Beh, ragazzi, grazie per le risposte, ma lungi dall’aver dissipato il dubbio mi avete complicato il problema!!!
Andiamo con ordine:
Bruno afferma che si, “se po fa” ma non mi dice se in velocità il reed si attiva comunque; inoltre dice che i motori “G” attivano i reed; a parte il fatto che non utilizzo più macchine con motori “G”, mi chiedo come ciò sia possibile visto che la base del magnete del motore è, a seconda delle macchine, più o meno a 10 mm dal pdf, a questo aggiungi la distanza del reed, posizionato da Bruno sotto la traversina e parallelo al binario, pari ad almeno 4 mm, il che significa circa 15 mm!! Leggo nel sito che mi ha segnalato Marcello che la potenza del magnete diminuisce notevolmente man mano che viene allontanato dal reed e che già un mm è sufficiente per dimezzarne la potenza!! Peraltro avevo la convinzione che il reed dovesse essere posizionato fra due traversine, a filo delle stesse e quindi perpendicolarmente alle rotaie: si guadagnerebbero due mm di vicinanza del reed al magnete!!
Marcello invece pone dei dubbi sulla possibilità di comandare direttamente le bobine degli scambi: non capisco il perché, considerato il bassissimo assorbimento della bobina durante l’eccitazione, visto anche che i reed sono sotto vuoto, quindi esenti da ossidazione; peraltro sia i pedali di contatto tradizionali ( quelli che venivano premuti dai bordini degli assi), sia le controrotaie non hanno nessun problema a comandare direttamente le bobine degli scambi o dei relais, per cui non capisco perché si debba interporre fra il reed e la bobina una specie di servocomando!
Qualcuno mi consigliò anni fa di interporre un condensatore fra controrotaia e rotaia per limitare lo scintillio, e quindi l’ossidazione dei due punti di contatto rotaia-controrotaia, ma non l’ho mai attuato né ricordo il valore del condensatore!!
Infine, mentre Snaiper conferma il perfetto funzionamento, ma lui è “Ennista” e pertanto le distanze fra reed e magnete sono decisamente ridotte, Niko afferma che "le lamelle si incollano se ci attacchi uno scarico sproporzionato e non si ri-aprono più": non capisco cosa possa essere un carico sproporzionato: nel mio caso, al massimo un reed dovrebbe poter comandare due o tre bobine contemporaneamente, ma se questo fosse un carico eccessivo, si può sempre ovviare con l'utilizzo di u reed per ogni "pezzo".
Ho dovuto smontare il mio grande plastico: 35 mq, 300 mt di rotaie, 150 fra scambi e relais, 15 convogli da sette/otto carrozze, linea tramviaria, linea a cremagliera, linea secondaria, funivia; tutto completamente automatizzato con l’utilizzo delle controrotaie: perché non utilizzarle anche nel nuovo in costruzione? Semplicemente perché ritengo di fare più velocemente con i reed e soprattutto perché la possibilità che una ruota resti sopra il contatto è inesistente! Allego qualche foto, purtroppo non nitide, del mio defunto plastico.
ciao
Stefano

Uploaded with
ImageShack.us


URL=http://imageshack.us/photo/my-images/259/21plx.jpg/]

[/URL]