tendenze ad allargarsi alle estremità verranno contenute dagli strati adiacenti.

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Per i tratti più ostici, soprattutto dove le strisce sono corte può fare comodo servirsi di una spizza di legno trattenuta da due puntine da ingegnere. Altro consiglio: se pensate di utilizzare anche voi sughero in rotoli, abbiate cura di incollarlo in modo tale che le eventuali lievi curvature siano rivolte verso l'alto: in questo modo sarete sicuri che, anche qualora la colla non abbia raggiunto ogni punto, il sughero assumerà sempre un profilo piatto. Terminato il primo strato si può procedere subito ad incollare il secondo, avendo sempre cura di alternare le strisce.

In corrispondenza dei punti di giunzione tra i moduli si possono adottare due strategie. La prima, che vedete illustrata nelle due precedenti fotografie, prevede di tagliare preventivamente il sughero prima di incollarlo e di controllare che la colla non penetri tra un modulo e l'altro utilizzando un foglio di carta plastificato. In alternativa, il secondo metodo prevede di tagliare il sughero solo in un secondo momento, ad incollaggio completamente avvenuto. Non ho notato grosse differenze tra i due sistemi, tranne per il fatto che il secondo è leggermente più veloce.

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Terminata la posa delle strisce, una buona dose delle solite bottiglie da due litri permette di ottenere un incollaggio uniforme e preciso.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 8 dicembre 2015, 18:39 
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Buona serata agli amici del forum!

Che fare mentre il sughero asciuga? Vale la pena di iniziare a pensare al resto del piano di stazione di Caprazzino, che occuperà i restanti quattro moduli con telaio scatolare. Ovviamente questo vuol dire nuovamente dedicarsi al taglio ed all'incollaggio dei fogli A4. Vista la noia del procedimento, se avete un amico con un plotter non esitate a contattarlo: vi risparmierete un sacco di tempo e di piccole imprecisioni. In assenza di tale strumento, Templot vi viene incontro permettendovi di squadrare ogni foglio, così che, una volta tagliati, i bordi corrispondano.

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Questo è il risultato per Caprazzino, in sole 68 pagine: in primo piano in basso potete vedere la sagoma già ritagliata della rampa appena ricoperta di sughero. Al centro della foto a destra si può osservare il primo anello della rampa elicoidale in direzione di Frontino, mentre in secondo piano a sinistra il piano binari della stazione di Caprazzino.

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Qui sopra potete vedere il dettaglio della radice destra, con in secondo piano il raccordo industriale. Al centro della foto il doppio scambio inglese e le due comunicazioni semplici su cui inizierò a lavorare non appena terminata la realizzazione dei moduli di base della stazione e la posa del sughero.

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Questo invece è un dettaglio della radice sinistra, con in alto a sinistra la breve asta di manovra che permette la movimentazione dei carri tra i binari 3 e 4, il binario del piano caricatore ed il raccordo industriale. In primo piano potete vedere il binario di sorpasso per la linea principale Fermignano-Ponte Messa che permette di accedere sul lato destro al piccolo deposito ed ai suoi annessi.

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Altrettanto utile è la rappresentazione in scala 1:4 dell'intero plastico. Innanzitutto più maneggevole -6 fogli A4 sono perfetti per contenere tutto l'impianto-, è molto comoda anche per studiare ed appuntare la posizione degli elementi di sostegno che devono essere realizzati per sostenere il piano di stazione, come potete vedere qui sopra. In questo caso, oltre ai binari, ho riportato anche la posizione di tutti gli elementi di sostegno progettati in precedenza.

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Ed eccoli qui, i due sostegni disegnati. Come potete vedere purtroppo sono entrambi sghembi rispetto al resto dell'intelaiatura, ma questo è stato necessario per far si che le due rampe verso la stazione nascosta e verso Frontino vengano sostenute ad 1/3 e 2/3 della loro estensione su questo modulo. Inoltre il sostegno in secondo piano è lievemente ribassato rispetto a quello in primo piano per evitare di dover realizzare uno scasso su un listello da 15x15mm che ne avrebbe indebolito la struttura.

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Una volta terminata la realizzazione dei supporti principali è ora di iniziare la lavorazione del piano di appoggio. Questa volta ho deciso di realizzare il piano non in sezioni ma in un unico pezzo, così da sfruttare l'elasticità del compensato per ottenere una curvatura liscia e progressiva. Quindi è necessario ritagliare dalla riproduzione in scala 1:1 del plastico la porzione relativa alla radice destra. Nessun deviatoio è direttamente interessato dalla suddivisione dei moduli, quindi sono abbastanza sereno, tranne per il fatto che alcune traversine dovranno essere tagliate con un angolo piuttosto acuto.

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Dopo una certa dose di pazienza, indispensabile per realizzare tagli curvi, lunghi e precisi con il seghetto alternativo, questo è il risultato finale. Un metodo che ha prodotto buoni risultati è stato quello di tagliare lo schema su carta prima di tagliare il compensato. Fissato al compensato con alcuni punti di nastro adesivo lo schema già tagliato, ho proceduto al taglio cercando di accostare quanto più possibile la lama al foglio di carta senza rovinarlo.

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Dopo aver ripassato i tagli con carta vetrata, ho riportato a matita sui supporti i contorni delle rampe, come potete intravvedere qui sopra. A questo punto ho riportato a livello i due estremi del supporto in secondo piano; infatti solo la parte centrale di questo supporto è interessata dalle rampe: a destra nella foto, più vicino al bordo del plastico, verrà realizzato il deposito, mentre a sinistra, più verso il centro, troverà posto il magazzino merci, ed entrambe queste aree sono a livello con piano di stazione.

La prossima volta vi parlerò della realizzazione dei supporti secondari e dell'incollaggio del piano di base.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 15 dicembre 2015, 23:04 
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Buona serata agli amici del forum!

Il lavoro sul primo modulo della stazione di Caprazzino procede con soddisfazione. Partiamo dai supporti secondari: come potete vedere dalla foto sottostante, ho aggiunto all'intelaiatura una serie di supporti quasi perpendicolari ai principali. Questi listelli seguono approssimativamente le linee di confine delle zone piane di questo modulo e mi servono per evitare che il ripiano in compensato da 4mm fletta sotto il peso delle locomotive che transiteranno sul plastico.

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In questa foto potete anche osservare che hanno già preso forma i due supporti intermedi della rampa di accesso all'elicoidale che porterà da Caprazzino a Frontino. Uno di essi è al centro dell'immagine, mantenuto in posizione dal un morsetto a ganascia.

La difficoltà nella realizzazione di questi supporti, è stata tutta nei tagli ad angolo non retto: dal mio punto di vista il modo più semplice e veloce per effettuare un lavoro preciso è usare i listelli principali come guida ed usare una matita per tracciare il profilo del taglio. Dopodiché ho tagliato ad 1, massimo 2 mm di distanza dal segno con la sega per tagli obliqui e ho rifilato il tutto con la levigatrice. Ho notato che la guida angolare della mia Proxxon tende a cedere leggermente se la pressione che esercito con il legno contro il disco è troppo elevata; per migliorare il risultato uso la guida come riferimento per posizionare un listello di legno ausiliario che blocco con un morsetto a vite.

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Altro passaggio degno di nota è il bloccaggio dei listelli. In questo caso, il fatto che i tagli siano obliqui facilita il compito. Infatti sono stati sufficienti due blocchetti di legno tagliati a cuneo per bloccare in posizione il supporto secondario, dato che questi non può ruotare. Osservando il supporto di sinistra, potete vedere alle estremità due morsetti a vite che bloccano ciascuno un cuneo: in questo caso ho usato il lato piatto così da porre il morsetto a 90° rispetto al supporto principale. Al centro invece potete vedere un morsetto a ganascia che blocca due cunei: qui invece ho usato il lato angolato del cuneo per far sì che la pressione venga esercitata contemporaneamente sui due listelli da incollare.

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Ultimo passaggio che ho effettuato prima di passare all'incollaggio del supporto di base è stato verificare la pendenza generata dai supporti della rampa. Ho ritenuto necessario questo passaggio proprio perché non ho usato i miei tanto amati pilastrini: un errore avrebbe potuto portare in questo caso ad una pendenza difforme da quanto progettato con antiestetici saliscendi. In questo caso, dove il raggio di curvatura della rampa è molto ampio, niente di meglio di una buona riga da 80cm, meglio se metallica. Qualora come il sottoscritto abbiate a disposizione solo una buona vecchia riga di legno, suggerisco di usarla di taglio: la probabilità che con gli anni si sia imbarcata in questa direzione è decisamente trascurabile.

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Vista l'estensione della superficie di compensato da incollare, e considerato che esso dovrà assumere pendenze diverse, passando con continuità dall'una all'altra, questa volta mi sono concesso un po' di tempo per verificare preventivamente quale disposizione di morsetti e pesi avrebbe garantito la migliore adesione del ripiano ai supporti. Fortunatamente è stato tutto molto semplice, tranne nel punto in primo piano dove una deformazione del compensato ha richiesto una combinazione di morsetti e listelli di legno per distribuire uniformemente la pressione.

Usare le bottiglie da 2 litri ha inoltre messo in evidenza la tendenza del legno a flettere leggermente lungo le rampe, così come temevo ed avevo già verificato nei primi tratti della rampa lato stazione nascosta. Per questo ho aggiunto 4 listelli secondari a nervatura dei tratti di rampa più a destra, quelli più lontani dalla radice della stazione per intenderci.

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Ovviamente a questo punto ho dovuto modificare i criteri di bloccaggio del compensato per essere sicuro che il pannello aderisse bene all'intelaiatura. Come potete vedere la disposizione dei morsetti sulla parte anteriore e posteriore è praticamente immutata, mentre ho dovuto aggiungere contrappesi al centro delle rampe per consentire un corretto incollaggio del compensato sulle nervature sottostanti. Anche in questo caso, terminato l'incollaggio, ho verificato che la rampa effettivamente non si deforma anche se caricata con 2 kg al centro della campata.

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Infine ho rifinito le parti di rampa eccedenti il modulo. Dopo qualche prova, il metodo più pratico e veloce è consistito in un righello metallico bloccato con morsetti all'intelaiatura a fare da riferimento per il taglio da effettuarsi con un cutter ben affilato. Il risultato è eccezionalmente preciso e pulito e richiede solo una minima passata di carta vetrata per eliminare le eventuali schegge. Qui sotto potete vedere il risultato finale prima di procedere all'incollaggio dello schema dei binari.

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Nella foto che segue invece potete osservare come si presenta il modulo visto dall'imbocco della rampa ascendente: sulla destra potete vedere le nervature della base della rampa verso Frontino, mentre in primo piano risulta evidente la complessità dei supporti che sostengono le due rampe.

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A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 16 dicembre 2015, 17:22 
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Sono un neofita e ti faccio tantissimi complimenti per il patrimonio fermodellistico che stai postando. Il ti suggerirei di fare un libro, la minier di informazioni che stai postando si trovano con il lanternino nelle varie riviste e libercoli prodotti.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 17 dicembre 2015, 16:50 
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Caro russo,
ti ringrazio per l'apprezzamento: mi fa piacere sapere di aver scritto qualcosa di utile per qualcuno.
Spero tu possa trovare altrettante informazioni nei prossimi post!

Un caro saluto,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 17 dicembre 2015, 18:15 
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Seguirò con molto piacere.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 22 dicembre 2015, 23:36 
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Buona serata agli amici del forum!

La scorsa settimana è stata abbastanza produttiva: terminato il lavoro sul primo modulo della stazione di Caprazzino con l'incollaggio del piano binari sul compensato, sono passato a lavorare il secondo modulo, sul quale risiederà la maggior parte dei deviatori della radice destra della stazione.

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In totale il modulo sarà suddiviso in tre parti, tutte amovibili per poter accedere all'elettronica ed alla stazione nascosta sottostante. Qui sopra potete vedere lo schema della porzione centrale relativa ai binari di corsa e di scalo. Tra questa porzione ed il muro vi saranno il piano caricatore ed il raccordo industriale, mentre dal lato dell'osservatore verrà posizionato il primo marciapiede, il fabbricato viaggiatori ed altri annessi.

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Per ridurre al minimo lo spreco di compensato e mantenere una forma il più possibile rettangolare ho deciso di suddividere la superficie in due metà, sfruttando il parallelismo dei lati diagonali. La punta a becco che vedete al centro della foto serve per ospitare la massicciata dello scambio che da origine al piccolo deposito locomotive di pertinenza della stazione di Caprazzino.

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Ed ecco come verranno disposti i pannelli sul modulo centrale: dopo aver eliminato la parte in sovrapposizione, lasciata appositamente per poter gestire eventuali imprecisioni nella realizzazione della struttura sottostante, questa porzione di modulo occuperà diagonalmente il centro, sovrapponendosi in parte con la stazione nascosta e lo scambio che da origine al cappio di ritorno.
E' proprio per questo motivo che ho la necessità che il tutto sia amovibile con la massima semplicità. Al tempo stesso devo però anche garantire un corretto e preciso allineamento con le restanti porzioni del plastico.

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Per soddisfare questa esigenza ho pensato di realizzare due telai ad incastro. Il più esterno, fisso, servirà come punto di appoggio per sostenere ed allineare i bordi dei moduli tramite dei tasselli da legno, ovviamente amovibili. Il secondo, più interno, costituirà l'intelaiatura di supporto ed irrigidimento del compensato su cui poserà la sede stradale. Nella foto qui sopra potete vedere il risultato al termine dei lavori sulla prima coppia di telai, con i due telai già inseriti uno dentro l'altro.

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Tutto il lavoro ovviamente è partito dalla realizzazione sei supporti secondari realizzati con i soliti listelli da 14x14mm. In questo caso è stato essenziale controllare l'ortogonalità dei vari pezzi al fine di non ostacolare le operazioni di inserimento e rimozione dei telai. Non solo: è stato necessario conservare anche la possibilità di inserire e rimuovere comodamente i bulloni che collegano fra loro i vari moduli.

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Altrettanta cura è bene riporre nella realizzazione dei fori per i tasselli di bloccaggio. In questo caso niente di meglio che bloccare fra loro i due listelli che dovranno affacciarsi e praticare il foro guida con una punta sottile. Dopo di che, ho posizionato un blocchetto sacrificale per evitare che il foro di uscita risulti sfrangiato ed ho praticato il buco con una punta di diametro leggermente superiore a quella del tassello, così da facilitare l'inserimento e l'estrazione di quest'ultimo una volta in opera.

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Per bloccare i listelli diagonali sono ricorso al solito metodo dei tasselli -a sinistra- e dei cunei -a destra. Ho trovato più efficacie realizzare prima il telaio esterno e poi inserire ad incastro il telaio interno: in questo modo infatti ho ottenuto non solo una guida per dimensionare i pezzi ma anche una sagoma che mi ha aiutato a mantenerli in posizione. Non ultimo, nella realizzazione del telaio interno, ho potuto lavorare poco alla volta con la levigatrice riducendo la lunghezza dei listelli fino ad ottenere un incastro preciso, cosa impossibile se avessi realizzato prima il telaio interno.

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 I foglietti di carta in ogni angolo che avete già intravvisto nelle foto precedenti, e che vedete meglio qui sopra, mi sono serviti ad un duplice scopo: prima di tutto evitano che gli eccessi di colla usata per fissare tra loro le parti del telaio interno vadano ad incollare quest'ultimo al telaio esterno. In secondo luogo costituiscono un spessore sufficiente a bloccare in posizione il telaio senza che questo esca dalla sua sede prima del posizionamento definitivo dei morsetti.

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Ed ecco il risultato finale: due telai pronti per essere fissati ai piani di compensato che sosterranno i binari della stazione di Caprazzino.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 12 gennaio 2016, 21:41 
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Buona serata agli amici del forum e felice 2016!

Le vacanze di Natale sono ormai definitivamente finite ed anche gli ultimi ponti ormai si sono conclusi. Quest'anno mi posso dire decisamente soddisfatto di questi giorni di riposo, che io e mia moglie Silvia siamo riusciti a suddividere tra lavoro, parenti, amici ed un bellissimo viaggetto a Tirano in compagnia dei miei genitori. Viaggetto, quest'ultimo, ricco anche di spunti fermodellistici, viste le escursioni sul trenino rosso del Bernina, l'avvistamento della E636.117 in stazione a Sondrio e del Vre per prove REC in stazione a Tirano, soggetti sempre piacevoli da fotografare.

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Ma torniamo al plastico di Caprazzino: perdonate il post particolarmente lungo ma ho tanto da raccontare questa volta.

Dopo aver controllato il corretto inserimento in posizione del primo tassello -ed avere tirato un ovvio sospiro di sollievo nel vedere che combaciava alla perfezione- sono passato al taglio del secondo tassello, che a plastico finito ospiterà sicuramente parte del marciapiede del primo binario ed il bar della stazione di Caprazzino, più vari altri dettagli. Il taglio questa volta è stato più semplice per via della forma vagamente trapezoidale del pezzo, che mi ha permesso di riciclare quanto rimasto dal pannello di compensato usato per il primo tassello.

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Quanto invece al telaio di supporto ho deciso di optare per un telaio parziale: questa scelta è stata dettata dal fatto che ho necessità di lasciare lo spazio per estrarre facilmente le spine in legno che fissano il tassello centrale. Inoltre non essendo presenti binari, questa parte della struttura non dovrà reggere un peso eccessivo.

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In pratica, soltanto su due lati, quello più esterno e quello più a destra, ho usato listelli completi, mentre ho scelto di usare listelli più corti sul lato interno e sul lato di sinistra, dove devo tenere conto anche delle teste dei bulloni di ancoraggio. Per l'incollaggio del telaio ho usato il solito sistema del foglio di carta frapposto tra telaio e contro telaio. Il risultato finale lo potete vedere qui sotto, subito prima dell'incollaggio.

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Questa volta la procedura di fissaggio del telaio al pannello è stata un poco più complicata. Non essendo infatti il pannello diviso in due non ho potuto bloccarne una parte al telaio come avevo già fatto in precedenza. La soluzione fortunatamente è stata semplice ed ha prodotto buoni risultati. Dopo aver riportato a matita il contorno dell'intelaiatura fissa del modulo, ho iniziato bloccando il nuovo pannello al tassello appena completato tramite morsetti a vite e listelli di compensato, come potete vedere qui sotto.

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Poi con un paio di listelli ho ricostruito in modo temporaneo parte dell'intelaiatura del modulo e l'ho bloccata a quella del tassello, bloccando il tutto con morsetti a ganascia.

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A questo punto ho incollato in posizione il nuovo telaio e bloccato il tutto con abbondanza di morsetti a vite.

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Infine, per garantire un incollaggio più tenace ed uniforme ho provveduto a caricare il tutto con le solite bottiglie d'acqua avendo cura di sostenere il tassello, curandone il più possibile la planarietà. In particolare mi sono preoccupato che i morsetti a vite non toccassero mai il piano di appoggio, come potete vedere dalla foto che segue.

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Ed ecco il risultato finale, dopo le canoniche 24 ore di asciugatura: mi ritengo abbastanza soddisfatto, in particolare del fatto che i fori per le spine di bloccaggio del telaio al contro telaio siano ancora ben allineati fra loro.

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Prima di procedere verso la radice sinistra ho ancora tre tasselli da fare, uno dei quali andrà ad occupare lo spazio dove qui sopra vedete appoggiata la mia lampada da lavoro. Iniziamo dal più piccolo dei tre, quello che ospiterà parte della piccola rimessa locomotive e la girevole. Il progetto originale prevedeva una piattaforma da 9.5m di diametro, perfetta per girare la "Pierina", ma più mi sono guardato in giro visionando foto e filmati, più mi sono convito che mi convenga realizzare una girevole da 15m, come quella di Piazza al Serchio (link), per permettere la giratura delle 740 con tender a tre assi, 640 e soprattutto 625 (link), che frequentavano la stazione di Caprazzino con una certa frequenza subito dopo la ricostruzione della linea, nella seconda metà degli anni 50.

Per questo motivo ho optato per la realizzazione di un mini-telaio che lasci spazio a sufficienza per entrambe le soluzioni, come potete vedere dalla foto sottostante.

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La struttura a forma di doppia L è piuttosto comoda e facile da realizzare; inoltre, essendo basata su due triangoli, è decisamente resistente alle deformazioni. Prima di procedere all'incollaggio del piano di compensato ho completato il lato esterno sinistro con un altro profilato quadrato da 20mm di lato per l'incollaggio della futura fascia.

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Per ottenere un buon allineamento ho fatto uso di un listello ausiliario a mo' di contro-telaio, bloccato con morsetti a vite al telaio già costruito: a questo listello ho poi bloccato con altri morsetti il listello da incollare, come vedete dall'immagine della prova di posizionamento qui sopra. Prima di procedere all'incollaggio ho provveduto a realizzare i due fori -bloccaggio ed allineamento- sul lato adiacente al primo modulo di stazione.

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Come sempre ho scelto la soluzione bullone più tassello perché fino ad ora ha dato ottimi risultati. La spaziatura tra i due fori è di 5cm, più sufficiente per non indebolire la struttura. Terminato l'incollaggio ho al solito provveduto a bloccare il tutto con viti da legno da 4cm a testa conica, annegate nel legno tramite incasso, come vi ho già illustrato in un post passato.

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Terminate le operazioni sulla cornice, la struttura è pronta per essere incollata al resto del modulo. Essendo un modulo d'angolo, ho dovuto utilizzare un buon numero di morsetti per garantire un buon allineamento con tutta la struttura già realizzata. Anche in questo caso ho trovato molto utile l'uso di listelli ausiliari per facilitare l'allineamento dei pezzi: ne potete vedere due in corrispondenza dell'angolo che bloccano le escursioni verticali e laterali.

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Terminata anche questa fase ho tagliato a misura la lastrina di compensato da 4mm per la copertura ed ho proceduto all'incollaggio. Al fine di evitare deformazioni indesiderate della struttura sotto il peso delle immancabili bottiglie d'acqua, ho realizzato una gamba provvisoria, tenuta salda alla struttura tramite il solito morsetto a vite, in attesa di realizzare qualcosa di più solido per completare il basamento.

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Circa gli altri due tasselli, il primo, di cui vedete qui sotto l'ultima fase di incollaggio al telaio, andrà a colmare lo spazio rimasto tra il tassello che conterrà la parte destra della stazione di Caprazzino, su cui in questo momento è appoggiato, ed il muro.

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Il secondo, che nella foto che segue, andrà a coprire la radice della stazione nascosta e si attesterà contro l'angolo destro del fondale; per questo motivo vedete un taglio tondo: il raccordo circolare delle due pareti del fondale aiuterà a mascherare l'angolo.

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Questo tassello sarà sostenuto dai due telai che vedete qui sotto, che andranno come al solito ad incastrarsi in opportuni contro-telai realizzati con i listelli da 15mm.

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L'unica difficoltà è stata legata alla vicinanza con il muro per la quale ho dovuto rispolverare un vecchio morsetto a vite, utilissimo in questi casi per la sua sottigliezza, sebbene molto poco rigido. Terminato l'incollaggio dei telai, ho verificato il loro posizionamento sulla lastra di compensato. Il posizionamento sfalsato dei telai deriva al fatto che ho necessità di lasciare uno spazio di 8 cm per inserire e rimuovere i bulloni di fissaggio dei telai.

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E' ora venuto il momento di tagliare in due il pannello di compensato. Ho verificato che in questo modo è decisamente più semplice realizzare un buon incollaggio del telaio: realizzando il taglio con un cutter affilato non si andrà ad asportare materiale e quindi non si creeranno spazi vuoti.

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Dopodiché, senza incollare nulla, con i morsetti a ganascia blocco i telai ai controtelai, mentre utilizzo i morsetti a vite per bloccare i telai ad una delle due metà del pannello, avendo cura prima di controllare l'allineamento ai pannelli già realizzati.

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Una volta estratto il tassello procedo a rimuovere uno alla volta i morsetti ed a posizionarli lungo il contorno esterno, sempre avendo cura di inserire uno strato di compensato "sacrificale" per non danneggiare il ripiano.

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Ora è il momento di incollare la seconda metà del pannello: dopo aver regolato per l'ultima volta l'allineamento, blocco il tutto con i morsetti a ganascia poi con pazienza trasferiscono uno ad uno i morsetti a vite dalla prima alla seconda metà, aiutandomi con delle barre di legno - residuo di montaggio di un attaccapanni - per pressare i telai anche nei punti più distanti dal bordo.

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Non appena l'incollaggio è completato, procedo ad incollare la seconda metà in modo del tutto analogo.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 13 gennaio 2016, 19:19 
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Complimenti per l'ingegneria nella realizzazione della struttura e la sua pulizia ,
seguo con interesse il tuo lavoro .
Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 14 gennaio 2016, 15:45 
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Mille grazie!
Spero di poter essere di aiuto nel mio piccolo.

Saluti,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 19 gennaio 2016, 23:28 
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Buona serata agli amici del forum!

Il lavoro sui tasselli prosegue alacremente, secondo una modalità ormai consolidata di lavorazione dei telai. Qui sotto potete vedere la conclusione del lavoro sull'ultimo tassello della radice destra, quello che ospiterà la parte terminale del raccordo industriale. Per incollare al compensato il piano dei binari stampati con Templot questa volta ho fatto uso di una colla spray di tipo superchiaro.

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Sono rimasto molto soddisfatto del risultato finale: l'unica accortezza che ho dovuto adottare è stata quella di utilizzare uno scarto di legno per evitare che il getto dello spray finisse su altre superfici. Una cosa che ho osservato con piacere è la possibilità di distribuire la colla in eccesso con una spatola metallica. In questo modo sono riuscito, nei punti più difficili, a distribuire la colla lungo il contorno senza debordare.

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Questa è l'altra metà del lavoro: la superficie ottenuta è sufficientemente piatta, anche se ho dovuto correggere qualche asperità con la carta vetrata. Ho anche iniziato a posizionare le riproduzioni in scala 1:87 delle piante della rimessa locomotive e della piattaforma girevole. Avendo optato per una girevole da 15m, ho dovuto correggere leggermente il piano dei binari, come potete vedere dalla foto che segue.

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Per mantenere una curvatura il più possibile armoniosa e fluente ho fatto uso di una bacchetta di compensato, residuo di uno dei tagli. La bacchetta in questione è spessa 4mm, alta circa 6-8mm, lunga circa 40cm ed è molto flessibile. Costituisce a tutti gli effetti una buona approssimazione di una spline, uno strumento storicamente molto utilizzato nella progettazione delle superfici curve, oggi sostituita dal suo equivalente elettronico.

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Come nell'esempio dell'immagine qui sopra, è sufficiente ancorare la bacchetta a pochi punti per ottenere una curva che raccordi in modo armonioso i vari punti; nel mio caso, il vecchio tracciato al nuovo. Dal lato opposto ho lavorato sui tasselli che costituiranno la parte sinistra della stazione di Caprazzino: nella foto sottostante potete vedere evidenziata in verde il progetto della struttura che sorreggerà il fascio di binari.

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Questa volta ho optato per una soluzione "inquartata" sia perché la superficie da sostenere era maggiore rispetto ai precedenti tasselli e sia perché nella sua semplicità questa soluzione mi ha permesso di evitare conflitti con tutti i servomotori di comando per i deviatoi. La costruzione è basata come al solito sui miei fidi listelli piallati in abete da 15mm di lato ed il risultato è stato soddisfacente, come potete vedere qui sotto.

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Questa volta, grazie alla ortogonalità tra i pezzi, sono riuscito a realizzare tutta la struttura di supporto in una sola fase: è bastato mantenere in posizione con i morsetti i listelli che costituiscono la cornice esterna e fissare a pressione i listelli di rinforzo. E ovviamente pazientare fino ad incollaggio avvenuto. Intanto che la colla asciuga, ho iniziato la lavorazione del secondo telaio: qui sotto potete vedere il risultato a lavorazione quasi ultimata.

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Qui sotto invece potete vedere una delle fasi di incollaggio dei pannelli di compensato da 4mm alla struttura di supporto. La bottiglia, questa volta è lì solo per fare da contrappeso, non ha alcuna funzione ai fini dell'incollaggio.

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Circa la rimessa locomotive, penso che opterò per uno stile simile a quello della vecchia rimessa di Novafeltria, che potete vedere qui sotto.

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Quello che mi piace di questa ex-rimessa (link) -un tempo utilizzata anche come deposito degli autobus- è che pare costruita in due momenti diversi, quasi fosse stato necessario prolungarla. In particolare, rispetto alla porta che si può notare sul lato sinistro, la rimessa risulta asimmetrica, con gli ultimi tre moduli sulla destra costruiti successivamente ai primi sette. Osservando la rimessa dall'alto si può anche notare che il nuovo tetto è leggermente più stretto e più alto.

Non avendo trovato in rete alcuna pianta di rimessa locomotive ad 1 via come quella in foto, ho deciso di rielaborare uno schema ritrovato su Rotaie.it (link) fornito da Sergio Porcu di una rimessa a due vie -direi identica a quella comparsa su TTM44 o a quella realizzata da Luciano Lepri qui (link)-, eliminando uno dei binari ed allungando la rimessa di due moduli. Il risultato, sebbene ancora approssimativo, lo potete vedere qui sotto. Nella finzione modellistica, i due moduli sulla destra sono stati aggiunti negli anni '70 seguendo lo stesso stile, per permettere il ricovero durante la notte della Aln 668 che terminava il servizio a Caprazzino dopo l'ultima corsa della sera tra Rimini e Carpegna.

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A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 6:28 
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Nome: Benedict Littlesaturday
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Spettacolare lavoro di progettazione e falegnameria!
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 8:18 
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Iscritto il: mercoledì 18 dicembre 2013, 12:11
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Spettacolare esempio di una ingegneria e precisione! Ci vorrebbe un ttm extra

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 12:37 
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Sulla Rimini-Novafeltria ad un certo punto non fecero servizio anche delle automotrici a carrelli? Se non sbaglio finite poi sulla FCE, non ricordo se attualmente siano relitti o scatolette di tonno. Probabilmente l'allungamento fu fatto quando si passò da locomotive(tte) a vapore ed emmine a queste nuove automotrici.

Per il resto, come sempre, gran bel lavoro!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 23:14 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Sì, si tratta della ALn 52-10. Fu consegnata alla Rimini-Novafeltria nel 1955, poi passò alla FCE alla chiusura della linea. Su Santa Wiki si legge: " Il 21 gennaio 2015, alle 21:45, dopo l'arrivo dell'ultimo treno regolare, l'automotrice, con apposito convoglio speciale (ADe 14 + ADe 12 + rimorchiata R 552 + ALn 52.10 + RALn 6404 in spinta), partita dalla stazione di Catania Borgo, venne trasferita alla stazione di Riposto dove ditte specializzate procederanno alla sua demolizione. Sono state necessarie due automotrici di traino ed una in spinta, poiché l'ALn 52.10 non era funzionante."

Grazie a tutti per i commenti positivi! Mi fanno veramente molto piacere e sono contento di poter contribuire nel mio piccolo.

Saluti,
Nicola

NT in viaggio


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