Duegieditrice.it https://forum.duegieditrice.it/ |
|
Qualche idea per il primo plastico https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=7&t=115013 |
Pagina 1 di 2 |
Autore: | Dep. TS [ sabato 28 settembre 2024, 18:04 ] |
Oggetto del messaggio: | Qualche idea per il primo plastico |
Buongiorno a tutti! Da qualche mese ho ripreso l’interesse per i treni in generale e, in particolare, per il fermodellismo. E allora pian piano ho cominciato ad accarezzare l’idea di costruire il mio primo plastico, stimolata anche dalla rilettura delle uscite Hachette (con i loro pregi e i loro difetti) che avevo preso oltre dieci anni fa. Ho scaricato il software Scarm per progettare l’area della stazione e ho creato due “bozze”: la prima si tratta di una stazione su linea a semplice binario, la seconda, invece, di una su una linea a doppio binario. Ma prima qualche dato “tecnico”… Come epoca sceglierei la IVb-Va, in un periodo compreso approssimativamente tra il 1985 e il 1993, mentre, per quanto riguarda l’armamento, sarei orientato verso quello della Piko codice 100 senza massicciata. Certo, so che sarebbe esteticamente più bello un codice 83 o 75, ma comunque i binari Piko sono più sottili rispetto ad esempio a quelli Hornby-Rivarossi e tra l’altro, se mai acquisterò rotabili “vintage”, questi circoleranno (credo) senza problemi. Inoltre, sarebbe presente la trazione elettrica, ma sono incerto su come realizzare la linea aerea. Ah, sì, gestirei in digitale il movimento dei treni, mentre in analogico i deviatoi , l'illuminazione e i segnali. Tornando ai progetti per la stazione, ecco qui le due “bozze” a cui facevo riferimento. Per avere un’idea, la ferrovia che attraversa la stazione A sarebbe una linea a in zona collinare (e il paesaggio potrebbe lontanamente richiamare il tratto della Transalpina tra la galleria Revoltella e quella di Opicina), mentre quella su cui è posta la stazione B sarebbe una linea di pianura, come la Udine-Venezia. Allegato: Progetto1_ridotto.jpg [ 115.88 KiB | Osservato 2216 volte ] Allegato: Progetto2_ridotto.jpg [ 105.26 KiB | Osservato 2216 volte ] Inoltre, tenderei a costruire il classico ovale: sì, so che è poco realistico veder partire un treno verso una direzione e vederselo sbucare poco dopo dall'altra parte, ma siccome desidererei poterlo gestire sia in analogico sia in digitale, nel caso di cappi di ritorno - almeno così avevo letto qualche tempo fa - bisogna fare collegamenti elettrici diversi. Ovviamente mi rendo conto di essere solo alle prime armi e di avere ancora tutto da imparare, queste sono unicamente delle idee di massima assolutamente (e doverosamente) migliorabili, quindi, non serve dirlo, di ogni consiglio farò tesoro! Anzi, mi scuso in anticipo per la mia ignoranza... (P. S. chiedo scusa se mi capiterà di fare qualche pasticcio tentando di inserire le immagini ) |
Autore: | fao45 [ domenica 29 settembre 2024, 9:03 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Attento che nel circuito a un binario i treni provenienti da sinistra non hanno aste di manovra sufficienti per arrivare al magazzino merci e alla zona bassa. |
Autore: | Dep. TS [ domenica 29 settembre 2024, 12:03 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico | ||
Grazie mille per l'osservazione! Così va bene oppure le aste di manovra vanno allungate ulteriormente?
|
Autore: | Marcello (PT) [ domenica 29 settembre 2024, 12:11 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Salve. Hai detto: "primo plastico" lo hai detto nel senso che ne seguiranno altri? Se così fosse posso darti un consiglio, poi ne farai ciò che vuoi. Se è il primo di tanti, pochi binari, piccola stazione e cura massima nel dettaglio, a prova di foto. Sarà un ottimo punto di partenza. |
Autore: | Dep. TS [ domenica 29 settembre 2024, 13:23 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Nei miei sogni sì, potrebbero/dovrebbero seguire altri plastici a questo che sto adesso abbozzando Ti ringrazio per il consiglio: avevo però pensato appunto di mettere qualche binario in più rispetto allo strettamente necessario in modo da potermi sbizzarrire anche con le manovre e pure per parcheggiarvi a volte carrozze e/o locomotive senza toglierle dai binari, dato che sull'altro lato non avevo previsto una stazione nascosta. |
Autore: | Etsero17 [ lunedì 30 settembre 2024, 9:16 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico | ||
Dep. TS ha scritto: Buongiorno a tutti! Ma prima qualche dato “tecnico”… Come epoca sceglierei la IVb-Va, in un periodo compreso approssimativamente tra il 1985 e il 1993, mentre, per quanto riguarda l’armamento, sarei orientato verso quello della Piko codice 100 senza massicciata. Certo, so che sarebbe esteticamente più bello un codice 83 o 75, ma comunque i binari Piko sono più sottili rispetto ad esempio a quelli Hornby-Rivarossi e tra l’altro, se mai acquisterò rotabili “vintage”, questi circoleranno (credo) senza problemi. Inoltre, sarebbe presente la trazione elettrica, ma sono incerto su come realizzare la linea aerea. Ah, sì, gestirei in digitale il movimento dei treni, mentre in analogico i deviatoi , l'illuminazione e i segnali. Anch'io per il mio plastico ho usato i binari PIKO in codice 100 (A-Gleis) e sono molto contento della scelta (fatta oltre 10 anni fa). Il profilato magro li fa sembrare in codice 83. I deviatoi non mi sono piaciuti e ho deciso di auto-costruirmeli. Tutto il plastico è realizzato con i flessibili art. 55209 per ridurre le giunzioni e minimizzare le possibili cadute di tensione sulle scarpette. Dato che hai deciso (saggiamente) di gestire la trazione in DCC, il mio suggerimento è quello di fare la stessa cosa con gli accessori (deviatoi, segnali, ecc.). Oltre che dal punto di vista funzionale (con la commutazione lenta degli aghi) conviene anche da quello dei costi: la motorizzazione di un deviatoio in DCC costa 6-7€ incluso il decoder. Allego un'immagine per vedere il binario PIKO A-Gleis posato. Roberto
|
Autore: | Dep. TS [ lunedì 30 settembre 2024, 12:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Innanzitutto ti faccio i miei complimenti per il realismo! Veramente ben riuscito! Secondo te che cosa non va nei deviatoi Piko? In caso quali potrebbero essere delle valide alternative, tra i prodotti reperibili nei negozi di fermodellismo? Io onestamente dubito di avere le capacità e la mano di autocostruire i deviatoi Grazie mille per il consiglio sulla gestione in digitale anche degli altri aspetti del plastico: come bisogna dotare di decoder le locomotive e i deviatoi per il DCC, così ne serve uno anche per ogni segnale e per l'illuminazione o no? (chiedo venia per l'ignoranza...) |
Autore: | Etsero17 [ lunedì 30 settembre 2024, 16:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Grazie. I deviatoi PIKO hanno un paio di cose che non mi piacciono: una funzionale: hanno il cuore in plastica e quindi hanno un tratto dove manca alimentazione, che con loco a passo elettrico corto può creare dei problemi a bassa velocità; una estetica: hanno gli aghi incernierati a meta (come la maggior parte dei deviatoi, ad esclusione dei Tillig). Io ho preferito averli interamente in metallo. In codice 100 ora ci sono gli Unifrog di Peco, dove si può polarizzare il cuore. Ti allego un paio di fogli per la polarizzazione. Allegato: 2024-09-30_170332.jpg [ 115.5 KiB | Osservato 1625 volte ] Allegato: 2024-09-30_170352.jpg [ 139.55 KiB | Osservato 1625 volte ] I motori dei deviatoi si comandano tramite decoders che ricevono il comando dalla centrale e lo inviano all'accessorio che ha l'indirizzo specificato dalla centrale. Ci sono dei decoder (schede elettroniche) che hanno 4, 8 o anche 16 uscite per altrettanti deviatoi. La stessa cosa vale per i segnali. Roberto |
Autore: | Dep. TS [ lunedì 30 settembre 2024, 16:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Grazie mille per le due pagine sui deviatoi, gentilissimo! Ammetto di aver capito, così, di primo acchito, fino a un certo punto riguardo ai collegamenti elettrici da porre in opera, anche cercando maggiori informazioni, ma dopo mi studio bene la questione! Secondo te, se si dovessero invece scegliere dei deviatoi con il cuore in plastica, per risolvere il problema delle loco con passo corto si potrebbe installare nei modelli con tale caratteristica un condensatore? Avevo letto che alcuni avevano fatto eseguire un intervento di questo tipo sulle 245 Rivarossi. |
Autore: | Etsero17 [ lunedì 30 settembre 2024, 19:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Si, molti ricorrono all'installazione di un power pack (spazio permettendo) per evitare interruzioni del funzionamento, particolarmente critiche sui modelli sonori, che fanno ripartire tutto il ciclo di avviamento. Roberto |
Autore: | Dep. TS [ lunedì 30 settembre 2024, 19:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Okay, grazie per la conferma. Posso chiederti come hai realizzato il marciapiede di stazione? Ti è venuto davvero molto bene! |
Autore: | Etsero17 [ lunedì 30 settembre 2024, 20:18 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Ecco: Allegato: 2024-09-30_211603.jpg [ 123.72 KiB | Osservato 1510 volte ] Allegato: 2024-09-30_211630.jpg [ 41.87 KiB | Osservato 1510 volte ] |
Autore: | Dep. TS [ lunedì 30 settembre 2024, 20:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Grazie mille! Il risultato è davvero bellissimo! |
Autore: | Etsero17 [ lunedì 30 settembre 2024, 21:33 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Grazie Roberto |
Autore: | Dep. TS [ martedì 1 ottobre 2024, 7:05 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Qualche idea per il primo plastico |
Per completezza, qualche settimana fa avevo provato, riutilizzando un pezzetto di compensato, alcuni binari Hachette e un po’ di pietrisco Woodland Scenics, a creare un piccolo diorama di prova per vedere che cosa ne veniva fuori. Avevo tentato di invecchiare le rotaie dipingendone la parte esterna e quella interna con del colore acrilico che ricordava la ruggine (le mie doti di pittore sono molto scarse…). Mi ero ingegnato a costruire una linea aerea con del filo nero per cucire, ma se da lontano e in foto è ancora accettabile, vista da vicino è terribile e, poi, è anche fragilissima (i pali sono di MA-Il Treno, qualche negozio ne ancora alcuni). Dalla foto l’insieme, se ci aggiungo il fabbricato di una stazioncina (della linea Skale Structures della Hornby, acquistato una decina di anni fa), qualche rotabile e qualche alberello della Hachette, forse non è nemmeno orribile per un occhio inesperto, ma in realtà sono state tentato di demolire il tutto. Per lo meno sono stato contento di aver fatto un po’ di pratica. Allegato: microdiorama di prova.JPG [ 118.34 KiB | Osservato 1358 volte ] Tuttavia, ho riscontrato anche alcuni altri problemi non da poco: 1) le basi di sughero da 2 mm su cui ho inchiodato i binari in alcuni punti si sono sollevate dal compensato, come se ci fosse sotto una bolla d’aria (le avevo incollate con la Vinavil) 2) non ho ben capito come mai non passa la corrente nei binari, forse è entrata polvere o sporcizia nelle giunzioni? 3) cercando di fissare il pietrisco e la polverina che vorrebbe imitare il terreno con della lacca (non prendetemi in giro per la mia scelta da ignorante) poi ugualmente si staccavano numerosi grumi. Concludo: come fare per avere dei binari posati perfettamente, senza dossi, esattamente dritti nei rettilinei? Come realizzare una linea aerea esteticamente bella? Non mi interessa l’alimentazione dei convogli "dall'alto", quindi anche se i pantografi stanno uno o due millimetri al di sotto del filo di contatto va bene ugualmente. Come fare per incollare uniformemente la polverina simil-terreno, la massicciata e il manto erboso? Mi scuso per la tiritera |
Pagina 1 di 2 | Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ] |
Duegi Editrice - Viale Francia, 7, 35020 Ponte S. Nicol (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it |