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ELETTROTECNICA: Plastico analogico/digitale https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=7&t=12258 |
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Autore: | westy [ giovedì 15 febbraio 2007, 16:30 ] |
Oggetto del messaggio: | ELETTROTECNICA: Plastico analogico/digitale |
Gentili forumisti, vi scrivo per chiedervi un consiglio: ho un amico che ha un plastico ferroviario (scrivo io perché lui non usa il computer) e diverse locomotive sia digitali che analogiche. Vorrebbe di volta in volta farle funzionare un po’ tutte lasciando collegati i due alimentatori. Secondo voi impiegando un deviatore posto tra gli alimentatori e il tracciato si raggiungerebbe lo scopo? Come dovrebbe essere fatto questo deviatore? Potete mandarmi un semplice schema di collegamento? Grazie e saluti a tutti Enrico |
Autore: | Alberto Rossetto [ giovedì 15 febbraio 2007, 22:27 ] |
Oggetto del messaggio: | |
E' sufficiente un deviatore unipolare: Il polo comune del deviatore va collegato ai binari, i due poli "ritorni" vanno collegati ognuno ad un polo del rispettivo alimentatore. L'altro polo di ogni alimentatore va collegato in parallelo direttamente all'altro polo del binario. Chiaro ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | westy [ giovedì 15 febbraio 2007, 22:54 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Grazie per la risposta; il fatto è che al mio amico hanno confuso le idee e gli hanno venduto un semplice interruttore con 4 linguette e due sole posizioni: aperto, chiuso e basta e a me non convinceva affatto. Saluti a tutti Enrico |
Autore: | Alberto Rossetto [ giovedì 15 febbraio 2007, 23:35 ] |
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Il deviatore ha comunque due sole posizioni, ma deve avere 3 morsetti. Probabilmente se ne ha 4 è un interruttore bipolare, ma potrebbe essere anche un invertitore, nel qual caso si potrebbe usare lo stesso lasciando libero un morsetto (devi però trovare un comune con il tester). ![]() |
Autore: | westy [ venerdì 16 febbraio 2007, 13:56 ] |
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Io non ne capisco molto di elettrotecnica, però il dispositivo che ha comprato il mio amico, secondo me, è un interruttore bipolare perché sotto ha 4 contatti e intuisco che siano due positivi e due negativi, poi ha la levetta con due posizioni. Io l’ho misurato con un tester settato per la continuità (Ohm) e ho visto che la levetta ha queste posizioni: contatti aperti = nessun passaggio di corrente contatti chiusi = i contatti dietro comunicano con quelli davanti. Da quello che capisco io, un deviatore che commuti in analogico/digitale dovrebbe avere 6 contatti: un positivo e un negativo in uscita verso le rotaie, un positivo e un negativo in entrata per l’analogico e un positivo e un negativo in entrata per il digitale e la levetta a due posizioni sempre con contatti chiusi ma di volta in volta o sul digitale o sull’analogico. Dico bene? Ciao a tutti |
Autore: | Alberto Rossetto [ sabato 17 febbraio 2007, 18:16 ] |
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Si, dici bene, o quasi. Quello che dici tu è un deviatore bipolare, ma non è indispensabile commutare entrambi i poli, quello che tu chiami "negativo" (in digitale non esiste un positivo e un negativo) è più giusto chiamarlo "polo comune", puoi lasciarlo collegato permanentemente a entrambi gli alimentatori e a una rotaia del binario e agire con l'altro polo usando un deviatore unipolare. .........................__________ alimentatore digitale rotaia_______/ deviatore .........................__________ alimentatore analogico chiaro? Ciao |
Autore: | westy [ domenica 18 febbraio 2007, 3:07 ] |
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Ora è chiaro; con questo tuo post mi hai aperto la mente. Grazie davvero Enrico |
Autore: | emil [ mercoledì 21 febbraio 2007, 21:06 ] |
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Se, dico SE, finisce la continua nel booster lo butti! Per questo secondo me è meglio usare un deviatore doppio con sei contatti in modo da escludere completamente il booster quando usi la continua. Emiliano |
Autore: | Alberto Rossetto [ giovedì 22 febbraio 2007, 0:38 ] |
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emil ha scritto: Se, dico SE, finisce la continua nel booster lo butti!
Emiliano No, interviene la protezione da cortocircuito, almeno a me è successo sia con il booster Roco che con la Compact Lenz facendo prove di rallentamento (ed errori di collegamento) con la CC. Comunque la continua con un solo filo collegato non va da nessuna parte, puoi anche metterci i 230 V dall'altra parte, non succederà assolutamente niente. Ma se ti può tranqullizzare di più metti in serie una lampadina da 12V - 21W per ognuno degli alimentatori, avrai una ulteriore protezione da cortocircuito. ![]() |
Autore: | westy [ giovedì 22 febbraio 2007, 14:46 ] |
Oggetto del messaggio: | |
A me piace e convince lo schema di Alberto; penso che se hai un filo solo collegato non rischi proprio nulla, è come quando stacchi un polo della batteria di un’ auto vera: tensione sull’ impianto non ce n’è. Ciao |
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