Premesso che quando si parla di connessioni e conduttori elettrici i dati fondamentali sono tensione e corrente di esercizio veniano ad una risposta tecnica, semplice e riassuntiva. Li uso per mestiere.
I jack sono da scartare in assuloto: supportano basse tensioni e correnti e poi da saldare sono delle rogne, se proprio sono solo due fili e con corrente fino a 1 A si può usare un jack a due fili (mono nel gergo audio) di diametro 6,3 mm.
Altri tipi di connettori audio, come quelli della foto più sopra, potrebbero anche andare bene, sopportano anche correnti di qualche A, ma il rapporto costi utilità è sfavorevole.
I connettori a vaschetta (meglio noti come Cannon) arrivano anche a72 poli, però accettano fili della sezione massima di 0,34 mmq quindi correnti massime di 500 mA per polo ma solo 2-3 poli alla volta e distanti. In pratica possiamo usarli per comandare i segnali e dei relè collegati a contati reed, ma non i magneti (in particolare i PECO).
In realtà esistono connettori a vaschetta con contatti di potenza, ma sono di difficile reperibilità.
Si possono mettere in parallelo anche più contatti, ma questo non moltiplica pari pari la corrente sopportabile, ad ogni polo in parallelo, oltre al primo, occorre moltiplicare per 0,7 la somma delle correnti supportabili da ogni polo.
Poi alla fine questi connettori quando hanno molti fili sono noiosi da saldare, ed è bene isolare ogni polo con del tubetto termorestringente.
Tra l'altro saldare 25 fili nel connettore a 25 poli, bloccare il cavo e quindi chiudere la calotta di protezione fa perdere la pazienza a molti, e dopo un pò si verificano sempre noiose rotture.
I connettori per i cavi piatti sono idonei per una posa fissa, ovvero con pochissime operazioni di connessione nel corso della loro vita.
I cavi piatti hanno poi una resistenza meccanica non sufficente, vanno protetti con una guaina, quindi si perdono i vantaggi.
Gli unici connettori utilizzabili, di fatto, sono quelli utilizzati nell'automazione industriale, ne esistono di vari tipi e per tutte le tasche, basta fare una buona scelta iniziale. Quasi sempre supportano correnti di almeno 10 A, molti permettono l'uso di fili fino alla sezione di 2,5 mmq (utile nel caso di alimenrazione di binari distanti dall'alimentatore, ricordo che più la tensione è bassa maggiori sono le cadute di tensione). Sono meccanicamente robusti, esistono tipo con costodia sia in allumino che in plastica. Chi è stato a Verona magari ne ha visto l'impiego in un pannello di comando straniero (francese?).
Provate a gurdare, ad esempio, nei siti Weidmuller, Ilme, Phoenix, AMP.
Se poi avete un amico elettricista reperire cataloghi è un attimo, meglio se fa impianti d'automazione industriale.
In ogni caso sono a disposizione.
Saluti
Marco Fornaciari
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