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 Oggetto del messaggio: COME FARE: come passare dal livello 0 al livello 1?
MessaggioInviato: domenica 24 luglio 2011, 20:37 
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Iscritto il: lunedì 30 novembre 2009, 23:48
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Ho scoperto di essere bloccato da
una specie di "ansia da perfezione eccessiva", ovvero dalla paura di
procedere con il "livello 1", coprendo così definitivamente la parte
nascosta (livello zero) del mio costruendo plastico (6 metri x 5, tre stazioni nascoste di cui una di testa, circa 200 metri di binari, analogico e digitale) e con la paura che questa non sia mai abbastanza "finita" e
"collaudata", e mi chiedo " e se poi quando ho coperto tutto, le cose
non sono a posto? E i treni deragliano la' sotto? Così non mi decido
mai a proceder e continuo a far andare e riandare ogni genere di treno,
e ce n'è sempre uno che deragli etc. etc... AIUTO!
Scherzi a parte,
secondo te bisogna ostinarsi finchè tutto è perfetto oppure vincere
questa ansia e "procedere" comunque?

Marco


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 9:02 
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Iscritto il: martedì 11 gennaio 2011, 0:09
Messaggi: 90
Personalmente credo che il problema sia inrisolvibile.... Troverai sempre qualche cosa che non gira a dovere.... L'unica soluzione possibile è!! cercare di creare o lasciare gli spazzi per poter accedere su tutta la linea.... E!! Lasciare in vetrina tutto quello che ti crea grossi problemi.... Ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 11:25 
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Iscritto il: giovedì 3 dicembre 2009, 15:57
Messaggi: 1059
Prevedi sempre degli sportelli di ispezione per le parti nascoste del plastico. Non si sa mai dove si può impuntare un timone e provocare un deragliamento.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 12:24 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 19:52
Messaggi: 1552
Località: venezia
In fase di progetto bisogna prevedere gli accessi a tutti i punti


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 20:33 
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Iscritto il: lunedì 21 marzo 2011, 22:55
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Località: a Est di Rapa Nui
Se aspetti che tutto sia perfetto.Non la chiuderai mai. Infatti non la devi chiudere,come dici tu, ma como ti hanno gia sugerito lasciare degli spazi per potere ispezionare.Gli incidenti ci saranno sempre,per quanto tu possa provare e riprovare.Io ho previsto dei coperchi che si tolgono.Possono corrispondere a d uno o vari fabbricati o parte del paesaggio che si alza si lavora e poi si rimette a posto.
Tanti auguri e non avere tanta paura. certo con un impianto cosi impegnativo,la cosa dovrebbe essere piu semplice,e non piu complicata.
buttati e vai tranquillo
Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 21:18 
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Iscritto il: martedì 18 dicembre 2007, 11:42
Messaggi: 1652
Località: Piossasco (TO)
Anche io ti consiglio di avere sempre degli accessi. Anche solo per pulire i binari e per quando compri un modello nuovo, mai testato, metti che ti deraglia proprio dove non lo puoi prendere?


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 21:54 
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Iscritto il: lunedì 30 novembre 2009, 23:48
Messaggi: 689
Ringrazio tutti per gli interventi ma .... davo per scontato che avessi ovviamente già previsto un accesso migliore possibile ad ogni parte del "Livello zero" .... :D
Resta il fatto che - e da qui nasceva la mia "ansia" - per quanta libertà di accesso si preveda (ovviamente "dal di sotto") mi sono comunque spaventato nel pensare quando sarà poi complicato mettere mano appunto dal di sotto e comunque in modo non certo "agevole" quanto lo sia adesso, ad eventuali problemi e/o malfunzionamenti nel tracciato ...

Comunque mi sembra di capire che la maggior parte degli amici mi consgiliano di mettere da parte l'ansia e non inseguire la perfezione nel tracciato del livello nascosto, ma proseguire serenamente sottoponendosi poi semmai come ad una eventualità pressochè inevitabile a qualche "intervento" dal basso a piano zero completato: giusto?


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 25 luglio 2011, 23:39 
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Iscritto il: lunedì 21 marzo 2011, 22:55
Messaggi: 1098
Località: a Est di Rapa Nui
Va beh.Lasciamo stare lo scherzetto :D :D :D che ci hai combinato.comunque.Penso che procedendo al secondo livello ,lo farai per tappe no? la struttura dove far passare il tracciato e poi via via la decorazione.Mica ci vorrai mettere una lastra tombale a chiusura sarcofago?.dove poi poggiare il tutto. Facendolo per parte avrai modo di collaudare bene anche il raccordo sotto sopra e verificare meglio anche i punti critici.Insisto nel consigliarti di prevedere dei "coperchi" per poter accedere dallálto in determinati punti.Credim fare certe cose sotto il tavolo (e non parlo delle zozzerie varie) a volte riesce molto faticoso, almeno per me che sono in leggero sovrappeso.
Poi hai risolto con i relé.? a me sono arrivati ma non li ho ancora montati
Saluti
Bruno


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: martedì 26 luglio 2011, 21:57 
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Iscritto il: lunedì 30 novembre 2009, 23:48
Messaggi: 689
Carissimo Bruno,
grazie per i consigli: credo che prevederò senz'altro anche qualche botola, anche se devo dire che l'accesso previsto al livello nascosto dovrebbe essere buono.
Oggi, a proposito dei continui "collaudi", sono riuscito a sistemare un paio di scambi dove dergliava sopra un po' di tutto: ho rivisto bene le pendenze del binario e soprattutto ho "stortato" un filino l'ago che evidentemente non aderiva perfettamente al binario: il risultato è stato ottimo.
E a proposito di scambi che danno problemi: esiste qualche "barbatrucco" :lol: che potete consigliarmi appunto per migliorarne la percorribilità e l'affidabilità? Sarebbero molto graditi.

Per quanto riguarda invece i relè, Bruno, ancora nulla, ma del resto credo di essermi orientato ormai sulla decisione di "prediligire" decisamente la digitalizzazione, quindi credo che limiterò molto gli interventi in analogico: insomma,considero ormai l'analogico solo una soluzione "tampone" verso la futura digitalizzazione completa, dunque in quest'ottica credo che non avrò bisogno di auotmatizzare gli scambi e i sezionamenti oltre un certo limite, potendo bastarmi azionare un pulsante per lo scambio e un altro per dare e tolgiere corrente alla tratta. Questo nella prospèettiva - come dicevo - di una prossima digitalizzazione completa del plastico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: giovedì 28 luglio 2011, 17:49 
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Principe Anchisi ha scritto:
...ovvero dalla paura di procedere con il "livello 1", coprendo così definitivamente la parte
nascosta (livello zero) del mio costruendo plastico (6 metri x 5, tre stazioni nascoste di cui una di testa, circa 200 metri di binari, analogico e digitale)


come già hanno detto altri, non "seppellirei" nulla.
Anche a costo di modificare qualcosa nella struttura, farei la parte superiore amovibile a zone.

Tieni presente che uno scambio si può guastare, con la necessità di sostituirlo.
Non è un' evenienza remota. Nella vita di un plastico occorre considerarla.

Ma non vorrei gelare i tuoi entusiasmi, quindi evidenzio un pregio della mia proposta.
Le parti amovibili a zone ti darebbero la possibilità di lavorarle fuori opera, quindi in maniera più agevole (lo aveva anche scritto qualcuno, non ricordo dove).

p.s. tieni anche conto della dilatazione dei binari lunghi (oltre 1..2 metri). Potrebbero creare problemi alle giunte isolanti (già successo al sottoscritto)

Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 1 agosto 2011, 19:30 
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ci sarà sempre qualcosa che non va e quindi da meterci le mani!
Quando sara tutto collaudato e avrai appena coperto le stazioni nascoste, il giorno dopo si rompera sicuramente qualcosa :mrgreen:
Quindi ti consiglio di andare avanti e di rispovere i problemi solo quando ci saranno effettivamente altrimenti non lo finirai mai :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 1 agosto 2011, 20:45 
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Iscritto il: lunedì 30 novembre 2009, 23:48
Messaggi: 689
Gigrobodacciaio ha scritto:
ci sarà sempre qualcosa che non va e quindi da meterci le mani!
Quando sara tutto collaudato e avrai appena coperto le stazioni nascoste, il giorno dopo si rompera sicuramente qualcosa :mrgreen:
Quindi ti consiglio di andare avanti e di rispovere i problemi solo quando ci saranno effettivamente altrimenti non lo finirai mai :wink:


Ti ringrazio robot, mi sa che è proprio quello che volevo sentirmi dire.... :P


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: martedì 2 agosto 2011, 10:31 
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Nome: Maurizio
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Località: Roma
Cita:
Quindi ti consiglio di andare avanti e di rispovere i problemi solo quando ci saranno effettivamente altrimenti non lo finirai mai


Cita:
Ti ringrazio robot, mi sa che è proprio quello che volevo sentirmi dire.... :P


Good recipes for disaster....

Mi dispiace dire cio' che non vuoi sentir dire, ma ....


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: mercoledì 3 agosto 2011, 12:04 
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Iscritto il: domenica 28 marzo 2010, 13:00
Messaggi: 624
Località: Treviso
:mrgreen:
purtroppo è la realta di tutti noi modellisti!
l'abilità sta nel trovare i punti di accesso per sistemare i problemi senza dover demolire tutto! :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Ansia da "livello zero": che fare?
MessaggioInviato: lunedì 8 agosto 2011, 22:17 
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Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1972
Località: Faenza
Principe Anchisi, scusa se torno sull' argomento. Avendo avuto difficoltà simili a quelle che esponi, avrei voluto da subito darti una risposta più costruttiva.
Ma non riesco a esprimerla in poche righe.
Per un impianto, il funzionamento è irrinunciabile. E per funzionare ci si scontra con difficoltà tecniche. Non è necessario essere un elettronico o un meccanico per superarle (anche se aiuta), ma occorre essere molto obbiettivi.

Chiedevi anche se qualcuno avesse qualche Barbatrucco per migliorare l' affidabilità e la percorribilità degli scambi.
Una prima risposta te la sei data nella domanda. La percorribilità.
Aggiungo qualche domanda che ti potresti fare in veste di tecnico del tuo impianto :
- il plastico funziona senza incertezze ?
- hai provato tutte le combinazioni previste ? Funzionano tutte bene ?
- hai reso accessibili i punti critici? Ed accessibili in qualche modo tutti gli altri punti ? (hai già risposto sì, ma tieni conto che, una volta chiuso, il tempo di intervento si moltiplicherà per 10)
- riesci in qualche modo a localizzare i convogli ? Una volta chiuso, non li vedrai più. Se il comando fosse manuale, ci sarebbe rischio di scontri. Sò che è una banalità, ma a volte non ci si pensa fino in fondo.
- quando il comando "diventerà" digitale, non è difficile che abbia bisogno di una ulteriore messa a punto.

Queste domande mi vengono dall' esperienza personale con Klausen21. Avendo un percorso di servizio sotterraneo, avevamo pensato all' acccessibilità, praticando aperture nel piano inferiore per un accesso dal basso.
Ma, ovviamente, non avevamo considerato tutti i problemi possibili. Trovare i punti deboli e sistemarli ci ha dato da lavorare non poco.

Poi ci sono i problemi non dipendenti dall' impianto, ma da difetti di un rotabile (carrello di loco a vapore che non ruota abbastanza, accavallamento di respingenti, rottura di gancio, bruciatura del motore, ...) che pongono la necessità di intervenire. Da noi, per sistemare i deragliamenti (per fortuna ora sono rari), con una bacchetta lunga, illuminando con una torcia elettrica, sbracciandosi all' interno per 50 cm fra due piani distanti 7 cm, si fà la seguente operazione :

Allegato:
RialzoRotabile 08-08-2011.JPG
RialzoRotabile 08-08-2011.JPG [ 72.14 KiB | Osservato 4301 volte ]


Se dovessimo rifarlo oggi, sappiamo che, comunque, non potremmo avere accesso comodo a tutti i punti interni (e questo credo sia anche il tuo caso). Sarebbe necessario ugualmente compiere certe manovre. Ma :
- cureremmo molto di più la posa dei binari
- saremmo pignoli nel sistemare i punti di cambiamento di pendenza (fonte, in passato, di sganci e di deragliamenti)
- non monteremmo più mamut sfilabili (non hanno dato buona prova di sè). Metteremmo connettori solo in zona accessibile.
- metteremmo uno sportello per accedere alla zona scambi, senza dover smontare tutto il plastico (come attualmente facciamo in occasione di manutenzioni pesanti)
- stagneremmo da subito le giunzioni fra i binari, e metteremmo da subito le giunzioni isolanti (anzichè lasciare uno spazio). Lo abbiamo fatto in seguito, con stagnatore a mazzoccola di rame e stagno da elettronica (contiene più stagno e meno piombo, è un po' meno fragile). Rotaie stagnate = zero problemi di continuità elettrica
Considerando che, comunque, una serie di misure le avevamo già prese all' inizio (zona nascosta) :
- fra curva e controcurva mettere un tratto rettilineo di 10 .. 15 cm
- il tracciato è fatto tutto di binario flessibile. Proibito qualsiasi tratto con rotaie in alluminio, garanzia di grattacapi (esperienza fatta con un altro plastichino)
- le curve sono raccordate. Il raggio non passa da infinito a 40 cm di colpo, ma ci mette circa 15 cm
- prima di ogni gruppo scambi, abbiamo posto un dispositivo RR per rimettere sù i rotabili sviati
- prima di ogni scambio, il sezionamento di protezione ha 10 .. 15 cm di margine

Noi siamo passati attraverso una serie smisurata di problemi, ci siano attrezzati ed abbiamo risolto. E' stata dura ed abbiamo impiegato molto tempo.
Se avessimo conosciuto tutte le difficoltà in anticipo, ci saremmo demoralizzati. E, forse, non saremmo partiti.
Quindi comprendo anche l' idea di, ad un certo punto, chiudere gli occhi e premere "FIRE".
E concordo sul fatto che prima o poi lo dovrai fare.
Però, verifica i punti "pericolosi", prima di partire.

un saluto, con un sorriso

Stefano Minghetti

p.s. ti vorrei ricordare ancora di non fidarti delle giunte. Vendi cara la pelle : stagnale, in modo che lo stagno si inserisca fra giunta e rotaia. Poi rettifica la superficie di rotolamento e la parte su cui poggia il bordino
p.s.2 : dimmi pure che sono spaccaballe. Se lo sono, è perchè sò che i difetti che saltano fuori dopo, sono molto più spaccaballe di mè.


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