L'idea mi pare buona, il tracciato no.
Ovvero, l'idea di una linea freelance è senz'altro valida. Dato che sei un autocostruttore, prima di iniziare ad autocostruire rotabili a casaccio, inizierei a pensare in dettaglio all'ambientazione temporale e geografica della linea, i centri che serve e la tipologia di traffico. Per quanto apprezzi l'idea della costruzione dei locomotori SEFTA

, per un impianto che se ho capito bene è smontabile, eviterei la linea aerea. Ciò semplifica di molto le cose, vista soprattutto la scala e il fatto che usualmente le concesse avevano impianti TE del tutto diversi da quelli FS.
Il tracciato mi pare insufficiente in quanto non è niente altro che un anello. Non so se ti interessano più le manovre o la circolazione dei treni, però un impianto del genere è inadatto per entrambi gli aspetti. Manca una stazione "nascosta", quella a vista è davvero misera come sviluppo dei binari.
Non hai scritto se l'impianto sarà stabile o smontabile. Nel primo caso, hai pensato ad un impianto a parete? Si può avere sempre lo sviluppo in lunghezza come in questo caso, quindi nessun rischio sul non sapere come riempire gli spazi vuoti. Inoltre, data la scala occupa davvero poco spazio in larghezza e può essere inserito in ambienti domestici senza troppi patemi (chessò, lungo gli scaffali di una libreria, in salotto, ecc., poco più di un quadro in 3D). Esercizio ovviamente punto-punto, eventualmente con più stazioni se c'è sufficiente spazio. La soluzione è valida anche per un impianto ibrido, in parte fisso ed in parte smontabile: magari buona parte della parte scenica se ne stà fissa in bella mostra, mentre quando i vuole giocare si agganciano i moduli di servizio e si è pronti.
Per la stazione di testa, nel caso, ultimamente mi sono imbazzato con quella di Ormea (no, non col raddoppio da plastico che la Fondazione ha messo su adesso), ha tutto e pare un plastico: 3 binari, scalo merci, rimessa e fascio ricovero per carrozze. Può essere adattissima come stazione principale di una concessa.