Duegieditrice.it
https://forum.duegieditrice.it/

ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI
https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=7&t=62091
Pagina 7 di 9

Autore:  Torrino-Pollino [ lunedì 27 maggio 2013, 20:40 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Le marmitte non ancora, le farò solo dopo aver fatto le fiancate dei carrelli.
Adesso a te e ad Andrea, per non inquinare il treadh, vi mando una foto per e-mail. :wink:
Ciao!

Autore:  gianca [ lunedì 27 maggio 2013, 20:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

E noi siamo d'accordo.. su questa entusiasmante avventura modellistica!

capolinea ha scritto:
andrea (valpambiana) ha scritto:
Come dire, mutatis mutandis, faccio una Ferrari GTO di prova, per fare una Formula 1...

Beh, non esageriamo. Per rimanere nel campo dei paragoni automobilistici diciamo che é un po' come la storia della Primula Autobianchi: la Fiat, sollecitata da quel incomparabile progettista di Dante Giacosa a decidersi alfine a sperimentare la trazione anteriore, non volendo arrischiare il buon nome della casa madre in caso di clamorosi insuccessi, decise di effettuare le prove, naturalmente a spese della clientela, con un'auto dell'orbita del gruppo ma con il marchio Autobianchi, e costruita in quel di Desio, lontano dagli stabilimenti del Lingotto.
Si, tutta questa maquette é un esperimento pilota, un tunnel di prospezione, un ballon d'essai per testare tecniche nuove e collaudare circuiti, meccanismi, decorazioni da mettere poi a frutto nella più volte citata"maquette industriale".
Qualcuno qui aveva affermato che il gioco é una cosa seria, e noi non possiamo che essere d'accordo!

Autore:  nanniag [ martedì 28 maggio 2013, 19:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

capolinea ha scritto:
ste.klausen21 ha scritto:
Ho osservato i sezionamenti che hai fatto e mi sembrano giusti.

Intanto complimenti per la vista, perché nello schema a colori che proponi non c'é la minima differenza con quanto ho fatto. In ogni caso alla prova con una sogliola HRR, macchina particolarmente difficile vuoi per il passo elettrico molto corto, vuoi per il peso limitato e anche per l'assenza totale di appoggio isostatico, tutto funziona.
ste.klausen21 ha scritto:
Già questo denota che di impianto elettrico ne mastichi.

In realtà fingo di sapere, non possiedo più nemmeno il tester (la batteria, esausta, ha rilasciato tutto il suo acido che si é insinuato ovunque) e tutte le verifiche le ho fatte con una lampadina da 12 volts con saldati a stagno due fili...
ste.klausen21 ha scritto:
UN' ALTRA SOLUZIONE potrebbe essere quella di dotare l' incrocio di un interruttore a levetta, come se fosse un 3° scambio.

Questa é la soluzione che ho adottato, con un deviatore a cassetto che inverte la polarità dei cuori B e C (uno sarà sempre positivo e l'altro sempre negativo, ma é intuibile) a seconda del ramo interessato dal movimento. Forse applicandomi riuscirei ad alimentare correttamente l'incrocio con lo stesso deviatore dei rispettivi cuori A e D come lo schema da te pubblicato come "una prima idea".
Questo é semplicemente un diorama di studio per testare la bontà della mia progettazione per quanto attiene i binari e i relativi collegamenti elettrici, il movimento degli aghi e anche la piattaforma girevole, in vista della realizzazione del piano binari della "maquette industriale", simile ma più complesso, ed anche per porre rimedio a tutti gli inevitabili errori. L'azionamento degli aghi per ora é manuale, cosa che comunque non mi dispiace affatto, anche per analogia con l'epoca di ambientazione, e anche la piattaforma girevole verrà azionata da un riduttore con ingranaggio e vite senza fine operando a mano con una manovella, tipo affettatrice Berkell. Anche qui l'inversione di polarità verrà ottenuta con un deviatore. Ti ringrazio per l'attenzione che poni ai miei lavori.


Buonasera.
Innanzitutto i miei complimenti vivissimi: realismo impressionante! :D Seguo i tuoi lavori in silenzio ma con grande attenzione.
Non per fare il saccente, ma per proporre e discutere un'altra soluzione di polarizzazione: se è vero che i due scambi non possono essere contemporaneamente in C.T. o in Deviata, e colleghi in "antiparallelo" le bobine degli scambi non si evita la scorretta polarizzazione dell'incrocio e ti togli dalle scatole l'interruttore a cassetto?
Antonio

Autore:  ste.klausen21 [ martedì 28 maggio 2013, 21:45 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

nanniag ha scritto:
... colleghi in "antiparallelo" le bobine degli scambi non si evita la scorretta polarizzazione dell'incrocio e ti togli dalle scatole l'interruttore a cassetto?


Sì è vero. Fra l' altro, potrebbe essere realizzata con una sola leva di comando per deviatoio (ma sempre due macchinette).
Ed è una soluzione sicuramente fattibile.

Io, però, data l' ambientazione, immagino sempre l' omino a piedi che và a girare a mano gli scambi. Ovviamente uno alla volta.
Per mè questo fà parte della scenografia. Per quello non avevo pensato alla manovra simultanea. Che comunque resta valida e fattibile.

I vari sistemi hanno pro e contro. Per valutarli, immagino come sarebbe utilizzato il vero.
Pensando che la punta di scambio a sx vada al resto degli impianti e che il tronchino in basso a sx sia utilizzato per la sosta del carrello di manovra (la sogliola), allora potrebbe essere verosimile un utilizzo del genere :

1. arriva la manovra, con due carri spinti dalla sogliola. Marcia da sx verso dx.
2. lascia un carro verso la piattaforma (A deviato, D dritto). Poi retrocede.
3. con lo scambio A dritto, torna a dx fino ad appoggiare il carro al paraurti
4. viene girato lo scambio D (A è già dritto) e la sogliola, da sola, si ricovera nel tronchino
5. arriva la T3 in manovra con un altro carro, che viene posto sulla piattaforma. Per fare questo viene girato lo scambio A in deviata
6. la T3 spinge il carro e lo lascia sulla piattaforma, che viene ruotata. Poi il carro è spinto a mano o con un arganello verso il capannone (c' è la piattaforma perchè non c' era proprio spazio per un altro scambio)

Solo nel punto 5 si avrebbe il conflitto, con la T3 che deve impegnare l' incrocio mentre i due scambi sono entrambi deviati. Si verificherebbe un cortocircuito.
Per evitarlo è sufficiente mettere dritto lo scambio D prima di avanzare. E' la sola operazione che non avverrebbe nella realtà.
Poi ci si deve ricordare di deviare D prima di uscire nuovamente con la sogliola

Se si utilizza il deviatore per polarizzare l' incrocio, occorre trattarlo come uno scambio.
Ha il pro di non richiedere manovre aggiuntive agli scambi, quindi sarebbe perfetto per un filmato.
Ha il contro di richiedere attenzione a non impegnare l'incrocio a polarità errate. Ma al giorno d' oggi tutte le centraline e gli alimentatori sono protetti dai cortocircuiti.


Stefano Minghetti

Autore:  capolinea [ mercoledì 29 maggio 2013, 8:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Ringrazio tutti quanti per gli attestati di interesse.

ste.klausen21 ha scritto:
Io, però, data l' ambientazione, immagino sempre l' omino a piedi che và a girare a mano gli scambi. Ovviamente uno alla volta.
Per mè questo fà parte della scenografia. Per quello non avevo pensato alla manovra simultanea. Che comunque resta valida e fattibile.

Stefano ha perfettamente illustrato quelle che sono le linee guida del mio progettino, come epoca di ambientazione siamo nel primo dopoguerra (WW1) e tutto era movimentato a mano, nessun servomotore. Anche i due deviatoi saranno azionati da una microscopica levetta, come la piattaforma girevole sarà azionata a manovella; nessun motore di azionamento lento o rapido che sia.
Per quanto riguarderà invece la "maquette industriale", con un piazzale molto più esteso, per l'azionamento modellistico dei cinque deviatoi ho in fase di sperimentazione degli attuatori idraulici, un ACI in miniatura.
Le manovre illustrate in cinque punti sono veramente realistiche e mi sono affrettato a provarle dal vero, con la considerazione che non occorre un megaplastico per divertirsi, ci si può stare le ore a fare andare avanti e indietro una piccola Gr 835 e due carri (ci fosse la 851!) su una maquette di cm 95 x 27!
Va detto poi che il binario dritto in alto nella foto va a bucare lo stabilimento appena accennato sul lato destro, lasciando intuire la continuazione della linea, almeno verso un ulteriore piazzale con una rete di binari. A sinistra si accede alla rete FS, e qui una coulisse starebbe bene.

ste.klausen21 ha scritto:
Ma al giorno d' oggi tutte le centraline e gli alimentatori sono protetti dai cortocircuiti.

Io utilizzo un RT3 Rivarossi che ha quasi cinquant'anni, con una lampadina da 12 volts in parallelo su uno dei due poli di alimentazione dell'impianto, che in caso di corto si accende e protegge il trasformatore...

ste.klausen21 ha scritto:
Poi il carro è spinto a mano o con un arganello verso il capannone

in taluni casi si utilizzava la manovra a cavo con bitte di rinvio collocate in posizione strategica e un verricello a cabestano, magari azionato a vapore. Forse questo sistema lo proporrò per movimentare i carri del carbone nella carboniera.

Autore:  A Federici [ mercoledì 29 maggio 2013, 8:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Chicco, tu ci stupisci sempre con le tue meravigliose idee e realizzazioni.
Poiché la disposizione incrociata dei binari a me piace moltissimo, ti porto la mia esperienza, avendola realizzata nel plastichetto di Fontenuova Terne, capolinea delle FTL, alcuni anni fa.
Sebbene faccia riferimento all'utilizzo di prodotti commerciali (nello specificio i brutti - ma comodi - deviatoi ed incroci Peco cod 75 polarizzati), credo si possa applicare al contesto.
Nel mio impianto, ove gli scambi sono azionati elettricamente, ciascun deviatoio è dotato di un deviatore di polarizzazione. Ciascun deviatore polarizza, insieme, il cuore del deviatoio da cui è azionato e il cuore opposto della intersezione.
Il corto circuito derivante dal caso di due deviate contemporanee esiste - è vero - ma costituisce una misura di sicurezza, direi, rispetto al rischio di movimenti contemporanei che possano impegnare l'intersezione.
Nel tuo caso, vista la qualità degli impianti, non sarà difficile in fase di assemblaggio delle tirette di manovra, associare a ciascuna, sotto il piano del mini plastirama, un deviatore per contatti di fine corsa, il quale provvederà in modo trasparente - e dunque assolutamente realistico, a commutare l'alimentazione dei cuori.
Trovo infatti che la necessità di azionare un deviatore manuale, che non corrisponde ad alcun comando reale, sia una forzatura in quel che vuole rappresentare in modo assolutamente fedele, anche sotto il profilo estetico, un raccordo con deviatoi a mano non fermascambiati.
Ovviamente si tratta di rinuciare - cosa implicita con la scelta della polarizzazione dei cuori - alla tallonabilità degli apparecchi di binario, evitando però, parimenti, il rischio di svii in caso di tallonamento dei deviatoi in falsa posizione.
Simulando quanto al vero presente in alcuni impianti, le due levette di manovra potrebbero essere collocate l'una vicina all'altra, all'altezza della intersezione, come accadeva al vero in presenza di posti di manovra a terra, come efficacemente riprodotto da Protoluca nel suo diorama industriale.
L'utilizzo di macachi funzionanti, come quelli prodotti dall'artigiano aretino, darebbe ancora maggior realismo ad una realizzazione "micro" ma assolutamente meravigliosa. Parimenti, darebbe la possibilità di escludere, come forse sarebbe occorso al vero, la manovra contemporanea dei due deviatoi in posizione deviata.
Al vero tale vincolo sarebbe stato realizzato con una semplicissima serratura meccanica, realizzata affiancando i due macachi ed interponendo fra i due tiranti una asta scorrevole, con due intacche, in modo che la manovra di un deviatoio in posizione deviata, determinando lo spostamento laterale dell'asta, dovesse prevedere l'altro in posizione di corretto tracciato.
Antonio

Autore:  capolinea [ mercoledì 12 giugno 2013, 17:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Nei giorni scorsi, abbandonando il piazzale in attesa di completare i collegamenti elettrici, ho realizzato i serramenti, una passeggiata rispetto a quelli (alcune centinaia) della "maquette industriale", poi li ho verniciati, dotati di vetri e decorati con un certo invecchiamento, infine li ho installati sulle due pareti dello stabilimento che fanno da quinta:
E' venuto pronto anche il serbatoio dell'acqua. Se non finisco entro il mese nelle stanze alte mi bacchettano...

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Autore:  capolinea [ lunedì 17 giugno 2013, 18:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Facciamo un passo indietro.
Per la lunga parete del fabbricato industriale che fa da quinta al cortile ho usato un semilavorato che avevo già, ligio al fatto che si tratta di una maquette di sperimentazionbe in cui non voglio usare materiali di pregio. Per la breve parete di destra, che deve recare anche l’accesso all’interno dello stabilimento dei rotabili, non avendo nulla a disposizione adatto allo scopo, ho optato per una autocostruzione. Ho quindi titaro giù di grosso un progettino per avere un riscontro sulle misure.

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Stabilito che tutto poteva funzionare, ho ritagliato in mdf i vari pezzi occorrenti

Immagine

Uploaded with ImageShack.us
E sono passato ad incollarli con l’aiuto di un torchietto autocostruito di cui avevo già parlato altrove

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Decorato velocemente il tutto con una colorazione tipicamente industriale (anni venti del ‘900)

Immagine

Uploaded with ImageShack.us
Sono passato alla installazione dei serramenti lasciando la prima apertura da sinistra libera, ipotizzando un accesso ad un ulteriore cortile interno e l’eventuale prosecuzione della linea (anche le piccole maquettes non si completano mai)

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Le casse di raccolta delle grondaie e i relativi pluviali completano infine la facciata.

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Ma mi sembra che manchi ancora qualcosa…

Autore:  massimobertocci [ lunedì 17 giugno 2013, 22:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

"Ma mi sembra che manchi ancora qualcosa…"

Qualche vecchio faro per l'illuminazione del piazzale nella notte...


Le vecchie industrie mi affascinano particolarmente e lavori ben fatti come questo mi piacciono da morire!!!

Massimo

Autore:  Silvio Assi [ martedì 18 giugno 2013, 15:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Ciao Chicco, i portelloni con i vetri rotti sono davvero inguardabili :mrgreen:
Non sono un grande esperto di raccordi e secondo me l'unica cosa che manca è una coloritura alle pietre a terra, ehehehh!

Silvio

Autore:  gianca [ martedì 18 giugno 2013, 17:17 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

..una bicicletta appoggiata al muro, un pezzo meccanico rugginoso messo in un angolo, erbacce..

Autore:  capolinea [ martedì 18 giugno 2013, 20:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

massimobertocci ha scritto:
Qualche vecchio faro per l'illuminazione del piazzale nella notte...

Già, non volevo complicare molto le cose aggiungendo anche l'illuminazione che poi devo fare anche interna, ma tengo conto del suggerimento!

Silvio Assi ha scritto:
i portelloni con i vetri rotti sono davvero inguardabili

ragazzacci, con una fionda! ma sappiamo chi sono...

Silvio Assi ha scritto:
l'unica cosa che manca è una coloritura alle pietre a terra, ehehehh!

devo terminare il pavé poi faccio tutto insieme. A proposito devo trovare una tempera che poi con i lavaggi per colorare le fughe delle pietre non si diluisca facendo un casino.

gianca ha scritto:
..una bicicletta appoggiata al muro, un pezzo meccanico rugginoso messo in un angolo, erbacce..

Biciclette si, un mucchio, nel 1920, epoca di ambientazione, si andava a lavorare a piedi o in bici, ma allora le biciclette avevano i freni a bacchetta e in fotoincisione non vengono bene. Erbacce no, allora si teneva tutto pulito.

E se per manovrare i carri all'interno del piazzale ipotizzassi il movimento a fune con almeno un cabestano e tutti i rinvii del caso opportunamente piazzati?
Vi piacerebbe?

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Autore:  gianca [ martedì 18 giugno 2013, 21:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Magnifico... corde e cabestani!
a onor del vero ho avuto un'esitazione prima di scrivere "erbacce" ho pensato che quelli della ambientazione erano tempi, più vicini a me di quanto non lo siano quelli attuali, tempi "altri", quando il decoro aveva la sua importanza e le officine, e non solo, erano salotti.

Autore:  capolinea [ venerdì 28 giugno 2013, 22:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

Piazzale tutto completato e solo ormai da decorare. Poi sospendo... dato che mi chiuderanno anche la linea Novara Varallo devo assolutamente fare una draisina a motore per andare a Novara in quaranta minuti!

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

e con il DAS che era avanzato ho fatto un ponte che verrà poi utile

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

Autore:  massimo.s.1957 [ sabato 29 giugno 2013, 7:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: ARMAMENTO: DOMANDA SUI BINARI TRAMVIARI

La tua maquette sta venendo proprio bene, ma conoscendoti non avevo dubbi, vorrei avere io la tua manualità e precisione nell'eseguire i lavori perchè è proprio quella che manca a me, le mie realizzazioni
sono approssimative e se a prima vista sembrano perfette, sotto l'implacabile obiettivo della macchina fotografica mostrano i loro difetti, complici la vista che non è più quella di una volta e gli occhiali bifocali inadatti a lavorare in determinate situazioni.
Comunque ti volevo chiedere se quel trattore RR che campeggia nell'immagine si riesce ancora a reperire
perchè penso che con un piccolo intervento di maquillage potrebbe ben figurare nel mio diorama ambientato proprio in quell'epoca.
Ciao
Massimo

Pagina 7 di 9 Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Duegi Editrice - Viale Francia, 7, 35020 Ponte S. Nicolò (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttori di testata: Gianfranco Berto - Franco Tanel. Registro Operatori della Comunicazione n° 1199. Partita iva IT 01116210293 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice