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IDEE & PROGETTI: un'idea per un plastico modulare casalingo https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=7&t=63723 |
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Autore: | upacific [ martedì 21 ottobre 2008, 21:15 ] |
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Innanzitutto buon lavoro niente di meglio di una semplice linea da punto a punto o pap, per divertirsi, dove potrai sbizzarirti in manovre, orari, problemi di traffico...etc, anch'io ho cominciato e proseguito con impianti del genere dove puoi sviluppare un orario e seguirlo con orologio e tempo in scala ...anche con poche loco, carrozze e carri. Poi se riuscirai ad aggiungere un modulo centrale con staz d'incrocio, tanto di guadagnato. ![]() 1) come armamento io opterei per Roco o peco senza massicciata. 2)va benissimo una staz. leggermente di traverso, buona idea. 3) per la giunzione, per non complicarti la vita, io porterei il binario di nuovo perpendicolare poco prima della congiunzione col modulo successivo. ciao e aspettiamo le prime foto Roby |
Autore: | wolf05 [ mercoledì 22 ottobre 2008, 16:02 ] |
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Ciao Roberto, grazie dei consigli Luca |
Autore: | electrofrog [ mercoledì 22 ottobre 2008, 16:35 ] |
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Se l'obiettivo è il traffico, le stazioni mancano di possibili raccordi merci, anche a linea che esce dal modulo e magari sparisce dietro un fondale (a simulare industrie nei pressi della stazione ma non rappresentabili nel modulo). Inoltre ti consiglio di non usare materiale standard che è poco naturale, ma di usare almeno dei flessibili e un tracciato leggermente curvo: non tanto inclinare i fabbricati, ma proprio studiare il tracciato leggermente curvo... In sintesi sarebbe meglio evitare l'impressione di un tracciato rigido che è tipica dei tracciati fatti con materiale a misure standard (tipicamente quello proposto dai cataloghi dei trenini o dai software per il disegno dei tracciati) ![]() Inoltre, sempre se l'obiettivo è fare traffico e manovre, ti consiglio PRIMA di immaginare le manovre e il traffico stesso che intendi svolgere, e POI di pensare le stazioni. E' molto più semplice e utile per la progettazione, evitando poi modifiche "costose" in corso d'opera. Una delle due stazioni potresti farla "finta" di transito, in modo da immaginare idealmente che la tua ferrovia continua... nel caso della partenza, allora è il raccordo con la linea principale ( o con FS se concessa), nel caso di arrivo è il raccordo con un'area industriale o una continuità della linea che è stata dismessa. Psicologicamente aiuta a motivare una dimensioine di plastico così modesta (e se poi questi estremi sono serviti da coulisse....meglio) |
Autore: | e656-023 [ giovedì 23 ottobre 2008, 11:52 ] |
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una considerazione: nel progetto di wt, hai utilizzato binari fleischmann profi ma cambiando questi con altre marche facilmente ti puoi ritrovare con misure e ingombri diversi, soprattutto con i deviatoi. Ti consiglio di scegliere oculatamente il tipo di armamento e rifare il progetto per una migliore valutazione dell'insieme. ![]() |
Autore: | andrea (valpambiana) [ giovedì 23 ottobre 2008, 11:56 ] |
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Sono d'aacordo con Electrofrog. Assolutamente prima bisogna pensare il traffico e dopo buttare giù il piano dei binari. In ogni caso l'entrata sul primo binario in deviata e il corretto tracciato che finisce nella rimessa non è pensabile, assolutamente! Tra i due moduli delle stazioni, per staccare, bisognerebbe costruire un modulo di divisione, non più grande di una scatola da scarpe, e tutto nero, in modo da interrompere visivamente, ma anche fisicamente, le due stazioni. E' incredibile quanti segnali inconsci riusciamo a dare all'osservatore mediante alcuni piccoli artifici! Per finire assolutamente no i binari a sezioni. Utilizzare sempre i flessibili e dare un certo andamento curvilineo al tracciato che NON DEVE MAI essere parallelo ad un lato dell'impianto. Una linea leggermente obliqua inganna l'occhio e fa sì che il tutto sembri molto più lungo di quello che realmente è. Insomma: compito a casa: quali industrie vuoi raccordare? In che zona d'Italia ti trovi? |
Autore: | luciano_db [ giovedì 23 ottobre 2008, 12:40 ] |
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electrofrog ha scritto: Mi pare interessante questo tracciato, ma teniamo conto che il deviatoio inglese nelle ferrovie secondarie epoca III, in stazioni così modeste, era molto raro...
Beh il deviatoio inglese è sostituibile tranquillamente con due deviatoi normali. Preciso che il progetto è stato fatto con wintrack ed armamento peco/hornby codice 100. |
Autore: | e656-023 [ giovedì 23 ottobre 2008, 13:07 ] |
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Io userei tillig... ma i deviatoi possono essere più lunghi e ti si ridurrebbe lo spazio utile in stazione... prova e vedrai.... |
Autore: | wolf05 [ giovedì 23 ottobre 2008, 13:10 ] |
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e656-023 ha scritto: Io userei tillig... ma i deviatoi possono essere più lunghi e ti si ridurrebbe lo spazio utile in stazione... prova e vedrai....
Immaginavo, ma dovrei cmq farcela a movimentare: - coppie di Aln 772, - Aln 668, - locale d341 + 2 carrozze - merci (locotender o kof) + 3/4 carri, o no? Luca |
Autore: | electrofrog [ giovedì 23 ottobre 2008, 14:25 ] |
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wolf05 ha scritto: Prendendo in considerazione gli utili spunti in merito a come immaginare il traffico, lo schema potrebbe essere il seguente: 1) spoletta di treni passeggeri locali tra le due stazioni (A-B, B-A) 2) dalla diramazione industriale (B) si muove un merci, eventualmente attende il momento idoneo per il transito senza intralciare i locali, arriva al MM (A) e provvede scaricare i prodotti inerenti l'industria presente in (B). 3) il merci scarico da (A) si muove verso (B) per ottemperare ad un nuovo servizio. Abbiamo un diverso concetto di "traffico". Tu intendi come traffico le manovre di stazione o comunque l'esercizio ferroviario. Il traffico come lo intendo io sono le potenzialità e il motivo della tua piccola ferrovia, rappresentata parzialmente nei tuoi diorami. Ad esempio, per te il traffico è il treno A che attende l'incrocio con B per portare merci dalla località X a quella Y. Per me invece il traffico è, ad esempio e non riferito al tuo caso: sapendo che in X ho una acciaieria con capienza 5 carri, un MM che tiene 3 carri, una birreria che tiene invece 4 carri, come e quanti treni faccio per trasportare da Y dove ho lo scalo carbone che tiene 3 carri, un MM con 2 carri, e un mulino che mi fornisce di orzo e tiene 4 carri? In sintesi, si ipotizzano delle attività e delle destinazioni, dentro o fuori dal plastico, e di conseguenza si studiano sulla carta le manovre necessarie, il tracciato migliore per queste ultime, l'orario per capire quanti treni posso scambiare fra X e Y incrociandoli con il normale servizio passeggeri. E' evidente che il realismo che ne deriva così venga accentuato in quanto il tuo plastico ha un senso, cioè nasce "vestito" su una trama che vai a sceneggiare la quale si ispira all'esercizio delle ferrovie reali. Di conseguenza hai anche il materiale rotabile che ti occorre, il numero e la forma degli elementi scenici fondamentali (es. i tipi di fabbriche raccordate) e volendo anche l'epoca migliore per le tue esigenze ![]() Non lasciarsi trarre in inganno dal fatto che il plastico è molto modesto, in quanto già dalla dimensione descritta nella discussione è possibile sviluppare ore di manovre e di traffico, con opportuni accorgimenti in fase di progettazione. |
Autore: | andrea (valpambiana) [ giovedì 23 ottobre 2008, 15:02 ] |
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Mi permetto di re-intervenire. Direi che il corretto tracciato (se si vuole - come credo - rimanere in ambito FS) deve rimanere corretto tracciato. Quindi dovrebbe essere il secondo binario che si reimmette nel primo. A quel punto anche il terzo deve avere una comunicazione anche a sinistra del FV. Però, compatibilmente con quello che dice Electrofrog (che, secondo me, ha ragione da vendere) ci sono un po' troppi binari. Lo so che fanno comodo! Però è un po' troppo ingombro. Quindi bisogna eliminare qualcosa. Inoltre torno a suggerire un divisore tra le diverse scene, che non può (dico meglio: non deve!) essere sostituito da una curva, per quanto ben fatta. Un elemento del tutto neutro che separi nettamente una scena dall'altra. Scusate le mie prediche! |
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