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| ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. https://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?f=7&t=71452 |
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| Autore: | Tz [ lunedì 8 luglio 2013, 13:19 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: COME FARE L'impianto elettrico. |
Da realizzare con "roba" commerciale o "roba" autocostruita ? |
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| Autore: | Marcello (PT) [ lunedì 8 luglio 2013, 14:00 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Il sensore ad assorbimento, collaudatissimo.
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| Autore: | Tz [ martedì 9 luglio 2013, 8:58 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
E' un BA elettromeccanico nel quale però mi pare manchi la concatenazione per il segnalamento, ovvero non è previsto il segnalamento a 3 aspetti. Mi pare manchi anche la polarizzazione di bias, cioè se l'alimentatore di trazione va a 0 il sistema non è in grado di rilevare le sezioni di BA occupate, ovvero se metti a 0 la trazione generale tutte le sezioni di BA si liberano. |
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| Autore: | Marcello (PT) [ martedì 9 luglio 2013, 10:18 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Il segnalamento sarà solo R/V si tratta di un impianto usato solo per far muovere i mezzi dei soci che di solito stanno in bacheca, non ha pretese di aderenza al vero, i segnali servono a poco, se non come scena e per visualizzare la posizione della tratta successiva. Il bias non è necessario, poiché quelle tratte saranno sempre alimentate in corrente continua a tensione costante (è prevista una regolazione di qualche volt soltanto, per compensare le diverse velocità dei mezzi). I rotabili che entreranno in circolazione saranno mandati in linea attraverso la tratta 5 da un comando manuale dalla zona di composizione, arrivati al bivio, se la tratta successiva è libera, entreranno in circolazione automatica, fino a quando non verrà deciso, manualmente, di toglierli dall'ovale per riportarli nella zona di composizione. Solo un segnale può avere 3 aspetti, ed è quello che dall'ovale immette nella zona di formazione. Il tutto è stato pensato per la massima semplicità , in modo che siano in molti a poterci mettere le mani. |
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| Autore: | Tz [ martedì 9 luglio 2013, 10:46 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Ok. In parallelo alla lampadina di ballast, una per sezione immagino, non sarebbe meglio metterci un fusibile da 2-3 A in modo che la tensione al binario non risenta della variazione di assorbimento dovuto magari a doppie trazioni, treni illuminati ecc... quindi rimanga sempre spenta tranne quando il fusibile salta ? |
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| Autore: | Marcello (PT) [ martedì 9 luglio 2013, 12:31 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Il disegno trae in inganno, avrei previsto un fusibile ripristinabile da 4 A (PTC), ovviamente uno per sezione. |
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| Autore: | Tz [ martedì 9 luglio 2013, 14:05 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
OK. Però 4 A non sono un po' tanti ? Io ho installato dei 3,15 A ma ho avuto occasione di corti non franchi che non hanno fatto saltare il fusibile e nel punto di corto hanno provocato danni... un deviatoio con la plastica fusa nel cuore e una loco con la plastica di una ruota fusa... li sto sostituendo con dei 2 A. |
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| Autore: | Marcello (PT) [ martedì 9 luglio 2013, 18:18 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
| Autore: | Tz [ martedì 9 luglio 2013, 22:44 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Anch'io la pensavo così e infatti avevo messo dei 3,15 A anche se facevo delle triple trazioni in salita con dei 2 A senza problemi ma mi è capitata qualche sorpresa che mi ha fatto ricredere perchè come ti ho detto ha fatto danni. Altre volte invece il danno non l'ha fatto perchè sono giunto sull'incoveniente in tempo ma c'era una parte della macchina o dello scambio che scottava... |
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| Autore: | ste.klausen21 [ mercoledì 10 luglio 2013, 22:41 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Siccome assomiglia anche al mio BA, ti riporto le mie esperienze ( e sofferenze) : - un transistore bipolare si può bruciare facilmente in caso di cortocircuiti, per sovracorrente o per eccesso di dissipazione. Se l' alimentazione può dare fino a 8 A, il transistore può dover dissipare fino a 12V * 8A = 96 W. Occorrerebbe un dissipatore molto grande e per il transistore un case migliore del classico TO220 (*). Se l' alimentatore può dare più di 8 A, anche per pochi istanti, allora il transistore si può bruciare in meno del tempo di intervento di un fusibile (amara esperienza). E' vero che c' è la lampada in serie, ma in caso di CC questa ha un picco di corrente iniziale di cui si deve tenere conto E' vero che hai previsto un darlington, ma la verifica di correnti e potenze la farei ugualmente (*). Nel mio caso, stremato da continue bruciature di transistors a causa di cortocircuiti (che vedo non affliggono Tz) ho sostituito il sistema con un pilotaggio a SCR a parzializzazione di fase (*) e con limitazione impulsiva della corrente Ha anche il vantaggio di spuntare meglio i treni più "pigri". - per la fermata al blocco, nel mio caso ho due trimmers che, con un diodo ciascuno, danno tensione a una resistenza e condensatore come hai tu (*). Il primo è pilotato dalla sezione a valle. Se essa è libera, fornisce tensione e comanda la trazione per il transito. Il secondo è pilotato dalla sezione di fermata (la sezione "stop" nel tuo disegno). Finchè la sezione è libera, pilota la trazione a velocità di avvicinamento. Coi trimmers si possono regolare indipendentemente la velocità di transito e quella di avvicinamento. L' effetto è di iniziare a rallentare appena entrato nella sezione, per poi fermarsi alla sezione di "stop" (se c' è via impedita). O di transitare in velocità in caso di via libera. Il condensatore da 470 uF che è nel tuo schema, se pilotato da una resistenza di adeguato valore (4.7 ..10 kOhm) consente rallentamenti ed accelerazioni graduali. Il mio ha anche un dispositivo per comunicare alla sezione successiva la velocità istantanea all' atto dell' occupazione (*). - le doppie trazioni e le spinte in coda, così come i treni navetta e gli elettrotreni richiederebbero un meccanismo in più. Nel mio BA avevo previsto connessioni per inserirlo, ma non mi sono mai fidato a realizzarlo. Supponendo un treno navetta in spinta, quando la carrozza pilota occupa la sezione a valle, scatta la via impedita. E la sezione su cui è ancora la locomotiva viene ad essere disalimentata, con arresto del treno a metà strada. Nel mio caso abbiamo doppie trazioni equipaggiate con un parallelo elettrico delle locomotive (dissimulato in condotte del freno). Per superare il problema occorrerebbe che, liberandosi la sezione successiva, si agganciasse un relè (o un flip-flop, o qualche altro tipo di bistabile), che tenesse in funzione la trazione, fino alla completa liberazione della sezione da cui si stà partendo (*) Mi fermo quì perchè ho poco tempo (figurati se ne avessi avuto di più). Potranno sembrare critiche, le mie. Ma invece vorrei che un po' delle mie "sofferenze" possa essere utile ad altri per evitare di passarci. Marcello, sò che non ti scoraggi facilmente, dato che sei un tecnico valido e voglio esprimerti il mio incoraggiamento, dato che credo tu abbia le capacità di realizzare ciò che ti proponi. Stefano Minghetti (*) questi sono punti molto tecnici. Se qualcuno fosse interessato, potrei dettagliare. |
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| Autore: | Marcello (PT) [ giovedì 11 luglio 2013, 7:09 ] |
| Oggetto del messaggio: | Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico. |
Grazie Stefano, tutti i contributi sono importanti. Anch'io ho fatto il mestiere di "fonditore di transistors" e conosco i problemi che citi. Il disegno è solo un punto di partenza, vedremo dove mi porterà . I problemi ci sono, il primo è sicuramente che sull'impianto ci metteranno le mani tutti, anche ragazzi e bambini, quindi i cortocircuiti saranno roba di tutti i giorni. |
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