Ti rispondo sia da ex artigiano (che la meteria la deve conoscere), sia da privato che ha dovuto occoparsi di cantieri suoi e condominiali negli ultimi anni e nelle sue proprietà.
La prima risposte che ti devi dare è:
con l'occasione lo apro anche al pubblico o è solo mio quindi di fatto casa mia?
Ovvero creo un associazione o qualcosa di simile.
Se rispondi "lo apro al pubblico" o "creo un associazione" auguri, di fatto diventa un "luogo privato aperto al pubblico" e deve rispettare tutte le norme del caso.
https://www.laleggepertutti.it/551187_d ... l-pubblicoPoi viente tutto il resto.
Di primo acchitto mi viene in mente.
Dal punto di vista catastale non credo che valga la pena cambiare la destinazione d'uso, qui per forza devi sentire gli esperti del settore, oltre alle norme generali e nazionali ci sono le regionali e le comunali: il regolamento comunale in materia dovresti riuscire a scaricarlo dal sito del comune.
Una cosa rilevante a seconda dell'uso sono le finestre, per un negozio o magazziono non sono rilevanti più di tanto, per: una attività artigianale, un ufficio, un abitazione il discorso cambia radicalmente.
Attento a non farci entrare la norma 81/2008, che è un attimo: senza finestre e con vetrina aperta sulla pubblica via, durante la costruzione la 81/2008 può essere richiesta.
Se il locale avesse una serranda che lo rende cieco sarebbe già un vantaggio, sulla via si vede nulla e si entra solo dalla porta di servizio se c'è, ma qui servono per forza le finestre.
In ultimo, ma non per ultimo, se è un locale in condomio, dai anche un'attenta letta ai regolamenti condominiale (contrattuale e assembleare) prima di qualsiasi altra valutazione, potrebbereo esserci dei divieti, anzi.
Dimenticavo, siccome va fatta la comunicazione al comune che i locali sono in uso (anche per la tassa sui rifiuti) non la scappi, poi le multe sono salate per ogni irregalrità, con magri l'obbligo di vuotare tutto.